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MessaggioInviato: 29/12/2014, 15:18 
Futili?! Perché scusa?!

Il confronto con Jean, nato peraltro da una mia incomprensione su un suo commento della quale mi scuso (non l'avevo ancora fatto) mi sembra tutt'altro che futile...

[8)]

E riprendendo il discorso introdotto da Jean nel suo precedente post rispondo sostenendo una mia opinione al riguardo, ovvero che al mondo islamico è forse mancato negli ultimi secoli

Avicenna era a tutti gli effetti un "alchimista" nell'accezione cui aderisco di Alchimia = Scienza + Misticismo

http://www3.unisi.it/ricerca/prog/fil-m ... icenna.htm

Spero di farti cosa gradita segnalandoti il seguente articolo... Un testo del quale suggerirei la lettura ai molti che parlano di Islam basando le loro convinzioni e opinioni solo su quanto raccontano le televisioni.

Cita:
Da Avicenna a Muhammad ’Abduh Ecco la “terza via” dell’Islam

Nel libro di Mohamed Haddad il titolo è una domanda: “Una riforma religiosa nell’islam è ancora possibile?” (pubblicato in francese dalle Edizioni Cirpit Mimesis e in italiano da Jaca Book, 238 pagine 28 euro). C’è anche qualche risposta, e riguarda la mistificazione del pensiero di filosofi islamici che avevano teorizzato i princìpi del riformismo. Se ne è parlato a Torino Spiritualità il 26 settembre

L’islam è una religione riformabile oppure è destinata a una perenne immobilità? La domanda, da dieci anni il tormentone cultural-politico dell’occidente ferito a morte dagli attentati dell’11 settembre 2001, non ha ancora una risposta razionale ma in compenso ne ha ben due ideologiche. La prima è quella apologetica di chi non ritiene l’islam in alcun modo responsabile del conflitto tra le società musulmane e la modernità ma scarica la colpa su vaghe minoranze deviate, l’altra è quella denigrativa di quanti considerano il Corano la radice di tutti i mali contemporanei.

Per chi avesse voglia di saperne di più c’è un libro molto interessante pubblicato in italiano e in francese da Mohammed Haddad, dottore in islamologia alla Sorbona di Parigi ma anche docente all’università di Tunisi e titolare della cattedra UNESCO in studi comparati delle religioni, uno che ha dedicato la carriera alla lettura del Corano e alla sua collocazione storico-politica nelle società contemporanee e che ne ha parlato il 26 settembre a Torino Spiritualità, ospite del Centro Interculturale Raimon Panikkar (CIRPIT).

Per quanto banale possa sembrare il richiamo ai mezzi toni, esiste una terza via alla radicalizzione del dibattito degli ultimi anni. Per chi avesse voglia di saperne di più c’è un libro molto interessante appena pubblicato da Mohammed Haddad, dottore in islamologia alla Sorbona di Parigi ma anche docente all’università di Tunisi e titolare della cattedra UNESCO in studi comparati delle religioni, uno che ha dedicato la carriera alla lettura del Corano e alla sua collocazione storico-politica nelle società contemporanee.

L’idea di Haddad è che l’islam sia una religione come tutte le altre e abbia di fronte a se le medesime sfide. Lo precisa sin dalle prime pagine di “Una riforma religiosa nell’islam è ancora possibile?”, spiegando che qualsiasi religione sembra irriformabile prima che le pressioni sociali e culturali diano luogo a trasformazioni radicali. Cos’è allora che è mancato fino adesso all’islam, le pressioni sociali e culturali o la loro affermazione dialettica?

“I musulmani sono malati di ciò che Hegel chiamava la coscienza confusa della storia” nota lo studioso. Vale a dire che anche quando hanno prodotto tesi critiche si sono persi nella ricerca della sintesi. Nella sua analisi il primo tentativo fallito di riforma nell’islam coincide con la fine dell’epoca liberale, poco meno di un secolo fa, quando alle lotte di liberazione nazionale si affiancano l’emergere del relativismo terzomondista, la guerra fredda, la cultura di massa, il ruolo inatteso giocato dal petrolio nelle relazioni internazionali, la diffusione del wahabismo (la corrente radicale dell’islam nata in Arabia Saudita). Secondo Haddad è quello il momento caotico in cui la religione diventa uno strumento nelle mani dei movimenti di liberazione del terzo mondo che denunciano il liberalismo confondendone l’aspetto economico con quello politico-intellettuale e si avvicinano così all’islamismo, il quale a sua volta sovrappone il rifiuto della colonizzazione al rifiuto della modernità e dell’illuminismo.

Il libro ha una tesi chiara, sostiene che esiste una scuola riformista interna all’islam e ne identifica i capisaldi nelle opere del filosofo persiano Avicenna, in quelle del teologo iraniano Jamal al Din detto al Afghani, nel lavoro del giurista egiziano Qasim Amin, il primo a spendersi pubblicamente per l’emancipazione della donna musulmana, e soprattutto negli studi del filosofo egiziano Muhammad ’Abduh, “il Lutero islamico”. E’ proprio la mistificazione del pensiero di quest’ultimo, vissuto tra il 1849 e il 1905, che sarebbe all’origine dell’immobilismo contemporaneo.

Per quanto sembri complesso il ragionamento, la storia è appassionante e s’intreccia da subito alla cronaca che ci siamo abituati a conoscere. Alla morte di Muhammad ’Abduh - uno indubbiamente riformista a giudicare dal suo apprezzamento per il positivista, darwinista e femminista Herbert Spencer, di cui traduce dal francese all’arabo il saggio “Sull’educazione” - gli amici e gli studenti si distribuiscono l’eredità e la divulgazione del suo lavoro. Ma, per complesse ragioni storiche che Haddad ricostruisce nel dettaglio, la pubblicazione ufficiale delle opere verrà ritardata fino al 1931 e toccherà a Rashid Rida, il meno vicino al maestro, un amico che la famiglia ’Abduh non ricorderà neppure d’aver mai visto accanto a lui ma dalla cui penna uscirà una sintesi parziale e destinata a segnare le sorti dell’islam nel XIX secolo.

Il testimone di Rida passerà infatti negli anni ’50 al connazionale Muhammad ’Umara, che il libro ci descrive con un nasseriano, panarabo e filomarxista convertitotisi successivamente all’islamismo “non violento” e pragmatico, quello programmato per smarcarsi dalle frange jihadiste in modo da avere più chance di proselitismo nelle società musulmane originarie e in quelle della diaspora. ’Umara ha bisogno di maestri meno bellicosi e problematici di Sayyid Qubt per veicolare il messaggio e trova il suo uomo nel Muhammad ’Abduh raccontato da Rifa. Anticipandovi la prevedibile fine vi svelo che l’ultimo anello temporale di questa catena è Tariq Ramadan, il controverso intellettuale noto per i suoi libri ma soprattutto per essere il nipote di Hassan al Banna, il fondatore dei Fratelli Musulmani.

Il cerchio si chiude. Sostiene Haddad che i Fratelli Musulmani, nati nel 1928, siano i responsabili di un processo che ha legittimato il fondamentalismo attraverso il riformismo facendone il proprio preludio anziché il proprio rivale. Di più. Le tre tendenze del pensiero islamico contemporaneo - qella conservatrice, quella wahabita e quella riformista - sarebbero state rimescolate dai Fratelli Musulmani in modo tale da far confluire il riformismo nelle altre due e trasformare “il conservatorismo in un progetto militante attraverso l’urbanizzazione del wahbismo”.

Haddad non ama i Fratelli Musulmani, che definisce “la versione cittadina del wahabismo beduino”. Li rimprovera di aver voluto e voler riformare la società adeguandola alla memoria religiosa anziché procedere in senzo inverso, secondo il metodoo illuminista. Ci sono studiosi e libri che danno invece una valutazione positiva dei seguaci di Hassan al Banna. Di certo l’islam ha un problema nei confronti della modernità che si spiega con il rifiuto dell’interpretazione del testo a favore di una lettura filologica. Ma non potendo interpretare degli scritti risalenti a XII secoli si resta inchiodati a una lingua che, come se non bastasse, ha una ricchezza tale da sfiorare l’ambiguità (la parola araba “bid’a”, per esempio, significa al tempo stesso “innovazione” e “biasimevole”). Come se ne esce? La risposta, secondo Haddad, è nell’islam stesso, a condizione di avere il coraggio di leggere tra le righe. A cominciare da quelle di Muhammad ’Abduh.

http://www.lastampa.it/2013/09/25/ester ... agina.html


Ecco quale è il problema dell'Islam contemporaneo... in estrema sintesi il problema risiede nel rifiuto dei concetti propri dell'Illuminismo. Quegli stessi concetti che hanno permesso in occidente di ridimensionare il ruolo della religione nell'ambito socio-politico.

Quindi non sono i "cristiani" a dover uscire dalle catacombe... nelle catacombe dovrebbero finirci pure i "musulmani"... ovviamente mi riferisco solo a coloro i quali, di entrambi i culti, mantengono posizioni radicali e che ritengono ancora oggi che la religione si debba sovrapporre alla dimensione socio-politica.

Vi assicuro che non sono solo i musulmani a farlo... viviamo pur sempre nel paese che ospita il Vaticano.

[8D]


Ultima modifica di Atlanticus81 il 29/12/2014, 15:19, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 29/12/2014, 16:12 
E' proprio il cosiddeto "illuminisno" che ha rovianto l'Europa ...



"L’età dell’Illuminismo» è immaginaria quanto quella dei Secoli Bui: entrambe sono miti creati dalle stesse persone per gli stessi motivi."




La Scienza? Mai Illuminista, ma Cristiana sin dall'inizio.
Lo spiega il nuovo libro Rodney Stark


Il sociologo statunitense Rodney Stark, che si cimenta speso e volentieri con la storia, è senza dubbio uno dei grandi luminari del nostro temo. Non perché “la pensa come noi”, ma perché non smette mai di studiare, non cessa mai d’interrogare le fonti, non si arrende mai alla prima, magari facilona, risposta ai grandi interrogativi sulla civiltà umana. Il suo stile asciutto, asettico non per posa, a tratti persino arido (ma volutamente) lo dimostra oltre ogni ragionevole dubbio. Le sue opere più significative, tutte tradotte in italiano dall’editore torinese Lindau, sono così una vera e propria miniera d’oro d’informazioni, sane contro-verità, riflessioni, aneddoti e dati, tutti indispensabili a sfatare, uno dopo l’altro, i falsi miti su cui è stata costruita e regge la pseudocultura relativista contemporanea, caratteristicamente e intenzionalmente in generale anticristiana e in particolare anticattolica.

Degli studi pluriennali di Stark è in libreria da pochi giorni una sorta di “gran compendio” (più di 600 pagine), La vittoria dell’Occidente. La negletta storia del trionfo della modernità, utilissimo per iniziare a reagire con intelligenza ai veleni che ammorbano il panorama culturale di oggi. Per gentile concessione dell’editore Lindau, ne proponiamo ai nostri lettori “un assaggio” gustoso che, in poche sapide battute, rintuzza l’idea tanto diffusa quanto falsa secondo cui l’illuminismo sarebbe stato il trionfo della ragione scientifica contro l’oscurantismo fideistico e un po’ “medioevale” del pensiero cristiano.



Luminari della scienza: 1543-1680

Spesso gli storici sono sviati (e sviano) perché si basano su esempi atipici. Il problema può essere risolto grazie a un corretto uso di metodi quantitativi. Invece di citare esempi di famosi scienziati del passato che erano protestanti, o non credenti, o preti, o membri di un’università, possiamo ottenere risultati molto più affidabili basandoci sull’analisi di tutti gli scienziati famosi di questo periodo.

Pertanto ho identificato tutti i luminari dell’epoca a partire dalla pubblicazione, nel 1543, del De revolutionibus e inserendo tutti coloro che nacquero prima del 1680. Ho basato la mia selezione sull’esame degli elenchi pubblicati in un certo numero di enciclopedie specializzate e di dizionari biografici, tra cui la Encyclopedia of Sciences and Technology (1982) di Isaac Asimov, che si è rivelata particolarmente utile e affidabile. Ho limitato la selezione a scienziati praticanti, escludendo così alcuni celebri intellettuali dell’epoca, come Ruggero Bacone e Giuseppe Scaligero. Dopo aver stilato un elenco, ho consultato varie fonti, comprese biografie personali, per individuare i fatti che volevo codificare per ciascun caso. Alla fine mi sono ritrovato con un insieme di dati relativi a 52 scienziati 2.

1. Brayer, Johann (1572-1625)
2. Borelli, Giovanni (1608-1679)
3. Boyle, Robert (1627-1691)
4. Brahe, Tycho (1546-1601)
5. Briggs, Henry (1561-1630)
6. Cassini, Giovanni (1625-1712)
7. Copernico, Niccolò (1473-1543)
8. Descartes, René (Cartesio) (1596-1650)
9. Fabricius, Hieronymus (1537-1619)
10. Fallopio, Gabriele (1523-1562)
11. Fermat, Pierre (1601-1665)
12. Flamsteed, John (1646-1719)
13. Galilei, Galileo (1564-1642)
14. Gassendi, Pierre (1592-1655)
15. Gellibrand, Henry (1597-ca. 1637)
16. Gilbert, William (1544-1603)
17. Glauber, Johann (1604-1668)
18. Graaf, Regnier de (1641-1673)
19. Grew, Nehemiah (1641-1712)
20. Grimaldi, Francesco (1618-1663)
21. Guericke, Otto (1602-1686)
22. Halley, Edmond (1656-1742)
23. Harvey, William (1578-1657)
24. Helmont, Jan Baptista van (1579/80-1644)
25. Hevelius, Johannes (1611-1687)
26. Hooke, Robert (1635-1703)
27. Horrocks, Jeremiah (1619-1641)
28. Huygens, Christiaan (1629-1695)
29. Keplero, Giovanni (1571-1630)
30. Kircher, Athanasius (1601-1680)
31. Leeuwenhoek, Anton (1632-1723)
32. Leibnitz, Gottfried (1646-1716)
33. Malpighi, Marcello (1628-1694)
34. Mariotte, Edme (1620-1684)
35. Mersenne, Marin (1588-1648)
36. Napier, John (1550-1617)
37. Newton, Isaac (1642-1727)
38. Oughtred, William (1574-1660)
39. Papin, Denis (1647-1712)
40. Pascal, Blaise (1623-1662)
41. Picard, Jean (1620-1682)
42. Ray, John (1628-1705)
43. Redi, Francesco (1626-1697)
44. Riccioli, Giovanni (1598-1671)
45. Roemer, Olaus (1644-1710)
46. Scheiner, Christoph (1573-1650)
47. Steno, Nicolaus (1638-1686)
48. Stevino, Simone (1548-1620)
49. Torricelli, Evangelista (1608-1647)
50. Vesalius, Andreas (1514-1564)
51. Vieta, Franciscus (1540-1603)
52. Wallis, John (1616-1703)

Una tabella riportata nel mio libro mostra la distribuzione delle aree scientifiche di lavoro di questi 52 luminari.

In questi dati quello che più stupisce è la distribuzione omogenea nei vari campi, tra i protestanti come tra i cattolici, tanto per i luminari inglesi quanto per quelli del continente.



Scienziati «illuministi»

Esattamente come avevano inventato il concetto di «Secoli Bui» per screditare il cristianesimo, un gruppo di filosofi del XVIII secolo etichettarono la loro epoca come età dell’Illuminismo per sottolineare come l’oscurantismo religioso fosse stato finalmente cacciato dall’umanesimo laico. Come avrebbe poi spiegato Bertrand Russell, «l’Illuminismo fu essenzialmente una rivalutazione dell’attività intellettuale indipendente, volta quasi letteralmente a diffondere luce dove prima avevano prevalso le tenebre» (1959, p. 232). Così Voltaire, Rousseau, Locke, Hume e altri si ammantarono dei successi della rivoluzione scientifica, mentre festeggiavano la vittoria del secolarismo, che portò all’affermazione del marchese di Laplace secondo cui Dio era ormai un’ipotesi non necessaria.

Naturalmente nessuno di questi «illuministi» ebbe alcun ruolo in campo scientifico. Che dire di coloro che lo ebbero? Furono anch’essi una schiera di scettici? Tutt’altro.

Innanzi tutto, 13 dei 52 luminari (25%) erano membri del clero, 9 cattolici romani. Inoltre, ho etichettato ciascun luminare in base alla religiosità personale. Perché un individuo fosse definito devoto, era necessario che ci fossero prove certe di una religiosità particolarmente profonda. Per esempio, Robert Boyle spese una gran quantità di denaro in traduzioni della Bibbia in lingue non occidentali. Isaac Newton scrisse di più su argomenti teologici che fisici; calcolò persino la data della Seconda Venuta (1948). Giovanni Keplero nutriva un profondo interesse nei confronti del misticismo e delle questioni bibliche: si impegnò seriamente per ricavare la data della Creazione, che fissò nel 3992 a.C.

Ho usato l’etichetta convenzionalmente religioso per coloro la cui biografia non presentava elementi di scetticismo, ma la cui religiosità non emerge oltre la normalità. Un esempio è Marcello Malpighi, le cui osservazioni sul cuore di un pulcino sono considerate uno dei successi più notevoli della biologia del XVII secolo. La biografia di Malpighi non offre prove evidenti di interesse nei confronti di Dio paragonabili a quelle di Boyle o di Newton. D’altro lato, si ritirò a Roma per diventare il medico personale di papa Innocenzo XII, un pontefice della Controriforma molto pio, che di certo si aspettava un analogo livello di religiosità da parte di coloro di cui si circondava. E dunque è possibile che abbia abbassato il livello di religiosità personale di Malpighi, ed è possibile che lo abbia fatto anche in altri casi, ma di certo non ne ho sopravvalutato alcuno.

Infine, ho riservato l’etichetta di scettico a tutti coloro nei cui comportamenti ho potuto individuare scetticismo, o comunque profondi dubbi circa l’esistenza di un Dio consapevole. Soltanto uno dei 52 è rientrato in questa categoria: Edmond Halley, che non ottenne la cattedra a Oxford proprio a causa del suo «ateismo».

Un’altra tabella del mio libro mostra il profilo religioso dei 52 luminari.

Chiaramente gli eccezionali successi scientifici del XVI e XVII secolo furono opera non di scettici, ma di cristiani: almeno il 60% dei quali erano devoti. L’età dell’Illuminismo» è immaginaria quanto quella dei Secoli Bui: entrambe sono miti creati dalle stesse persone per gli stessi motivi.

http://www.iltimone.org/32522,News.html



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MessaggioInviato: 29/12/2014, 16:33 
Vorrei ricordare che il numero 13 dell'elenco, Galileo Galilei, considerato il padre della scienza moderna, fu sospettato di eresia e accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture. Galileo fu processato e condannato dal Sant'Uffizio, nonché costretto, il 22 giugno 1633, all'abiura delle sue concezioni astronomiche e al confino nella propria villa di Arcetri.

Voler fare del "revisionismo cattolico" sulla storia medievale citando fonti come "Il Timone - Informazione e formazione apologetica" è come cercare di analizzare il nazismo leggendo esclusivamente gli articoli di "Der Stürmer".

[:p]

Nessuno nega che durante quei secoli furono realizzati comunque importanti progressi scientifici. Ma mi sarebbe piaciuto vedere COSA sarebbe successo senza il pesante fardello delle istituzioni della chiesa romana.

Va considerato anche che le basi del pensiero razionale e scientifico non furono certo costruite dalla chiesa durante il medioevo, ma invece sorsero nell'antica grecia e nelle scuole aristoteliche, socratiche e platoniche.

E sono QUESTE basi che hanno permesso a TUTTI i nomi citati nell'elenco presentato da ufologo di realizzare quello che hanno fatto.

Non certo le istituzioni vaticane orsù.

Dire poi che l'Illuminismo ha rovinato l'Europa... se non ci fosse stato l'Illuminismo oggi saremmo alla stregua degli stati confessionali medio-orientali che tanto Ufologo stigmatizza, con preti e vescovi al posto degli imam radicali pronti a dichiarare guerra al grido di "Dio lo vuole".

E con la donna sottomessa al marito, come nell'islam radicale.

Né più né meno.


Ultima modifica di Atlanticus81 il 29/12/2014, 16:37, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 29/12/2014, 16:36 
Buon Anno Atlanticus ....[:D]



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MessaggioInviato: 29/12/2014, 16:39 
Non un "processo" all'uomo ma alla istituzione .Ho conosciuto preti fantastici,preti di "frontiera" che portano veramente la parola nelle periferie,si prodigano per il prossimo in modo encomiabile,spendono veramente tanto di se stessi
per il prossimo.

Le "critiche" sono per come è nata e come si espanse la chiesa romana,adottando strategie militari per "evangelizzare" il mondo
Nasce da un massacratore di veri cristiani tale Paolo di tarso,autoinvestitosi della sacra missione per convertire i senzadio,senza mai aver conosciuto e solo per sentito dire le parole di Gesu,, Si recò in Grecia a portare la buona novella ma i greci sentendolo parlare lo presero a pietrate,cacciandolo via,
come si può dire a un greco "dio si fece uomo e mori su una croce e poi risorse"
Grecia patria del sapere antico
Non c'erano altri modi se non con la forza per inculcare tali"eresie"

Papa Giovanni Paolo II e Papa Bergoglio hanno chiesto perdono per le atrocità commesse dalla chiesa,è una presa di coscienza molto forte ma basterà a sradicare 2000 anni di potere?



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MessaggioInviato: 29/12/2014, 16:43 
L'unico "Potere" che ha la Chiesa è quello di far riflettere l'Uomo (compresa la sua ragione di Vita); poi se qualcuno (ahimé) ne approfitta ... (non finisce mai bene: si autodistrugge da solo)
Comunque, la Chiesa, è un riferimento per tutto il mondo, lo si accetti o meno .... Qualcosa significherà ...[:)]



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Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

L'unico "Potere" che ha la Chiesa è quello di far riflettere l'Uomo (compresa la sua ragione di Vita); poi se qualcuno (ahimé) ne approfitta ...


Qualcuno????

[:D]

Ma se sono 2000 anni che se ne approfittano!

Giusto per stare nell'ambito del medioevo... I Borgia e Papa Callisto III... ho detto tutto.

Loro sì.. che si sentivano investiti del ruolo di fare riflettere l'Uomo sulla sua ragione di Vita...

[:o)]

Tra l'altro i Borgia sono una bella famiglia da mettere sotto la lente nel thread "La Stirpe del Graal" non credete?



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Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

L'unico "Potere" che ha la Chiesa è quello di far riflettere l'Uomo (compresa la sua ragione di Vita); poi se qualcuno (ahimé) ne approfitta ... (non finisce mai bene: si autodistrugge da solo)
Comunque, la Chiesa, è un riferimento per tutto il mondo, lo si accetti o meno .... Qualcosa significherà ...[:)]


Tra tutti i poteri che ha la chiesa quello da te citato è l'unico che non ha, non ha mai avuto nè mai avrà, perchè se la gente riflettesse la chiesa (intesa come istituzione temporale) cesserebbe di esistere un secondo dopo.



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Anche perché è esattamente ciò che non vuole che l'uomo faccia... Riflettere.

Il RAGIONAMENTO è infatti l'esatto opposto della ACCETTAZIONE PER FEDE che, fino a prova contraria, è quello che promuove la religione cattolica.

[8]

Spero che Jean legga l'articolo de "La Stampa" su Avicenna, l'Islam e l'Illuminismo che avevo postato sopra. Mi piacerebbe continuare quel discorso.

Voi che ne pensate al riguardo?!


Ultima modifica di Atlanticus81 il 29/12/2014, 17:05, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 29/12/2014, 19:35 
Ah! Tanto per la cronaca e in risposta al post di Ufologo riferito al libro di Rodney Stark... ecco un fulgido esempio di progressismo medievale promosso dalla chiesa romana.

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L'Indice dei libri proibiti (in latino Index librorum prohibitorum) fu un elenco di pubblicazioni proibite dalla Chiesa cattolica, creato nel 1558 per opera della Congregazione della sacra romana e universale Inquisizione (o Sant'Uffizio), sotto Paolo IV. Ebbe diverse versioni e fu soppresso il 4 febbraio del 1966 con la fine dell'inquisizione romana, sostituita dalla Congregazione per la dottrina della fede

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La diffusione di idee contrarie ai dogmi della Chiesa cattolica, e in particolare della Riforma protestante, fu grandemente favorita dall'invenzione della stampa a caratteri mobili (1455): la Chiesa prese dunque provvedimenti nel tentativo di controllare quanto veniva stampato.

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In una lettera del 27 giugno 1557 diretta all'inquisitore di Genova, il commissario Michele Ghisileri esprime le sue impressioni sulle proibizioni:

« Di prohibire Orlando [Boiardo, Ariosto], Orlandino [Folengo], cento novelle [probabilmente Boccaccio] et simili altri libri più presto daressemo da ridere ch'altrimente, perché simili libri non si leggono come cose a qual si habbi da credere ma come fabule, et come si legono ancor moltri libri de gentili come Luciano Lucretio et altri simili »

Nel 1559, ad opera del Sant'Uffizio, uscì a Roma un primo Cathalogus librorum Haereticorum, con intenti quasi esclusivamente anti-protestanti: vi comparivano anche le opere di Luciano di Samosata, il De Monarchia di Dante Alighieri, il De principatibus di Machiavelli e perfino i commentari di papa Pio II sul Concilio di Basilea.

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L'elenco comprendeva, fra gli altri, nomi della letteratura, della scienza e della filosofia come Francesco Bacone, Honoré de Balzac, Henri Bergson, George Berkeley, Cartesio, Colette, D'Alembert, Daniel Defoe, Denis Diderot, Alexandre Dumas (padre) e Alexandre Dumas (figlio), Gustave Flaubert, Thomas Hobbes, Victor Hugo, David Hume, Immanuel Kant, Jean de La Fontaine, John Locke, Karl Marx, Montaigne, Montesquieu, Blaise Pascal, Pierre-Joseph Proudhon, Jean-Jacques Rousseau, George Sand, Spinoza, Stendhal, Voltaire, Émile Zola,e il filosofo del nazionalsocialismo Alfred Rosenberg.

Tra gli italiani finiti all'indice - scienziati, filosofi, pensatori, scrittori, economisti - vi sono stati Vittorio Alfieri, Pietro Aretino, Cesare Beccaria, Boccaccio, Giordano Bruno, Benedetto Croce, Dante, Gabriele D'Annunzio, Antonio Fogazzaro, Ugo Foscolo, Galileo Galilei, Giovanni Gentile, Giulio Cesare Vanini, Francesco Guicciardini, Giacomo Leopardi, Niccolò Machiavelli, Ada Negri, Petrarca, Enea Silvio Piccolomini (papa Pio II), Giovanni Pico della Mirandola, Adeodato Ressi, Girolamo Savonarola, Luigi Settembrini, Tommaso Stigliani, Niccolò Tommaseo, Pietro Siciliani, Pietro Verri e Antonio Rosmini. Tra gli ultimi ad entrare nella lista sono stati Simone de Beauvoir, André Gide, Jean-Paul Sartre, Alberto Moravia, Aldo Capitini.

http://it.wikipedia.org/wiki/Indice_dei_libri_proibiti


Ecco il modo in cui la chiesa medievale e moderna promuoveva le scienze e il libero pensiero!!!

Aprite gli occhi! Fu santa romana chiesa a metterci nelle "catacombe"...


Ultima modifica di Atlanticus81 il 29/12/2014, 19:37, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 18/01/2015, 09:50 
(Vediamo se mi ribecco la .. censura) [^]
E ... TTE, non sono "omofobo" (che stupida definizione!), sono solo da una parte della "sponda" ... (forse oramai in minoranza) [;)]



Omosex minacciano i cattolici: gay e sinistra provano a zittire il convegno sulla famiglia


Duemila persone al presidio di protesta contro l'iniziativa promossa da Regione Lombardia. Scontri e insulti tra omosessuali ed esponenti del mondo cattolico.



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A Palazzo Lombardia il convegno "Difendere la famiglia per difendere la comunità"


Circa duemila persone si sono radunate in piazza Einaudi per dire il proprio no a un'iniziativa tacciata di omofobia. Al solito, quasi più sigle che persone. Per la lettura dell'elenco delle associazioni partecipanti se ne vanno dieci minuti buoni: Arcigay, Genitori Arcobaleno, Sentinelli in Piedi, Rifondazione Comunista, Uaar, Se non ora quando, Partito Democratico, Sel...

Piazza rumorosa ma non eccitata, capannelli di persone che chiacchierano tra di loro senza prestare troppa attenzione a quello che viene detto dal furgone attrezzato a palco mobile. Diversi i giovani gay e lesbiche presenti, meno "intruppati" nella galassia di associazioni e sigle che raccolgono invece i più anziani "colleghi" post-sessantottini.

Proviamo a parlare con alcuni rappresentanti dei genitori di bimbi omosessuali, che ci espongono le loro richieste: un riconoscimento giuridico della genitorialità omosessuale, negato da un governo che "promette ma non fa".

Anche Renzi insomma, non è abbastanza.

Ci sono esponenti della politica, a partire dal consiglio comunale di Milano: "Siamo qui per manifestare contro un convegno abominevole - spiega Anita Sonego, consigliera di Rifondazione Comunista - che pretende di dare spazio alle cosiddette 'teorie della riparazione', secondo cui l'omosessualità sarebbe una malattia da curare".

"Tutto questo quando l'Oms ha rimosso l'omosessualità dall'elenco delle malattie ormai da decenni- osserva la Sonego - stiamo tornando al Medioevo".

Poco dopo la protesta si sposta sotto Palazzo Lombardia: alcuni manifestanti riescono a mettersi in coda per entrare al convegno e immediata scatta la contestazione. Associazioni cattoliche e a difesa della famiglia naturale contro attivisti Lgbt. Volano parole grosse: l'insulto più gettonato è "voi siete malati", impiegato indifferentemente da entrambe le parti.

Ragazze lesbiche dai capelli corti contro distinti signori in giacca e cravatta, faccia a faccia nel rivendicare la propria idea di famiglia. Da un lato si contesta l'attacco alla famiglia da parte del "relativismo" e dello "individualismo" del secolo, dall'altro si protesta contro una politica che si vorrebbe ancora troppo arretrata e reticente nel riconoscere le esigenze della comunità Lgbt.

Dentro, il convegno si svolge regolarmente. La partecipazione è alta, moltissimi partecipanti sostengono di non essere riusciti a entrare per la troppa affluenza. Al di là del cordone di carabinieri, le bandiere dei manifestanti si afflosciano un po' tristi. Gli unici che sembrano divertirsi sono quelli della "Chiesa pastafariana": scolapasta in testa, si autodefiniscono "Tagliatelle in piedi". Almeno loro un sorriso lo strappano.
#65279;
http://www.ilgiornale.it/news/milano/om ... 83734.html


Alla faccia dela libertà d'espressione .......... [8]


Ultima modifica di Ufologo 555 il 18/01/2015, 09:52, modificato 1 volta in totale.


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Ufologo 555 ha scritto:

l'insulto più gettonato è "voi siete malati", impiegato indifferentemente da entrambe le parti.


Mi sbagliavo... coloro che stanno ai vertici non esprimono un semplice sorriso di soddisfazione.

Ormai si sbellicano dalle risate.

Poi cosa c'entra questo con la persecuzione dei cristiani?!

Boh...



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Interessante l' articolo sulle 3 correnti dell' Islam, non ne sapevo niente. Mi piacerebbe che Meryddin ci rendesse edotti in merito, se la cosa corrisponde alla realtà.


Ma quale persecuzione dei cristiani poi? Quella che avviene nel califatto? Colpiscono egualmente curdi, yazidi e altri musulmani...

Il cristianesimo soffre di vittimismo fin dalle origini (del resto il loro dio sarebbe stato crocifisso dai romani), quando in realtà si è diffuso fin dall' inizio con la violenza nell' Impero Romano, che ha reagito.

Parliamo piuttosto della moderna persecuzione che ancora certe categorie sociali, proprio come i gay, subiscono ad opera della Chiesa, che li definisce malati. E non solo loro.


Giusto da poco Papa Bergoglio ha gettato la maschera e parlando di Charlie Hebdo ha giustificato il massacro, in quanto ha detto che le religioni non si possono criticare e facendo l' esempio "se uno offende mia madre si aspetti un pugno"...

...quindi quello che hanno fatto a Charlie Hebdo per lui è giustificato, e la cosa non mi stupisce, con tutte le volte che sono stati loro oggetto di satira.


Ma di cosa stiamo a parlare? Dal medioevo non siamo mai usciti...



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Aztlan ha scritto:

Interessante l' articolo sulle 3 correnti dell' Islam, non ne sapevo niente. Mi piacerebbe che Meryddin ci rendesse edotti in merito, se la cosa corrisponde alla realtà.


Meryddin è certamente molto esperto in materia e auspico un suo intervento in merito molto presto.

Però per non fare andare off topic questo il cui cuore sono le presunte persecuzioni ai danni del cristianesimo perché non aprire un thread dedicato allo studio e all'approfondimento dell'esegesi coranica?!

Non ho trovato mai nulla in rete di soddisfacente e potrebbe essere un modo per capire che non tutto l'islam è violenza e integralismo e che l'immagine che viene presentata dai soliti giornali di regime è solo strumentalizzazione, mistificazione e decontestualizzazione dei contenuti del testo.

Anche nel vangelo di Matteo possiamo leggere Gesù che dice

"Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra: sono venuto a portare non pace, ma spada!"

Ufologo... come la intendi questa frase?!



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