Tutti pensano al Natale come a una festa religiosa volta a commemorare la nascita del Dio fatto uomo, dimenticando che il Dio fatto uomo altri non è che ognuno di noi. Noi, il nostro io più vero e profondo, quello che vive racchiuso nel nostro animo, siamo parte di quel Dio a cui molti rivolgono preghiere e a cui altri non credono. La rimanente parte è ciò che ci circonda: gli alberi piegati dalla neve, il nostro animale domestico, l’aria che respiriamo, l’acqua che è “fonte di vita eterna”, la fredda pietra, la Terra tutta e le stelle. Ogni cosa, ogni dove è collegato a tutto e il Tutto è collegato ad ognuno di noi, poiché noi siamo parte di un unico grande sistema chiamato Vita. Ognuno di noi ha dentro di sé tanta forza vitale, tanto amore, tanta energia da poter cambiare radicalmente e per sempre le sorti di noi tutti e del mondo intero. Ognuno di noi, speciale e impareggiabile, è un cambiamento potenziale, un miglioramento per la Vita che aspetta solo di essere innescato per esplodere e avvolgere l’intera umanità. In questi anni cupi in cui la viltà, l’egoismo e la possessione sono diventati sovrani di un nulla globale sguinzagliando tra le nostre strade la paura, la diffidenza, il disprezzo, l’odio dell’altro, noi tutti siamo chiamati a reagire, a ribellarci a un sistema che ci vuole sempre più soli e concentrati su noi stessi, sostituendo a questi falsi e vacui valori quelli veri e fecondi di fratellanza, carità, pace e amore. Non scemino queste mie parole nell’oblio, non lasciate che le questioni della vita quotidiana vi distraggano dall’assoluta emergenza e richiesta d’aiuto che è la vostra vita! Sembrerà a voi che con queste mie parole io dimostri arroganza e presunzione, un giudizio posto alle vostre vite. Ma vi basterà guardarvi dentro per comprendere che sempre più spesso ognuno di noi è portato a pensare all’”io” prima che al “tu”, al proprio interesse e alla propria felicità prima di quella altrui. Normale penserete, “il mondo è fatto di squali e per rimanere a galla bisogna essere squali a nostra volta”. Ancora una volta la risposta è dentro di voi. Normale? No. È solamente un cane, di nome egoismo o egocentrismo, che si morde la coda senza comprendere che la coda è la sua. Questo mondo non è fatto di squali, ma di persone che con le loro scelte condizionano la vita degli altri, che con le loro idee plasmano questo mondo. Scegliamo le idee giuste e il mondo cambierà, smettiamo di morderci la coda, guardiamo all’altro non come a un nemico, a un rivale, a un pericolo, ma come a un fratello, a un nostro simile e pari, a qualcuno che ha una storia da raccontarci, che come noi prova paura, amore, tristezza, gioia, dolore, felicità.
Che quest’anno, il Natale sia la festa di tutti noi. Che quest’anno il Natale sia il giorno in cui ognuno di noi trovi dentro di sé la forza e il coraggio di rinascere come l’araba fenice dalla propria cenere: da esseri egoisti e spaventati, rinasciamo tutti in uomini e donne nuove e migliori, che non si pongono più limiti e preoccupazioni, ma si pongono obiettivi di pace e pensieri di prosperità fraterna. Non siamo soli in questo percorso: ognuno si prenda cura degli altri consapevole che gli altri si prenderanno cura della sua persona. Con l’intenzione di fare il bene all’altro e non a noi stessi ognuno troverà giovamento e motivi per cui gioire anche se la vita può sembrare dura e ingiusta. Non c’è ingiustizia nella vita, solo un ingiusto modo di vivere la realtà, di vedere le cose.
Che questo Natale sia ricordato negli anni avvenire come il nuovo anno 0, come quell’evento epocale che passa attraverso la Nascita di una Vita: la vita nella Fratellanza e nella Pace. Se noi saremo pronti, Dio, che in tutte le religioni ha promesso di ritornare, rivivrà in mezzo e con noi tutti in noi.
[align=right]Shalom![/align]
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