Caspita, qui la cosa si fa seria, se ciò che il Sole 24 Ore riporta è vero:
Cita:
Gauss insegna: il suo scopo non è quello di rubare denaro quanto piuttosto quello di monitorare le transazioni in una zona geografica, quella tra Libano e Israele, che i servizi di intelligence internazionali identificano come hub delle operazioni economiche non ortodosse.
La sicurezza di privati e Governi è sempre più miscelata, come a tratti diventa molto sottile il confine tra minaccia informatica e interesse nazionale, considerando anche che negli ultimi anni worm e virus (Stuxnet insegna) hanno fornito informazioni sulle attività di alcuni Stati ritenuti ostili dai Governi occidentali, dando anche via ad un dibattito su chi fossero i reali committenti di tali virus. Nascono alleanze tra chi si occupa di sicurezza e alcuni enti governativi o para-governativi: Tia Global INC, azienda fondata da Jeffrey Carr, lavora in stretta collaborazione con il Governo americano fornendo informazioni sulle strategie IT adottate da Russia e Cina. L’intento comune è quello di evitare la cosiddetta “Digital Pearl Harbor”, concetto che Eugene Kaspersky aveva già anticipato un decennio fa auspicando la creazione di una sorta di Interpol dedita alle indagini sulle minacce informatiche. Cosa che, col tempo, si è mano a mano realizzata anche se in forma diversa, stringendo sodalizi tra aziende di sicurezza e Governi.