30/08/2015, 14:08
WALL STREET E MATRIX. DOV’E’ NEO QUANDO ABBIAMO BISOGNO DI LUI ?
DI PAUL CRAIG ROBERTS
paulcraigroberts.org
Nel Matrix dove vivono gli Americani niente è mai colpa loro. Ad esempio, l’attuale svalutazione di borsa USA non è dovuta ad anni di eccessive iniezioni di liquidità da parte della Federal Reserve che hanno generato una bolla così gonfiata che il valore di appena sei stock, alcuni dei quali valutati a prezzi completamente sproporzionati rispetto ai loro utili reali, contava per più di tutti i guadagni in capitalizzazione di mercato quotati nel S&P500 prima dell’ondata di svalutazione attuale.
Nella nostra esistenza-Matrix la svalutazione delle borse non è dovuta alle multinazionali che reinvestono profitti, o persino ricomprano a debito, i loro stessi titoli, allo scopo di creare una domanda artificiale per le loro quote azionarie (equity share).
Il declino non si deve all’ultimo rapporto mensile sugli ordini di beni durevoli su base annua che sono in caduta almeno da 6 mesi consecutivi.
La svalutazione borsistica non è dovuta a una economia debole in cui una decade di presunta ripresa economica il mercato immobiliare, sia per il patrimonio esistente che per nuove costruzioni, è in diminuzione rispettivamente del 63% e del 23%, riferito ai livelli del picco di Luglio 2005.
La svalutazione di borsa non è dovuta al collasso della mediana dei salari reali per famiglia, e di conseguenza, al crollo della domanda interna, risultato di due decenni di rilocalizzazione offshore degli impieghi della classe media e al loro parziale rimpiazzo con impieghi “Walmart” del tipo part-time a salario minimo e senza benefits e ammortizzatori sociali i quali non danno reddito sufficiente a formare nuove famiglie.
No, figuriamoci, nessuno di questi fatti è responsabile. Il colpevole del crollo delle borse USA è la Cina.
Che ha fatto la Cina? E’accusata di avere leggermente svalutato la sua moneta.
E perchè mai un lieve aggiustamento nel valore di scambio dello yuan col dollaro dovrebbe causare il declino delle borse USA ed Europee?
Infatti non è possibile. Ma cosa gliene importa ai media prostituiti, loro mentono per vivere.
Inoltre, non è stata nemmeno una svalutazione.
Quando la Cina avviò la transizione dal comunismo al capitalismo, decise di agganciare il cambio della sua valuta al dollaro Americano allo scopo di dimostrare che la sua valuta era buona quanto la valuta di riserva mondiale. Nel tempo ha consentito che la sua valuta si apprezzasse rispetto al dollaro. Ad esempio, nel 2006 1 dollaro valeva 8,1 Yuan Cinesi. Di recente, prima della presunta svalutazione, un dollaro oscillava tra 6,1 e 6,2 yuan. Dopo l’aggiustamento del suo tasso di cambio variabile adesso uno yuan sia cambia per 6,4 dollari. Mi pare chiaro che un cambiamento del valore dello yuan da 6,1/6,2 a 6,4 per dollaro non è abbastanza a determinare un crollo nei mercati borsistici USA ed Europei.
Inoltre il cambiamento del tasso in rapporto al dollaro non rappresenta un cambiamento del tasso in rapporto alle valute degli altri partner commerciali non-USA. Ciò che è accaduto, è che la Cina ha corretto, è che come risultato delle politiche di emissione monetaria tipo quantitative easing attualmente praticate dalle banche centrali Europea e Giapponese il dollaro si è apprezzato rispetto ad altre valute. Dal momento che lo yuan Cinese è agganciato al dollaro, la valuta Cinese si è di conseguenza apprezzata rispetto a quelle dei suoi partner commerciali Europei ed Asiatici. L’apprezzamento della valuta Cinese (dovuta all’aggancio col dollaro) non è una buona cosa per l’export Cinese, specie in un periodo di difficoltà economiche diffuse. La Cina ha appena alterato il suo aggancio al dollaro per rimuovere gli effetti negativi dell’apprezzamento della sua valuta in riferimento a quelle di molti partner commerciali.
Come mai la stampa finanziaria non spiega tutto ciò? La stampa finanziaria occidentale sarebbe così incompetente da non sapere questo? Si.
O piuttosto è che l’America non può mai e poi mai essere responsabile se qualcosa va storto. Chi noi? Noi siamo innocenti, sono sempre quei maledetti Cinesi!
Pensiamo ad esempio alle orde di rifugiati dalle invasioni Americane, dai bombardamenti su sette paesi esteri diversi, che stanno invadendo l’Europa. Il massiccio spostamento di gente mosso dalle stragi di popolazioni perpetrate dall’America in sette paesi, consentite dagli stessi Europei, sta causando sgomento in Europa e un revival dei partiti d’estrema destra. Oggi, per esempio, i neonazi hanno zittito la Cancelliere tedesca Merkel, che cercava di fare un discorso di compassione verso i rifugiati.
Ovviamente la stessa Merkel è tra i responsabili del problema rifugiati che sta destabilizzando l’Europa. Senza la Germania come stato fantoccio degli Stati Uniti, una non-entità senza sovranità reale, un non-paese, solo un vassallo, un avamposto dell’Impero, agli ordini diretti di Washington, senza simili appoggi l’America non potrebbe condurre le guerre illegali che stanno producendo le orde di rifugiati che stanno portando al limite la capacità dell’Europa di accettare rifugiati e favorendo partiti “neo-nazi”.
La stampa corrotta USA o Europea presenta il problema dei rifugiati come totalmente avulso dai crimini di guerra Americani contro sette paesi. Seriamente, ma perchè mai la gente dovrebbe scappare da paesi dove l’America gli sta portando “libertà e democrazia”?
Da nessuna parte nei media occidentali, eccetto qualche sito di informazione alternativa resta un grammo di integrità. I media occidentali sono un “Ministero della verità” (Orwell) che opera a tempo pieno in supporto dell’esistenza artificiale che gli occidentali vivono dentro il Matrix dove gli occidentali sussistono privi di pensiero.
Considerando la loro inettitudine ed inazione, sarebbe lo stesso se la gente occidentale non esistesse affatto.
Ben più che solo qualche indice di borsa colllasserà sui polli occidentali e sui loro cervelli lavati.
Paul Craig Roberts
Fonte: http://www.paulcraigroberts.org
Link: http://www.paulcraigroberts.org/2015/08/26/neo-need-paul-craig-roberts/
26.08.2015
Traduzione per http://www.comedonchisciotte.org a cura di CONZI
30/08/2015, 14:35
Ben più che solo qualche indice di borsa colllasserà sui polli occidentali e sui loro cervelli lavati.
30/08/2015, 15:05
Aztlan ha scritto:
@Atlanticus: una domanda economica, il prestito a interesse è indispensabile per una società di libero mercato come la nostra
(o meglio per una più equa e verde ma improntata alla crescita fino al massimale piuttosto che illimitata e all' austerità)
30/08/2015, 16:13
Atlanticus81 ha scritto:In questo contesto la discriminante non è nel paradigma della crescita infinita ma il 'difetto' se così vogliamo chiamarlo sta nel sistema produttivo nel suo insieme.
Cerco di rispondere seguendo pedissequamente la "dottrina" economica relativamente alla funzione del sistema bancario
Il sistema bancario è fondamentale per il corretto funzionamento dell’economia di mercato. Le banche in questo sistema, hanno una duplice funzione: da un lato raccolgono il risparmio dei soggetti economici, dall’altro concedono prestiti a chi li richiede. Svolgono quindi un ruolo di intermediazione tra chi offre la moneta e chi la domanda.
E questa è una funzione di riequilibrio ineluttabile nell'economia di mercato che consente al sistema produttivo di finanziarsi per realizzare investimenti di lungo periodo finalizzati alla produzione di beni e servizi necessari alla collettività e al bene comune.
Il problema nasce nel momento in cui, in quanto soggetti privati, e sempre nell'ottica dell'economia di mercato, le banche devono avere un vantaggio economico dalla loro attività: il loro guadagno consiste nel diverso tasso d’interesse applicato sui prestiti concessi, rispetto a quello da loro pagato. Si dice quindi, che il prezzo dell’intermediazione delle banche è costituito dal differenziale dei tassi d’interesse richiesti a coloro che usufruiscono dei prestiti, rispetto a quelli concessi a favori dei depositanti.
Se fosse possibile evitare il secondo passaggio e quindi avere una funzione di riequilibrio tra domanda e offerta di "moneta" NON A SCOPO DI LUCRO saremmo a cavallo.
Ma ciò è impossibile nell'economia di mercato... sarebbe possibile in un sistema fondato sul dono.
Quindi alla tua domanda la risposta è sì... il prestito a interesse è ahimè indispensabile nel libero mercato.
30/08/2015, 17:00
30/08/2015, 18:59
Aztlan ha scritto:Non si potrebbe risolvere il problema con (communism mode on) banche statali che operano senza scopo di lucro ma per rendere possibili gli investimenti abolendo quelle private?
30/08/2015, 23:30
Atlanticus81 ha scritto:Aztlan ha scritto:Non si potrebbe risolvere il problema con (communism mode on) banche statali che operano senza scopo di lucro ma per rendere possibili gli investimenti abolendo quelle private?
Infatti la tua domanda si fondava sul presupposto di osservare la questione in un contesto di libero mercato e non di sistema socialista.
Le banche in quel contesto si trasformerebbero soltanto in stanze di compensazione tra posizioni debitorie e creditorie, MA anche a quel punto sussisterebbe un problema connesso al significato della "moneta".
Anche all'interno di un sistema socialista non ci sarebbe spiegazione razionale del perché TU dovresti privarti di parte del tuo momentaneo surplus della tua capacità di spesa, nell'istante t, connessa al possesso di un volume di moneta inutilizzato (dicesi risparmio) in cambio di nulla nell'istante t+1?
Solo all'interno di un sistema economico fondato sul dono possiamo obliterare il concetto di "prestito a interesse" a mio avviso
31/08/2015, 00:02
31/08/2015, 08:45
Aztlan ha scritto:Piuttosto, chi ha detto che si rinuncia "in cambio di nulla"? Il risparmiatore potrebbe aver diritto a una percentuale fissa dell' interesse del prestito bancario come ricompensa.
31/08/2015, 14:50
31/08/2015, 15:04
31/08/2015, 15:37
31/08/2015, 15:48
Aztlan ha scritto:Capisco.![]()
Comunque in linea generale qualcosa deve essere fatto per l' abuso del sistema bancario attuale.
In Islanda i banchieri li hanno arrestati e il debito non l' hanno pagato, per dirne una.
31/08/2015, 16:43
31/08/2015, 16:49
Atlanticus81 ha scritto:La finanza islamica segue la Sharia, la legge islamica, che fissa in materia di finanza tre principi capitali:
1) il divieto di chiedere interessi (riba), considerati una forma di usura;
2) la condivisione dei rischi e dei profitti tra creditore e debitore
3) l'obbligo di appoggiare tutte le transazioni finanziarie su di un attivo reale, e ciò in teoria esclude il ricorso a prodotti derivati.
Secondo i precetti del Corano, il denaro non può quindi stare fermo e generare altro denaro. Per crescere deve essere investito in attività concrete e produttive (come ad esempio gli immobili).
Le banche islamiche si distinguono così in modo sostanziale dalle banche occidentali. Ad esempio, piuttosto che concedere un mutuo a una persona che vuole comprare una casa, riscuotendo in cambio un interesse sul prestito, la banca acquista direttamente la casa e poi la concede in affitto al cliente, che si impegnerà a versare la cifra corrispondente in più rate mensili, pagando una commissione sul servizio ottenuto. Quando avrà pagato tutte le rate, il cliente diventerà il proprietario della casa.