15/07/2015, 09:38
gippo ha scritto:rew63 ha scritto:Il bene e il male sono concetti che mutano con evoluzione o involuzione dell'uomo.Oggi per esempio ci sono paesi che condannano l'omicidio,ritenendolo male per l'uomo,altresì vi sono paesi in cui l'omicidio viene disciplinato da leggi dello stato(pene di morte)
Fino a pochi anni fa l'omicidio d'onore non era neanche punito in italia,in alcuni paesi ancora oggi un marito può uccidere la moglie infedele e se non lo fa ci pensa lo stato ad ammazzarla.Per noi sembrano barbarie ma per chi vive in quei paesi e giusto che sia cosi
Concetto:concepito con la mente,e quando è la mente ha concepire sappiamo i disastri che ne seguiranno
karma vuol dire azione,fare,ma la "magia" del fare non sappiamo usarla,ci illudiamo di fare ma sono "eventi esterni" che agiscono per noi il piu delle volte,agiamo quasi sempre "inconsciamente",in noi in 1 ora prendono posto diversi "io" tutti credono di agire per il meglio ma ogni "io" è autonomo agisce solo per se stesso,ciò che gli piace o non piace probabilmente è in contrasto con un'altro io che poco dopo prenderà il suo posto e cambierà ciò che che ha fatto/detto il precedente.In questa condizione quale "karma" credi che generiamo?
Il primo "arconte" da vincere è dentro noi stessi,poi saremo pronti a confrontarci con gli altri "arconti/bestie strane".
Percorso davvero difficile, ci fosse almeno un appiglo al quale aggrapparsi, esiste un percorso senza dogmi o credenze?
Forse come quel toro, che dicevi, non partecipanado alla fine il pubblico ti lascia perdere poichè non gli dai le emozioni che cerca, non fai quello che si aspettano e prendono un altro toro.
Percorso difficilissimo ... roba da asceti
15/07/2015, 11:14
Se il padrone di casa sa che un ladro viene, starà in guardia prima che
venga e non gli permetterà di introdursi nella casa di suo possesso e di portar via le
masserizie. Voi dunque siate vigilanti di fronte al mondo e cingetevi i fianchi di grande
potenza, affinché i briganti non trovino il modo di giungere a voi, perché essi
troverebbero il punto debole che voi proteggete!
15/07/2015, 22:10
16/07/2015, 16:06
gippo ha scritto:Diciamo che questo tipo di percorso lo avevo individuato, facile per una sigaretta o un bicchiere, un po' meno per i desideri della vita di tutti i giorni
Tuttavia penso che se impari veramente ad osservarti alla fine inizi a vedere il desiderio ed il gesto non ha più la stessa importanza, in altre parole vivi molto più distaccato dalla realtà
Ma ciò che desideravo chiedervi è capire se esiste un obiettivo da raggiungere che permetta di avere una guida nel percorso
Le religioni monoteiste credono nel loro dio, i buddisti credono nel dio che diventeranno
In questo caso parliamo solo di consapevolezza o conoscenza (gnosi) ... nessuna credenza
Questo rende tutto più difficile, senza una stella polare il percorso diventa zigzagante
Nessuno là fuori ha già raggiunto l'obiettivo? La Sophia dove sta?
16/07/2015, 21:05
rew63 ha scritto:Perchè hai bisogno di un Dio?Un Dio vive finché se ne parla.Non hai bisogno di un dio come fine o scopo in percorso spirituale ma riscoprire la "deità" che è in te stesso e non esiste una "guida" esterna che ti indichi la via e ti segua passo passo.L'unica guida è quel "vigilante" che tu stesso crei nel momento che opponi un rifiuto alla richiesta della mente.Perchè quando dici NO,la mente non è preparata a questo, è abituata alla propria "routine" in cui tutto gli è concesso,qualsiasi richiesta ti abbia fatto tu hai sempre esaudito.
Ti ho fatto l'esempio dell'alcol e tabacco,come inizio,per uno che ne fa uso significa chiedere tanto.
Un giorno un uomo era angosciato e disperato perchè aveva cercato per tutta la vita la vera "conoscenza",girò per vari paesi incontrando "maestri" ma a lui non bastava.Gli dissero allora di rivolgersi a un "dio" che avrebbe esaudito il suo desiderio.Cosi fece,invoco questo dio che gli apparve in tutto il suo "splendore",egli allora gli chiese se potesse esaudire questo suo desiderio,dio rispose di si e gli disse:chiedimi qualunque cosa perchè io posso ma poni bene la tua richiesta,perchè un solo desiderio posso esaudire
L'uomo disse:voglio la conoscenza.Dio gli rispose:sei sicuro di quello che chiedi?lui rispose di si
Allora dio mosso a compassione gli disse:manca una parte alla tua richiesta ed è quella piu importante,l'uomo perplesso ripete che quella è la sua richiesta che niente va aggiunto.Dio allora gli disse:oggi sono buono.non posso darti quello che cerchi perchè avresti dovuto completare la frase con
"senza impazzire"il tuo è un desiderio che cosi come richiesto non posso esaudire perchè nel momento in cui lo avrò esaudito tu impazzirai,a che ti servirebbe la "conoscenza" in quello stato?
Non è con la mente che si inizia un percorso spirituale, Sophia è in ogni "luogo" anche dentro te stesso
17/07/2015, 00:36
rew63 ha scritto:non esiste una "guida" esterna che ti indichi la via e ti segua passo passo.
17/07/2015, 01:57
Thethirdeye ha scritto:rew63 ha scritto:non esiste una "guida" esterna che ti indichi la via e ti segua passo passo.
Che male ci sarebbe se invece quella "guida" esistesse?
Prova a pensare come sarebbe l'esistenza di ognuno di noi, inteso come qualunque essere umano che popola questo strano mondo, se non fossero esistiti, ad esempio, gli insegnati che abbiamo incontrato a scuola, o i "professori" dell'università o, più semplicemente, i "maestri di vita" che ci hanno insegnato le cose che ci hanno portato sin qui.....
Sarebbe un disastro. Sarebbe peggio di quanto già non sia ora....
17/07/2015, 11:41
Thethirdeye ha scritto:rew63 ha scritto:non esiste una "guida" esterna che ti indichi la via e ti segua passo passo.
Che male ci sarebbe se invece quella "guida" esistesse?
Prova a pensare come sarebbe l'esistenza di ognuno di noi, inteso come qualunque essere umano che popola questo strano mondo, se non fossero esistiti, ad esempio, gli insegnati che abbiamo incontrato a scuola, o i "professori" dell'università o, più semplicemente, i "maestri di vita" che ci hanno insegnato le cose che ci hanno portato sin qui.....
Sarebbe un disastro. Sarebbe peggio di quanto già non sia ora....
18/07/2015, 16:40
rew63 ha scritto:Thethirdeye ha scritto:rew63 ha scritto:non esiste una "guida" esterna che ti indichi la via e ti segua passo passo.
Che male ci sarebbe se invece quella "guida" esistesse?
Prova a pensare come sarebbe l'esistenza di ognuno di noi, inteso come qualunque essere umano che popola questo strano mondo, se non fossero esistiti, ad esempio, gli insegnati che abbiamo incontrato a scuola, o i "professori" dell'università o, più semplicemente, i "maestri di vita" che ci hanno insegnato le cose che ci hanno portato sin qui.....
Sarebbe un disastro. Sarebbe peggio di quanto già non sia ora....
C'è un detto zen che dice:se incontri un maestro per la via,uccidilo.
Un maestro o un'insegnante "passano" all'allievo solo un sapere non la comprensione di quel sapere,la differenza è enorme.
Perchè è la comprensione di quel sapere che cambia il nostro stato d'essere e certamente non la farà il maestro al posto dell'allievo
Lui darà il via ma poi il lavoro dovrà farlo l'iniziato , la vera scuola è la vita,non monasteri o "città di luce"
Ben venga nel nostro cammino qualcuno che insinui il "dubbio",che provochi uno "shock" dentro di noi teso a smuovere l'immobilismo del nostro stato ma questo deve servire solo da "input" il lavoro dobbiamo farlo da soli
Come ha scritto Atlanticus:I Maestri sono come dei custodi o dei portinai: essi ti aprono l'uscio, ma poi tu devi entrare da solo
Certamente è importante come il "maestro" insegna,quale "metodo" usa,perchè se professa un credo e lo fa in modo astruso allora l'allievo si troverà in enorme difficoltà,l'insegnamento deve essere più semplice possibile e vale sempre l'esempio del bambino alle scuole elementari alle prese con le sottrazioni.Un insegnante spiega che 4 -2 fa 2 scrivendolo alla lavagna,i bambini si guardano stupiti e non capiscono cosa voglia dire quell'operazione,
il "maestro"intesa la situazione chiama uno di essi alla cattedra e pone 4 mele ,poi dice al bambino di toglierne 2,il bambino lo fa e in quel momento "comprende" la sottrazione
18/07/2015, 17:18
"Thethirdeye"
Quello che dici, certamente è vero.... è quasi un'ovvietà....
ma direi - dalle cose che sto leggendo - che stiamo andando decisamente oltre....
"se incontri un maestro per la via, uccidilo"
..... addirittura?
Recensione del libro
"Se incontri il Buddha per la strada uccidilo"
Sheldon B. Kopp
Astrolabio Ubaldini Editore, Roma 1975
"Se incontri il Buddha per la strada, uccidilo".
Questo è il titolo, un po' provocatorio, di un libro molto interessante, scritto nel 1972 da Sheldon B. Kopp, psicoterapeuta di Washington.
Ma che cosa vuol dire uccidere il Buddha ?
Uccidere il Buddha, quando lo si incontra, significa superare il mito del maestro, del guru, del sacerdote, del terapeuta; significa rinunciare al ruolo di discepolo, e assumerci la responsabilità di quello che facciamo, abbandonare l'idea che qualcun altro possa guidare le nostre scelte.
In altre parole, finché si è legati alla figura dei genitori e alla loro autorità, non si è mai veramente adulti, liberi, responsabili e realizzati.
Il guru o lo psicoterapeuta sono dei mezzi che aiutano a raggiungere se stessi, non sono il fine della nostra ricerca. Ucciderli significa riconoscere che sono strumenti di aiuto, compagni di strada che non vanno mitizzati. Essi sono figure umane importanti ma provvisorie, che ci accompagnano per un tratto della nostra vita.
Nel libro di Kopp, chi soffre psicologicamente viene paragonato ad un pellegrino, che spesso ha confuso l'atto di imparare con la vera conoscenza, per cui si mette a cercare fuori di sé un maestro, un guru, uno psicanalista.
Ciò che il paziente non sa, è che la sua vera forza è costituita dal suo desiderio di crescita.
Di questo il terapeuta deve essere consapevole.
Il terapeuta è un osservatore ed un catalizzatore. Non ha alcun potere di guarire il paziente, ma solo quello di aiutare il paziente a ritrovare le sue risorse.
Tuttavia, quello che avviene molto spesso, è il fatto che il paziente, pur sottoponendosi alla terapia, e insistendo a dire che vuole cambiare, in realtà desidera solo stare bene, senza cambiare nulla nella propria vita o nel proprio modo di pensare.
Carl Gustav Jung sosteneva che, per aiutare il paziente a ritrovare se stesso, il terapeuta ha pochi strumenti: la sua "anima", il suo modo di vivere, la sua vulnerabilità umana. Il terapeuta deve creare un'atmosfera "di sogno", in modo che il paziente possa abbandonare i riferimenti del mondo esterno e volgersi a se stesso.
Per questo motivo, il terapeuta deve evitare di cadere nella trappola del paziente, che cerca di costringerlo a dirgli cosa deve fare per essere felice e come deve vivere senza essere pienamente responsabile della sua vita.
Il terapeuta deve reagire fornendo immagini, parabole e metafore, usando il linguaggio poetico del mito e del sogno, evitando le risposte dirette, perché egli sa bene che:
"La via di cui si può parlare
non è la vera via
Il nome che può essere pronunciato
non è un nome costante".
(I Ching)
In questa atmosfera il paziente "forse riuscirà a conservare soltanto ciò che è disposto a perdere" ed ancora, in un'immagine molto bella, "il paziente deve rinunciare al controllo del cavallo, ma riconoscere di essere lui stesso un centauro".
Kopp mette poi in evidenza il fatto che, da sempre, gli uomini hanno compiuto pellegrinaggi per dare un significato alla loro vita, e che la metafora del viaggio del pellegrino: "è un ponte e mentre il pellegrino lo attraversa, il demonio cerca di afferrarlo dal di dietro e la morte lo attende all'altro estremo".
Questo viaggio può essere affrontato "con la guida di un pellegrino di professione", il terapeuta.
Il terapeuta trova la sua forza per aver affrontato, nel corso della sua preparazione, un viaggio nel profondo di sé stesso.
Si paragona poi l'attività del terapeuta a quella del maestro Zen, che sottopone l'allievo a dilemmi non risolvibili con la logica, per cui il paziente combatte i suoi problemi fino a quando, disperato, rinuncia oppure si arrende, e allora viene illuminato.
La vittoria più importante è arrendersi a se stessi, accettarsi, comprendendo che non esiste verità che non sia già evidente a tutti.
Il terapeuta offre al paziente soltanto ciò che già possiede e gli toglie ciò che non ha mai avuto.
Il terapeuta sa ciò che il cercatore non sa, cioè che siamo tutti pellegrini. Non c'è alcun maestro, non c'è alcun allievo.
La missione del vero terapeuta è un tentativo di liberare i suoi pazienti da lui. Il terapeuta istruisce nella tradizione di rompere con la tradizione, nel perdersi in modo da potersi ritrovare.
Per ciascuno di noi quindi, l'unica speranza risiede nei propri sforzi per completare la propria storia, non nell'interpretazione di un altro.
Devo tornare sui miei passi per trovare la strada di casa; la strada che un altro ha percorso, non mi ci porterà.
Concludo con un'altra citazione da "I Ching":
"Nessun piano cui non segua un declivio,
nessuna andata cui non segua un ritorno
Senza macchia è chi rimane perseverante nel pericolo."
("Il libro dei mutamenti", chiamato anche "I Ching" o "I King", è forse il primo dei testi classici cinesi. La sua prima stesura viene attribuita da molti all'Imperatore Fui, che regnò in Cina dal 2852 al 2737 avanti Cristo. Successivamente si ritiene che anche Lao Tzu (circa 600 a.C.), e Confucio (circa 551-479 a.C.) abbiano contribuito a successive stesure del testo.
E' stato definito il "libro della saggezza"; veniva e viene usato a scopo divinatorio, cioè per cercare di prevedere il futuro, per conoscere, vedere e spiegare i segni mostrati da Dio agli uomini. Il libro contiene una serie di massime di saggezza e descrizioni di situazioni. Il lettore pone a se stesso e ai Ching una domanda sul proprio futuro; poi consulta il libro con una particolare tecnica casuale, e ottiene l'indicazione.
I "Ching" sono stati studiati a lungo dallo psicanalista Carl Gustav Jung, creatore del concetto di "sincronicità" e cioè l'attenzione a quei fatti che succedono dentro e fuori di noi, senza una spiegazione razionale di causa-effetto.)
Fonte: http://www.roberto-vincenzi.com/recensi ... buddha.htm
«L’uomo è una corda, tesa tra il bruto e il superuomo, — una corda tesa su di una voragine.
Pericoloso l’andar da una parte all’altra, pericoloso il trovarsi a mezza strada, pericoloso il guardar a sé, Pericoloso il tremare, pericoloso l’arrestarsi.
Ciò che è grande nell’uomo, è l’essere egli un ponte e non già una meta: ciò che è da pregiare nell’uomo, è l’essere egli una transizione ed una distruzione.
Io amo coloro che non sanno vivere altrimenti che per sparire giacché sono quelli che vanno oltre.
Amo i grandi spregiatori perché sono i grandi adoratori: altrettante freccie del desiderio verso la riva opposta.
Amo coloro che non cercano già, oltre le stelle, una ragione di sacrificarsi e perire; ma che si immolano alla Terra perché essa appartenga un giorno al superuomo.
Amo colui che vive per conoscere e che vuole conoscere, affinché un dì viva il superuomo. Poi che in tal modo soltanto ei vuole la propria distruzione.
Amo colui che lavora ed inventa, per poter edificare la casa del superuomo, e preparare a lui la terra, gli animali e le piante: giacché in siffatto modo soltanto egli vuole la sua distruzione.
Amo colui che ama la propria virtù; poi che la virtù è la volontà della distruzione e la freccia del desiderio.
Amo colui che non ritiene per sé stesso una sola goccia di spirito, ma vuol essere interamente lo spirito della propria virtù: in tal guisa egli varca, quale spirito, il ponte.
Amo colui che della sua virtù forma la propria inclinazione e il proprio destino: così per amore della propria virtù egli vuole vivere più a lungo o non vivere più.
Amo colui che non vuole possedere troppe virtù. Una virtù vale più di due perché è un nodo più forte al quale s’aggrappa il destino.
Amo colui la cui anima prodiga sé stessa, colui che non domanda grazie e non restituisce: giacché egli dona sempre e non vuole conservar nulla di sè stesso.
Amo colui che si vergogna se il dado cade in suo favore e si domanda: ho io forse barato al gioco? — giacché egli vuole perire.
Amo colui che sparge parole d’oro dinanzi alle sue azioni, e mantiene sempre più di quanto ha promesso: giacché egli vuole la propria distruzione.
Amo colui che giustifica i venturi e redime il passato; giacché egli vuol perire in causa dei presenti.
Amo colui che castiga il proprio Dio perché lo ama: giacché egli deve perire per la collera del suo Dio.
Amo colui la cui anima è profonda anche nella ferita, e che può perire vittima pur d’un piccolo avvenimento: così egli passa volentieri oltre il ponte.
Amo colui la cui anima è traboccante in modo ch’egli dimentica sé stesso e tutte le cose con lui; cosi tutte le cose cooperano alla sua distruzione.
Amo colui che ha libero lo spirito e libero il cuore: per tal modo la sua testa non è che un viscere del suo cuore, ma il suo cuore lo spinge verso la rovina.
Amo tutti coloro che somigliano a goccie pesanti che ad una ad una cadono dall’altra nube che incombe sull’uomo: esse annunziano il fulmine che sta per giungere e vaniscono quali messaggeri.
Vedete, io sono un nunzio del fulmine ed una goccia pesante della nube: ma quel fulmine si chiama il superuomo».
Cosi parlò Zarathustra - Nietzsche
18/07/2015, 18:48
Thethirdeye ha scritto:rew63 ha scritto:Thethirdeye ha scritto:rew63 ha scritto:non esiste una "guida" esterna che ti indichi la via e ti segua passo passo.
Che male ci sarebbe se invece quella "guida" esistesse?
Prova a pensare come sarebbe l'esistenza di ognuno di noi, inteso come qualunque essere umano che popola questo strano mondo, se non fossero esistiti, ad esempio, gli insegnati che abbiamo incontrato a scuola, o i "professori" dell'università o, più semplicemente, i "maestri di vita" che ci hanno insegnato le cose che ci hanno portato sin qui.....
Sarebbe un disastro. Sarebbe peggio di quanto già non sia ora....
C'è un detto zen che dice:se incontri un maestro per la via,uccidilo.
Un maestro o un'insegnante "passano" all'allievo solo un sapere non la comprensione di quel sapere,la differenza è enorme.
Perchè è la comprensione di quel sapere che cambia il nostro stato d'essere e certamente non la farà il maestro al posto dell'allievo
Lui darà il via ma poi il lavoro dovrà farlo l'iniziato , la vera scuola è la vita,non monasteri o "città di luce"
Ben venga nel nostro cammino qualcuno che insinui il "dubbio",che provochi uno "shock" dentro di noi teso a smuovere l'immobilismo del nostro stato ma questo deve servire solo da "input" il lavoro dobbiamo farlo da soli
Come ha scritto Atlanticus:I Maestri sono come dei custodi o dei portinai: essi ti aprono l'uscio, ma poi tu devi entrare da solo
Certamente è importante come il "maestro" insegna,quale "metodo" usa,perchè se professa un credo e lo fa in modo astruso allora l'allievo si troverà in enorme difficoltà,l'insegnamento deve essere più semplice possibile e vale sempre l'esempio del bambino alle scuole elementari alle prese con le sottrazioni.Un insegnante spiega che 4 -2 fa 2 scrivendolo alla lavagna,i bambini si guardano stupiti e non capiscono cosa voglia dire quell'operazione,
il "maestro"intesa la situazione chiama uno di essi alla cattedra e pone 4 mele ,poi dice al bambino di toglierne 2,il bambino lo fa e in quel momento "comprende" la sottrazione
Ok... ma qui mi pare che, il termine "maestro", o "guida spirituale", o "insegnante di vita", equivalga a nominare Belzebu'.
Questa è un'esagerazione, figlia della campagna di denigrazione che di fatto ha annientato ogni barlume di evoluzione in occidente,
partendo dalla c.d. New Age (equiparata alla peggiore delle religioni), per arrivare alle discipline orientali che riescono a fare cose
inenarrabili anche sui più scettici... e che vengono denigrate anch'esse, sino alla morte, da coloro i quali NON SANNO NULLA a riguardo (CICAP docet).
Quello che dici, certamente è vero.... è quasi un'ovvietà....
ma direi - dalle cose che sto leggendo - che stiamo andando decisamente oltre....
"se incontri un maestro per la via, uccidilo"
..... addirittura?
Ben venga nel nostro cammino qualcuno che insinui il "dubbio",che provochi uno "shock" dentro di noi teso a smuovere l'immobilismo del nostro stato ma questo deve servire solo da "input" il lavoro dobbiamo farlo da soli
che a quanto pare tu non hai capito ma grazie a Angel spero ti sia chiaro"se incontri un maestro per la via, uccidilo"
20/07/2015, 02:57
20/07/2015, 20:59
gippo ha scritto:La luce che attira le persone e le ipnotizza accade anche nelle casistiche ufologiche, Travis Walton per esempio
Poco fa ho visto una puntata di "alieni: incontri ravvicinati" dove veniva descritto un incontro ravvicinato di tre donne con un ufo a bassissima quota
L'ufo emetteva un fascio di luce verso terra ed una delle ragazze ne era attratta in modo irresistibile
Si tratta di una casistica frequente negli incontri ravvicinati
21/07/2015, 11:20
24/07/2015, 16:47