In questa immagine vediamo gli impressionanti cambiamenti stagionali che coinvolgono le calotte polari marziane. Sopra abbiamo quella boreale, sotto quella australe. Guardate quanto è in grado di estendersi quest'ultima!
Marte infatti, grazie al suo asse di rotazione inclinato di 25.2°, ha le stagioni esattamente come la Terra, e come la Terra possiede un'orbita eccentrica, che causa la variazione della radiazione incidente durante l'anno. Come la Terra il perielio capita durante l'inverno boreale, e l'afelio durante l'estate, smorzando quindi le stagioni a nord e esacerbando quelle a sud.
Tuttavia Marte possiede un'orbita molto più eccentrica, e quest'ultimo effetto è molto più importante. Gli inverni boreali sono brevi e miti, mentre quelli australi sono lunghi e molto freddi. La differenza di lunghezza è di oltre 50 sol! Ciò si riflette nel comportamento delle due calotte polari: mentre quella Nord si espande relativamente poco e si disgela rapidamente, quella Sud si espande di oltre 10 volte, e impiega tutta la breve estate australe per sublimare. Pensate che l'inverno australe è talmente profondo che quasi un terzo della sottile atmosfera marziana congela nella calotta, che si espande fino a 50° di latitudine: in termini terrestri è come se la banchisa artica si estendesse fino a Parigi e Praga e l'inverno durasse da dicembre ad aprile inoltrato!
Quando comincia il disgelo meridionale inizia la stagione delle tempeste di polvere. La calotta che sublima libera enormi quantità di gas, che si riversano nell'atmosfera del pianeta con venti che possono localmente superare i 400 km/h. La stagione delle tempeste dura tutto l'inverno boreale, e alcune di esse a volte sono diventate talmente grandi da avvolgere l'intero pianeta, lasciando emergere solo le cime degli immensi vulcani della regione Tharsis. Particolarmente prolifico di tempeste è il bacino della Hellas Planitia, uno dei più grandi crateri del sistema solare. La sua profondità è tale che la pressione atmosferica al suo fondo è quasi il doppio di quella media del pianeta, e ben sopra al punto triplo dell'acqua: quaggiù potrebbe esistere acqua liquida alla luce del sole, letteralmente, perché la pressione è sufficiente a mantenerla senza aver bisogno dell'aiuto di sali e suolo permeabile!
Le nubi non sono un'eccezione, anzi sono state osservate molto spesso, specie all'alba. Soprattutto durante l'estate, attorno ai picchi dei quattro grandi vulcani del Tharsis si formano grandi nubi di cristalli di ghiaccio d'acqua, che possono torreggiare per oltre 30 km al di sopra dei già altissimi picchi vulcanici. È proprio durante l'estate marziana, specie nelle regioni equatoriali, che sono state osservate le Recurring Slope Lineae, la grande scoperta scientifica del 2015!
-Lorenzo
Image Credit: NASA/JPL/Malin Space Science Systems
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