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Re: Ciao Grecia ciao

20/07/2015, 17:16

Praticamente non si sa più da quale fonte prendere le notizie; va avanti chi è al Potere e basta ... [:287]

Re: Ciao Grecia ciao

20/07/2015, 19:59

Aztlan ha scritto:La differenza oggi è tra euroentusiasti e euroscettici. La provenienza politica va messa da parte.


Amen [:264]

Mi ero illuso che Alexis Tsipras fosse un vero sovversivo, con tutta la storia del referendum, invece si è rilevato l'ennesimo anonimo garzone di bottega [|)]

Re: Ciao Grecia ciao

21/07/2015, 00:12

Plutone77 ha scritto:
Aztlan ha scritto:La differenza oggi è tra euroentusiasti e euroscettici. La provenienza politica va messa da parte.


Amen [:264]

Mi ero illuso che Alexis Tsipras fosse un vero sovversivo, con tutta la storia del referendum, invece si è rilevato l'ennesimo anonimo garzone di bottega [|)]


...si e' fatto adoperare come un servo,un modo come un altro x fare digerire l'amaro boccone ai greci................... [:287] [:287]

Re: Ciao Grecia ciao

21/07/2015, 00:15

Aztlan ha scritto:Ma infatti il sondaggio greco è un falso acclarato.

Come ho detto la gente è scesa in strada alla notizia. Altro che 70% di favorevoli...


Quello spagnolo potrebbe essere pure falso
(per me la performance degli alternativi sarà comunque una sopresa come le ultime elezioni da noi)
ma la tendenza al calo di Podemos dopo l' esempio greco potrebbe essere reale.



-....ora c'e da chiedersi se eventuali elezioni parlamentari siano reali,o semplicemente la volonta' di qualkuno.....alla faccia degli elettori.............. [:294] [:294]

Re: Ciao Grecia ciao

21/07/2015, 09:20

ubatuba ha scritto:....ora c'e da chiedersi se eventuali elezioni parlamentari siano reali,o semplicemente la volonta' di qualkuno.....alla faccia degli elettori.............. [:294] [:294]


Per me le ultime elezioni sono state truccate. Una differenza tra il M5S e il PD dell' 0,1% non me la bevo neanche coi cornetti.

Re: Ciao Grecia ciao

23/07/2015, 08:52

Parola d’ordine sfiducia, ma con lo screditamento che sta guadagnando rapidamente terreno. Il “sì” del Parlamento di Atene al secondo pacchetto di riforme (230 sì, 63 no, 5 astenuti) con a sorpresa anche il voto favorevole di Varoufakis, è la plastica raffigurazione delle contraddizioni politiche elleniche dell’ultimo semestre. Nonostante restino 36 (e non 39 come una settimana fa) i dissidenti di Syriza che non votano il ddl propedeutico al terzo memorandum imposto dalla Troika e accettato dal primo premier di sinistra della storia greca, i mercati apprezzano, l’euro recupera ma la politica segna ancora incertezza totale.

Certo, Tsipras ‘recupera’ cinque voti facendo ridurre lievemente il dissenso interno ma non stabilizza l’esecutivo che resta in bilico, almeno fino al prossimo passaggio parlamentare. Il voto notturno e soprattutto le ansie isteriche che lo hanno preceduto (come lo sfogo di Kostantopoulou contro Tsipras) sono il barometro di una situazione a tratti incandescente che non garantisce quell’equilibrio minimo che servirebbe al Paese, almeno in questa fase, per ricominciare a trattare con i creditori. Ieri i primi strali erano giunti proprio dalla presidente della Camera in direzione di capo dello stato e premier. In una lunga missiva la Kostantopoulu aveva scritto a Pavlopoulos e Tsipras dicendo che come deputato di Syriza non avrebbe mai votato una norma che sa tanto di colpo di Stato, mentre come presidente del Parlamento ne avrebbe volentieri ritardato tutti i passaggi. Concetti che ribadirà di persona oggi incontrando Tsipras. Forse, dice qualcuno, per consegnargli la propria lettera di dimissioni (dalla Camera e dal partito).

Di fatto se il distacco di Tsipras dalla placenta di Syriza, ovvero la rottura con la Piattaforma di Lafazanis e Kostantopoulou, fa sorridere i mercati e fa percorrere alla Grecia un altro metro nella direzione dei creditori internazionali, dall’altro non offre una chiarificazione politica. Le elezioni anticipate si terranno comunque, a questo punto più in autunno che a settembre (ma senza escludere sorprese) ma con la spasmodica necessità di Tsipras di individuare nuovi alleati, che intanto non sembrano disposti ad abbracciarlo.

L’ex ministro delle finanze giustifica il suo sì con il fatto che quelle erano misure “che io stesso ho proposto in passato, anche se in circostanze diverse”. Il suo voto è per mantenere l’unità del partito anche se quelle riforme sono capestro e faranno solo del male alla Grecia. E quando ad esempio Varoufakis giustifica il suo voto favorevole con il fatto di voler dare ai suoi compagni la possibilità di “guadagnare tempo in modo da pianificare la nuova resistenza all’autoritarismo” non fa altro che aggiungere altra legna su un fuoco che non sarà facile spegnere. Tutti i partiti in Grecia pretendono infatti di uscire indenni dagli ultimi sei drammatici mesi.
Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... i/1898645/


Ma la faccina che vomita non c'è più?
Ci sarebbe stata bene...

Re: Ciao Grecia ciao

23/07/2015, 11:09

Angel_ ha scritto:
Parola d’ordine sfiducia, ma con lo screditamento che sta guadagnando rapidamente terreno. Il “sì” del Parlamento di Atene al secondo pacchetto di riforme (230 sì, 63 no, 5 astenuti) con a sorpresa anche il voto favorevole di Varoufakis, è la plastica raffigurazione delle contraddizioni politiche elleniche dell’ultimo semestre. Nonostante restino 36 (e non 39 come una settimana fa) i dissidenti di Syriza che non votano il ddl propedeutico al terzo memorandum imposto dalla Troika e accettato dal primo premier di sinistra della storia greca, i mercati apprezzano, l’euro recupera ma la politica segna ancora incertezza totale.

Certo, Tsipras ‘recupera’ cinque voti facendo ridurre lievemente il dissenso interno ma non stabilizza l’esecutivo che resta in bilico, almeno fino al prossimo passaggio parlamentare. Il voto notturno e soprattutto le ansie isteriche che lo hanno preceduto (come lo sfogo di Kostantopoulou contro Tsipras) sono il barometro di una situazione a tratti incandescente che non garantisce quell’equilibrio minimo che servirebbe al Paese, almeno in questa fase, per ricominciare a trattare con i creditori. Ieri i primi strali erano giunti proprio dalla presidente della Camera in direzione di capo dello stato e premier. In una lunga missiva la Kostantopoulu aveva scritto a Pavlopoulos e Tsipras dicendo che come deputato di Syriza non avrebbe mai votato una norma che sa tanto di colpo di Stato, mentre come presidente del Parlamento ne avrebbe volentieri ritardato tutti i passaggi. Concetti che ribadirà di persona oggi incontrando Tsipras. Forse, dice qualcuno, per consegnargli la propria lettera di dimissioni (dalla Camera e dal partito).

Di fatto se il distacco di Tsipras dalla placenta di Syriza, ovvero la rottura con la Piattaforma di Lafazanis e Kostantopoulou, fa sorridere i mercati e fa percorrere alla Grecia un altro metro nella direzione dei creditori internazionali, dall’altro non offre una chiarificazione politica. Le elezioni anticipate si terranno comunque, a questo punto più in autunno che a settembre (ma senza escludere sorprese) ma con la spasmodica necessità di Tsipras di individuare nuovi alleati, che intanto non sembrano disposti ad abbracciarlo.

L’ex ministro delle finanze giustifica il suo sì con il fatto che quelle erano misure “che io stesso ho proposto in passato, anche se in circostanze diverse”. Il suo voto è per mantenere l’unità del partito anche se quelle riforme sono capestro e faranno solo del male alla Grecia. E quando ad esempio Varoufakis giustifica il suo voto favorevole con il fatto di voler dare ai suoi compagni la possibilità di “guadagnare tempo in modo da pianificare la nuova resistenza all’autoritarismo” non fa altro che aggiungere altra legna su un fuoco che non sarà facile spegnere. Tutti i partiti in Grecia pretendono infatti di uscire indenni dagli ultimi sei drammatici mesi.
Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... i/1898645/


Ma la faccina che vomita non c'è più?
Ci sarebbe stata bene...

http://www.corriere.it/economia/15_lugl ... 9aca.shtml

«L’accordo che domani cominciamo a negoziare - ha spiegato ai deputati - ci dà la totale copertura dei nostri bisogni per i prossimi tre anni, con un finanziamento di 82-86 miliardi, mentre quello bocciato dal referendum ci avrebbe sostenuto per 5 mesi con 7 miliardi di prestito più altri 6».

bah..
a parte che degli 86 miliardi
arrivano all'economia reale pochi spiccioli,
il resto banche e debiti..
le balle ormai non si contano più..

varoufakis forse vuole tornare in gioco..
secondo i suoi calcoli, teoria dei giochi,
forse è più utile da dentro che da fuori,
ecc.
NON SO CHE DIRE..
dipende da quello che si è votato..
secodno il memorandum
sono modifiche al codice di procedura civile..

ribadisco che se questo è il risultato
era meglio capitolassero subito..
boh..

Re: Ciao Grecia ciao

23/07/2015, 11:49

L'avevamo pensato anche noi ...

Grecia voleva tornare alla dracma con aiuto dei russi - Tsipras avrebbe sollecitato Putin a fornire un prestito per uscire dall'area euro. Ma secondo le indiscrezioni lo zar si sarebbe rifiutato.

Immagine

Il premier greco Alexis Tsipras avrebbe chiesto a Mosca di prestare alla Grecia 10 miliardi di dollari Usa, pari a 9,2 miliardi di euro, per dare il via alla stampa della nuova dracma.

Sono le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano ateniese To Vima, in cui viene tra l'altro ricordato che il premier greco nella sua ultima intervista all'emittente televisiva ERT, non aveva fatto mistero sul fatto che "l'introduzione della moneta nazionale non sarebbe stata possibile senza la disponibilità di una notevole quantità di denaro in Grecia".

Per raggiungere l'obiettivo, dunque, il premier ellenico avrebbe chiesto il sostegno della Russia prima di tutto, ma anche di Pechino e Teheran.

Secondo la ricostruzione fatta dal quotidiano, da inizio 2015, il premier ellenico, assieme ad altri leader politici di Syriza avrebbe lavorato a un piano sull'esempio della Slovacchia al momento della separazione dalla ex-Cecoslovacchia.

Il piano, presentato a Vladimir Putin, in occasione di una visita di Tsipras a Mosca, non ha mai ricevuto una risposta definitiva fino alla notte del 5 luglio, subito dopo il referendum popolare in Grecia. Allora, Putin avrebbe detto chiaramente di non essere pronto a concedere il credito, mentre da Pechino e Teheran non ci sarebbero mai state reazioni alla richiesta di aiuti.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... russi.aspx


Praticamente è come se fosse stata la Russia a fare il doppio gioco per poi tirarsi indietro alla fine della partita.

Così Tsipras è rimasto spiazzato e senza il "pezzo" pregiato a tenere sotto scacco la Troijka...

Ma allora... perché!?

[:296]

Re: Ciao Grecia ciao

23/07/2015, 11:55

Cioè, Putin si sarebbe tirato indietro?!
Mah...ho seri dubbi a riguardo... [8]

Re: Ciao Grecia ciao

23/07/2015, 11:57

Non lo escludo a priori Bastion... va considerato che Putin a sua volta potrebbe avere giocato per mettere BCE e FMI l'uno contro l'altro.

Non va dimenticato che Washington, o meglio, i potentati dollarocentrici non vedeno di buon grado l'attuale livello di cambio euro-dollaro... a loro andava meglio quando l'euro risultava molto più 'apprezzato' nei confronti del dollaro.

[:291]

Re: Ciao Grecia ciao

23/07/2015, 13:16

Non sapremo mai cosa succede davvero dietro le "quinte" ....

Re: Ciao Grecia ciao

23/07/2015, 13:33

Atlanticus81 ha scritto:L'avevamo pensato anche noi ...

Grecia voleva tornare alla dracma con aiuto dei russi - Tsipras avrebbe sollecitato Putin a fornire un prestito per uscire dall'area euro. Ma secondo le indiscrezioni lo zar si sarebbe rifiutato.

Immagine

Il premier greco Alexis Tsipras avrebbe chiesto a Mosca di prestare alla Grecia 10 miliardi di dollari Usa, pari a 9,2 miliardi di euro, per dare il via alla stampa della nuova dracma.

Sono le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano ateniese To Vima, in cui viene tra l'altro ricordato che il premier greco nella sua ultima intervista all'emittente televisiva ERT, non aveva fatto mistero sul fatto che "l'introduzione della moneta nazionale non sarebbe stata possibile senza la disponibilità di una notevole quantità di denaro in Grecia".

Per raggiungere l'obiettivo, dunque, il premier ellenico avrebbe chiesto il sostegno della Russia prima di tutto, ma anche di Pechino e Teheran.

Secondo la ricostruzione fatta dal quotidiano, da inizio 2015, il premier ellenico, assieme ad altri leader politici di Syriza avrebbe lavorato a un piano sull'esempio della Slovacchia al momento della separazione dalla ex-Cecoslovacchia.

Il piano, presentato a Vladimir Putin, in occasione di una visita di Tsipras a Mosca, non ha mai ricevuto una risposta definitiva fino alla notte del 5 luglio, subito dopo il referendum popolare in Grecia. Allora, Putin avrebbe detto chiaramente di non essere pronto a concedere il credito, mentre da Pechino e Teheran non ci sarebbero mai state reazioni alla richiesta di aiuti.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... russi.aspx


Praticamente è come se fosse stata la Russia a fare il doppio gioco per poi tirarsi indietro alla fine della partita.

Così Tsipras è rimasto spiazzato e senza il "pezzo" pregiato a tenere sotto scacco la Troijka...

Ma allora... perché!?

[:296]



ma mi sembra una boiata..
mettiamoci pure
la corea del nord
e abbiamo riunito l'asse del male..

ma non c'è la banca dei brics adesso?
perchè non rivolgersi a quella?

poi non si capisce che interesse abbia l'iran
a finanziare l'uscite della grecia dall'euro..

ma che c'entra?

e non si capisce perchè la russia
avrebbe declinato definitivamente
dopo la vittoria del no..
è illogico..
semmai avrebbe dovuto sostenere di più,
un'ennesima manovra
per screditare il referendum?

vedo che nessuno ha messo la firma
su questa stronxata di articolo..
PROPAGANDA IDIOTA..

Re: Ciao Grecia ciao

23/07/2015, 14:24

Premessa l' unica certezza che ha ragione ufologo:

Ufologo 555 ha scritto:Non sapremo mai cosa succede davvero dietro le "quinte" ....


Possiamo solo ragionare e ipotizzare.


L' articolo ha dei passaggi davvero poco credibili come rilevato da mik.


Ammesso e non concesso che ci sia un fondo di verità, l' analisi di Atlanticus è nella giusta direzione.

Per la prima volta si è rotto il fronte unito della troika con l' FMI contro le istituzioni europee.


Inoltre se posso aggiungere un' ulteriore motivazione, forse Putin non voleva fare finalmente un favore agli americani dando agli europei una ragione per inimicarselo.


Bisogna infatti considerare che se quanto scritto fosse vero, se Putin avesse concesso il prestito
permettendo l' uscita della Grecia dall' euro e questa con il controllo della propria moneta si fosse rimessa in piedi
avrebbe di fatto decretato la fine dell' euro.


Ora la domanda è: a Putin conviene la fine dell' euro [?]


Considerato che un euro forte avvantaggia gli americani la risposta sarebbe sì.

Ma a quel punto la Germania non si riavvicinerebbe alla Russia, che è la mossa strategica che può mettere in crisi l' impero americano secondo gli stessi analisti USA
e con essa tutti gli Stati del Nord Europa se non tutta l' Unione Europea che essa ha finora guidato avrebbero il dente avvelenato con la Russia.

Consideriamo inoltre che il dollaro è già destinato alla fine della sua supremazia con il sorpasso dell' economia cinese e il sistema finanziario alternativo dei BRICS.


Temo che la risposta evidente sia che a Putin converrebbe la fine dell' euro ma solo se questa avvenisse senza esserne l' artefice.


Insomma probabilmente aspetta che caschi da solo come probabilmente avverrà quando la Troika, dopo aver spolpato la Grecia con il plauso dei popoli europei si muoverà verso gli altri Paesi del Sud Europa.

A quel punto l' economia americana avrà una perdita notevole e il ritorno alle monete nazionali renderà evidente ai leader europei del momento la assoluta nefastità dell' accordo transatlantico.


Quello sarà il momento in cui Putin farà la sua prossima mossa.

Re: Ciao Grecia ciao

24/07/2015, 09:25

io fossi stato putin,
mi sarei inserito..
avrei avuto dalla mia parte
mezza europa,
i piigs, ecc.
e messo sotto pressione il resto..

ma forse coi tempi che corrono
crisi, incertezza, ecc.
gettare 10 miliardi di dollari
nel buco nero della grecia
forse c voleva coraggio
e un pò di incoscienza..
io avrei agito tramite la banca dei brics..
più neutrale..


tuttavia ritengo che tsipras
non volesse la dracma,
che non avesse alcun piano b,
se non porgere il deretano ai propri interlocutori,
considerato il fatto che dopo il referendum
ha dimissionato varufakis
ed è andato a brussell
a brache calate..

ad ogni modo fa impressione
il prima e il dopo,
sembrano due tsipras diversi..

Re: Ciao Grecia ciao

24/07/2015, 15:18

Ed è quello che succederebbe anche con un governo Podemos perchè il paradigma errato su cui fondano tutte queste false alternative di sinistra radicale è lo stesso: dire no all' austerità restando nell' euro, cambiando le regole dall' interno.

Il caso Grecia ha dimostrato che non è possibile perchè comandano i crucchi punto e basta, non si cambia un bel niente, se resti nell' euro accetti l' austerità, se non la vuoi DEVI uscire.

Il M5S, La Lega e Le Pen lo hanno capito, gli altri sono le ennesime vittime del mito della "terza via" che non esiste.
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