19/02/2015, 15:09
zakmck ha scritto:
Nel link seguente parlano di scrittura cuneiforme e di proto-sumero (??) e illustrano un tentativo di decifrazione (non ho idea con quale autorevolezza):
http://www.webcitation.org/query.php?ur ... Awen3a.htm
19/02/2015, 15:21
zakmck ha scritto:cecca ha scritto:La soluzione è di una semplicità evidente:
non si tratta assolutamente di scrittura cuneiforme.
Facile.
Avete mai visto una tavoletta cuneiforme?
questo a prescindere dal fatto che sia un reperto veramente antico o meno.
Personalmente non ho alcuna competenza in scrittura cuneiforme e quindi non posso dire assolutamente nulla.
Nel link seguente parlano di scrittura cuneiforme e di proto-sumero (??) e illustrano un tentativo di decifrazione (non ho idea con quale autorevolezza):
http://www.webcitation.org/query.php?ur ... Awen3a.htm
Qui invece, e' riportato un riferimento bibliografico:
Epigraphic Society Occasional Papers
Vol. 13, 1985
A Sumerian Inscription of the Fuente Magna, La Paz, Bolivia (5 pp) Alberto Marini 13-p 9
Inscription on a large font or libation bowl, reported by a leading authority on Sumerian (bio. of author given).
http://epigraphy.org/volume_13.htm
che tuttavia a noi normali non e' accessibile.
19/02/2015, 15:52
19/02/2015, 15:54
cecca ha scritto:zakmck ha scritto:cecca ha scritto:Tale Alberto Marini mi è sconosciuto. Non è sicuramente " a leading authority on Sumerian" come riporta il sito. Invito chiunque a cercare informazioni su di lui.
19/02/2015, 15:56
Atlanticus81 ha scritto:Per chi volesse approfondire la questione sulla Fuente Magna e le implicazioni che tale ritrovamento comporta relativamente si collegamenti tra civiltà mesopotamiche e sudamericane segnalo anche il seguente link contenente ulteriori volumi di approfondimento e citazioni di diversi studiosi archeologhi e antropologhi, ahimè in lingua inglese, ma magari i libri citati si possono trovare anche in italiano.
http://www.world-mysteries.com/sar_8.htm
Personalmente l'ho trovato molto interessante e ritengo valga la pena uno sforzo nella comprensione del testo seppur in lingua inglese.
19/02/2015, 15:58
Atlanticus81 ha scritto:Zakmck il tentativo di decifrazione è forse quello effettuato da Clyde Winters che ritroviamo accennato qui?
19/02/2015, 16:24
zakmck ha scritto:Atlanticus81 ha scritto:Zakmck il tentativo di decifrazione è forse quello effettuato da Clyde Winters che ritroviamo accennato qui?
Potrebbe darsi che questo Clyde Winters sia il "leading authority on Sumerian" ?
19/02/2015, 18:48
Enkidu ha scritto:Infatti, è solo una tua opinione, in quanto un conto sono le leggende di civilizzatori provenienti dal mare (in barca o in nave) e un conto sono le leggende di esseri "usciti dall'acqua" o che vivono in acqua, e che non necessariamente provengono dal mare, ma molto spesso dal sottosuolo o da un fiume, o addirittura dalle stelle, come nel caso dei Nommu dell'Alto Volta.
Invocare "le storpiature" nell'analisi dei miti senza specificare dove tali "storpiature" siano potute avvenire o meno, significa semplicemente forzare la mano all'interpretazione. Soprattutto quando si vuole dire che tali "storpiature" sarebbero avvenute nello stesso modo in paesi e contesti culturali completamente diversi.
Può anche darsi che la mente umana sia portata ad associare i serpenti ai fiumi per il semplice fatto che i primi strisciano sinuosamente sulla superficie della terra come fanno anche i secondi.... ma quando poi tale simbolo si trova associato a una serie di altri simboli come i pesci, le rane, la fonte del sapere, gli abissi sotterranei.... sinceramente mi sembra che non si possano più invocare le "storpiature".
Certo, quello che affermo e che vado elaborando ormai da alcuni anni sulla presenza di alieni anfibi e reptiloidi civilizzatori nel nostro passato e nel nostro presente è solo una teoria, ma non è una teoria uguale a tante altre, in quanto si fonda sulla conoscenza non di una mitologia (come invece fanno altre teorie paleoastronautiche) ma cerca di fondarsi su tutte le mitologie della Terra.
Fino a quando uno storico delle religioni non mi darà una convincente spiegazione antropologica sul perché tanti popoli hanno prodotto determinate figure mitiche che ancora adesso sembrano condizionare enormemente la fantasia umana, io continuerò a pensare che la mia teoria sia più fondata di quella che vuole ricondurre tutto ad Atlantide o quella che vuole ricondurre tutto a Nibiru.....
19/02/2015, 18:50
19/02/2015, 19:05
Aztlan ha scritto:Un secondo post per segnalare allo staff quello che credo sia il primo errore di trasferimento dati dal vecchio forum: questa discussione è segnata su Argomenti Attivi come mia mentre l' autrice è 2di7.
Comunque nel caso sarebbe un errore davvero raro nella mole enorme di materiale, ancora complimenti a chi ha lavorato sodo.
06/03/2015, 10:20
L VASO FUENTE MAGNA: SCRITTE CUNEIFORMI NEL SUD AMERICA PRECOLOMBIANO!
Il Fuente Magna, noto anche come Vaso Fuente, è un recipiente in pietra molto grande, utilizzato probabilmente durante le cerimonie religiose. Il curioso manufatto è attualmente al centro di numerose controversie, dato che sul vaso compaiono scritte cuneiformi in proto-sumero. Come è arrivata quella ciotola in America meridionale?
Sei in Categoria: Archeologia | Tags: america precolombiana, mesopotamia
vaso-fuente-magna
Uno dei reperti archeologici più controversi trovati in Sud America è certamente il Vaso Fuente Magna, un grande recipiente in pietra, simile ad una ciotola per eseguire libagioni e riti purificatori.
Il manufatto venne consegnato nel 1960 dalla famiglia Manjon al municipio di La Paz. Il Fuente Magna, infatti, venne scoperto anni prima da un contadino in un terreno di proprietà della famiglia nei pressi di Chua, a circa 70 km da La Paz, vicino al Lago Titicaca. Il manufatto è rimasto nel deposito del “Museo de los metales preciosos” per 40 anni.
Il reperto è tutt’ora oggetto di un accesso dibattito tra i ricercatori, in quanto presenta delle incisioni che sfidano l’attuale conoscenza della storia antica del nostro pianeta.
Nella parte esterna della ciotola sono presenti alcune incisioni zoomorfe simili a quelle riscontrate nel sito di Tiahuanaco, mentre all’interno sono presenti figure zoomorfe o antropomorfe, a seconda dell’interpretazione.
Inoltre, sempre al suo interno, il vaso presenta due testi differenti, uno scritto in “quellca ”, l’antica lingua dei Pukara, precursori della civiltà di Tiahuanaco, e l’altro scritto in caratteri cuneiformi, in quello che è stato individuato come proto-sumero!
Uno dei primi studiosi che si dedicò alla decifrazione delle incisioni sul Vaso Fuente fu l’archeologo boliviano Max Portugal Zamora, il quale eseguì alcuni piccoli lavori di restauro. Tuttavia, il suo sforzo di tradurre la misteriosa scrittura incisa all’interno del vaso fu coronato dall’insuccesso.
Bisognerà attendere la fine del XX secolo perché il Fuente Magna torni ad interessare la curiosità degli studiosi. Nel 2000, gli archeologi Freddy Arce, boliviano, e Bernardo Biados, argentino, si sono recati a Chua, località situata a nord del lago Titicaca, per chiedere informazioni ad alcuni nativi di lingua Aymara al fine di scoprire la vera origine del vaso Fuente.
In un primo momento, i due ricercatori non riuscirono ad ottenere più informazioni di quante già possedevano, né riuscirono a reperire i discendenti della famiglia Manjon che sembravano scomparsi nel nulla.
Dopo numerosi tentativi, finalmente incontrarono un anziano nativo di 92 anni, un certo Maximiliano, il quale, dopo aver visto una foto, riconobbe il Fuente Magna etichettandolo in spagnolo come “el plato del Chanco”, ovvero la ciotola utilizzata per dar da mangiare ai suini.
Maximiliano spiegò che la ciotola si trovava nel villaggio molti anni fa e che nessuno la riteneva importante fino a quando un uomo non la portò via, forse dietro pagamento. Successivamente, il manufatto fu ceduto al municipio di La Paz.
Sembra incredibile che uno degli oggetti più importanti di tutta la storia umana sia stato utilizzato come ciotola per nutrire i maiali.
Arce e Biados cominciarono uno studio approfondito del manufatto, giungendo alla conclusione che probabilmente si trattava di un oggetto utilizzato in tempi antichi nell’ambito di cerimonie religiose di purificazione.
I ricercatori scattarono altre foto dell’oggetto che mandarono al famoso epigrafista americano Clyde Ahmed Winters, il quale decifrò le enigmatiche iscrizione incise all’interno del vaso, riconoscendone caratteri proto-sumerici.
Come riporta l’articolo di Yuri Leveratto, la traduzione dell’iscrizione suona così:
«Avvicinati nel futuro ad una persona dotata di grande protezione nel nome della grande Nia. Questo oracolo serve alle persone che vogliono raggiungere la purezza e rafforzare il carattere. La Divina Nammu (o Namma) diffonderà purezza, serenità, carattere. Usa questo talismano (la Fuente Magna), per far germogliare in te saggezza e serenità.
Utilizzando il santuario giusto, il sacrario unto, il saggio giura di intraprendere il giusto cammino per raggiungere la purezza e il carattere. Oh sacerdote, trova l’unica luce, per tutti coloro che desiderano una vita nobile».
Secondo la mitologia sumera, Nammu (o Namma) è la dea sumera della creazione. Nel mito della creazione babilonese Enûma Elish, basato su un precedente mito sumero, Nammu è la dea primordiale del mare che diede vita al paradiso, alla terra e ai primi dei.
Gli altri simboli incisi sul vaso, ritenuti essere scritti in lingua quellca, l’antica lingua scritta della civiltà Pukara, non furono decifrati. All’esterno del manufatto figurano bassorilievi attribuiti alla cultura di Tiahuanaco: un pesce ed un serpente.
Il punto che però confonde i ricercatori è capire come sia possibile trovare iscrizioni proto-sumeriche su un manufatto trovato nei pressi del lago Titicaca, a circa 3800 metri sul livello del mare e a migliaia di chilometri dall’area geografica dove sorsero e vissero i Sumeri.
L’ipotesi più plausibile, ma tutta da dimostrare, è che i Sumeri fossero in grado di compiere navigazioni transoceaniche. È noto che i Sumeri navigassero i fiumi Tigri ed Eufrate, ma le abilità marittime di questo antico popolo sono meno attestate.
È possibile che uno dei porti utilizzati dai navigatori sumeri si trovasse sull’isola di Bahrain, dove recenti scavi hanno portato alla luce i resti di un porto commerciale in funzione nel terzo millennio a.C.
Sono molto meglio attestate le conoscenze sulla navigazione dei Fenici e Cartaginesi, i quali circumnavigarono l’Africa già nel primo millennio prima di Cristo. Leveratto ritiene possibile che questi popoli di navigatori abbiano ereditato le loro conoscenze dai Sumeri.
Secondo Bernardo Biados, infatti, i Sumeri circumnavigarono l’Africa nel terzo millennio prima di Cristo, spingendosi fino a Capo Verde, dove non riuscirono a proseguire verso nord a causa dei venti contrari.
I naviganti furono costretti a procedere verso ovest alla ricerca di venti favorevoli, tanto da spingersi fino alle coste del Brasile. Da questo punto hanno esplorato l’intero continente risalendo gli affluenti del Rio delle Amazzoni.
In questo modo, i Sumeri potrebbero aver raggiunto le Ande, probabilmente intorno al 3 mila a.C., entrando in contatto con la civiltà Pukara.
È possibile che la civiltà sumera abbia in qualche modo influenzato i popoli antichi del Sua America, sia dal punto di vista religioso che del linguaggio. E, in effetti, alcuni linguisti hanno trovato molte somiglianze tra le lingue proto-sumeriche e l’aymara.
Tornando a casa, alcuni navigatori sumeri portarono con sé alcune foglie di coco, che poi saranno ritrovate anche nelle mummie di alcuni faraoni egiziani.
Dunque, il Fuente Magna attesterebbe l’esistenza di traversate transoceaniche già nel terzo millennio a.C., circostanza che sarebbe confermata anche dal Monolito di Pokotia.
La conferma a queste ipotesi potrebbe arrivare da un’approfondita ricerca interdisciplinare che dovrebbe coinvolgere studi genetici, archeologici, linguistici ed epigrafici. Solo così sarà possibile ridisegnare una mappa reale delle straordinarie capacità dei nostri antenati che ancora non riusciamo pienamente ad afferrare.
La Divina Nammu (o Namma) diffonderà purezza, serenità, carattere. Usa questo talismano (la Fuente Magna), per far germogliare in te saggezza e serenità.
08/03/2015, 09:46
08/03/2015, 10:47
MaxpoweR ha scritto:
La Divina Nammu (o Namma) diffonderà purezza, serenità, carattere. Usa questo talismano (la Fuente Magna), per far germogliare in te saggezza e serenità.
Curiosa assonanza con i Nommo...
12/02/2017, 10:22
12/02/2017, 20:54