Massimo Falciani ha scritto:
mik.300 ha scritto:
comunque sono tutti ragionamenti
da borghesi civilizzati,
i nostri antenati
quando c'avevano fame
non stavano lì a farsi le pippe,
arco e frecce e speravano con l'aiuto degli spiriti
di catturare la preda..
questo è vero.
ma secondo me sta proprio in questo il problema: oggi proprio perchè siamo borghesi "civlizzati" non alleviamo animali, alleviamo direttamente carne da mangiare, in qantità spropositate ed in maniera barbara.
ieri ero alla coop a cercare la cena e mi domandavo di tutta la carne presente, che dopo 3 o 4 giorni è da buttare, quanta davvero ne sarebbe stata consumata e quanta invece sarebbe stata gettata via..
su questo siamo d'accordo..
ma queste sono le stupide leggi del mercato,
si produce troppo, la merce va invenduta
e i prezzi restano alti,
e il cerchio si chiude..
io sono per gli allevamenti allo stato brado..
certo se uno empatizza con l'animale
poi diventa difficile mangiarselo,
(io non mangerei mai il cavallo, il cane il gatto, ecc.)
infatti nelle civiltà primitive
il pasto era sacro..
cioè l'animale era onorato
come x ringraziarlo e scusarsi
di averlo ucciso per sostentamento..
c'erano tutte cerimonie, riti, ecc.
oggi di questo rimane la festa del maiale,
la sagra del bovino, ecc.
a ben vedere anche nella nostra liturgia cristiana
c'è qualcosa di primitivo che richiama questa sacralità
"gesù prese il pane e disse :
mangiate questo è il mio corpo per voi,
ecc. ecc."
suona come un cannibalismo rituale,
no?
Massimo Falciani ha scritto:
per concludere, riguardo alla carne per consumo umano ho notato una cosa: dura tanti giorni, troppi, prima di andare a male, mentre durante l'estate, le scatolette dei gatti aperte la mattina il pomeriggio già puzzano ed il giorno dopo hanno già i vermi.
cioè?
la carne x l'uomo è piena di conservanti
e quella x i gatti no?
o quella x i gatti la vendono
già con le uova di vermi dentro?
non ho capito..