I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie da parte del sito UFOFORUM. Ulteriori informazioni
In questo Forum puoi scrivere... con cognizione... quello che vuoi.
Rispondi al messaggio

29/12/2014, 17:25

Ecco il modo più efficace per neutralizzare la ricerca borderline e la contro-informazione: l'istituzionalizzazione del "troll"

[:(!]

Facebook "censura"? Il pubblico valuterà

Fa discutere la scelta del colosso creato da Zuckenberg di introdurre un meccanismo grazie al quale gli utenti potranno segnalare le "bufale"

Il social network di Facebook è da qualche anno una delle realtà più significative. Nel mondo sono molte centinaia di milioni quanti, ogni giorno, usano questa piattaforma per comunicare con gli amici, informarsi, promuovere prodotti e servizi, discutere di politica o arte o mille altre cose, cercare l'anima gemella.

Si tratta di uno spazio «virtuale» frequentato da un numero crescente di persone e per questo motivo capace di incidere nella loro vita.

Per tale motivo fa oggi discutere la scelta del colosso creato da Mark Zuckenberg di introdurre un meccanismo grazie al quale gli utenti potranno segnalare le «bufale»: quelle notizie del tutto infondate che infestano il web esattamente come, da sempre, dominano la chiacchiera per strada o al bar.

L'obiettivo di Facebook è semplice: si vuole far sì che la piattaforma sia sempre più apprezzata da quanti la utilizzano e per questa ragione si cerca il sostegno di tutti gli utenti del network in tale opera di pulizia, con una speciale attenzione a quei gruppi dominati da fobie ossessive. Il problema è che stavolta, volendo affrancarsi da sciocchezze di varia natura, in qualche modo si pretende di decidere cosa è vero e cosa è falso.

Non è chiaro se a operare tale distinzione sarà l'opinione della maggioranza o, come pare, se quanto emerge dagli utenti sarà comunque vagliato da un gruppo giornalistico gestito da Facebook stesso. In entrambi i casi, l'esito sarà che nel social network qualcuno non potrà esprimere le proprie idee, poiché qualcun altro avrà deciso che sono false.

Non c'è dubbio che l'iniziativa è del tutto legittima. Non siamo dinanzi a una violazione di diritti fondamentali. Facebook è un'impresa privata che offre i propri servizi, molti dei quali sono anche gratuiti, e chi accetta di usare tale servizio deve accettare ovviamente le regole della casa. In una moschea si può entrare solo scalzi e in chiesa non è bene esibire talune parti del corpo.

C'è però da domandarsi se Facebook compia una scelta opportuna, sul piano strategico, quando si propone di eliminare o comunque limitare la presenza dei gruppi che diffondono interpretazioni in vario modo complottiste o leggono la realtà del nostro tempo usando particolari lenti interpretative. Forse non è la via giusta: non solo per favorire la crescita di queste componenti della nostra società, ma anche per allargare la platea di quanti usano il portale.

Nessun timore, a ogni modo. Oggi Facebook appare un gigante e occupa una posizione fortissima, ma solo dieci anni fa neppure esisteva. Tutte le sue scelte, compresa questa, saranno giudicate dal comportamento di tutti. Se continuerà su questa strada e alla fine questo si rivelerà un errore, ci sarà ancora più spazio per i concorrenti (Twitter, ad esempio, ma non solo), che troveranno modo di soddisfare gli eventuali delusi dai servizi offerti dall'impresa fondata da Zuckenberg.

Il bello del mondo telematico globale è che esso è davvero aperto e competitivo. In qualche modo, ogni posizione - anche quella che sembra più consolidata - è esposta alle incertezze del futuro. Se quello di Facebook si rivelerà un passo falso, l'azienda californiana ne pagherà le conseguenze. Magari tutti noi continueremo a «taggarci», ma altrove. E il processo di selezione del mercato continuerà senza sosta.

http://www.ilgiornale.it/news/cultura/f ... 78900.html


E dove l'articolo dice vagliato da un gruppo giornalistico gestito da Facebook stesso ... sappiamo bene chi in Italia controlla aree come queste. Basta vedere il caso di wikipedia...

[V]

30/12/2014, 11:06

Atlanticus81 ha scritto:

Ecco il modo più efficace per neutralizzare la ricerca borderline e la contro-informazione: l'istituzionalizzazione del "troll"

[:(!]

Facebook "censura"? Il pubblico valuterà

Fa discutere la scelta del colosso creato da Zuckenberg di introdurre un meccanismo grazie al quale gli utenti potranno segnalare le "bufale"

Il social network di Facebook è da qualche anno una delle realtà più significative. Nel mondo sono molte centinaia di milioni quanti, ogni giorno, usano questa piattaforma per comunicare con gli amici, informarsi, promuovere prodotti e servizi, discutere di politica o arte o mille altre cose, cercare l'anima gemella.

Si tratta di uno spazio «virtuale» frequentato da un numero crescente di persone e per questo motivo capace di incidere nella loro vita.

Per tale motivo fa oggi discutere la scelta del colosso creato da Mark Zuckenberg di introdurre un meccanismo grazie al quale gli utenti potranno segnalare le «bufale»: quelle notizie del tutto infondate che infestano il web esattamente come, da sempre, dominano la chiacchiera per strada o al bar.

L'obiettivo di Facebook è semplice: si vuole far sì che la piattaforma sia sempre più apprezzata da quanti la utilizzano e per questa ragione si cerca il sostegno di tutti gli utenti del network in tale opera di pulizia, con una speciale attenzione a quei gruppi dominati da fobie ossessive. Il problema è che stavolta, volendo affrancarsi da sciocchezze di varia natura, in qualche modo si pretende di decidere cosa è vero e cosa è falso.

Non è chiaro se a operare tale distinzione sarà l'opinione della maggioranza o, come pare, se quanto emerge dagli utenti sarà comunque vagliato da un gruppo giornalistico gestito da Facebook stesso. In entrambi i casi, l'esito sarà che nel social network qualcuno non potrà esprimere le proprie idee, poiché qualcun altro avrà deciso che sono false.

Non c'è dubbio che l'iniziativa è del tutto legittima. Non siamo dinanzi a una violazione di diritti fondamentali. Facebook è un'impresa privata che offre i propri servizi, molti dei quali sono anche gratuiti, e chi accetta di usare tale servizio deve accettare ovviamente le regole della casa. In una moschea si può entrare solo scalzi e in chiesa non è bene esibire talune parti del corpo.

C'è però da domandarsi se Facebook compia una scelta opportuna, sul piano strategico, quando si propone di eliminare o comunque limitare la presenza dei gruppi che diffondono interpretazioni in vario modo complottiste o leggono la realtà del nostro tempo usando particolari lenti interpretative. Forse non è la via giusta: non solo per favorire la crescita di queste componenti della nostra società, ma anche per allargare la platea di quanti usano il portale.

Nessun timore, a ogni modo. Oggi Facebook appare un gigante e occupa una posizione fortissima, ma solo dieci anni fa neppure esisteva. Tutte le sue scelte, compresa questa, saranno giudicate dal comportamento di tutti. Se continuerà su questa strada e alla fine questo si rivelerà un errore, ci sarà ancora più spazio per i concorrenti (Twitter, ad esempio, ma non solo), che troveranno modo di soddisfare gli eventuali delusi dai servizi offerti dall'impresa fondata da Zuckenberg.

Il bello del mondo telematico globale è che esso è davvero aperto e competitivo. In qualche modo, ogni posizione - anche quella che sembra più consolidata - è esposta alle incertezze del futuro. Se quello di Facebook si rivelerà un passo falso, l'azienda californiana ne pagherà le conseguenze. Magari tutti noi continueremo a «taggarci», ma altrove. E il processo di selezione del mercato continuerà senza sosta.

http://www.ilgiornale.it/news/cultura/f ... 78900.html


E dove l'articolo dice vagliato da un gruppo giornalistico gestito da Facebook stesso ... sappiamo bene chi in Italia controlla aree come queste. Basta vedere il caso di wikipedia...

[V]

La Rete va screditata.... perchè permette di osservare e valutare,
tra l'altro, le verità taciute dal mainstream.

Quale miglior modo, quello di trasformare in bufale ANCHE fatti reali??

30/12/2014, 14:47

si ma Facebook non è la rete è un tentacolo del mainstream :) Tor è la vera rete :)

30/12/2014, 15:12

MaxpoweR ha scritto:

si ma Facebook non è la rete è un tentacolo del mainstream :)

Certo... ma i contenuti vengono inseriti da utenti liberi (più o meno)
che possono anche postare cose di controinformazione....

Infatti ora, subito dopo alcuni articoli interessanti, sotto trovi
che quello stesso articolo "è una bufala". Anche quando non lo è...

L'argomento che ad esempio è sempre contrastato è (neanche a dirlo)
quello delle "scie chimiche". Appare subito il sito si attivissimo subito
sotto..... [:D]

30/12/2014, 15:39

MaxpoweR ha scritto:

si ma Facebook non è la rete è un tentacolo del mainstream :) Tor è la vera rete :)


Lo so... ma pensate a quanto si sia reso virale la controinformazione ANCHE grazie a facebook.

Colpire strumenti come quelli dei social network di massa sono finalizzati a ridurre movimenti di libero pensiero e di informazione alternativa a nicchie inefficaci sull'azione informativa.

Il problema non è l'Italia, dove una % minima usa realmente internet.

La loro paura sta nei paesi dove la penetrazione di internet è molto maggiore... USA compresi!

Pensate a tutta la questione dell'11 settembre.

Per me l'operazione non è rivolta tanto all'italia dove, diciamocelo, la maggior parte si informa ancora solo ed esclusivamente tramite la tivù.

30/12/2014, 17:21

Ieri ho visto interstellar mi ha colpito una cosa: all'inizio del film il padre va a scuola per parlare con i professori ed una di questi informa il padre che la figlia aveva avuto un litigio perchè era convinta che l'uomo fosse davvero andato sulla luna mentre in realtà il sistema scolastico insegnava che fu tutta una finzione propagandistica O_o Strano che si sia scelta questa cosa come "verità" per simulare uno squarcio del sistema educativo futuro... Pillole di verità?

30/12/2014, 17:44

MaxpoweR ha scritto:

Ieri ho visto interstellar mi ha colpito una cosa: all'inizio del film il padre va a scuola per parlare con i professori ed una di questi informa il padre che la figlia aveva avuto un litigio perchè era convinta che l'uomo fosse davvero andato sulla luna mentre in realtà il sistema scolastico insegnava che fu tutta una finzione propagandistica O_o Strano che si sia scelta questa cosa come "verità" per simulare uno squarcio del sistema educativo futuro... Pillole di verità?


Se vuoi puoi vederla anche come una parodia del sistema attuale....[}:)]

30/12/2014, 18:01

Intervengo ora nel topic per la prima volta.

Finora lo avevo snobbato come faccio sempre per quegli argomenti su cui ho già espresso la mia opinione un milione di volte in tutto il forum: sapete bene quanto mi disgusti il sistema mass-mediatico attuale, o meglio il suo contenuto.

Ma ora c'è qualcosa di nuovo su cui voglio dire la mia, ed è quello che giudico come il primo passo del loro tentativo di ridurre internet, la rete libera di tutti per tutti, in un media controllato come gli altri (perchè è questo l' obiettivo finale, statene certi).


Finora ci avevano provato con la repressione pura e semplice dei mille trattati che hanno copia-incollato pur di farne passare uno: i vari SOPA, PIPA, ACTA, e chi più ne ha più ne metta.

Adesso, visto il fallimento di questa strategia, provano con qualcosa di più subdolo: la censura reciproca da parte degli utenti.

Possiamo già vedere legioni di attivissimi Catoni moderni che segnalano mezzo facebook, che per molti è già oggi il principale mezzo di informazione in rete (per molti E' la rete, lì inizia e lì finisce).


Secondo me ci sono 3 modi per impedire che questo avvenga o per farlo cessare:


1) Manifestare in massa il nostro dissenso per questa nuova politica proposta, facendo capire che la feature non è gradita e che il servizio come tale quindi sarebbe molto meno apprezzato

Purtroppo, non mi sembra di aver visto tutta questa levata di scudi, almeno finora. Supponiamo quindi che la cosa purtroppo vada in porto. Resterebbero due opzioni:


2) Manifestare in massa il nostro dissenso per questa nuova politica aggiunta, abbandonando il servizio
(non c'è bisogno di fare la fatica di cancellarsi per poi doversi reiscrivere: basterebbe anche solo non accedervi per un certo periodo di tempo e gli introiti calerebbero come se ci si fosse cancellati)

Sì lo so, è la stessa di prima, cambia solo il quando: prima o dopo il varo di questa sciagurata policy. E' ovvio che il dissenso come tale sarebbe continuato.

Su questo sono già più ottimista: una cosa del genere scasserà le balle a tutti per via dei troll che segnalano falsi positivi,
delle guerre d'opinione (politica, religiosa etc) per cui si segnalarebbero buona parte delle notizie reali solo per levare argomenti all' avversario,
pensate solo a quello che già accade in tutta la rete a livello di trollaggio e delegittimazione reciproca senza l' ausilio di alcuno strumento che sembra concepito apposta per questo uso.

Per cui anche se accolta con fiducia, o tiepido scetticismo, la feature è comunque destinata a mandare in tilt il social network e le sue strutture di controllo preposte,
a partire dall' intasamento della commissione giornalistica, che dovrebbe lavorare 24 ore su 24 anche di domenica, e non riuscirebbe a completare metà del lavoro.


Il che ci porta alla 3a soluzione, veramente diabolica, che è quella di operare noi stessi - noi inteso le vittime designate di questo sistema censorio, e cioè chi fa o segue controinformazione -

come sabotatori del sistema, intasando la linea di segnalazioni, anche e soprattutto immotivate, senza però colpire obiettivi specifici e cominciare una guerra e attirarsi nemici:

rimandare al giudizio, a chiunque verrà affidato, praticamente tutto senza discriminazioni, risparmiando giusto gli amici personali che condividono la notizia dell' adozione del micio puccioso.


Già mi vedo di fronte al computer con gli occhiali da sole come Neo che mando in crash Matrix. [:o)]


E' probabile che vengano adottate misure restrittive per impedire questo, penso a quella standard per il social, ossia il ban di chi supera un certo numero di segnalazioni infondate e ignorando l' avviso di cessare insiste.

Ma basterebbe che tutti si mantenessero appena al di sotto di quella soglia, con qualche segnalazione in meno, per far sì che il numero raggiunga la massa critica.

Il social network tornerebbe allo stato originario in un mese dalla crisi e la cosa non verrebbe nemmeno ritentata altrove.


Ciò detto, direi di cominciare con la soluzione numero 1

30/12/2014, 21:46

Secondo me invece non potete fare un bel niente :) Ve lo tenete come dicono loro e basta.

31/12/2014, 09:47

vogliono farci tornare al triste periodo dell'oscurantismo..............[:(!]

03/01/2015, 14:15

Roberto Fico

Posto qui molto volentieri un post dal blog di Beppe Grillo sui veri numeri del discorso di Beppe. Leggete con attenzione.

Il Corriere della Serva [:o)]

"Secondo il Corriere della Sera il discorso di fine anno di Beppe Grillo sarebbe stato visto da "alcune migliaia" di persone e avrebbe fatto appena un migliaio di condivisioni su Facebook. Il corriere cita il dato del video su Youtube, che diversamente da quello del 2013 è stato pubblicato il pomeriggio del primo gennaio, quando tantissimi ormai avevano visto il video. Il video (per evitare problemi dovuti all'eccesso di traffico come l'anno scorso) è andato in diretta su una pagina ad hoc http://bep.pe/DiscorsoFineAnno alle 20.30, sulla stessa pagina è poi andata in onda la replica del discorso, linkata dal post del blog, che ha totalizzato ad ora oltre 700.000 visualizzazioni dal 31 dicembre. E' stato poi pubblicato il video alle 23, quando il traffico era calato, che conta adesso 102.000 visualizzazioni.

Solo sulla pagina Facebook di Beppe Grillo sono stati pubblicati 6 video, 5 estratti e l'integrale. Questi 6 video hanno raggiunto 5 milioni di persone e generato, cumulati, più di un milione di visualizzazioni, circa 50.000 mi piace, più di 20.000 condivisioni e oltre 2.000 commenti. Senza contare tutte le persone che hanno scaricato e ricaricato il video sui loro profili facebook per condividere il discorso con i loro amici.

L'hashtag collegato all'evento dal 30 dicembre fino al 1 gennaio per tre giorni è stato in cima ai trending topic di Twitter. I giornalisti del Corriere possono controllare a mano quanti sono stati i tweet: ioguardobeppe

Il video e i contenuti del discorso hanno raggiunto milioni di italiani in Rete. Il Corriere ha visto dimezzare il traffico (poi gonfiato tramite l'acquisto di clic fasulli) per articoli farlocchi come questo scritti da giornalisti (?) che non hanno alcuna competenza per scrivere di argomenti riguardanti il web e le nuove tecnologie."


Dobbiamo aggiungere altro?

03/01/2015, 14:24

Thethirdeye ha scritto:


Roberto Fico

Posto qui molto volentieri un post dal blog di Beppe Grillo sui veri numeri del discorso di Beppe. Leggete con attenzione.

Il Corriere della Serva [:o)]

"Secondo il Corriere della Sera il discorso di fine anno di Beppe Grillo sarebbe stato visto da "alcune migliaia" di persone e avrebbe fatto appena un migliaio di condivisioni su Facebook. Il corriere cita il dato del video su Youtube, che diversamente da quello del 2013 è stato pubblicato il pomeriggio del primo gennaio, quando tantissimi ormai avevano visto il video. Il video (per evitare problemi dovuti all'eccesso di traffico come l'anno scorso) è andato in diretta su una pagina ad hoc http://bep.pe/DiscorsoFineAnno alle 20.30, sulla stessa pagina è poi andata in onda la replica del discorso, linkata dal post del blog, che ha totalizzato ad ora oltre 700.000 visualizzazioni dal 31 dicembre. E' stato poi pubblicato il video alle 23, quando il traffico era calato, che conta adesso 102.000 visualizzazioni.

Solo sulla pagina Facebook di Beppe Grillo sono stati pubblicati 6 video, 5 estratti e l'integrale. Questi 6 video hanno raggiunto 5 milioni di persone e generato, cumulati, più di un milione di visualizzazioni, circa 50.000 mi piace, più di 20.000 condivisioni e oltre 2.000 commenti. Senza contare tutte le persone che hanno scaricato e ricaricato il video sui loro profili facebook per condividere il discorso con i loro amici.

L'hashtag collegato all'evento dal 30 dicembre fino al 1 gennaio per tre giorni è stato in cima ai trending topic di Twitter. I giornalisti del Corriere possono controllare a mano quanti sono stati i tweet: ioguardobeppe

Il video e i contenuti del discorso hanno raggiunto milioni di italiani in Rete. Il Corriere ha visto dimezzare il traffico (poi gonfiato tramite l'acquisto di clic fasulli) per articoli farlocchi come questo scritti da giornalisti (?) che non hanno alcuna competenza per scrivere di argomenti riguardanti il web e le nuove tecnologie."


Dobbiamo aggiungere altro?


Sì...

Immagine
Ultima modifica di Atlanticus81 il 03/01/2015, 14:26, modificato 1 volta in totale.

03/01/2015, 14:42

[:255]

03/01/2015, 15:06

e poi siamo complottisti noi e gli attentati o stragi sono tutte o quasi vere, si come no.

bambino morto a sandy hook, appare in una composizione di foto in una manifestazione in pakistan come vittima li.
Immagine


donna morta a sandy hook citata anche come morta all'attentato di boston
Immagine
che a sua volta non è neanche la donna bruce che dicono in tv
Immagine


altra perla qui
Immagine
Immagine

altro imbroglio
Immagine
Ultima modifica di xfabiox il 03/01/2015, 15:17, modificato 1 volta in totale.

03/01/2015, 18:01

VUOI SAPERE CHI CONTROLLA LA STAMPA? CHI DECIDE CHE COSA LEGGERAI DOMANI SUL GIORNALE? ECCO LA LISTA
Pubblicato su 3 Gennaio 2015 da FRONTE DI LIBERAZIONE DAI BANCHIERI - CM in POLITICA
Rispondi al messaggio