07/01/2015, 10:58
MaxpoweR ha scritto:
Chissà magari si pur trovandolo non lo riconosceremmo come tale per il semplice fatto che il suo VERO nome non ha nulla a che fare col nome che noi pesiamo avesse. Magari lo abbiamo già trovato ma non sappiamo che è lui...
Atlanticus81 ha scritto:
Pensa se sotto la Sfinge si trovasse la tomba di Yahweh e famiglia!
07/01/2015, 17:15
MaxpoweR ha scritto:
Presumibilmente il nome VERO di YHWH non ha nessun nesso con la parola YHWH che probabilmente era un epiteto usato per indicarlo. qualcosa come "ECCOLO Lì", "E' LUI" o qualcosa del genereAnche perchè non sappiamo quali parole vennero pronunciate ad Abramo, nè in che lingua nè se Abramo sia mai realmente esistito. Ed in ogni caso al "suono" pronunciato sono state assegnate le consonanti Ebree 4\5 cento anni dopo che il suono fu emesso e le vocali altrettanto tempo dopo...
Chissà qual'è il suono dell'idioma originario degli Elohim magari è l'accadico o qualcosa di ancora più antico dato che se ci hanno fatto loro ci avranno insegnato a ocmunicare con la loro lingua, quanto meno al nucleo proveniente dall'area mediorientale.
E non è nemmeno detto che parlassero tutti la stessa lingua tra l'altro, magari anche tra loro c'erano lingue diverse che potrebbero spiegare la presenza di diversi ceppi linguistici nella nostra cultura.
Chissà magari si pur trovandolo non lo riconosceremmo come tale per il semplice fatto che il suo VERO nome non ha nulla a che fare col nome che noi pesiamo avesse. Magari lo abbiamo già trovato ma non sappiamo che è lui...
07/01/2015, 20:18
07/01/2015, 23:51
I due fratelli e le religioni imparentate
ORIGINE SUMERA DELL'ISLAM
Spinto dalle domande rivoltemi da una lettrice riguardanti l’ Islam, ho deciso di mettere in forma di articolo il mio pensiero in merito. Un’ impresa ardua poiché il tema è estremamente articolato e coinvolge avvenimenti, luoghi e personaggi che abbracciano un arco di almeno 2500 anni. Per poter mettere in correlazione i vari punti è necessario suddividere la trattazione in vari aspetti. Sicuramente uno storico-geografico, uno linguistico, e uno prettamente religioso-simbolico.
La tesi che sostengo è che l’ Islam sia, come l’ ebraismo, una religione di derivazione sumera o quantomeno accadica. Mi spingo a sostenere inoltre che Maometto, il fondatore dell’ Islam, fosse un devoto al dio accadico Sin, il sumerico Nanna.
Come raggiungo queste conclusioni? Iniziamo con una analisi storica andando indietro nel tempo dalla nascita dell’Islam fino ai tempi di Akkad.
Il lato storico-geografico
Intorno all’ anno 610 il profeta Mohamad iniziò a ricevere le ‘rivelazioni’ da un dio, che verrà chiamato Allah, rivelazioni che continuarono fino all’ anno della sua morte, il 632. Queste rivelazioni venivano prima tramandate oralmente e poi messe per iscritto dai suoi discepoli, per essere poi standardizzate dopo la morte del profeta. Gli insegnamenti sostenevano che Allah fosse l’ unico dio, chiamato ‘il compassionevole’.
Il nome dato a questi insegnamenti fu ‘Islam’, ritenuto dall’arabo Al-Islam, termine al quale si dà tuttora il significato religioso di ‘completa sottomissione al dio’, ma che linguisticamente esprime solo il concetto di ‘completezza’.
Mohamad iniziò a diffondere i suoi insegnamenti a Mecca, il suo luogo di nascita, da dove fu costretto a migrare a causa dell’ ostilità verso i suoi insegnamenti. Si trasferì dunque a Medina, un posto che, vedremo, non scelse a caso; l’ anno in cui avvenne questa migrazione, il 622, è la data di inizio del calendario islamico, e il fenomeno di migrazione è ricordato come Egira.
Cosa era Medina? Perché Maometto scelse proprio quel luogo?
Di Medina abbiamo un riferimento risalente a circa 1100 anni prima, nelle cronache di re Nabunaid, ultimo sovrano di Babilonia tra il 550 e il 530 a.C.; egli, durante i suoi viaggi, si dovette recare nel villaggio di Iatribu, che successivamente diventerà Lathripa e ancora più tardi Medinah al-Munawwarah. Questo nome venne poi semplificato in Medineh o Medinet, da cui Medina.
Chi era Nabunaid? Figlio della sacerdotessa di Harran chiamata Adda-Gupi, era, come la madre, devota al dio accadico Sin, il sumero Nanna, pur se il suo nome era una teoforia relativa al dio babilonese Nabu, figlio di Marduk. Ai tempi di Nabunaid infatti il dio Sin era venerato in Babilonia pariteticamente a Marduk e a sua moglie Sarpanitum con suo figlio Nabu. La stele di Adda-Gupi ci rivela che, in qualità di sacerdotessa di Sin, ella strinse un patto con il suo dio: suo figlio Nabunaid sarebbe stato ‘un grande re’ se avesse restaurato il culto del dio Sin nei suoi luoghi originari e se avesse portato questo culto nella sua terra. Uno dei luoghi dove Nabunaid instaurò il culto di Sin fu appunto Iatribu – Medina, città che si trova, così come Mecca, nella parte più ad ovest della penisola arabica, la penisola del Sinai, il cui nome deriva appunto da quello del dio Sin.
Il lato linguistico
Abbiamo detto che Sin era il nome accadico del sumero Nanna. Questa divinità veniva chiamata Nanna, e il suo nome veniva scritto variegatamente in due forme: Shesh.Ki (fratello della terra) e Nar.Nar (lo splendente).
La città di Medina, ai tempi di Maometto, aveva come nome completo Medina-alMunawwarah, che significa letteralmente ‘la città splendente - radiante’.
Il nome Nabu-naid significa ‘Lode di / a Nabu’, poiché –NA-ID deriva dall’ accadico NADU, il verbo ‘lodare’. Lo stesso verbo in arabo è espresso dalla radice HMD, che compare nel nome di Mohamad, tradotto in genere come ‘il lodato – il degno di lode’.
Il nome dato al movimento di Maometto, Islam, viene fatto derivare da Al-Islam, tradotto come ‘la completezza – la totalità’, intendendo la totale sottomissione a Dio. Ma il nome Islam deriva invece dall’ accadico SALAMU, a suo volta derivato dal sumero SILIM, entrambi aventi il molteplici significati tra cui ‘essere in salute – seguire – essere completo – mantenere – completare – aver cura di’. L’ analisi degli scritti mostra che l’ accadico Salamu corrisponde all’ arabico SALAM (generalmente tradotto con ‘pace – calma’), il quale si scrive esattamente come Islam poiché derivati dalla radice comune SLM.
Il lato religioso-simbolico
Secondo l’ Islam il ‘padre’ degli arabi, e quindi padre antico del culto, è la figura biblica chiamata Ismaele.
Ismaele era il fratellastro di Isacco, ed entrambi erano figli di Abramo, il patriarca riconosciuto come padre dell’ ebraismo. Il simbolo dell’ Islam è la falce di luna, che era anche l’ esatto simbolo del dio Sin, inoltre i nomi degli dei accadici erano sempre scritti con una stella davanti, il determinativo ‘dingir – an’.
Il calendario islamico è un calendario lunare, e Sin era il dio lunare accadico.
Uniamo i puntini
A questo punto abbiamo tutti gli elementi per poter stabilire il percorso che ha portato da Akkad alla nascita dell’ Islam, e questo ci porta a interessanti paralleli con la religione ebraica e la origine comune delle due religioni, entrambe di matrice accadica e strettamente imparentate (nel vero senso della parola).
Il dio sumero accadico Nanna – Sin (lo splendente) nel pantheon accadico era fratello del dio Ishkur – Adad, che nel mio articolo ‘La nascita di Yahweh’ ho identificato con il biblico Yahweh (identificazione ancora più spinta nell’articolo ‘Il Yahweh pre-esodo’). Intorno al 2000 a.C., il patriarca Abramo è contattato da Ishkur sotto il nome di El-Shaddai, il quale gli promette una lunga discendenza attraverso i suoi figli se gli sarà devoto. Abramo ha due figli: Ismaele e Isacco.
Ismaele viene allontanato assieme a sua madre Agar, e si stabilisce nella penisola del Sinai, che diverrà patria degli Arabi, mentre Isacco avrà un figlio, Giacobbe, che diventerà Israele, reputato capo della stirpe ebraica. Intorno al 1850 Giacobbe si trasferisce in Egitto, dove il suo popolo rimarrà per 4 secoli, fino a che il suo discendente Mosè riceverà la visita di El Shaddai stavolta con il nome biblico di Yahweh, il quale lo conduce a pellegrinare nel deserto del Sinai, fino ad arrivare in una ‘terra promessa’ nei pressi della Giordania: inizia così, intorno al 1400 a.C., il propagarsi della religione e del popolo ebraico.
Facciamo un salto avanti di circa 9 secoli, e troviamo il dio Sin adorato a Babilonia assieme a Marduk e Nabu, due figure ‘antitetiche’ all’Ishkur-Yahweh adorato dagli ebrei. E’ proprio a questo periodo (tra il 580 e il 540 a.C.) che risale la famosa ‘cattività babilonese’ del popolo ebraico, terminata proprio durante l’ ultimo decennio di regno di Nabunaid. Questo re, stranamente, aveva abbandonato l’adorazione del dio nazionale Marduk per elevare di ruolo il dio Sin. Come detto, lo fece perché sua madre era una sacerdotessa proprio del dio lunare, e uno dei luoghi di culto di Sin fu proprio la città che successivamente venne chiamata ‘Medina’. 1100 anni dopo, da questa stessa città, il profeta Mohamad iniziò a diffondere il culto di Allah, un dio con gli stessi attributi di Sin, il suo culto ha tutte le caratteristiche del culto di Sin.
A questo punto riassumiamo la situazione:
Gli ebrei hanno come capostipite di riferimento Isacco, fratello di Ismaele, capostipite di riferimento degli arabi Ishkur nell’ebraismo cambia nome in Yahweh, Sin nell’islam cambia nome in Allah. Entrambi sono nomi che indicano ai devoti un concetto di ‘non identificazione’. Yahweh è il ‘EYEH’ con il significato di ‘Sono colui che sono’, mentre Allah è ‘AL-ILAH’ con il significato di ‘Il dio (unico)’.
Allah, dio degli arabi, era Sin, fratello di Ishkur, divenuto come Yahweh dio degli ebrei.
Il luogo da cui parte con Maometto il culto di Allah era una delle ultime città in cui era stato ristabilito il culto di Sin da Nabunaid
Gli dei di ebrei e arabi erano fratelli.
I ‘padri’ della discendenza di ebrei e arabi erano fratelli.
Di fatto, ebraismo e islam, sono religioni imparentate.
http://ningizhzidda.blogspot.it/2014/05 ... gioni.html
10/02/2015, 10:29
10/02/2015, 13:24
cecca ha scritto:tutto sciocchezze.
consiglio invece l'articolo di J. Tropper sul nome di JHWH. è recente (2001) e contiene molte idee interessanti.
http://www.docdroid.net/redr/trooper-v51n1-s7.pdf.html
10/02/2015, 14:29
Atlanticus81 ha scritto:cecca ha scritto:tutto sciocchezze.
consiglio invece l'articolo di J. Tropper sul nome di JHWH. è recente (2001) e contiene molte idee interessanti.
http://www.docdroid.net/redr/trooper-v51n1-s7.pdf.html
Anche qui parti dal presupposto che quelle sopra esposte siano tutte sciocchezze e non credo sia il modo migliore per affrontare una discussione.
Ad ogni modo l'articolo suddetto cosa direbbe, in sintesi?
Perlomeno una traduzione in italiano per quelli che come me non sono avvezzi al tedesco.
10/02/2015, 14:32
28/02/2015, 16:19
04/04/2015, 12:38
MaxpoweR ha scritto:Nel cercare l'informazione di cui ti parlavo ho annotato qui alcune curiosità man mano che la cercavo. In ogni caso quando stavo per smettere di cercare, è saltata fuori la fonte. e nel posto più banale di tutti e cioè sul sito del diretto interessato su cui ovviamente non avevo proprio pensato di cercare... Bah vabbè ^_^
Di fatto YHWH viene nominato anche nella fase della creazione, ma la presenza di quel passo lascia supporre che l'identità del creatore sia stata identificata in YHWH a posteriori quando si è voluto farlo passare per il dio creatore.
Comunque ora mi industrio vedo sui libri di biglino o in qualche conferenza se trovo il passo preciso
Comunque quando hai tempo ti consiglio di guardarti qualche conferenza di Biglino, soprattutto le ultime, in quanto, a prescindere da tutto, parla della genealogia della "gente" controllata da YHWH ed i suoi pari grado nell'area della terra santa, e penso proprio che possano esserei informazioni utilissime per le tue ricerche
Mi riferisco a questo:Questo Yahwèh, tra l’altro nell’interno della gerarchia militare degli Elohim, almeno dal punto di vista biblico era uno dei meno importanti in assoluto, uno dei più piccoli, uno al quale è stato assegnato un pezzo di famiglia, neanche un popolo, perché come si dice chiaramente gli è stata affidata la famiglia di Giosuè, di Giacobbe e dei suoi discendenti, mentre tutto il resto della famiglia quella della appartenenza della famiglia di Abramo, ci dice la Bibbia che è stata affidata ad altri Elohim di cui la Bibbia ci dice pure i nomi: Astarte, l’elohim di Sidone, Camos l’elohim di Moabili, e Milcom l’elohim degli Ammoniti (1Re 11:33), tanto che Yahwèh mostrava gelosia verso di loro (Deuteroronomio 6:14,15).
Quindi la Bibbia è un racconto storico del rapporto tra “un” Elohim e quel pezzo di famiglia.
Molto interessante questo .pdf
http://www.saperetutto.it/wp-content/uploads/la-nascita-di-yahweh.pdf
un estratto:Se tutte queste divinità erano ricondotte al nome El, che potremmo pensare come un ‘nome
collettivo’, serviva una figura che potesse permettere il ‘grande passo’ nell’ azione di creazione di
una unica figura che rispondesse a tutte le caratteristiche degli dei precedenti, ma che allo stesso
tempo non fosse identificabile come una ben precisa divinità tra tutte queste.
Unico candidato possibile, a nostro avviso, era il figlio di Baal e di sua sorellastra Asherah (in
alcune versioni del mito é lo stesso El a generare un figlio con Asherah e dunque questo é fratello di
Baal). Si chiamava, stranamente, Jaw. Questo nome era una radice che iniziò ad apparire in molti
epiteti divini; cronologicamente parlando non si hanno testimonianze di questa radice prima del
1400 a.C., ed è bene evidenziare che è questo, il XV secolo a.C., il lasso di tempo in cui si svolge l’
esodo e yahweh fa la sua prima comparsa.
Nel suo apparire a Mosè, quando egli gli chiede quale nome dovesse dare agli Israeliti, con le
famose parole ‘Il dio dei vostri padri mi ha mandato[…] ma essi mi diranno: Chi è questo Dio?
Come si chiama? – Io cosa risponderò loro?’, yahweh gli risponde con l’ enigmatica frase:
Io sono colui che sono!
[…] dirai al tuo popolo:
- Ehyeh mi ha mandato da voi –
Questo è il mio nome a Olam, con questo
titolo sarò ricordato
di generazione in generazione.
Ci sono ben due cose da notare in questo passaggio: il Dio dice a Mosè che sarà ricordato con un
titolo, facendo intendere che si tratti di un epiteto e non di un nome proprio. Inoltre la prima frase
‘Io sono colui che sono’ nell’ originale ebraico è Ehyeh asher Ehyeh, che grammaticalmente non è
un presente ma un futuro, e il significato letterale è ‘Io sono chiunque sarò’.
A nostro avviso una frase simile è la chiave che ‘taglia’ con tutte le passate personificazioni delle
varie divinità in El, e crea la figura di yahweh come unico Dio che funge da summa di tutte le
precedenti.
Questa rottura è ben resa anche dal passaggio in cui yahweh dice a Mosè: ‘Ad Abramo e Isacco mi
presentai come El Shaddai […] ma il mio nome yahweh loro non conobbero’. Chiaro segno di un
momento, l’ incontro con Mosè, in cui questo Dio cambia identità da El a yahweh.
La frase ‘Io sono chiunque sarò’ suona come una imposizione che vieta una ben precisa
identificazione. Pone un muro che taglia con le figure passate, rafforzato da quel passaggio da El
Shaddai (e quindi El) a yahweh.
Con questa serie di frasi si apre quindi una nuova era religiosa, in cui una nuova divinità viene
creata raggruppando tutte le possibili divinità sotto il nome di El e cambiandogli nome in yahweh
eliminando, con la stessa definizione del nome, ogni riferimento al passato.Racconta la Genesi che i sacrifici di Abele erano graditi a Dio, a differenza di quelli di Caino. Il racconto non spiega il perché di questa differenza, né spiega in che modo venisse fatta una distinzione fra l'offerta approvata e quella disapprovata.
È tuttavia opinione diffusa che una indicazione implicita stia nel fatto che Abele offriva primizie del gregge mentre Caino non offriva primizie dei campi: " e fu da fine giorni fece andare Caino da frutto il suolo oblazione a JHWH e Abele fece andare anche lui da primogeniti di gregge di lui e da grassi di essi" (traduzione interlineare italiana di Gn.4,3-4 da GENESI, autore Roberto Reggi ed.EDB Bologna 2007)[senza fonte]. È anche possibile che il testo biblico volesse attestare retroattivamente la preferenza di Yahweh per il sacrificio cruento[senza fonte].
Caino si ingelosì di suo fratello e, nonostante Yahweh lo avesse invitato a non sconfortarsi, uccise suo fratello.
Forse perchè bruciando verdura non si sballava? ^_^
Comunque da un rapido consulto sui vari libri non ho trovato il riferimento di cui ti ho parlato, devo riguardarmi una delle ultime conferenze e mi annoto tutto
Dracma di Yehud Medinata del IV secolo a.C. rinvenuta a Gaza. Le lettere YHW (Yahu) sono incise sopra il volatile(?) che il dio tiene in mano. Egli è a petto nudo, indossa un himation e siede su di una ruota alata. Questa potrebbe essere l'unica raffigurazione di Yahweh che sia mai esistita.
Iconografia della giara di Kuntillet Ajrud, con tre figure antropomorfiche e l'iscrizione "Yahweh [...] e la sua asherah"
Per confutare alcune interpretazioni accademiche che associano Yahweh e il Kavod con la rappresentazione allegorica della tempesta quale mistero meteorologico delle culture antiche vale la pena sottolineare che in queste raffigurazioni sopraccitate non vediamo tempeste... E soprattutto non ho mai visto una tempesta con una compagna...La ricostruzione del culto di Yahweh non può non partire dal testo biblico. Gli studi sono stati spesso latori di una "riduzione", sensibile alle istanze di una religiosità ormai fortemente connotata in termini yahwisti, con l'accentuazione di un monoteismo che neppure la stessa Bibbia sembra provare.
È al contrario nell'ottica della sconfessione del patto in favore di altre divinità (come Astarte, Baal o Asherah) o l'adozione da parte del popolo ebreo di pratiche ritenute "negative" dalla religione codificata posteriormente, come la necromanzia, che va letto il ribadirsi costante del berit (cioè, l'alleanza tra Yahweh e il suo popolo) a fronte di un rapporto tanto tormentato[11].
Questo potrebbe stuzziare la tua curiositàLa Bibbia spiega il nome "Edom" senza fare alcun riferimento alla roccia rossa. Si riferisce agli Edomiti come ai discendenti di Esaù e il Libro del Genesi menziona il "rosso" un buon numero di volte per descrivere Esaù e spiegare il suo nome alternativo di Edom. "Il primo [Esaù] venne fuori rossiccio [admoni in ebraico], nel senso di "rosso e peloso come un mantello di pelo. Così fu chiamato Esaù..."
Anni dopo, "mentre Giacobbe faceva cuocere una minestra, Esaù sopraggiunse dai campi, tutto stanco. Esaù disse a Giacobbe: «Dammi per favore da mangiare un po' di questa minestra rossa, perché sono stanco».
ecco l'info di cui ti parlavo:
http://maurobiglino.it/2013/08/yahweh-e-ladam/Una attenta lettura dei capitoli 4 e 5 del libro della Genesi induce ad ipotizzare che Yahweh (il presunto dio della teologia) non ha avuto nulla a che fare con la fabbricazione di Adamo ed Eva.
Dopo la nota vicenda che ha coinvolto i primi due figli, Caino ed Abele, Adamo, all’età di 130 anni genera Set che, all’età di 105 anni, genera Enos.
La Bibbia ci informa (4,26) che solo al tempo di Enos “si iniziò ad invocare il nome di Yahweh”, cioè ben 235 anni dopo che gli Elohim avevano fatto l’Adam.
Il che significa che Adamo, Eva, Caino, Abele e Set non si rivolgevano a lui ma ad altri Elohim.
Che Yahweh non abbia partecipato all’intervento che ha prodotto Adamo ed Eva risponde per altro ad una logica confermata dalla stessa Bibbia.
I due progenitori di quella razza speciale sono stati prodotti da ingegneri genetici mentre Yahweh era un ISH MILCHAMA (Es 15,3), cioè un “uomo di guerra”; tutto l’Antico testamento testimonia infatti come in sostanza egli non facesse altro che combattere e dunque non aveva certo le competenze necessarie per operare in ambito biomedico.
04/04/2015, 13:26
Religione edomita[modifica | modifica wikitesto]
La natura della religione edomita resta ampiamente ignota. Come parte della cultura cananea, si ipotizza adorassero divinità quali El, Baal e Asherah. Gli Edomiti potrebbero aver avuto come loro dio nazionale Kaus o Qos.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Edomiti
Verso la metà del secondo millennio, in Palestina (a Tell-Tanek) Athirat è presente quale sposa -paredra di Haddu/Ba'al. Sia i ritrovamenti archeologici che i testi biblici documentano tensioni, nel periodo monarchico, tra gruppi che veneravano Yahweh insieme a divinità locali come Asherah e Ba'al e gruppi che insistevano con la venerazione esclusiva di Yahweh.[4][5] La fonte deuteronomista fornisce la prova di un forte partito monoteistico durante il regno di re Giosia (seconda metà del VII secolo), ma la forza e il predominio di una precedente venerazione monoteistica di Yahweh è discussa, in quanto dipendente da quanto materiale deuteronomistico sia basato su fonti più antiche e quanto sia il frutto di un'invenzione dei redattori deuteronomistici volta a rinvigorire la loro visione teologica.[6] I ritrovamenti archeologici registrano l'ampia diffusione del politeismo all'esterno e all'interno di Israele durante il periodo della monarchia.[5]
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Asherah
Primi Israeliti, politeismo e origini dell'Ebraismo[modifica | modifica wikitesto]
Alla luce di quanto ci viene rivelato da scavi e ritrovamenti archeologici, dai quali si intuisce che i primi Israeliti avevano cercato di distinguersi dai popoli vicini al loro territorio, in particolare dai Cananei, appare piuttosto interessante che Yahweh, proprio una delle divinità introdotte nel pantheon cananeo durante la cattività babilonese, sia divenuta durante il VI secolo a.C. il dio nazionale ed unico del popolo d'Israele. Le testimonianze archeologiche dimostrano che gli Israeliti durante questo periodo erano entrati a far parte del popolo dei Cananei. Yahweh (che dai Cananei veniva chiamato anche Yahu o Yahwi) veniva considerato un dio della guerra, al pari quindi di altre divinità simili come ad esempio El, ed era uno dei personaggi del ciclo mitologico di Baal. Asherah, considerata spesso la dèa consorte di El, in numerose iscrizioni viene ritenuta essere invece la consorte di Yahweh[4]. Inoltre migliaia di statuette di creta riportate alla luce suggeriscono che in realtà i primi Israeliti non adoravano un solo dio, ma bensì una moltitudine di dèi, e quindi erano politeisti[4].
http://it.wikipedia.org/wiki/Yahweh
24/04/2015, 11:33
24/04/2015, 11:38
24/04/2015, 11:47
24/04/2015, 11:56