http://sites.google.com/site/dresda99/m ... di-saturnoSotto la superficie di Encelado potrebbe esserci un oceano
Lo testimonia la presenza di sali di sodio nei pennacchi vulcanici
ROMA
Sotto la superficie di Encelado, una delle lune di Saturno, potrebbe esserci un oceano di acqua liquida. Lo afferma un gruppo di scienziati tedeschi del Max-Planck Institute for Nuclear Physics , Heidelberg, Germania, che ha scoperto sali di sodio espulsi da pennacchi vulcanici. Encelado è, infatti, uno dei tre corpi, che si trovano nella parte esterna del Sistema Solare, dove sono state osservate eruzioni vulcaniche. Il ritrovamento di queste particelle, riferiscono oggi su Nature Frank Postberg e colleghi, sono la prova che questi pennacchi sono alimentati dall’ acqua, che potrebbe essere, addirittura, quella di un oceano che si trova sotto la superficie del piccolo pianeta.
Recenti immagini inviate dalla sonda Cassini hanno svelato che al polo sud di Encelado ci sono geyser simili a quelli del parco di Yellowstone con getti di vapore acqueo e particelle di ghiaccio che ora si pensa siano la principale fonte dell’anello E, il più esterno del sistema degli anelli di Saturno . I getti, dicono i ricercatori, indicano che sotto la superficie ci potrebbe essere una riserva di acqua, ma non è chiaro se l’oceano liquido esiste ancora oggi o se si è congelato.
Postberg e colleghi hanno analizzato la composizione chimica delle particelle di ghiaccio nell’anello E ed hanno trovato tracce di sodio, un elemento che è considerato un indicatore cruciale della presenza di acqua e forse un oceano. Secondo gli autori i minerali salini sarebbero stati estratti dalle rocce sul fondo del mare con un processo simile a quello che avviene sulla Terra.
Nicholas Schneider, un altro astronomo, in un’altra ricerca pubblicata anch’essa su Nature, utilizzando il telescopio, ha cercato i sali di sodio direttamente nel materiale del pennacchio stesso ed ha scoperto che il limite massimo nel contenuto di sodio del vapore, è ben al di sotto di quello che ci si sarebbe aspettato se sotto la superficie ci fosse veramente un oceano salato. Questo fa pensare, suggerisce Schneider, che la fonte del pennacchio potrebbe essere diversa: un oceano profondo, una riserva di acqua dolce oppure del ghiaccio.
Scoperto un oceano di acqua salata su una luna di Saturno24 giugno 2009.
La scoperta è davvero sensazionale: c’è acqua in una delle lune di Saturno. Anzi ci sarebbe un vero e proprio oceano di acqua salata, simile a quella dei nostri mari. Due gruppi di ricercatori internazionali avrebbero accertato l’esistenza di minuscoli grani di sodio frammisti ai vapori espulsi dai geyser del Polo sud di Enceladus, una delle lune del pianeta. Giovedì la scoperta, rilevante per quanto riguarda la ricerca di forme di vita extraterrestre, apparirà sulle pagine di Nature.L'importante traguardo scientifico è stato raggiunto in virtù dei dati forniti dalla sonda Cassini (frutto della missione Cassini-Huygens della Nasa, Esa ed Asi) analizzati dal gruppo guidato dal tedesco Frank Postberg dell'Istituto Max-Planck per la fisica nucleare e grazie ad osservazioni eseguite con telescopi dai ricercatori coordinati dall'americano Nicholas Schneider dell'università del Colorado a Boulder.
Il satellite preso in considerazione è uno dei tre corpi celesti del sistema solare dove sono state osservate eruzioni attive. Alcune immagini inviate dalla sonda Cassini hanno evidenziato l’esistenza di geyser al Polo Sud di Encelado che emettono pennacchi di vapore e di particelle di ghiaccio. Fin da subito si era ipotizzato che ci fosse una riserva d’acqua sulla luna ma non si sapeva se fosse liquida o ghiacciata. Gli ultimi studi analizzando la composizione delle particelle hanno individuato la presenza del sodio.
Questo dimostrerebbe senza dubbio la presenza di un oceano di acqua salata, perché - secondo gli scienziati - i grani di sodio ne sono un indicatore indubitabile. Le percentuali di sali, inoltre, sarebbero tali da giustificare una grandissima quantità di sodio nelle profondità di Encelado, cosa giustificabile solo con la presenza di una enorma quantità di acqua liquida e salata.
Sarà la comunità dei planetologi a dichiarare il vincitore
Acqua su una luna di Saturno, è guerra di ipotesi tra gli scienziati
Su Nature due tesi contrastanti: a) Su Encelado oceani sotto la crosta ghiacciata; b) Non è vero
Guerra dell’acqua sulle pagine della rivista scientifica britannica Nature. Sul numero di questa settimana due articoli dicono uno l’opposto dell’altro. Uno annuncia la presenza di oceani di acqua salata sotto la crosta gelata di Encelado, la sesta maggiore luna di Saturno, l’altro smentisce la loro esistenza. La scienza è ovviamente anche discussione di tesi contrapposte e nel caso specifico gli scienziati incaricati di vagliare i due lavori contrapposti prima della pubblicazione hanno concluso che era meglio pubblicarli entrambi: sarà la più ampia comunità di planetologi lettori dei resoconti a decretare il vincitore. Così Ponzio Pilato accende ulteriormente la discussione e la tiratura della rivista. Ecco le due versioni della vicenda.
ARTICOLO A - Enormi getti d’acqua sono sparati nello spazio dal polo sud di Encelado. I getti si alzano per centinaia di chilometri e sono formati da vapore acqueo, gas e minuscoli granelli di ghiaccio. La prova è raccolta dagli obiettivi della sonda Cassini della Nasa in orbita attorno al pianeta inanellato. La conclusione è di Juergen Schmidt dell’Università di Potsdam (Germania) e di Nikolai Brilliantov dell’Università di Leicester alla guida di un gruppo di ricercatori. Le loro analisi portano a stabilire che tra i granelli ghiacciati c’è del sodio, quindi – dicono – sotto la crosta ci sono degli oceani d’acqua salata e il cloruro di sodio è presente in una concentrazione pari a quella esistente negli oceani terrestri. Ciò significa che, tra i flutti, potrebbe anche essere presente qualche forma di vita.
ARTICOLO B - I getti di vapore acqueo che escono da Encelado e già visti negli anni scorsi, non sono dei geyser provenienti da oceani sotterranei come previsto da altri scienziati, dice il professor Nicholas Schneider del Laboratorio di fisica spaziale e atmosferica del centro di ricerca di Boulder in Colorado (Usa). Schneider e i suoi colleghi americani analizzando le immagini con il telescopio Keck-1 del diametro di 10 metri sostengono di aver misurato troppo poco sale.
In presenza di oceani la quantità dovrebbe essere molto maggiore. Per gli studiosi americani i getti escono da caverne sotterranee. Da queste si manifesta una periodica e lenta evaporazione di vapore acqueo. Ma lo stesso Schneider alla fine non è certo della sua idea e ammette che ci possono essere tante altre spiegazioni. Ad esempio una frizione tra i ghiacci superficiali che finisce per vaporizzarli generando getti vaporosi verso l’alto. «Possiamo avanzare tante ipotesi che non siamo però in grado di verificare – ammette - dobbiamo prenderle tutte in considerazione con un grano di sale», conclude con un pizzico di ragionevole ironia.
SU UNA LUNA DI SATURNO C'È UN OCEANO SALATO
C'è un oceano di acqua, liquida, salata come quella dei nostri mari, su Encelado, una delle lune di Saturno. Lo provano minuscoli grani di sodio individuati fra i vapori espulsi dai geyser del Polo Sud della luna da due separati gruppi di ricerca internazionali che domani pubblicano la scoperta su Nature. Il risultato, che ha importanti implicazioni per la ricerca della vita extraterrestre, è stato ottenuto grazie ai dati forniti dalla sonda Cassini (frutto della missione Cassini-Huygens deella Nasa, Esa ed Asi) analizzati dal gruppo guidato dal tedesco Frank Postberg dell'Istituto Max-Planck per la fisica nucleare e grazie ad osservazioni eseguite con telescopi basati a terra dai ricercatori coordinati dall'americano Nicholas Schneider dell'università del Colorado a Boulder.
Encelado è uno dei tre oggetti del sistema solare sui quali sono state osservate eruzioni attive. Recenti immagini inviate dalla sonda Cassini hanno svelato l'esistenza di geyser al Polo Sud della luna che emettono pennacchi di vapore acqueo e di particelle di ghiaccio che alimentano l'anello più esterno di Saturno, l'anello E.
Il vapore, già fin dalla sua scoperta, ha fatto ipotizzare la presenza di una riserva d'acqua posta nelle profondità della luna ma finora non era chiaro se fosse di acqua liquida o ghiacciata. Gli studi di Nature che, analizzando la composizione delle particelle dell'anello E hanno individuato i grani di sodio, dimostrano la presenza di un oceano liquido perchè, spiegano i ricercatori, i grani di sodio sono un cruciale indicatore di acqua salata allo stato liquido.
Inoltre le percentuali di sali individuate fra i pennacchi sono tali che si ipotizza una enorme quantità di sodio dissolto nelle viscere di Encelado, giustificabile solo con la presenza di un oceano di acqua liquida e salata. Il minerale, secondo i ricercatori, sarebbe rilasciato dalle rocce poste nelle profondità dell'oceano attraverso