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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 24/02/2015, 19:18 
... la vendetta i Sarkoszy verso l'italia è compiuta ...



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 24/02/2015, 20:46 
rico61 ha scritto:
Articolo L43

Libia, la minaccia dell'Isis sugli affari petroliferi di Eni
Sabotaggi. Bombe. Propaganda. Il Califfato attacca i giacimenti di petrolio libici. L'estrazione cala e il personale fugge. Così l'Italia rischia un crac di 1 miliardo.
di Barbara Ciolli | 24 Febbraio 2015

Miliardi di appalti saltati e, soprattutto, tonnellate di petrolio.
L'Italia è il primo Paese dell'Ue per interessi economici nella Libia occupata dall'Isis. In tre anni di guerra fratricida, l'ambasciata e il colosso statale dell'Eni hanno resistito nelle terre dell'ex colonie, forti di protezione anche tra le milizie più islamiste.
Dagli idrocarburi, la Banca centrale libica continuava a incassare proventi che facevano il 70% del Pil (Prodotto interno lordo) nazionale, redistribuendoli in stipendi.
PIL UGUALE PETROLIO. Prima della rivoluzione del 2011, gli 1,6 milioni di barili al giorno fruttavano il 96% di entrate governative.
Il ministero libico del Petrolio era un monolite, come il quartier generale del Cane a sei zampe di Mellitah, complesso in joint venture con la compagnia statale libica (Noc) a un centinaio di chilometri a Ovest di Tripoli.
Ancora dopo il picco della caduta di Muammar Gheddafi, nel 2012 la produzione da idrocarburi tornò rapidamente quasi ai livelli pre-crisi, con circa 1,4 milioni di barili al giorno; oleodotti e banche ripresero a funzionare.
CON L'ISIS LA MUSICA CAMBIA. Le bombe della guerra tra fazioni iniziarono a colpire, a catena, le sedi diplomatiche straniera ma non quelle italiane.
Nessuna milizia attentava agli oleodotti del Noc, men che meno ai primi produttori e importatori stranieri (fino al 2010 dalla Libia partiva circa il 25% dell'import petrolifero italiano): conservare l'olio nero e le buone relazioni era nell'interesse di ogni clan e di ogni tribù.
Con l'Isis, però, la musica è radicalmente cambiata.
Con il Califfato nessuno è più al sicuro L'autobomba del 27 gennaio all'hotel Corinthia di Tripoli (10 morti, la metà stranieri) ha segnato una cesura.
Nessuno era più sicuro. Nella capitale, gli islamisti al governo non riuscivano più a proteggere l'albergo più lussuoso e affollato di personalità, incluso il loro premier.
Di parente in parente, le tribù sunnite hanno preso ad allinearsi al cartello dello Stato islamico e dal bastione di Derna, l'Isis è avanzato fino a Sirte, verso Misurata e Tripoli, evidentemente infiltrate.
A Bengasi, seconda città del Paese, i jihadisti di Ansar al Sharia - alleati con gli islamisti di Tripoli e Misurata - hanno giurato fedeltà al califfo al Baghdadi. E, parallelamente, sono scattati i primi attentati in grande stile agli oleodotti e ai campi petroliferi.
BOMBE NEI GIACIMENTI. Finora non nei giacimenti dell'Eni. Ma il segnale, anche per gli italiani, è inequivocabile. L'Isis vuole essere padrone delle prime riserve petrolifere (circa 48 miliardi di barili) d'Africa e decime al mondo.
Dopo l'attacco, il 4 febbraio, al giacimento di Mabrook della francese Total con Noc (13 morti, tra i quali cinque stranieri), una bomba ha fatto saltare l'oleodotto che collega il primo giacimento del Paese - el Sarir, in Cirenaica, della sussidiaria libica che ha in mano due terzi della produzione nazionale - al terminale portuale di Hariga.
Il sabotaggio, non rivendicato, è stato rapidamente riparato. Ma l'ultimo messaggio di propaganda dell'Isis contro gli «Stati crociati» è stato un fotomontaggio dell'impianto Eni di Mellitah, accanto al Colosseo, entrambi sventolanti bandiere nere.
ENI, FUGA OFFSHORE. La compagnia petrolifera libica ha annunciato il blocco di tutte le estrazioni, in caso di altri attentati. E come l'ambasciata italiana, il Cane a sei zampe ha portato tutti gli espatriati via dalla terraferma: i connazionali lavorano solo negli impianti offshore.
«L'estrazione prosegue, senza flessioni, ai livelli di fine 2014: tra i 240 mila e, nelle ultime settimane, i 300 mila barili al giorno», confermano a Lettera43.it dall'Eni, «ma come ha dichiarato l'amministratore delegato Claudio Decalzi, la priorità è la sicurezza del nostro personale».
Secondo Renzi «l'Italia è in grado di intervenire» per difendere gli impianti
Bloccato el Sarir, la produzione libica è precipitata a 200 mila barili al giorno, un ottavo dei livelli del 2010, soto alla media dei 500 mila barili di fine 2014.
Per difendere impianti petroliferi, aziende ferme e investimenti, prima che l'Isis controlli tutto il Paese, il premier Matteo Renzi ha detto che «l'Italia è in grado di intervenire».
Negli Anni 50, in Libia fu l'Eni a strutturare la Compagnia nazionale Noc. Mezzo secolo dopo, a livello di impianti, il Cane a sei zampe coltiva estrazioni di petrolio e gas in sei grandi aree in concessione dell'ex colonia.
Oltre a Mellitah, sulla terraferma operano - ma con personale non più italiano - i pozzi nel deserto della Tripolitania al confine con Tunisia e Algeria, di Wafa ed Elephant , in aggiunta agli impianti offshore di Bahr Essalam e Bouri. È invece chiuso dal 2013 il giacimento Eni di Abu Attifel, nella Cirenaica controllata dai jihadisti.
CONTRATTI FINO AL 2042. «Contratti in essere», precisano da San Donato, «che hanno durata fino al 2042 per il petrolio e a olio e fino al 2047 per gas». Tutti i siti sono al momento protetti e non danneggiati. Ma dal 2010, secondo i dati dell’Istituto per il commercio con l’estero (Ice), l'interscambio commerciale tra Italia e Libia è franato dai 15 ai 10 miliardi di euro. E ora l'Isis rischia di mandare in fumo almeno un altro miliardo.
LE AZIENDE SONO FERME. Petrolio escluso, le aziende italiane in Libia sono ferme. Le centinaia di piccole e medie imprese pronte a investire nel post Gheddafi hanno fatto dietrofront e sono saltati i 5 miliardi di appalti del trattato del 2008, di «amicizia eterna» tra il rais e Silvio Berlusconi.
Dall'autostrada dalla Tunisia all'Egitto per Salini-Impregilo, alla cooperazione aerospaziale con Finmeccanica tutto è bloccato: pure la maxi commessa dell’Aviazione civile italiana (Enav) firmata nel 2012 con i ribelli, per formare 140 controllori del traffico aereo negli scali libici poi assaltati.
CACCIA AL GREENSTREAM. Guai non solo italiani però. Se l'Isis prende il gasdotto Greenstream, da Mellitah a Gela saltano le principali forniture per il Vecchio Continente. Il serpentone sottomarino per il quale, nel 2004, l'Eni ha speso 7 miliardi di euro è un'infrastruttura legale al contrario delle reti di pipeline ai confini settentrionali di Siria e Iraq.
Contrabbandare petrolio nel Mediterraneo è molto più difficile che in Medio Oriente. Ma da anni il Greenstream è conteso, all'ultimo sangue, tra le milizie rivali di Zintan e Misurata.
«L'Isis in Libia rappresenta un rischio reale», ha ammonito, da Bruxelles, l'Alto rappresentante per la Politica estera Ue Federica Mogherini.


solo l'incapacita' dei politici italici poteva imbarcare il paese in un'avventura(la cacciata di gheddafy),che pure il mio cane,capiva che andava contro i ns interessi................. [:304] [:304]


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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 24/02/2015, 21:07 
http://infowars.net/articles/may2008/160508Katz.htm

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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 24/02/2015, 21:19 
Aztlan ha scritto:


Beh.... visto che questa tizia ha praticamente il monopolio dell'informazione in occidente circa i fatti dell'ISIS,
direi che possiamo anche chiudere questo topic.

Li abbiamo abbondamente SCOPERTI, prima ancora che manifestassero i loro intenti....... [:246]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 24/02/2015, 21:59 
«Lampedusa, la grande paura: ai profughi il test sul Califfato»

http://www.ilmessaggero.it/PAY/EDICOLA/ ... 1731.shtml
http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... Isis-.html


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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 24/02/2015, 23:03 
Gli esperti Usa: "È un falso il video dell'Isis sull'uccisione dei 21 copti"

La tv americana Fox ha fatto analizzare il filmato a un gruppo di esperti:
sollevate "evidenti manipolazioni". Dove finisce la propaganda e inizia la verità?


1424031144-isis99.jpg



http://www.ilgiornale.it/news/mondo/esp ... ok+Interna

Il video della sanguinaria decapitazione di massa sulle spiagge libiche è un falso? Oppure dobbiamo avere realmente paura della brutalità dei jihadisti del Califfato nero? Come accade ogni volta che l'Isis pubblica online un video, il filmato viene analizzato a fondo dai servizi segreti.

Quello che mostra la decapitazione di 21 cristiani copti in Libia è stato studiato anche dalla televisione americana Fox che lo ha fatto analizzare da alcuni esperti. La conclusione è che è stato manipolato. Il "regista", però, ha commesso vistosi errori che non sono passati inosservati.

Libia, jihadisti dell'Isis decapitano 21 cristiani copti
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/esp ... ok+Interna

Secondo Veryan Khan, responsabile del Terrorism Research & Analysis Consortium (Trac), il boia, che in inglese minaccia l'Occidente e recita i "capi di accusa" contro i cristiani copti, sarebbe "troppo grande rispetto alla sfondo". La testa, in modo particolare, non sarebbe proporzionata rispetto al resto della scena. Anche le proporzioni dei miliziani, che stanno in piedi alle spalle delle vittime, sarebbero completamente sballate: è come se fossero stati alti 2 metri. In secondo luogo, a Khan non torna il rumore del mare in sottofondo perché troppo simile a "una colonna sonora conosciuta e usata in molti filmati". Secondo Mary Lambert, anche il sangue sarebbe un clamoroso falso realizzato con l’aiuto di un computer. Gli analisti di Trac hanno fatto notare che "il sangue che sgorga da una ferita ha un colore molto più scuro di quello visto nella fase dello sgozzamento".

A cosa sarebbero serviti tutti questo effetti speciali? Cosa nasconde veramente il video pubblicato dall'Isis in rete e subito denunciato da Site, il sito che monitora il jihadismo mondiale? Secondo la Lambert, sulla spiaggia non erano presenti più di sei persone. Tutte le altre sarebbero state aggiunte col rotoscoping, una tecnica solitamente usata in animazione per creare un cartone animato in cui le figure umane risultino realistiche. I miliziani dello Stato islamico avrebbero, dunque girato la scena in un luogo che, in un secondo momento, è stato trasformato nella spiaggia libica? Difficile a dirsi. Per Khan, però, la tesi è avvalorata dal fatto che le proporzioni delle orme sulla sabbia sono sbagliate. Secondo Guido Olimpio del Corriere della Sera, i jihadisti sarebbero ricorsi a questi trucchetti per evitare di "essere scoperti da un drone o velivoli spia". Insomma, "uccidono gli ostaggi in un luogo coperto per poi creare la nuova scena nel deserto oppure sulla spiaggia". Se questo fosse vero, verrebbe pure a cadere la certezza che gli omicidi avvengono tutto nello stesso momento.


Ufò... ma perchè questo articolo de Il Giornale, non lo hai postato? [:o)]



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 25/02/2015, 11:43 
Dall’abbattimento di un aereo britannico in Iraq, viene allo scoperto il “doppio gioco” delle forze anglo Americane in Iraq ed in Siria

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Forze irachene hanno comunicato di aver abbattuto due aerei britannici che rifornivano di armi il gruppo terrorista dello Stato Islamico (ISIS). Lo ha annunciato il Lunedì il parlamentare iracheno Hakem al-Zameli.

L’abbattimento dei due aerei britannici ha avuto luogo Lunedì scorso nella provincia occidentale di Al.Anbar, una zona che gli USA preferiscono mantenere come un cortile secondario del conflitto nelle vicinanze della capitale irachena, Bagdad.

L’esponente parlamentare iracheno ha dichiarato da questa zona, che è caratterizzata da ampi spazi aperti, arrivano informazioni ogni giorno dalla popolazione locale che ha denunciato il sorvolo di aerei del Regno Unito e degli USA che portano armamento destinato ai gruppi dello Stato Islamico..

Lo stesso A-Zameli ha anche assicurato che la sua commissione parlamentare dispone di immagini di questi aerei britannici abbattuti ed ha richiesto alle autorità di Londra spiegazioni in merito.



La scorsa Domenica il ministro della Difesa Iracheno, Jaled al-Obeidi, aveva avvisato che l’Esercito dell’Iraq avrebbe abbattuto gli aerei che forniranno aiutio all’ISIS. “Qualsiasi aeronave che cerchi di aiutare o rifornire lo Stato Islamico sarà un obiettivo legittimo per le forze irachene. Non importa a quale paese appartenga”, ha sottolineato. Vedi: Irak derriba 2 aviones británicos que llevaban armas para EIIL’

Nello scorso 8 di Agosto, gli USA ed i loro alleati della coalizione anti ISIS ,avevano iniziato gli attacchi aerei in Iraq, con l’obiettivo di annientare questo gruppo terrorista. Alla fine del mese di Settembre hanno esteso le operazioni anche in Siria.

In ripetute occasioni gli aerei da combattimento della coalizione capeggiata dagli USA hanno lanciato grandi quantità di armi e munizioni ad elementi dell’ISIS in Iraq ed in Siria, giustificando poi che si era trattato di un errore.

In altre occasioni sono stati visti aerei della coalizione atterrare in zone controllate dall’ISIS, come ad esempio nella città di Samara, e scaricare armi ed equipaggiamenti destinati ai terroristi. Vedi: Gli USA forniscono armi all’ISIS nella città di Samarà

Gli analisti politici mettono in questione gli obiettivi di Washington in questa nuova lotta contro il terrorismo in Medio Oriente, ci ricordano che i gruppi estremisti come l’ISIS sono nati grazie all’aiuto finanziario ed al sostegno di paesi come gli USA, la Turchia, l’Arabia Saudita ed il Qatar.

Il doppio gioco di Washington e dei suoi alleati con lo Stato Islamico è stato messo in evidenza ultimamente anche dalle dichiarazioni dell’ex generale USA Wesley Clark, già comandante in capo delle forze NATO, il quale ha dichiarato che” il gruppo terrorista dell’SIS (Stato Islamico) è stato creato dagli amici ed alleati degli Stati Uniti per combattere contro il Movimento di Resistenza Islamica del Libano (Hezbollah)”. Vedi: Youtube.com/watch

Nel frattempo stanno arrivando accuse circonstanziate anche da parte di altri esponenti di paesi arabi ed africani, come dall’inviato speciale dell’ONU e della Lega Araba in Siria, Lajdar Brahimi, che ha accusato gli USA di essere iresponsabili della creazione dei gruppi terroristi che stanno sconvolgendo il Medio Oriente. Oltre a questi anche il presidente de Sudán, Omar Hasán Al-Bashi, due giorni fa ha lanciato le sue accuse contro i servizi di intelligence dgli USA di essere dietro alle organizzazioni terroristiche e di averne le prove. Vedi: spanish.alahednews.com

In pratica la macchinazione statunitense di utilizzare questi gruppi terroristi dello Stato Islamico come pretesto per un loro nuovo intervento in Iraq ed in Siria, per istallarsi nella zona, rovesciare i regimi a loro ostili (Bashar al-Assad in Siria), combattere il movimento Hezbollah, filo iraniano e ridisegnare la mappa dei confini in Medio Oriente, è ormai venuta allo scoperto ed alla pretesa” lotta al terrorismo” di Obama non crede più nessuno, ad eccezione dei media (giornali e TV occidentali) che riferiscono di una “decisa lotta” intrapresa dalla coalizione internazionale contro lo stato Islamico, ignorando che alcuni paesi che compongono la coalizione (Arabia Saudita, Qatar, Emirati Uniti) sono fra i principali finanziatori ed ispiratori del terrorismo di marca wahabita e salafita dello Stato Islamico.


Fonte: http://www.informarexresistere.fr/2015/ ... -in-siria/



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 25/02/2015, 16:50 
Credo che ormai non ci sia più nulla da aggiungere....

Come dicevo qualche giorno fa, il vaso di pandora è aperto.

[:295]



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 25/02/2015, 17:34 
...Ma molti non riescono a vederne il contenuto...



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 25/02/2015, 17:47 
Aztlan ha scritto:
...Ma molti non riescono a vederne il contenuto...


Molti non vogliono caro Aztlan...



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MessaggioInviato: 25/02/2015, 17:54 
Wolframio ha scritto:
«Lampedusa, la grande paura: ai profughi il test sul Califfato»

http://www.ilmessaggero.it/PAY/EDICOLA/ ... 1731.shtml
http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... Isis-.html


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..l'italia vuole andare sul sicuro,prima di fare scendere a terra i profughi,poi ci si lamenta se siamo derisi nel mondo.......

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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 25/02/2015, 18:02 
Secondo me anche Renzi gli è stato vietato di intervenire in quanto doveva fare la guerra contro i suoi padroni americani e Inglesi. [:302]
Per questo motivo post fa' avevo detto che noi Italiani dovevamo intervenire solamente in Libia con l'aiuto di soli Stati Arabi escludendo la NATO e l'ONU. [;)]


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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 25/02/2015, 18:34 
bleffort ha scritto:
Secondo me anche Renzi gli è stato vietato di intervenire in quanto doveva fare la guerra contro i suoi padroni americani e Inglesi. [:302]
Per questo motivo post fa' avevo detto che noi Italiani dovevamo intervenire solamente in Libia con l'aiuto di soli Stati Arabi escludendo la NATO e l'ONU. [;)]


scusa bleffort x partecipare in libia,non e' una scampagnata,occorrono innanzitutto money(in quantita notevole)mezzi adeguati,e un supporto grosso,di certo occorrono migliaia di uomini,tempi lunghi,e l'italia e' in grado di intervenire seppure in appoggio agli stati arabi???.........con questo bilancio della difesa [:294] [:294] .......,non saremmo in grado manco di intervenire a san marino.... [:246] [:246]


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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 25/02/2015, 18:55 
ubatuba ha scritto:
bleffort ha scritto:
Secondo me anche Renzi gli è stato vietato di intervenire in quanto doveva fare la guerra contro i suoi padroni americani e Inglesi. [:302]
Per questo motivo post fa' avevo detto che noi Italiani dovevamo intervenire solamente in Libia con l'aiuto di soli Stati Arabi escludendo la NATO e l'ONU. [;)]


scusa bleffort x partecipare in libia,non e' una scampagnata,occorrono innanzitutto money(in quantita notevole)mezzi adeguati,e un supporto grosso,di certo occorrono migliaia di uomini,tempi lunghi,e l'italia e' in grado di intervenire seppure in appoggio agli stati arabi???.........con questo bilancio della difesa [:294] [:294] .......,non saremmo in grado manco di intervenire a san marino.... [:246] [:246]

Ritirando tutte le truppe che abbiamo sparsi in tutto il mondo e in luoghi che non ci interessano proprio,la differenza non è poi tanto in termini di spesa.
Il metodo adottato dell'intervento dovrebbe essere quello di farci padroni del territorio e ritirando dalle mani dei Libici tutte la armi che hanno per restituirglieli a guerra finita e ad un popolo normalizzato.Questo in teoria ma, se poi i nostri alleati occidentali dovranno remare contro di noi come hanno fatto nelle precedenti guerre Italiane di colonizzazione rifornendo di armi ai nostri nemici!..allora lasciamo perdere. [:291]


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Per farlo dovremmo prima bombardare per bene una volta pertutte la Germania e la Francia ... (Ma dove ce piazzamo ....!) "Bambole, nun c'è 'na lira ...!" [:27]



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