20/06/2015, 13:21
GIANLUCA1989 ha scritto:Russia Threatens Sweden With Military 'Consequences' If It Joins NATO Alliance, Report Says
Sweden will face military “consequences” if it decides to abandon its trademark neutrality and join the NATO alliance, Russian Ambassador Viktor Tatarintsev reportedly told a Swedish newspaper Thursday. Sweden has expressed growing concern in recent months amid a noticeable uptick in Russian military activity, both in Eastern Europe and in the waters off Sweden’s coast.
Russia’s annexation of Crimea last year and purported involvement in the eastern Ukraine conflict has led to calls in Sweden for increased cooperation with NATO. Tatarintsev told Swedish newspaper Dagens Nyheter that Russia does not pose a threat to Sweden’s security and accused Swedish media outlets of an “aggressive propaganda campaign” against the Kremlin, according to a translation by the Local. But the ambassador warned that the country’s entrance into NATO would provoke a military response.
“I don’t think it will become relevant in the near future, even though there has been a certain swing in public opinion. But if it happens there will be counter measures. Putin pointed out that there will be consequences, that Russia will have to resort to a response of a military kind and reorientate our troops and missiles. The country that joins NATO needs to be aware of the risks it is exposing itself to,” Tatarintsev told Dagens Nyheter.
Swedish officials have repeatedly accused Russian planes of violating the country’s airspace, and several eastern European nations, including Sweden and Latvia, have suspected Russian submarines have entered their sovereign waters. Sweden’s military dispatched fighter jets in May to ward off Russian bombers that approached Swedish territory, Reuters reports.
Traditionally, Swedish citizens have expressed little interest in joining NATO alliance, but recent tensions with Russia have stoked support. An October 2014 poll found that 37 percent of the nation’s population supported entrance into the alliance, while 36 percent of those surveyed opposed the move, Reuters reported.
Defense ministers from Sweden, Finland, Norway, Iceland and Denmark expressed their solidarity against Russian military aggression in a joint statement released last April. “Russia’s leaders have shown that they are prepared to make practical and effective use of military means in order to reach their political goals, even when this involves violating principles of international law,” the statement said, according to Reuters.
http://www.ibtimes.com/russia-threatens ... ys-1973905
Svezia: la Russia avverte, se aderite alla Nato punteremo i missili contro di voi
(AGI) - Londra, 20 giu. - Svezia e Russia non si sono mai amate ma solo mal tollerate, tanto da aver combattuto ben 11 guerre tra il 1321 e il 1809. Ora Mosca avverte Stoccolma, come ogni altro Paese, che "se dovesse decidere di aderire alla Nato, dovra' essere consapevole dei rischi cui si espone".
Vladimir Putin "ha annunciato che ci saranno conseguenze e che la Russia sara' costretta a rispondere militarmente riorientando le nostre truppe e (puntando) e i nostri missili (balistici armati di testate atomiche)" verso la Svezia. Cosi' l'ambasciatore di Mosca a Stoccolma, Viktor Tatarinstev, ha avvertito, ricorrendo a toni tutt'altro che diplomatici, Stoccolma. In un'intervista ad un quotidiano svedese, l'ambasciatore russo ha consigliato alla Svezia di riflettere bene sulle conseguenze di un'eventuale adesione all'Alleanza Atlantica alla quale, nonostante la totale adesione ai valori del blocco occidentale, ne' la Svezia, ne' la ancora piu' vicina Finlandia, hanno mai aderito. Questo proprio per non irritare l'ingombrantissimo e minaccioso vicino, una volta imperiale zarista, poi sovietico ed ora russo. I regimi a Mosca e San Pietroburgo sono cambiati nel corso dei secoli ma non il loro atteggiamento con i vicini. Negli ultimi mesi gli incidenti 'sfiorati' tra le forze armate russe e quelle svedese non sono stati rari. Piu' volte il jet di Stoccolma, come di altri Paesi vicini, si sono dovuti alzare in volo per intercettare i giganteschio e antiquati, ma ancora minacciosi, bombardieri strategici Tu- 95 Bear. Il 5 ottobre venne pubblicata la foto di un caccia russo Su-27 sfiorare di pochi metri un aereo da ricognizione svedese. Due settimane dopo un sottomarino russo si e' spinto fino alle acque costiere svedesi dando il via a giorni di caccia da parte della marina di Stoccolma proprio nelle acque antistanti la capitale.
Detto cio anche se e' cresciuta dal 17% del 2012 al 31% del 2015, la voglia degli svedesi di aderire la Nato non sembra tale da spingere il governo a compiere il passo. In ogni caso, Mosca preferisce non correre rischi e stroncare sul nascere qualsiasi velleita' bellica ostile del vicino. (AGI)
https://www.agi.it/estero/notizie/svezi ... pp-rt10006
23/06/2015, 13:31
23/06/2015, 18:36
Cresce la tensione con la Russia, gli Stati Uniti inviano mezzi pesanti nell’Est Europa
Il segretario alla Difesa americano conferma il dispiegamento di carri armati in Estonia, Lituania, Lettonia, Bulgaria, Romania e Polonia: è la prima volta nella storia
Gli Stati Uniti si avviano a dislocare per la prima volta armamenti pesanti nel centro ed est Europa per rafforzare il fianco orientale della Nato.
«Dislocheremo temporaneamente veicoli di una brigata corazzata e il relativo equipaggiamento nei Paesi dell’Europa centrale e orientale», ha reso noto il segretario alla Difesa Usa, Ashton Carter, in una conferenza congiunta a Tallinn con tre ministri della Difesa dei Paesi Baltici.
Carter ha aggiunto che «questa attività europea di preposizionamento include carri armati e artiglieria da combattimento» e che i Paesi interessati - Estonia, Lituania, Lettonia, Bulgaria, Romania e Polonia - hanno accettato di ospitare i battaglioni «che verranno spostati per addestramento ed esercitazioni».
http://www.lastampa.it/2015/06/23/ester ... agina.html
Nato, l'annuncio Usa: "Armi pesanti nei Paesi dell'Est Europa"
Il Segretario alla Difesa Ash Carter a Tallinn rassicura i Paesi Baltici: "250 carri armati e altri mezzi per garantire una forza di reazione rapida in caso di crisi". Sette i Paesi coinvolti.
Ira Mosca: "Atto più aggressivo da fine guerra fredda".
In Ucraina ancora combattimenti: un morto e 12 feriti nelle ultime 24 ore
http://www.repubblica.it/esteri/2015/06 ... 117522200/
23/06/2015, 18:58
De Donno: «Il blocco navale non basta, i trafficanti sapranno aggirare l'ostacolo»
di Gerardo Marrone— 23 Giugno 2015
PALERMO. Due sottomarini, cinque navi militari, tre aerei da ricognizione, due droni, tre elicotteri e un migliaio di soldati. Così, l' Europa muove guerra ai "boss dei barconi". Per l' ammiraglio Marcello De Donno, già capo di Stato Maggiore della Marina tra il 2001 e il 2004, uno schieramento di forze consistente. Non risolutivo, però: «Voi siciliani conoscete bene l' Etna: quando il fiume di magma trova un ostacolo, cerca nuove strade. L' Europa- aggiunge De Donno, ora al vertice dell' Istituto di Studi Strategici "Machiavelli" con sede a Roma capisca che non basterà un' azione militare a risolvere un problema di questa complessità. Serve un' iniziativa politica forte sull' altra sponda del Mediterraneo, diversamente questa missione sarà solamente una pezza. Una soluzione temporanea, in attesa di scoprire dove scorrerà il magma nella sua marcia inarrestabile!».
Contro il traffico di migranti, pieno accordo tra i ministri degli Esteri dell' Unione Europea sull' operazione "Eunavfor Med". Stavolta, si fa sul serio?
«Il passaggio dagli accordi politici alla messa in pratica presenta sempre qualche problema. Importante, comunque, che vi sia un coinvolgimento convinto dei Paesi dell' Europa. È interesse di tutti, d' altronde, affrontare con efficacia questa marea crescente».
Basteranno le risorse, i mezzi, che sono stati individuati per questa prima fase di interventi?
«Dipende dal tipo di impostazione che si vorrà dare, in funzione dei risultati da raggiungere. Se queste risorse garantiranno un controllo puntuale non solo della zona marittima ma anche della fascia costiera, potrebbero bastare. L' incognita è rappresentata dall' atteggiamento libico. Cioè, di una serie di soggetti che sono motivati da interessi differenti e hanno dimostrato di avere pochi scrupoli nel conseguire i loro obiettivi».
Una missione carica di rischi...
«Appunto. Per questo, gli Stati europei non possono contribuire solo con uomini e mezzi. È necessario, infatti, che siano consapevoli del rischio di perdite. Le mettano in conto, in funzione dell' obiettivo da conseguire».
A proposito di "incognita -Libia". Almeno su un punto, i governi locali sono pienamente d' accordo: non accetteranno sconfinamenti di forze straniere. Bisognerà, quindi, limitarsi a un blocco navale in acque internazionali?
«Considerato quanto sta avvenendo nella parte centrosettentrionale del Nord Africa, il problema degli sbarchi può essere governato e non bloccato. Per farlo, è imprescindibile che l' Europa tutta e anche le stesse Nazioni Unite si spendano pesantemente in modo da creare in Libia una controparte attualmente inesistente. Mi auguro che la Ue abbia preso in considerazione questa esigenza, andando ben oltre la discussione sull' operazione tecnica».
Finora, però, nel "Paese del Caos" ogni tentativo di mediazione s' è rivelato inutile. Si può puntare all' infinito sulla soluzione politica?
«Una cosa è certa: il mero blocco navale può avere unicamente efficacia nel breve termine e non costituisce il rimedio a un fenomeno complesso, che non è per nulla limitato nel tempo e nello spazio. Tutta l' Europa faccia pesare il proprio prestigio perchè si possa individuare un interlocutore in Libia col quale sedersi e fare accordi. Siamo dinanzi a una fase storica in un' ampia regione che sta vivendo profondi rivolgimenti. Se ci limitiamo a pensare come fermare i barconi, possiamo ottenere qualche risultato. Ma nulla più».
Alla portaerei "Cavour", il coordinamento degli interventi. Cosa significa davvero questo incarico che è stato affidato all' ammiraglia della nostra Marina Militare?
«Come fu per la "Garibaldi" (altra portaerei della Marina italiana, ndr) nell' operazione contro Gheddafi, la "Cavour" servirà da piattaforma che sarà collocata centralmente nell' area da tenere sotto controllo. Attraverso la sofisticata strumentazione di coordinamento, comando e controllo di cui dispone, la "Cavour" dovrà gestire tutti i mezzi che saranno impegnati nei singoli interventi. Chi ha concepito questa operazione, è pienamente consapevole della sua complessità già per il fatto che saranno utilizzati mezzi molto diversi tra loro. Ciò impone, quindi, la presenza di una nave -piattaforma in mare che sia capace di dirigere, conoscere e valorizzare ogni evento».
Per adesso, a differenza di quanto era stato ipotizzato nei mesi scorsi, non è previsto il coinvolgimento della Nato in questa missione. Un errore?
«No. Dal punto di vista operativo la questione è prettamente europea, anche se gli Stati Uniti ("socio forte" dell' Alleanza Atlantica, ndr) guardano con attenzione a quanto avviene. Allo sta to attuale non esistono i presupposti per un intervento della Nato che, non dimentichiamolo, ha scopo unicamente difensivo. In questo momento, non siamo di fronte a un' invasione o una minaccia che possano mettere a repentaglio uno dei Paesi -membri».
Gli Usa, però, hanno recentemente rilanciato l' allarme su possibili infiltrazioni terroristiche tra gli extracomunitari in arrivo nelle nostre coste. Neppure questa è una minaccia attuale?
«Non si può certo ignorare cosa possa avere in mente l' Isis. Personalmente, però, ritengo che il problema attuale non richieda un coinvolgimento della Nato. La Ue, peraltro, dispone di una propria struttura militare in grado di gestire questa fase».
Esiste anche un problema di sostenibilità.
Per quanto tempo l' Unione Europea potrà permettersi l' operazione "Eunavfor", che va sommata ai costi di "Triton"?
«Come sempre, è necessario comparare costi e benefici. Bisogna valutare quali rischi si corrono nel lasciare ingovernata la situazione. Finché questa non sarà riportata in un alveo di controllabilità, gli Stati continueranno sempre a mettere sulla bilancia pro e contro della missione. Tutto dipenderà, poi, dalla sensibilità di ciascuno rispetto alla questione».
L' Agenzia "Frontex" aprirà una sede nella nostra Isola. Sempre meglio "stare sul posto", come ha recentemente dichiarato in un' intervista al "Giornale di Sicilia" l' ammiraglio Ferdinando Sanfelice di Monteforte?
«Assolutamente d' accordo. Non tanto perchè serva una presenza fisica, che oggi può essere superata grazie alla tecnologia. Piuttosto parlerei di percezione, quasi un fatto di pelle. Di atmosfera che si respira. Seguire le attività di "Frontex" dalla Sicilia, quindi, è ben altra cosa che farlo da Varsavia!».
Il Consiglio d' Europa, nella riunione di giovedì e venerdì, dovrebbe definitivamente decidere sulle quote -migranti. Molti Paesi, dall' Inghilterra alla Danimarca, si sono già detti contrari. E' un "no" agli stessi principi fondativi della UE?
«Alcuni Paesi fanno opposizione attaccandosi pretestuosamente a qualche cavillo, a questa o quella regoletta della normativa comunitaria. Siamo, però, a un passaggio cruciale. Finalmente, infatti, potremo capire chi è europeista per convinzione profonda e chi lo è per mera convenienza».
Fonte: http://gds.it/2015/06/23/de-donno-il-bl ... lo_373855/
23/06/2015, 20:32
23/06/2015, 20:42
Atlanticus81 ha scritto:Militarizzare il mediterraneo.. non gliene frega niente dei clandestini.
Altrimenti avrebbero già punito duramente coloro i quali, novelli negrieri, lucrano milioni di euro sulla pelle di questa gente.
Mediterraneo, l'allarme dalla Marina militare italiana: "Clima bellico, navi e sommergibili piazzati da India, Cina e Russia"
Nel Mediterraneo si stanno disegnando scenari di guerra. A dirlo è stato l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di stato maggiore della Marina militare italiana, nella sua audizione presso il comitato Schengen sui flussi migratori. La previsione, riportata dal sito publicpolicy.it, è tremenda: "Stanno tornando forme convenzionali di guerra marittima, come si vede dagli investimenti fatti dalle Nazioni in giro per il mondo. Ad esempio nel Mediterraneo abbiamo navi indiane e cinesi e la Russia ha ripreso a posizionare i propri sommergibili nel Mediterraneo e nel Mar del Nord. Questo impone la ripresa dell'addestramento", ha spiegato De Giorgi auspicando l'unione delle forze, militari ed economiche, di tutti i paesi membri dell'Unione europea. Di fronte alla minaccia dell'integralismo islamico dell'Isis che da mesi sta tentando di conquistare terreno in Libia e nel Nord Africa (intanto l'Ue, per bocca della Mogherini, ha escluso l'ipotesi di intervento militare via terra), unita alla pressione dei migranti che a centinaia arrivano in Sicilia ogni settimana a rischio della propria vita (3.1419 morti nel 2014), servirebbe insomma una risposta congiunta. "Sono ottimista per la costituzione di un gruppo navale europeo e mi auguro sia a guida italiana", si sbilancia l'ammiraglio De Giorgi, secondo cui però le operazioni di soccorso dei barconi oggi avvengono in un "clima quasi bellico" o comunque di "uso della forza imminente e immanente".
http://www.liberoquotidiano.it/news/est ... arina.html
24/06/2015, 10:11
24/06/2015, 10:20
Ufologo 555 ha scritto:La Mogherini fa parte dello stesso governo di "Cocco Bill": fancazzisti! e "volemosebuonisti"!
24/06/2015, 10:22
24/06/2015, 10:59
24/06/2015, 20:59
24/06/2015, 21:29
25/06/2015, 11:15
25/06/2015, 11:45
Ufologo 555 ha scritto:Io so una cosa sola, cara Cinzia (e anche tu lo ricorderai) quando c'erano i due "Blocchi" non avvenivano queste schifezze
25/06/2015, 11:48
Ufologo 555 ha scritto:Io so una cosa sola, cara Cinzia (e anche tu lo ricorderai) quando c'erano i due "Blocchi" non avvenivano queste schifezze: Stato contro Stato, invasioni, profughi; per non parlare dell'Africa: è peggio ora di quando era colonizzata (a parte il Sud Africa).
Ora tra i vari Stati indipendenti c'è solo guerra! Ed i soldi che vengono inviati per aiutarli sono "raccolti" dai vari capi, capetti e capi tribù che li usano per arricchirsi, sfruttare e comprarci ... armi per il loro potere!
Per non parlare del terrorismo: scatenato a livello mondiale. E noi ... "reclusi" e sorvegliati!
Non ci si capisce più niente!