Usa. I nuovi volti delle primarie Repubblicane
Carly Fiorina, ex amministratrice delegata di Hewlett Packard, e Ben Carson, un afroamericano adorato dalla parte conservatrice, si sono aggiunti a Ted Cruz, Rand Paul e Marco Rubio nella schiera dei candidati alle primarie repubblicane. Jeb Bush, ereditario della dinastia Bush, non si è ancora formalmente impegnato.
Siamo quindi a cinque.

L’ex amministratrice delegata di Hewlett-Packard, Carly Fiorina, ha ufficialmente dichiarato via Twitter la sua candidatura alla Casa Bianca oggi, ed è l’unica donna delle primarie repubblicane. 60 anni, si presenta come l’alternativa femminile all’ex first lady Hillary Clinton. Nel video della sua candidatura sul suo sito carlyforpresident.com è possibile vederla di schiena mentre osserva su uno schermo Hillary Clinton, prima di spegnerlo. Il suo messaggio è chiaro: Stati Uniti, abbiamo bisogno di un dirigente che non sia proveniente da quella che chiamiamo “la classe politica professionale”, della quale Hillary Clinton è l’incarnazione.
Carly Fiorina, ha dato le sue dimissioni da HP dopo alcuni disastrosi risultati in borsa. I democratici, ovviamente, sfruttano questo inciampo descrivendola senza giri di parole come uno dei peggiori amministratori delegati della storia, insistendo notevolmente sui 30mila licenziamenti avvenuti sotto la sua diretta direzione.
Ma non è tutto. Un altro candidato si affaccia prepotentemente sulle primarie. Si tratta del dottor Ben Carson, 63enne, che ha ufficializzato oggi la sua candidatura da Detroit (Michigan), sua città natale.
Carson ha condotto un’ottima carriera medica, dirigeva il reparto di neurochirurgia pediatrica dell’ospedale John Hopkins di Baltimora dal 1984 al 2013, quando è andato ufficialmente in pensione. Nella comunità scientifica è molto noto per aver condotto la straordinaria operazione della separazione cranica dei fratelli siamesi Binder, nel 1987, un intervento della durata di 22 ore.
Carson è un personaggio interessantissimo. È cresciuto nella povertà estrema, come ha ricordato lui stesso in una sala concerti di Detroit. “Non ho alcun desiderio di sopprimere gli aiuti sociali a coloro che ne hanno bisogno”. La sua popolarità e altresì legata ad alcune dichiarazioni decisamente radicali. Dichiarazioni che hanno scioccato i democratici. Nel 2013 aveva infatti affermato che la riforma del sistema sanitario di Barack Obama (l'”ObamaCare”), era la cosa peggiore che sia mai capitata al paese dopo la schiavitù.
Ora è ancor più certo che le primarie potranno offrire interessanti colpi di scena.
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