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MessaggioInviato: 27/03/2014, 23:10 
La False Flag Turca contro la Siria, svelata in un'intercettazione

La Turchia blocca Youtube dopo che sono stati trapelati i loro piani di guerra contro la Siria

Source: La False Flag Turca contro la ...azione. | Frammenti di Realtà


Ultima modifica di Wolframio il 27/03/2014, 23:10, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 28/03/2014, 10:53 
Cita:
Wolframio ha scritto:

La False Flag Turca contro la Siria, svelata in un'intercettazione

La Turchia blocca Youtube dopo che sono stati trapelati i loro piani di guerra contro la Siria

Source: La False Flag Turca contro la ...azione. | Frammenti di Realtà




Questi sono da processare in un tribunale internazionale!,avete capito cos'è la NATO?. Organizzazione Armata Nata per il Terrorismo.[xx(].


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Codice rosso per la blogosfera italiana

13 maggio 2013 di Guido Scorza


E’ accaduto di nuovo, anzi era già accaduto ma non era ancora noto.

A pochi giorni dalla notizia della blogger varesina condannata per diffamazione per colpa di alcuni commenti postati da alcuni utenti sul blog-forum da essa gestito, rimbalza la notizia di un’altra condanna – questa volta per istigazione a delinquere – per un blogger romano, per “colpa”, ancora una volta, di commenti illeciti pubblicati dai propri lettori.

Il Tribunale di Roma, stando a quanto si apprende, avrebbe, infatti, condannato Massimiliano T., blogger trentaquattrenne a nove mesi di galera, a causa di alcuni commenti illeciti postati sulle pagine del proprio blog da alcuni utenti.

Questi ultimi avrebbero istigato i cittadini ad imbrattare e strappare i manifesti affissi, a loro dire, in maniera abusiva, non autorizzata e selvaggia lungo le strade della città.

“Pacifica essendo la responsabilità esclusiva in capo all’imputato per la gestione del blog (…) e dunque anche per il contenuto dei messaggi in esso pubblicati, è indifferente che si tratti di contenuti riferibili direttamente al T. o ricevuti da altri utenti, essendo stato comunque il primo a curarne l’inserimento e la conseguente divulgazione al pubblico.”, scrive il Giudice nella Sentenza.

Parole che fanno eco a quelle scritte dal Tribunale di Varese nella decisione dei giorni scorsi con la quale era stata condannata la blogger ventunenne: “la disponibilità dell’amministrazione del sito rende l’imputata responsabile di tutti i contenuti di esso accessibili dalla rete, sia quelli inseriti da Lei stessa, sia quelli inseriti da utenti; è indifferente sotto questo profilo sia l’esistenza di una forma di filtro (poiché in tal caso i contenuti lesivo dell’altrui onorabilità devono ritenersi specificamente approvato dal dominus) sia l’inesistenza di filtri (poiché in tal caso i contenuti lesivi dell’altrui onorabilità devono ritenersi genericamente e incondizionatamente approvati dal dominus)”.

L’ho già scritto – proprio a proposito della decisione del Tribunale di Varese – ma vale la pena ripeterlo.

Siamo davanti ad un’autentica aberrazione giuridica.

Si sta istituzionalizzando – forse senza neppure rendersene conto – una perversa forma di responsabilità oggettiva in nome della quale, Tizio, solo perché mette a disposizione uno spazio sul web e, magari, anima un dibattito, si ritrova a rispondere di quello che scrive Caio a prescindere dalla circostanza che Caio sia o meno identificato o identificabile.

E’ una deriva straordinariamente pericolosa che contrasta con i più elementari principi dello stato di diritto e che minaccia di mettere a tacere la blogosfera italiana.

Sono, infatti, finiti i tempi nei quali si discuteva di estendere anche ai blogger i severi obblighi previsti per giornalisti, direttori ed editori dei media mainstream ormai, si applicano alla blogosfera regole e principi addirittura più severi di quelli riservati a chi fa informazione per mestiere.

Una deriva della quale è sintomatico quanto sta accadendo nelle ultime settimane: mentre la Cassazione esclude che il direttore responsabile di un periodico online blasonato possa e debba rispondere per i commenti pubblicati dai lettori, i Giudici di merito – da Roma a Varese – considerano, invece, i blogger responsabili per tali commenti.

Siamo davanti ad un autentico attentato alla libertà di informazione online.

Bisogna – ed occorre farlo con urgenza – provare a spiegare ai Giudici che condannare un blogger per un commento postato da un utente è come se si condannasse il gestore di un autogrill per una delle tante frasi ingiuriose scritte dietro le porte dei bagni.

E’ urgente disinnescare questa pericolosa deriva antilibertaria che minaccia di ridisegnare la faccia della blogosfera italiana imponendo ai blogger di rinunciare al confronto ed al dialogo con i propri utenti e lettori.

Non c’è alibi né giustificazione che tengano.

Non si tratta di rivendicare un regime privilegiato per la blogosfera ma, al contrario, di resistere davanti a chi pretenderebbe di applicarne uno liberticida.

Chiunque – online come off line – deve rispondere solo ed esclusivamente di quello che dice e di quello che scrive salvo, naturalmente che, in casi eccezionali, sia la legge a stabilire il contrario.

Source: Codice rosso per la blogosfera...aliana - Law & Tech - Wired.it



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MessaggioInviato: 30/06/2014, 16:37 
Solo un termine può essere utilizzato per descrivere queste operazioni:

DEFICIENTI!

[:(!]

Cita:
Ecco i primi 55 affondi dell’Agcom contro la pirateria in rete: colpiti i Sumeri e scuole elementari. No, qualcosa non va

L'Autorità garante delle comunicazioni ha avviato finora 55 procedimenti contro la pirateria sul web, in virtù del nuovo regolamento sul copyright, ma di queste solo otto sono pirateria “classica”, come la intendiamo di solito. Tra gli altri casi, infatti, troviamo un sito rivolto ai bambini delle elementari che ha dovuto cancellare schede didattiche gratuite. Ma anche testate giornalistiche e due portali istituzionali che hanno dovuto rimuovere foto e video.

È possibile insomma ora chiedersi, con le prime evidenze empiriche, la reale portata del nuovo regolamento Agcom, che così tante polemiche aveva raccolto tra esperti e addetti ai lavori. Gli effetti rischiano di essere negativi per la libertà di internet, secondo le critiche, soprattutto perché in Italia manca a differenza degli Usa una normativa sul “fair use”, che rende legittimi alcuni usi del materiale coperto del diritto d’autore in nome del pubblico interesse.

I numeri sulle attività Agcom – che Chefuturo.it può pubblicare in anteprima - sono emersi durante la seconda riunione del Comitato per lo sviluppo e la tutela dell’offerta legale di opere digitali, istituito ai sensi dell’articolo 4 del Regolamento. Si apprende quindi che sono 85 le segnalazioni arrivate finora ad Agcom e protocollate, su presunte violazioni. «Delle 55 già avviate, colpisce la piccola percentuale di quelle che si occupano di pirateria comunemente intesa, cioè quelle che arrivano da associazioni per il diritto d’autore e che riguardano violazioni massive. Sono soltanto otto», nota Fulvio Sarzana, avvocato tra i massimi esperti di diritti in rete e promotore della principale campagna contro il regolamento Agcom.

Immagine

«Ed è cosa notevole, perché l’Autorità per mesi ha promesso che si sarebbe occupata solo di pirateria massiva, cioè dei “veri” pirati», aggiunge. E invece. Risorsedidattiche.net è un sito che offre a bambini delle scuole primarie, alle famiglie agli insegnanti, schede didattiche gratuite, inserite dagli stessi utenti. E’ un sito molto frequentato soprattutto dai bambini delle scuole primarie, perché contiene un gran numero di esercizi gratuiti di inglese per la prima scuola dell’obbligo.

L’Agcom, con la comunicazione di avvio di procedimento n. 42/2014, ha ordinato al provider Aruba (che ospita il sito) di cancellare le schede gratuite relative ai seguenti temi: “La civiltà dei Greci – 3”, “I Sumeri”, “La civiltà degli Assiri”, “Teoria del Big Bang”, “Gli Etruschi”, “Civiltà dei Greci – 4”, “La preposizione”, “La civiltà dei Greci”, “I Babilonesi”, “L’Iliade”. Il gestore del sito, a detta della stessa Agcom, non è stato contattato, quindi ora rischia di subire una rimozione a opera di Aruba senza aver voce in capitolo. Questo nonostante il regolamento preveda che il gestore del sito- qualora rintracciabile- vada contattato per un contraddittorio.

Continua su...

http://www.chefuturo.it/2014/06/ecco-i- ... sa-non-va/


Ultima modifica di Atlanticus81 il 30/06/2014, 16:38, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 13/01/2015, 20:33 
Problema, reazione, soluzione [:)]

Cameron contro la crittografia: basta privacy in nome della sicurezza

Nel Regno Unito i servizi di messaggistica che crittografano le conversazioni potrebbero diventare fuori legge. Secondo il Primo ministro Cameron l'intelligence di sua Maestà deve poter leggere tutto per proteggere i cittadini dagli attentati terroristici.


WhatsApp, iMessage, Telegram, Snapchat, FaceTime e in generale i servizi di messaggistica che sfruttano sistemi di crittografia end-to-end potrebbero diventare illegali nel Regno Unito. Almeno è l'intenzione espressa ieri dal primo ministro David Cameron in una conferenza a Parigi.

Le dichiarazioni arrivano sulla scia del grave attentato di Charlie Hebdo e sulla necessità espressa da tutti i capi di Stato di alzare il livello della sicurezza a tutela dei cittadini contro gli atti terroristici. In molti hanno fatto appello ad aziende come Google e Facebook affinché forniscano maggiori informazioni sulle attività online delle persone.

Immagine


David Cameron

Cameron punta il dito su quelle che definisce le "nuove tecnologie" e chiede: "dobbiamo forse autorizzare mezzi di comunicazione che, semplicemente, non è possibile leggere?" riferendosi proprio alle sopraccitate applicazioni criptate. "La mia risposta è: 'No, non dobbiamo'" taglia corto.

Quello che chiede concretamente Cameron è che i produttori lascino aperta una backdoor che permetta ai servizi segreti - dietro mandato di un giudice - di accedere ai contenuti delle conversazioni. Il Primo ministro inglese promette che se i Tory dovessero vincere le elezioni di maggio vieterà gli strumenti criptati di comunicazione online che potrebbero essere usati dai terroristi, se le agenzie di intelligence non potranno metterci mano.

"Gli attacchi di Parigi hanno dimostrato la portata della minaccia che abbiamo di fronte e la necessità di avere solide competenze attraverso le nostre agenzie di intelligence al fine di mantenere la nostra gente al sicuro" ha aggiunto.

Immagine


Non è chiaro come farà il governo britannico a impedire agli utenti di usare applicazioni diffuse fra centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. In ogni caso il gravissimo attentato parigino ha acceso un crescente dibattito in Europa e negli Stati Uniti sul fronte della sicurezza, che coinvolge direttamente tutte le aziende che si occupano di servizi Internet e gli operatori di telecomunicazioni, sotto pressione affinché collaborino senza riserve con le forze dell'ordine.

Source: Cameron contro la crittografia...lla sicurezza - Tom's Hardware


Quello che chiede concretamente Cameron è che i produttori lascino aperta una backdoor che permetta ai servizi segreti - dietro mandato di un giudice - di accedere ai contenuti delle conversazioni.


Un buon numero di questi software la backdoor ce l'hanno già e pochi lo sanno e gli spioni del mandato dei giudici se ne infischiano.


Ultima modifica di Wolframio il 13/01/2015, 20:43, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 13/01/2015, 20:52 
Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza.
B.Franklin

Infatti la maggior parte della gente in occidente non merita né la libertà né la sicurezza.

[B)]



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MessaggioInviato: 13/01/2015, 21:56 
Gli attentati come Trojan Horse sociali per fare accettare il fatto che i firmware che deii vari dispositivii includano spyware.
Mi vengono in mente i televisori spia del romanzo "1984" di George Orwell.

Non buttate i vecchi smartphone e non aggionate il software. [;)]

Le sentinelle in piedi, noti difensori di libertà, non sembrano schierate contro la censura internettiana.



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Per ogni problema complesso c' è sempre una soluzione semplice.
Ed è sbagliata.
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MessaggioInviato: 13/01/2015, 22:35 
Non ci era andato tanto lontano:

Hai una Samsung Smart TV? Potresti essere spiato
Scoperto un bug nelle Samsung Smart TV che permetterebbe agli hacker di spiare la casa tramite la webcam integrata e di avere accesso a molti dati.

Sicurezza dell’utente a rischio con le Samsung Smart TV. Attraverso un malware, un malintenzionato potrebbe infatti facilmente prendere il controllo di uno di tali televisori ed eseguire una serie di operazioni legate alla configurazione dello stesso e al suo utilizzo, come ad esempio attivare la webcam, monitorare la casa e/o scaricare il contenuto di un dispositivo USB connesso alla TV.

La vulnerabilità interessa tutti i modelli di Samsung Smart TV più recenti ed è stata mostrata con un video da Luigi Ariemma, ricercatore presso la società maltese ReVuln, specializzata in sicurezza informatica. Sfruttando un bug presente sul sistema del gruppo coreano, un hacker potrebbe dunque prendere il controllo totale del televisore intelligente e fare un po’ di tutto: dal semplice cambio di canale al download di tutte le informazioni di log (widget installati, canali, firmware e via dicendo), anche legate all’utilizzo – come l’elenco dei film visualizzati dall’utente – un malintenzionato potrebbe anche violare la privacy domestica spiando la casa tramite il microfono e la webcam integrata nella TV.

Tanti, dunque, i pericoli per i possessori di una Samsung Smart TV, dato che v’è di mezzo la privacy del cliente e inoltre gli account della Smart TV e delle varie applicazioni eseguite sul sistema contengono password, nome utente e indirizzi email utilizzati.

Auriemma si è rifiutato di rivelare i dettagli tecnici sulle modalità per hackerare le Smart TV di Samsung, in modo tale che nessuno possa sfruttare il bug di sistema trovato ed effettuare attacchi dannosi per gli utenti. ReVuln è principalmente una società di ricerca che scopre e vende soluzioni per la sicurezza di una vasta gamma di prodotti, dunque si suppone che la segnalazione sia stata già inviata a Samsung e che il produttore sudcoreano provvederà presto a risolvere il bug.

Fonte: http://www.webnews.it/2012/12/13/hai-un ... re-spiato/



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MessaggioInviato: 13/01/2015, 22:40 
Cita:
Xanax ha scritto:

Gli attentati come Trojan Horse sociali per fare accettare il fatto che i firmware che deii vari dispositivii includano spyware.
Mi vengono in mente i televisori spia del romanzo "1984" di George Orwell.

Non buttate i vecchi smartphone e non aggionate il software. [;)]

Le sentinelle in piedi, noti difensori di libertà, non sembrano schierate contro la censura internettiana.



Ogni associazione o movimento ha una propria competenza per la difesa della libertà. La libertà la si difende su piu fronti e non concentrandosi in una sola direzione.
Contro la censura della rete ci son ben altri difensori molto più competenti delle Sentinelle in piedi e che in molti casi rischiano grosso [:)]
Ho capito e tu mi capirai, vero?


Ultima modifica di Wolframio il 13/01/2015, 22:41, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Wolframio ha scritto:


Contro la censura della rete ci son ben altri difensori molto più competenti delle Sentinelle in piedi e che in molti casi rischiano grosso [:)]



E dinanzi a questi io non posso fare altro che manifestare la mia più totale ammirazione e rispetto.

[^]



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Il problema è che queste resistenze cadranno SE passano leggi speciali o ad hoc per il controllo della Rete in chiave naturalmente antiterrorismo...



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Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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Scaricate TOR :>



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Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Scaricate TOR :>

ben detto


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Barack Obama contrario alla crittografia end to end e ai sistemi completamente inaccessibili

Immagine

La crittografia end to end di WhatsApp e di molti altri servizi di messaggistica non è vista di buon occhio da David Cameron, e questo è ormai cosa nota. Quando il Primo Ministro inglese rilasciò dichiarazioni con questo contenuto eravamo quasi certi che avrebbero fatto seguito quelle di altri personaggi politici di spicco, e infatti oggi a parlare di impossibilità che un servizio sia completamente inaccessibile è stato Barack Obama.

Secondo il Presidente degli Stati Uniti d'America, i sistemi con crittografia end to end non hanno ragione di esistere, poiché è indispensabile che almeno le autorità e personaggi affidabili siano in grado di accedervi. La questione è spinosa - come dicevamo parlandovi del sistema di crittografia end to end -, poiché, fondamentalmente, si sceglie tra sicurezza e privacy; il punto, però, è un altro: un sistema o è sicuro o non lo è.

Approfondisci: capo dell'FBI preoccupato dalla crittografia di Apple e Google nei device

Se, infatti, sviluppo un sistema a cui qualcuno può avere accesso, e quindi non crittografato nel migliore dei modi, potrebbero accedervi anche dei malintenzionati con notevoli esperienze di hacking: non ci può essere, insomma, un sistema semi-sicuro, perché là dove non ci sia sicurezza potrebbe intervenire chiunque. A questo, poi, va aggiunto il fatto che pure le autorità potrebbero compiere abusi di potere (e ne abbiamo di esempi, partendo dal Datagate).

Capiamo, dunque, le preoccupazioni di Barack Obama, ma sappiamo bene che un sistema o è crittografato completamente oppure non ha proprio senso parlare di crittografia e sicurezza.

http://www.powerblog.it/sezioni/informa ... cessibili/


Ultima modifica di Wolframio il 19/01/2015, 20:20, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 19/01/2015, 21:20 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Scaricate TOR :>


Tor non è perfetto; si può distruggere il proprio anonimato con Tor se lo si utilizza in modo non corretto. Ecco perché è importante utilizzare sempre Tor Browser Bundle o Tails e fare in modo di mantenere il software aggiornato. E 'anche importante ricordare che se si accede a servizi come Google e Facebook su Tor, tali servizi saranno ancora in grado di vedere le vostre comunicazioni all'interno dei loro sistemi. Inoltre gli utenti Tor dovrebbero essere consapevoli del fatto che un avversario che può vedere entrambi i lati della loro connessione può essere in grado di effettuare un'analisi statistica per confermare che il traffico vi appartiene.

https://www.eff.org/deeplinks/2014/07/7 ... -about-tor



E devi anche sapere che un browser lascia una "impronta digitale" quasi univoca che viene raccolta in un database. Analizzando questi dati è possibile circoscriverti ed identificarti.
https://panopticlick.eff.org/

Quindi non basta affidarsi a Tor senza conoscere per filo e per segno le trappole. Uno che vuole un alto livello di sicurezza deve usare parecchi strategemmi ed essere molto attento a non fare passi falsi dimenticandosene di attivarli.

Ma qui entriamo in un argomento ritenuto quasi paranoico per un normale utente [:p]


Ultima modifica di Wolframio il 19/01/2015, 21:36, modificato 1 volta in totale.


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