Nel 3d "La stella Betelgeuse si sta restringendo" avevo posto (ingenuamente) una domanda che, dopo qualche ricerca in rete, si è rivelata ancora sostanzialmente priva di risposta.
Posto di seguito le poche cose che ho trovato:
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http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/La_velocita_del_campo_gravitazionale/1288123
Molti ricercatori hanno accolto con scetticismo il risultato dello studio
La velocità del campo gravitazionale
Divulgati i risultati di un metodo basato sulle onde radio provenienti da un quasar distante
APPROFONDIMENTI
Relatività alla frusta Uno strano oggetto in orbita Misurata la gravitazione su scala submillimetrica
Uno dei più interessanti problemi della fisica moderna riguarda la velocità di propagazione del campo gravitazionale, che due ricercatori hanno appena annunciato di aver misurato per la prima volta. Secondo Isaac Newton la gravitazione agiva istantaneamente ovunque nel cosmo. Fu Albert Einstein a ridimensionare questa velocità, poiché secondo la teoria della relatività generale il campo gravitazionale si propaga alla stessa velocità della luce, circa 300.000 chilometri al secondo. I risultati, un po' controversi, delle misure sono stati annunciati nel corso del congresso della American Astronomical Society. Sergei Kopeikin, dell'Università del Missouri, a Columbia, ha proposto un metodo ingegnoso. Circa ogni 10 anni, Giove passa nelle vicinanze della direzione di vista di un quasar distante. La gravità del pianeta deflette quindi le onde radio del quasar in modo che dipende leggermente dalla velocità di propagazione della gravitazione. La prima occasione di verificare la teoria si è avuta l'8 settembre del 2002, quando Giove transitò nei pressi del quasar J0842+1835. Kopekein e Ed Fomaleon, del National Radio Astronomy Observatory di Charlottesville, in Virginia, hanno seguito l'incontro con 10 telescopi del Very Long Baseline Array e un altro in Germania. La precisione angolare degli strumenti combinati era sufficiente a evidenziare qualsiasi discrepanza rispetto alla posizione del quasar prevista. L'analisi ha portato a un valore pari a 1,06+-0,42 volte quella della luce. Secondo alcuni ricercatori il metodo non ha però alcun senso. In un articolo pubblicato sulla rivista ?Astrophysical Journal Letters?, Hideki Asada, della Hirosaki University giapponese, ha calcolato che il metodo misura in realtà la velocità della luce.
http://ulisse.sissa.it/chiediAUlisse/domanda/2007/Ucau070327d002/Per quanto ne sappiamo, la gravità "viaggia" alla velocità della luce, circa 300.000 km/s.
Questo è quello che prevede la teoria della relatività generale di Einstein, una teoria che è stata verificata con grande precisione in molti esperimenti, anche se non in particolare su questa previsione.
Ma cosa significa dire che la gravità si propaga?
Se metto due masse su un manubrio e lo faccio girare, il campo gravitazionale generato in un punto a una certa distanza dovrebbe essere modulato, dovrei cioè osservare un piccolo ritardo dovuto alla velocità di propagazione del campo gravitazionale. Viste le dimensioni ridotte del campo in questo caso non è però possibile verificare l'effetto.
Se però la velocità di rotazione fosse molto grande, o le masse gigantesche, dovrei poter osservare qualcosa di completamente nuovo, non previsto dalla teoria di Newton: l'emissione di onde gravitazionali, che viaggiano (e qui la parola è forse più appropriata) alla velocità della luce.
Purtroppo un esperimento simile non è mai stato realizzato visto che l'effetto cercato è troppo debole. Si spera comunque di poterlo prima o poi osservare nello spazio dove le grandi masse soggette a violente accelerazioni abbondano.
Molti sono gli esperimenti che in passato si sono concentrati sulla rivelazione delle onde gravitazionali. Quelli attuamente in corso sono VIRGO (a Cascina, vicino Pisa), LIGO negli Stati Uniti e GEO600 in Germania. Credo anche che ce ne sia uno in preparazione in Giappone, e LISA nello spazio. Si tratta di collaborazioni internazionali di dimensioni gigantesche e costosissime. Che io sappia, non hanno purtroppo ancora osservato nulla di utile.
Siamo comunque certi che le onde gravitazionali esistono, perchè, Joseph Taylor in vent'anni di osservazione della pulsar doppia PSR 1913+16, ha visto che il periodo di rotazione di questo corpo celeste decresce esattamente nel modo previsto dalla teoria per emissione di onde gravitazionali (per approfondimenti si può vedere alla pagina
http://www.astro.cornell.edu/academics/ ... sr1913.htm).
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Sembra, quindi, che il problema goda attualmente ancora di una soluzione meramente teroica.
Dunque, i miei dubbi restano
![Caldo [8D]](./images/smilies/UF/icon_smile_cool.gif)
Se il campo gravitazionale è il luogo dentro il quale si muove la luce, come possiamo estendere anche a questo il limite di 'c'?
In particolare, l'universo, inteso come oggetto unico, ha un 'suo' campo gravitazionale? Se sì, quando questo cambia che accade alla luce? Non sarebbe lecito pensare che questa si adegui all'istante? In tal cao, la luce non sarebbe l'oggetto più veloce, ma lo sarebbe il campo gravitazionale (dell'universo, così come d'ogni oggetto contenuto).
Riflessioni agostane
![Davvero Felice [:D]](./images/smilies/UF/icon_smile_big.gif)