14/12/2014, 19:13
bleffort ha scritto:Ufologo 555 ha scritto:
Però noi, fessi, li abbiamo aituati quando si riunirono, perché la Germania Est era a pezzi! (E quelli dell'Ovest storcevano un poì la bocca ...)
""Noi fessi"" chi???.Io credo che il primo tu eri contento della riunificazione anche per il fatto che secondo la tua idea politica l'occidente avrebbe vinto la sfida.
14/12/2014, 20:28
Ufologo 555 ha scritto:bleffort ha scritto:...Ufologo 555 ha scritto:
Però noi, fessi, li abbiamo aituati quando si riunirono, perché la Germania Est era a pezzi! (E quelli dell'Ovest storcevano un poì la bocca ...)
Ma se avessi saputo che la STASI sarebbe "durata" ancora .. e contro di noi ...![]()
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14/12/2014, 20:34
14/12/2014, 21:58
Ronin77 ha scritto:Pure io quindi c'è poco da contestare alla merDel se siamo noi stessi come popolo a darle alibi per strozzare l'italia.Ufologo 555 ha scritto:
Peggio!
16/12/2014, 17:47
Dopo l’Italia anche Belgio e Francia: i Paesi «rimandati» dall’Ue alle prese con gli scioperi generali
BRUXELLES - Il Belgio, la Francia e l'Italia hanno poco più di un mese per convincere l'establishment europeo della loro volontà di modernizzare le loro economie, per evitare sanzioni e procedure a livello comunitario. Il momento politico e sociale è delicato. L'Italia è stata segnata da uno sciopero generale la settimana scorsa. Oggi tocca al Belgio, mentre in Francia agitazioni sindacali si susseguono da settimane in molti settori produttivi.
Treni bloccati, aerei a terra, grandi magazzini chiusi, trasporti fermi, autostrade bloccate: dalle ultime ore di ieri, il Belgio è oggetto di uno sciopero generale di 24 ore con il quale le grandi organizzazioni sindacali vogliono protestare contro alcune misure presentate dal governo di centro-destra del premier Charles Michel. Tra le misure più criticate la scelta di abolire, almeno parzialmente, l'indicizzazione dei salari, e la decisione di rivedere l'età della pensione.
Lo sciopero generale di oggi in Belgio segue tre lunedì consecutivi di agitazioni sindacali, soprattutto nei trasporti. L'Italia è stata segnata da uno sciopero generale venerdì scorso. Criticata è stata in particolare la riforma del mercato del lavoro proposta dal governo Renzi. In Francia, oggi fanno sciopero i tassisti parigini, contro il servizio di Uber, la società privata che offre il servizio di trasporto persone attraverso un programma caricato sul cellulare.
Sempre in Francia il 21 sciopereranno i lavoratori del commercio. Scioperi nei trasporti sono previsti in questi giorni in molte città tra cui Tours, Reims e Caen. Interruzioni dal lavoro ci saranno il 17 nelle scuole, il 18 da parte dei autotrasportatori, il 20 e il 27 nei trasporti urbani, dal 22 in poi nei pronti-soccorsi degli ospedali. In molti casi, gli scioperi sono provocati dal tentativo dei governi di liberalizzare l'economia e di aprire alla concorrenza settori protetti.
Sia il governo Michel in Belgio che il governo Valls in Francia e il governo Renzi in Italia devono fare i conti con divisioni politiche al loro interno. A Bruxelles, la N-VA, il partito nazionalista fiammingo, vuole il pugno duro contro i sindacati, accusati di fare il gioco dell'opposizione socialista. A Parigi e a Roma, sia il Partito socialista che il Partito democratico sono drammaticamente spaccati, mentre il Fronte Nazionale e il Movimento Cinque Stelle restano minacciosi.
In questo contesto, la sfida di venire incontro agli impegni europei si presenta difficile, tra tensioni sociali e divisioni politiche. La Commissione europea ha concesso fino a marzo a Belgio, Francia e Italia per convincere i partner di voler modernizzare le loro economie. In cambio potranno avere margini di manovra nel risanare i conti pubblici. La scadenza è ufficialmente marzo, ma in realtà Bruxelles avrà bisogno di assicurazioni entro fine gennaio, tenuto conto dei tempi di tecnici dell'analisi.
16/12/2014, 17:54
vimana131 ha scritto:Dopo l’Italia anche Belgio e Francia: i Paesi «rimandati» dall’Ue alle prese con gli scioperi generali
16/12/2014, 19:26
16/12/2014, 19:45
16/12/2014, 23:38
Atlanticus81 ha scritto:vimana131 ha scritto:Dopo l’Italia anche Belgio e Francia: i Paesi «rimandati» dall’Ue alle prese con gli scioperi generali
Ma c'è nell'eurozona un paese, dico UNO, (oltre la Germania) per il quale l'euro porta vantaggi?!
Sodoma e Gomorra furono atomizzate per meno...
[}:)]
17/12/2014, 10:30
19/12/2014, 10:03
21/12/2014, 23:18
22/12/2014, 19:30
Uscire dall'euro: i piani sono pronti dal 2011 per Germania e Olanda
Nel 2011, in piena tempesta-Eurozona, l’Olanda aveva pronto un piano per uscire dalla moneta unica e tornare alla valuta sovrana nazionale, il guilder, già all’inizio del 2012.
Analogo piano-B era stato preparato anche dalla Germania, nel caso in cui la crisi mortale imposta alla Grecia avesse travolto anche Spagna e Italia.
Georgios Papandreou e Silvio Berlusconi si erano appena dimessi. Chiari sintomi del pericolo, scrive “Goldcore”: la situazione poteva finire fuori controllo, con possibile effetto-domino sull’intero sistema.
Lo rivela un recente reportage televisivo e lo conferma l’attuale ministro olandese delle finanze, Jeroen Dijsselbloem, oggi presidente dell’Eurogruppo, in un’intervista per “Eu Observer” e “Bloomberg”. «È vero che il ministro delle finanze e che il governo si prepararono per il peggiore degli scenari», afferma Dijsselbloem. «I capi di governo, incluso quello olandese, lo hanno sempre detto: vogliamo che i paesi dell’Eurozona restino uniti. Ma il governo olandese si è anche domandato: cosa succederebbe se non ce la facessero? E si è preparato a questa evenienza».
Mentre Dijsselbloem ha detto che ora non c’è più nessun bisogno di mantenere il “segreto” su questi piani, scrive “Goldcore” in un post su “Zero Hedge” tradotto da “Come Don Chisciotte”, all’epoca queste ipotesi furono tenute in segreto per evitare di spargere panico sui mercati finanziari. Racconto confermato anche da Jan Kees de Jager, ministro delle finanze tra il 2010 e il 2012.
Non tutti i partner dell’Eurozona, però, si prepararono all’uscita dall’euro: «Siamo stati uno dei pochi paesi, insieme alla Germania», ha detto de Jager nel reportage, «e avevamo anche una squadra congiunta, Germania-Olanda, per parlare di questi scenari». Il governo tedesco non smentisce: «Noi e i nostri partner della zona euro, tra cui i Paesi Bassi, eravamo e siamo determinati a fare tutto il possibile per prevenire qualsiasi rottura della zona euro», si limita a dichiarare il ministero delle finanze di Berlino. «Questa è una vera rivelazione», sostiene “Goldcore”, perché nel 2011 il super-ministro Wolfgang Schauble aveva detto che l’euro avrebbe potuto sopravvivere anche senza la Grecia. «Ma che avrebbe potuto sopravvivere senza l’Olanda è tutta un’altra cosa».
Un euro senza l’Olanda – e soprattutto senza la Germania – è attualmente inconcepibile, continua “Zero Hedge”. «De Jager afferma anche che altri paesi trovarono che la prospettiva di una disgregazione dell’euro fosse una cosa spaventosa, tanto che misero la testa sotto la sabbia piuttosto che affrontare la situazione di petto». Sembra che non siano stati preparati analoghi piani di emergenza nei paesi “Piigs”, cioè Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna. «Bisogna chiedersi se questi piani sarebbero stati resi pubblici, se questo documentario televisivo non avesse costretto il governo olandese a dare una conferma alle sue affermazioni». Da notare che in Germania e Olanda «la cittadinanza è stata in prima linea nella richiesta del movimento di rimpatrio dell’oro, che attualmente percorrere tutta Europa», Francia compresa. «In un clima in cui si è persa fiducia nelle valute “fiat”, qualsiasi ritorno ad un “fiat-fiorino” o ad un “fiat-marco” sarebbe rischioso, in mancanza della fiducia che può dare invece il supporto delle riserve auree».
La prospettiva di un dissolvimento dell’euro sarebbe «spaventosa», secondo “Zero Hedge”, ma sembra che la maggior parte delle nazioni dell’Eurozona si siano preparate malamente a questo evento e anzi siano del tutto impreparate. «Per tutti gli investitori e i risparmiatori che utilizzano altre valute “fiat” di qualsiasi nazione, si pone una importante domanda: avete un piano di emergenza in caso di fallimento della valuta in cui avete investito?». Il disfacimento dell’euro, continua il blog, potrebbe anche avvenire qualora il popolo tedesco o i suoi politici decissero che non vale più la pena salvare il progetto monetario europeo. «In questo caso, tutte le nazioni indebitate in modo più significativo, i cosiddetti Piigs ma anche Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, sarebbero a rischio di svalutazioni monetarie».
Secondo “Zero Hedge”, ci sarebbero «svalutazioni monetarie competitive e l’abbattimento del valore di alcune valute per ottenere dei vantaggi competitivi», al punto che «comincerebbe una guerra delle monete che produrrebbe seri rischi per la stabilità a lungo termine e per la prosperità di tutte le democrazie del mondo, nonché delle finanze e dei risparmi della gente comune». Ben noti, invece, i rischi (in realtà certezze) del perdurare dell’Eurozona: per i paesi come l’Italia, il declino è segnato e senza speranze.
23/12/2014, 19:10
23/12/2014, 19:34