Io ho già detto che cosa si potrebbe fare contro questa nuova politica... oltre a protestare prima che venga introdotta e nel caso anche dopo.


Si potrebbe sabotare il sistema inviando milioni di segnalazioni immotivate,

scatenando o sostendendo (se come penso avverranno spontaneamente) una serie di "guerre" virtuali tra gruppi e pagine opposti politicamente, religiosamente etc.

Una volta che la cosa diventasse l' uso comune praticamente tutti i contenuti sensibili sarebbero etichettati da questo sistema, che diventato inutile e dannoso, verrebbe accantonato.


Se lo meritano.

Sfidate i mistificatori che stanno in vaticano così toglierete di mezzo I VERI COMPLOTTISTI!

Giornalisti minacciati dalla mafia e dalla politica
Libertà di stampa, l’Italia perde 24 posizioni
Il posto più pericoloso è l’Eritrea, il più libero la Finlandia. Il nostro Paese 73° tra Moldavia e Nicaragua
Aumentano aggressioni. 129 casi di cause ingiustificate per diffamazione, spesso intentate dagli eletti

Il nostro Paese perde 24 posizioni nell'annuale classifica mondiale di Reporter senza frontiere. Colpa delle violenze contro i cronisti, ma anche delle cause per diffamazione "ingiustificate" intentate soprattutto da "eletti". Le mafie italiane equiparate all'Isis. Ma nel 2014 la situazione è peggiorata "in tutti i continenti". Russia e Cina sempre più verso gli ultimi posti

L’Italia crolla nella classifica mondiale della libertà di stampa, realizzata come ogni anno da Reporter senza frontiere. Nel 2014 scendiamo al 73esimo posto, tra la Moldavia e il Nicaragua, perdendo ben 24 posizioni dall’anno precedente. La ragione, secondo il rapporto di Rsf pubblicato oggi, sono le sempre più frequenti intimidazioni che i giornalisti subiscono, da parte da parte di organizzazioni criminali e non solo. “La situazione dei giornalisti è peggiorata nettamente nel 2014″, si legge nel report, “con un grande incremento di attacchi alle loro proprietà, specie le automobili”. Rsf conta 43 casi di aggressione fisica e 7 casi di incendi ad abitazioni e vetture solo nei primi dieci mesi dell’anno. Ma non è solo la violenza fisica a limitare la libertà d’informazione nel nostro Paese. Il rapporto conta 129 cause di diffamazione “ingiustificate” contro i cronisti, sempre nei primi 10 mesi del 2014, mentre nel 2013 il dato si era fermato a 84. La maggior parte delle cause di questo tipo sono intentate da personaggi politici, e “costrituiscono una forma di censura“. I ricercatori citano la mafia italiana tra gli “agenti non statali” che soffocano l’informazione, insieme all’Isis, Boko Haram e ai cartelli della droga latinoamericani.

In generale, il World Press Freedom Index segna un peggioramento globale nel 2014: “Sotto attacco dalle guerre, dalle crescenti minacce di agenti non statali, da violenze durante manifestazioni e dalla crisi economica, la libertà dei media è in ritirata in tutti e cinque i continenti”, si legge nel report. In cima alla classifica della libertà d’informazione si accomodano, come di consueto, i paesi nordici: prima la Finlandia, seguita da Norvegia e Svezia. In fondo, anche qui senza sorprese, Turkmenistan, Corea del Nord e, fanalino di coda, l’Eritrea. La Francia guadagna una posizione fino al 38° posto, gli Usa ne perdono tre e vanno al 49°, il Giappone ne perde due e scende al 61°. Da segnalare il balzo in avanti del Brasile, che guadagna 12 posizioni e sale al 99° posto. Tra le altre nuove potenze, la Russia perde ulteriori 4 posizioni e scende al 152° posto, cioè nella fascia bassissima della classifica che contempla 180 posizioni in totale. Ma sempre meglio della Cina, che riesce a perdere una posizione sprofondando al posto numero 176. Stabile l’Iran al 176° posto.

Il peggioramento globale è “incontestabile”, scrivono i ricercatori di Rsf, che dal 2002 elaborano la classifica in base a una griglia di criteri che vanno dal pluralismo al numero di abusi e aggressioni ai danni della stampa registrati in un determinato Paese. “Nel 2014 c’è stata una drastica caduta della libertà d’informazione. Due terzi dei 180 Paesi censiti hanno avuto un risultato peggiore rispetto all’anno scorso”.

Tornando all’Italia, Rsf cita l’organizzazione Ossigeno per l’Informazione, che nel 2014 ha conteggiato 421 minacce a giornalisti, con un aumento del 10% rispetto al 2013. “Le minacce di morte sono comuni e sono di solito recapitate sotto forma di lettere o simboli, come croci dipinte sulle automobili dei cronisti o proiettili inviati via posta”. Tra i casi citati, quello di Guido Scarpino del Garantista, la cui auto è stata data alle fiamme in provincia di Cosenz, “una roccaforte della ‘ndrangheta”. L’organizzazione criminale calabrese è annoverata da Reporter senza forntiere tra i “predatori della libertà di stampa”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02 ... a/1419312/

http://index.rsf.org/#!/embed

Usciamo per un momento dal perimetro dell'informazione attraverso stampa, televisione e gli altri organi di informazione per puntare l'attenzione a un'altra dimensione in cui dovrebbe realizzarsi lo spirito critico del cittadino: la scuola.

Senza spirito critico è più facile manipolare l'informazione e 'farla franca'...



Personalmente ho paura di tutti coloro che cercano di limitare la libertà di opinione.

Stiamo andando verso una nuova fase di bieco oscurantismo? Stiamo assistendo al trionfo del pensiero unico dominante orwelliano?!

Oppure, peggio ancora, ci siamo già dentro con tutte le scarpe?!

Nel caso preso in esame per quanto la pena sia eccessiva (sarebbe stata sufficiente una multa o una sospensione) il problema sussiste.

Sono contrario al reato di negazionismo perchè sono contrario ai reati di opinione, ma ciò non toglie che la scuola DEVE insegnare queste cose quindi l' insegnante che non si adegua al programma è da sanzionare almeno amministrativamente.

Ma la prigione mi sembra davvero una gran caxxata.


Che poi la scuola sia, in generale, un luogo di omologazione e di soppressione dell' originalità dell' individuo indotto ad adeguarsi a uno dei modelli conformisti confacenti allo status quo, è un fatto che ho già argomentato altrove.


Il reato di negazionismo è il cavallo di Troia con cui introdurre i reati di opinione e rendere l' omologazione al pensiero unico "enforced" con la legge.

Aspettiamoci sempre più esempi di questi nuovi reati... presto l' accusa di complottismo potrebbe non essere più solo un argomento per ridicolizzare, ma per spedire qualcuno in galera.

Appunto questa è la mia paura...

Pensate a cosa potrebbe diventare "Il Livello di Qualità dell'Informazione" se tutti i canali di informazione alternativa oggi presenti dovessero tornare a operare in clandestinità come avveniva un tempo per via dell'introduzione di sempre maggiori restrizioni alla libertà di opinione...

Mio dio... non ci voglio pensare...

Non ci resterebbe che rinchiuderci nello stato mentale di non credere a nulla di quello che ci dicono e pensare il contrario su tutto, con un' approssimazione che sconfina nella paranoia...

Se l'olocausto è avvenuto ed è inconfutabilmente provato che problema c'è se qualcuno lo nega?

Se io dico che la terra è piatta quindi dovrei essere arrestato?

Se un professore decidesse di insegnare il creazionismo invece che l'evoluzionismo darwiniano (nonostante siano 2 teorie attualmente non dimostrare) andrebbe arrestato?

Se dico che c'è vita intelligente nell'universo, vado arrestato?

Un maestro deve adeguarsi ai programmi scolastici, stop.
Se non lo fa va cacciato, ma non vedo perchè se questi ritenga l'olocausto una invenzione debba essere arrestato.

Il mio dubbio è che probabilmente temono che andando a scavare sulla questione saltino fuori cose che non si devono sapere e quindi vietando di negarne l'esistenza si evita anche di potersi avventure su percorsi di analisi paralleli.

Alle luce dei fatti poi si potrebbe discutere DELL CAUSE E DELLE MOTIVAZIONI dell'olocausto e quelle di sicuro non sono esposte nei libri di scuole; dico bene?

anche perchè di 5 milioni di ebrei in pericolo di eccidio si parla dalla fine dell'800, qualcosa che puzza sotto c'è.

Ma il passo successivo sarà passare dall'ambito scolastico all'ambito più generale dell'informazione.

Potrei venire arrestato solo per aver espresso questa opinione all'interno di un forum!

E magari, nonostante possa presentare elementi oggettivi a supporto degni di indagini ulteriori.

Sulla base di questo l'uniformità di pensiero diventerà d'obbligo.

Con buona pace della libertà e della democrazia.

Orwell dove sei?!

Chiaramente per gestire il tutto e stabilire la versione ufficiale servirebbe un' autorità, potrebbero chiamarlo il Ministero della Verità...

C'è già...





Provo schifo e vergogna...

L'Occidente è una barzelletta...

Ormai la stampa americana è buona solo per incartarci il pesce appena comprato il giornale senza nemmeno leggerlo.