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Re: ITALIAN BANKSTER

09/02/2016, 18:20

Atlanticus81 ha scritto:Mi aiutate a verificare se è vero per favore?

VAFFANBANKA! – POCHE RATE NON PAGATE E LA BANCA TI PORTA VIA LA CASA – ECCO I NUOVI MUTUI BY RENZI –

CON LA SCUSA DI ARMONIZZARE LE LEGGI ITALIANE A QUELLE EUROPEE IL GOVERNO PIAZZA UNA NORMA KILLER IN UN DECRETO LEGISLATIVO ORA ALL’ESAME DELLA CAMERA

Gli istituti potranno diventare subito proprietari delle case dei morosi, venderle e dare indietro la differenza tra il prestito residuo e il prezzo di mercato -«L’ interesse» delle banche per questa novità è senza dubbio legato alla ripresa del mercato del mattone…

MUTUO PER LA CASA

Ecco i nuovi mutui targati Matteo Renzi. Quelli che se non paghi appena due rate, o giù di lì, la banca ti porta via la casa e al massimo ti dà indietro la differenza tra il valore di mercato e l’ ammontare del credito concesso.

D’ ora in poi, basterà essere in ritardo di pochissimo, con la restituzione del prestito al proprio istituto di credito, per correre il rischio di perdere l’ abitazione, anche se si tratta di quella principale. Perché se la banca fiuta l’ affare, col cliente moroso, può far scattare immediatamente una «nuova» clausola contrattuale e rivende la tua casa per rientrare del credito.

Tutto questo – è chiaro – con un percorso decisamente più veloce rispetto all’ iter previsto fino a oggi, che ruota attorno all’ ipoteca iscritta sull’ immobile a garanzia del finanziamento. Con la scusa di «armonizzare» la legislazione italiana a quella europea, il governo sta per introdurre una norma destinata a rivoluzionare il mercato dei mutui, con i consumatori sempre più in mano alle banche.

MUTUO CASA

La novità è contenuta in un decreto legislativo, già approvato dall’ esecutivo Renzi, da pochi giorni all’ esame della Camera per il prescritto parere. Al disco verde di Palazzo Chigi, a metà gennaio, la questione è rimasta coperta. A Montecitorio, invece, Marco Baldassarre di Alternativa Libera ha portato alla luce la magagna.

«Il governo non riesce ad accelerare i tempi della giustizia civile, ma per aiutare le banche – denuncia Baldassarre – vuole prevedere la possibilità che gli istituti di credito che hanno concesso dei mutui, a fronte di difficoltà di pagamento delle rate da parte dei clienti, possano riprendersi gli immobili o venderli».

MUTUO

Già, i tempi delle giustizia civile. Se ne parla da anni, ma anche Renzi, salvo piccole modifiche, non è riuscito a riformare le procedure concorsuali né le regole per il recupero crediti. E allora, tra le pieghe di un provvedimento che nasce per recepire nell’ ordinamento del nostro Paese una direttiva dell’ Unione europea sui contratti di credito ai consumatori, spunta la tagliola. Che, secondo Alternativa Libera, può essere addirittura retroattiva.

RENZI PADOAN

Questo il testo della misura, che entrerà in vigre a maggio, dopo il percorso parlamentare e l’ ok finale di palazzo Chigi: «Le parti (cioè la banca e il cliente, ndr) possono convenire che in caso di inadempimento del consumatore la restituzione o il trasferimento del bene immobile oggetto di garanzia reale o dei proventi della vendita del medesimo bene comporta l’ estinzione del debito, fermo restando il diritto del consumatore all’ eccedenza».

MUTUO CASA

Quanto vale il bene – e quindi un immobile nel caso di mutuo – lo stabilisce un perito. Facciamo un esempio: per un appartamento stimato 300.000 euro, la banca vi concede un mutuo di 180.000 euro, poco più della metà. Parte l’ ammortamento e alla seconda o terza rata di arretrato (magari 1.000 euro circa al mese) decide di attivale la tagliola. La casa del cliente inadempiente passa all’ istituto, che la rivende e vi ridà la differenza tra il prezzo d’ acquisto e il mutuo residuo. Nel frattempo, vi può pure sfrattare e mettere per strada.

«L’ interesse» delle banche per questa novità è senza dubbio legato alla ripresa del mercato del mattone. Se, quindi, nell’ immediato l’ attrezzo costruito a Palazzo Chigi è destinato a restare nel cassetto, in prospettiva gli istituti di credito si troveranno in mano un’ arma potentissima.

http://younetspiegalevele.altervista.or ... -by-renzi/



ma i patti, clausole COMMISSORIE
sono esplicitamente vietate.

la proprieta' non puo' passare direttamente
dal debitore al creditore..
sarebbero in sostanza pratiche da cravattaro..
giudice, esproprio, asta, vendita.
funziona così..

Re: ITALIAN BANKSTER

11/02/2016, 11:27

mik.300 ha scritto:
Atlanticus81 ha scritto:Mi aiutate a verificare se è vero per favore?

VAFFANBANKA! – POCHE RATE NON PAGATE E LA BANCA TI PORTA VIA LA CASA – ECCO I NUOVI MUTUI BY RENZI –

CON LA SCUSA DI ARMONIZZARE LE LEGGI ITALIANE A QUELLE EUROPEE IL GOVERNO PIAZZA UNA NORMA KILLER IN UN DECRETO LEGISLATIVO ORA ALL’ESAME DELLA CAMERA

Gli istituti potranno diventare subito proprietari delle case dei morosi, venderle e dare indietro la differenza tra il prestito residuo e il prezzo di mercato -«L’ interesse» delle banche per questa novità è senza dubbio legato alla ripresa del mercato del mattone…

MUTUO PER LA CASA

Ecco i nuovi mutui targati Matteo Renzi. Quelli che se non paghi appena due rate, o giù di lì, la banca ti porta via la casa e al massimo ti dà indietro la differenza tra il valore di mercato e l’ ammontare del credito concesso.

D’ ora in poi, basterà essere in ritardo di pochissimo, con la restituzione del prestito al proprio istituto di credito, per correre il rischio di perdere l’ abitazione, anche se si tratta di quella principale. Perché se la banca fiuta l’ affare, col cliente moroso, può far scattare immediatamente una «nuova» clausola contrattuale e rivende la tua casa per rientrare del credito.

Tutto questo – è chiaro – con un percorso decisamente più veloce rispetto all’ iter previsto fino a oggi, che ruota attorno all’ ipoteca iscritta sull’ immobile a garanzia del finanziamento. Con la scusa di «armonizzare» la legislazione italiana a quella europea, il governo sta per introdurre una norma destinata a rivoluzionare il mercato dei mutui, con i consumatori sempre più in mano alle banche.

MUTUO CASA

La novità è contenuta in un decreto legislativo, già approvato dall’ esecutivo Renzi, da pochi giorni all’ esame della Camera per il prescritto parere. Al disco verde di Palazzo Chigi, a metà gennaio, la questione è rimasta coperta. A Montecitorio, invece, Marco Baldassarre di Alternativa Libera ha portato alla luce la magagna.

«Il governo non riesce ad accelerare i tempi della giustizia civile, ma per aiutare le banche – denuncia Baldassarre – vuole prevedere la possibilità che gli istituti di credito che hanno concesso dei mutui, a fronte di difficoltà di pagamento delle rate da parte dei clienti, possano riprendersi gli immobili o venderli».

MUTUO

Già, i tempi delle giustizia civile. Se ne parla da anni, ma anche Renzi, salvo piccole modifiche, non è riuscito a riformare le procedure concorsuali né le regole per il recupero crediti. E allora, tra le pieghe di un provvedimento che nasce per recepire nell’ ordinamento del nostro Paese una direttiva dell’ Unione europea sui contratti di credito ai consumatori, spunta la tagliola. Che, secondo Alternativa Libera, può essere addirittura retroattiva.

RENZI PADOAN

Questo il testo della misura, che entrerà in vigre a maggio, dopo il percorso parlamentare e l’ ok finale di palazzo Chigi: «Le parti (cioè la banca e il cliente, ndr) possono convenire che in caso di inadempimento del consumatore la restituzione o il trasferimento del bene immobile oggetto di garanzia reale o dei proventi della vendita del medesimo bene comporta l’ estinzione del debito, fermo restando il diritto del consumatore all’ eccedenza».

MUTUO CASA

Quanto vale il bene – e quindi un immobile nel caso di mutuo – lo stabilisce un perito. Facciamo un esempio: per un appartamento stimato 300.000 euro, la banca vi concede un mutuo di 180.000 euro, poco più della metà. Parte l’ ammortamento e alla seconda o terza rata di arretrato (magari 1.000 euro circa al mese) decide di attivale la tagliola. La casa del cliente inadempiente passa all’ istituto, che la rivende e vi ridà la differenza tra il prezzo d’ acquisto e il mutuo residuo. Nel frattempo, vi può pure sfrattare e mettere per strada.

«L’ interesse» delle banche per questa novità è senza dubbio legato alla ripresa del mercato del mattone. Se, quindi, nell’ immediato l’ attrezzo costruito a Palazzo Chigi è destinato a restare nel cassetto, in prospettiva gli istituti di credito si troveranno in mano un’ arma potentissima.

http://younetspiegalevele.altervista.or ... -by-renzi/



ma i patti, clausole COMMISSORIE
sono esplicitamente vietate.

la proprieta' non puo' passare direttamente
dal debitore al creditore..
sarebbero in sostanza pratiche da cravattaro..
giudice, esproprio, asta, vendita.
funziona così..


sarà questo??

http://www.governo.it/articolo/comunica ... -n103/4140

Il Consiglio dei ministri su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro dell’economia e delle finanze Pietro Carlo Padoan, ha approvato un decreto legge contenente misure urgenti per la riforma delle banche di credito cooperativo e altre disposizioni urgenti per il settore del credito. Nello specifico il decreto legge contiene la riforma delle Banche di Credito Cooperativo (BCC) e il recepimento nella legislazione dell’accordo raggiunto con la Commissione Europea sullo schema di garanzia per agevolare le banche nello smobilizzo dei crediti in sofferenza.
Inoltre, per favorire il recupero dei crediti, è stata inserita una misura che agevola la vendita di immobili in esito a procedure esecutive, prevedendo una netta riduzione dell’imposta di registro che deve essere versata nella misura fissa di 200 euro (anziché del 9% per valore di assegnazione). L'agevolazione è fruibile a condizione che l'immobile sia rivenduto nei due anni successivi.

Re: ITALIAN BANKSTER

26/02/2016, 15:34

mik.300 ha scritto:
mik.300 ha scritto:
Atlanticus81 ha scritto:Mi aiutate a verificare se è vero per favore?

VAFFANBANKA! – POCHE RATE NON PAGATE E LA BANCA TI PORTA VIA LA CASA – ECCO I NUOVI MUTUI BY RENZI –

CON LA SCUSA DI ARMONIZZARE LE LEGGI ITALIANE A QUELLE EUROPEE IL GOVERNO PIAZZA UNA NORMA KILLER IN UN DECRETO LEGISLATIVO ORA ALL’ESAME DELLA CAMERA

Gli istituti potranno diventare subito proprietari delle case dei morosi, venderle e dare indietro la differenza tra il prestito residuo e il prezzo di mercato -«L’ interesse» delle banche per questa novità è senza dubbio legato alla ripresa del mercato del mattone…

MUTUO PER LA CASA

Ecco i nuovi mutui targati Matteo Renzi. Quelli che se non paghi appena due rate, o giù di lì, la banca ti porta via la casa e al massimo ti dà indietro la differenza tra il valore di mercato e l’ ammontare del credito concesso.

D’ ora in poi, basterà essere in ritardo di pochissimo, con la restituzione del prestito al proprio istituto di credito, per correre il rischio di perdere l’ abitazione, anche se si tratta di quella principale. Perché se la banca fiuta l’ affare, col cliente moroso, può far scattare immediatamente una «nuova» clausola contrattuale e rivende la tua casa per rientrare del credito.

Tutto questo – è chiaro – con un percorso decisamente più veloce rispetto all’ iter previsto fino a oggi, che ruota attorno all’ ipoteca iscritta sull’ immobile a garanzia del finanziamento. Con la scusa di «armonizzare» la legislazione italiana a quella europea, il governo sta per introdurre una norma destinata a rivoluzionare il mercato dei mutui, con i consumatori sempre più in mano alle banche.

MUTUO CASA

La novità è contenuta in un decreto legislativo, già approvato dall’ esecutivo Renzi, da pochi giorni all’ esame della Camera per il prescritto parere. Al disco verde di Palazzo Chigi, a metà gennaio, la questione è rimasta coperta. A Montecitorio, invece, Marco Baldassarre di Alternativa Libera ha portato alla luce la magagna.

«Il governo non riesce ad accelerare i tempi della giustizia civile, ma per aiutare le banche – denuncia Baldassarre – vuole prevedere la possibilità che gli istituti di credito che hanno concesso dei mutui, a fronte di difficoltà di pagamento delle rate da parte dei clienti, possano riprendersi gli immobili o venderli».

MUTUO

Già, i tempi delle giustizia civile. Se ne parla da anni, ma anche Renzi, salvo piccole modifiche, non è riuscito a riformare le procedure concorsuali né le regole per il recupero crediti. E allora, tra le pieghe di un provvedimento che nasce per recepire nell’ ordinamento del nostro Paese una direttiva dell’ Unione europea sui contratti di credito ai consumatori, spunta la tagliola. Che, secondo Alternativa Libera, può essere addirittura retroattiva.

RENZI PADOAN

Questo il testo della misura, che entrerà in vigre a maggio, dopo il percorso parlamentare e l’ ok finale di palazzo Chigi: «Le parti (cioè la banca e il cliente, ndr) possono convenire che in caso di inadempimento del consumatore la restituzione o il trasferimento del bene immobile oggetto di garanzia reale o dei proventi della vendita del medesimo bene comporta l’ estinzione del debito, fermo restando il diritto del consumatore all’ eccedenza».

MUTUO CASA

Quanto vale il bene – e quindi un immobile nel caso di mutuo – lo stabilisce un perito. Facciamo un esempio: per un appartamento stimato 300.000 euro, la banca vi concede un mutuo di 180.000 euro, poco più della metà. Parte l’ ammortamento e alla seconda o terza rata di arretrato (magari 1.000 euro circa al mese) decide di attivale la tagliola. La casa del cliente inadempiente passa all’ istituto, che la rivende e vi ridà la differenza tra il prezzo d’ acquisto e il mutuo residuo. Nel frattempo, vi può pure sfrattare e mettere per strada.

«L’ interesse» delle banche per questa novità è senza dubbio legato alla ripresa del mercato del mattone. Se, quindi, nell’ immediato l’ attrezzo costruito a Palazzo Chigi è destinato a restare nel cassetto, in prospettiva gli istituti di credito si troveranno in mano un’ arma potentissima.

http://younetspiegalevele.altervista.or ... -by-renzi/



ma i patti, clausole COMMISSORIE
sono esplicitamente vietate.

la proprieta' non puo' passare direttamente
dal debitore al creditore..
sarebbero in sostanza pratiche da cravattaro..
giudice, esproprio, asta, vendita.
funziona così..


sarà questo??

http://www.governo.it/articolo/comunica ... -n103/4140

Il Consiglio dei ministri su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro dell’economia e delle finanze Pietro Carlo Padoan, ha approvato un decreto legge contenente misure urgenti per la riforma delle banche di credito cooperativo e altre disposizioni urgenti per il settore del credito. Nello specifico il decreto legge contiene la riforma delle Banche di Credito Cooperativo (BCC) e il recepimento nella legislazione dell’accordo raggiunto con la Commissione Europea sullo schema di garanzia per agevolare le banche nello smobilizzo dei crediti in sofferenza.
Inoltre, per favorire il recupero dei crediti, è stata inserita una misura che agevola la vendita di immobili in esito a procedure esecutive, prevedendo una netta riduzione dell’imposta di registro che deve essere versata nella misura fissa di 200 euro (anziché del 9% per valore di assegnazione). L'agevolazione è fruibile a condizione che l'immobile sia rivenduto nei due anni successivi.


bah..
da interpretare..
fosse vero sarebbe grave..

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02 ... e/2497063/

Per accelerare al massimo il recupero dei crediti inesigibili da parte degli istituti di credito, il governo ha infatti cancellato l’articolo 2744 del codice civile, che vieta il cosiddetto “patto commissorio” e cioè “il patto col quale si conviene che, in mancanza del pagamento del credito nel termine fissato, la proprietà della cosa ipotecata o data in pegno passi al creditore”. Il superamento di questo divieto permette quindi alle banche di entrare direttamente in possesso dell’immobile e metterlo in vendita per soddisfare il proprio credito qualora il mutuatario sia in ritardo con il pagamento di 7 rate, anche non consecutive. Lo prevede esplicitamente l’art. 120 quinquiesdecies che al comma 3 recita: “Le parti del contratto possono convenire espressamente (come se il consumatore e la banca fossero sullo stesso piano nel negoziare un contratto di mutuo, ndr) al momento della conclusione del contratto di credito o successivamente, che in caso di inadempimento del consumatore (il ritardo nel pagamento di 7 rate anche non consecutive, così come definito dall’art. 40 del Testo unico della finanza, ndr) la restituzione o il trasferimento del bene immobile oggetto di garanzia reale o dei proventi della vendita del medesimo bene comporta l’estinzione del debito, fermo restando il diritto del consumatore all’eccedenza”.

mah..
restituzione dell'immobile..
era della banca?
trasferimento dell'immobile..
a chi?

testo criptico e fuorviante..
scritto male..
cosi- come si legge non mi pare
che preveda l'abolizione del divieto di patto commissorio,
cioe' il procedimento esecutivo dovrebbe essere
sempre quello,
espropriazione e vendita all'asta.

Re: ITALIAN BANKSTER

27/02/2016, 09:26

Contratti derivati, un segreto di Stato

Il Ministero dell’Economia nega consegna e diffusione di copia dei contratti derivati tra lo Stato italiano e alcune banche d’affari internazionali.

http://www.altrainformazione.it/wp/2016 ... -di-stato/

di Francesco Bochicchio

In queste settimane di turbolenze bancarie appare evidente che il governo ha qualche problema a confrontarsi in maniera adeguata con il settore e i temi finanziari. Può essere utile, a questo proposito, ricordare un altro episodio che rimonta a sole alcune settimane fa e che è passato quasi inosservato.

Il Ministero dell’Economia, di fronte alle pressanti richieste di alcuni settori dell’opinione pubblica, del Movimento5Stelle, di alcune associazioni di consumatori, di trasmissioni televisive e di alcune testate giornalistiche, ha negato la consegna e la diffusione di copia dei contratti derivati tra lo Stato italiano e alcune banche d’affari internazionali.

Gli aspetti tecnici dei derivati con lo Stato

Si tratta di un diniego del tutto surreale ed in contrasto con la normativa. L’offerta al pubblico di strumenti derivati è un’attività di servizi di investimento in strumenti finanziari, riservata a banche e S.I.M. e soggetta a particolari controlli di stabilità, trasparenza e correttezza, controlli affidati alla Consob. In tale ottica, il contratto deve rispondere a certi principi e criteri e, anche quando sviluppato con clienti esenti da alcune particolari esigenze di tutela, in particolare con clienti istituzionali come lo Stato italiano, deve sempre essere finalizzato all’interesse dei clienti.

E ciò appare inevitabile ed è una caratteristica essenziale degli investimenti in strumenti finanziari: basti pensare, al contrario, ai depositi bancari, nei quali la somma di denaro passa di proprietà della banca, obbligata a restituire l’importo ricevuto, maggiorato di interessi ad un tasso predeterminato. Il cliente è sicuro di avere indietro la somma, oltre gli interessi, tranne che in caso di dissesto della banca debitrice, la quale impiega comunque le somme ricevute a proprio beneficio e rischio, in fidi ed in operazioni di tesoreria. Oltre ai controlli di stabilità, non vi sono altri controlli a tutela dei risparmiatori, se non quelli di trasparenza sulle condizioni economiche praticate dalla banca. Controlli sui crediti, oltre ai profili di stabilità, non sono a tutela dei risparmiatori, in quanto i crediti incidono solo sull’interesse della banca.

Nei servizi di investimento, al contrario, le somme investite restano di proprietà dei risparmiatori, che corrono il rischio e beneficiano degli utili, mentre l’intermediario che cura gli investimenti, eseguendoli od addirittura scegliendoli, ha l’unico interesse ad una commissione predeterminata e non può avere altro interesse che si ponga in contrasto, anche potenziale, con quello del cliente ad un mix ottimale del nesso rischio/beneficio.

Negli investimenti in conto proprio -negoziazione in conto proprio, forma questa in cui sono conclusi i derivati, collocamento con preventiva sottoscrizione od acquisto a fermo-, dove l’intermediario è controparte del cliente, l’interesse dell’intermediario autonomo rispetto a quello del cliente ed addirittura in contrasto con esso è inevitabile, ma la circostanza che l’intermediario investe sempre per conto del cliente obbliga il primo a soddisfare il proprio interesse senza trascurare quello del secondo. Sono pertanto richieste una serie di condizioni circa la liquidabilità e l’oggettività del prezzo del titolo, ed in ogni caso l’intermediario deve contemperare tra di loro i due interessi in partenza contrapposti.

Il ruolo della Consob

Proprio l’imperatività della tutela del cliente comporta il controllo della Consob sui contratti: il controllo di tale Autorità pubblica è di natura pubblicistica ed è inderogabile. Una rinunzia del cliente a perseguire i propri interessi, configurabile in ambito ristretto, non avrebbe valore per i controlli pubblici. Pertanto, la Consob ha il potere di esercitare i controlli sui contratti dello Stato con le banche internazionali, anche in caso di remora dello stesso Stato a provvedere alla propria tutela. La sovranità statale non può infatti concretizzarsi nella rinunzia alla propria tutela, poiché una rinunzia può investire i valori privatistici dello Stato, ma non i principi ed i valori essenziali, quale quello a (il controllo su) un corretto esercizio dell’attività dei servizi di investimento sul proprio territorio.

La consegna del contratto dello Stato con le banche internazionali non può pertanto essere negata in seguito ad una richiesta della Consob: tale richiesta, obbligatoria in presenza di seri dubbi quali quelli prospettati, ha come destinatarie le banche internazionali.

Una volta ottenuta la copia, se emergono gravi dubbi di illecito, la Consob ha l’obbligo di avviare un procedimento sanzionatorio nei confronti delle banche, sottoposto ai profili di trasparenza propri dei procedimenti dell’ente.

Nel caso di sanzione della Consob nei confronti delle banche estere, si porrebbe certamente il problema politico del perché lo Stato non abbia attivato autonomamente il procedimento avviato dall’Organo di controllo e non abbia provveduto alla propria tutela. Le risposte sarebbero imbarazzanti e getterebbero luci inquietanti sugli aspetti giuridici ed istituzionali del (la fase del dominio del) capitale finanziario. Ma di questo imbarazzo non si può evidentemente far carico la Consob, tenuta per legge ad attivare detti controlli.

Non risulta peraltro che la Consob abbia presentato al Ministero dell’Economia tale richiesta, ed è – quanto meno – dubbio che lo faccia nel futuro, vista l’estrema timidezza mostrata da tale Autorità nelle attività e nei prodotti più rischiosi – derivati, obbligazioni subordinate, etc -: ebbene, tale omissione è del tutto inammissibile ed in contrasto con la legge.

Fonte: http://sbilanciamoci.info

Link articolo
http://sbilanciamoci.info/contratti-der ... -di-stato/

Re: ITALIAN BANKSTER

27/02/2016, 17:42

ma e' proprio necessario
che lo stato sottoscriva strumenti derivati?

questo DICO IO..
dove sta il vantaggio?

non bastano i titoli di stato?????

bah..

Re: ITALIAN BANKSTER

27/02/2016, 18:52

Il vantaggio non è per lo stato ma per le banche che si cuccano l commissioni sulle vendite a prescindere dai risultati. Per lo stato o il privato c'è solo LA SPERANZA di guadagnare con un prodotto di cui non conosce la composizione manco chi glielo vende. Un pò come quelli che entrano nei entri scommesse e pensano di far soldi scommettendo "al virtuale".

Re: ITALIAN BANKSTER

02/06/2016, 16:29

Si prepara la più grande distruzione economica dell’Italia

http://www.informarexresistere.fr/2016/ ... ellitalia/

31 Maggio 2016

- di Pasquale Cicalese –

“Qualora il finanziamento sia già garantito da ipoteca, il trasferimento successivamente condizionato all’inadempimento, una volta trascritto, prevale sulle trascrizioni e iscrizioni eseguite successivamente all’iscrizione ipotecaria” Comma 4 articolo 2 Decreto Legge n° 59 del 3 maggio 2016

Si lamentano, i banchieri, perché manca la retroattività del decreto. Ma come, dicono, per la risoluzione di Popolare Etruria e il relativo bail in si è attuata la retroattività e sulle norme riguardanti il recupero crediti no?

Basta leggere il comma di cui sopra, per capire che si è trovata la quadra. E’ il patto marciano, vale a dire il trasferimento al creditore di beni del debitore qualora quest’ultimo sia inadempiente dopo tre rate. Ti tolgono tutto, capannoni, macchinari, scorte di magazzino, seconde case, ecc. Ti lasciano solo la casa di residenza. Il patto marciano può essere infilato in un nuovo contratto tra debitore e creditore.

Il gioco è semplice: la banca chiama l’imprenditore a cui ha dato un fido e gli dice di ricontrattare tutto altrimenti glielo toglie. L’imprenditore è costretto ad accettare e a firmare le nuove condizioni. Se dopo sei mesi non paga le rate gli sequestrano tutto, senza lo strumento dell’ipoteca, per la qual cosa si dovrebbe passare da un procedimento giudiziario. Sarebbe automatico. Si è arrivato, dunque, allo spossessamento del debitore. Per cifre enormi: le sofferenze bancarie sono 200 miliardi, di cui 140 miliardi di imprese non finanziarie. I crediti deteriorati sono invece 360 miliardi, la gran parte di aziende. Praticamente l’ossatura della struttura industriale italiana si troverà nei prossimi anni ad onorare debiti, altrimenti i beni verranno confiscati dalle banche.

Che ne faranno? Ci sono garanzie di immobili per 100 miliardi e 37 di garanzie personali. Verrebbero venduti a fondi, concorrenti italiani o acquirenti esteri. Il panorama industriale italiano cambierebbe volto. O verrebbe definitivamente distrutto, dopo aver già perso il 25%.

Siamo di fronte alla più grande svendita del Paese della storia moderna, alla più imponente distruzione di capitale, superiore alla Seconda Guerra Mondiale, con effetti sociali dirompenti.

Quel che definimmo la seconda linea del fronte verrebbe distrutta nel giro di pochi anni.

Si è arrivati dunque al redde rationem, dopo cinque anni dalla famosa lettera della Bce che imponeva all’Italia un percorso infernale di riforme che hanno portato alla più grave recessione degli ultimi 150 anni. Si è dato un colpo micidiale al salario sociale globale di classe, si è attuata la deflazione salariale, è stato imposto un feroce credit crunch che ha colpito al cuore l’imprenditoria italiana, si è riformata la Costituzione con il Fiscal Compact. Risultato: sono esplosi i crediti deteriorati. Ora si passa all’incasso. Si distrugge la struttura industriale per via bancaria attraverso quell’Unione Bancaria che Enrico Letta definì a suo tempo un “successo dell’Europa unita”.

Mediante il meccanismo della Vigilanza Europea negli ultimi due anni c’è stato un accanimento pazzesco della Bce nei confronti del sistema bancario italiano, reo di attuare la funzione di banca commerciale, cioè fornire credito all’economia reale. Infischiandosene dei derivati di cui sono pieni i sistemi bancari del Nord Europa, la Vigilanza ha imposto alle banche italiane aumenti di capitale, accantonamenti e regole varie che hanno bloccato l’erogazione del credito.



Ora si impone il rientro dai crediti deteriorati, il più velocemente possibile e si incomincia a parlare di rischio dei titoli di stato, di cui le banche italiane sono zeppe (445 miliardi di euro), con relativi nuovi aumenti di capitale. Si sono riformate le banche popolari e quelle di credito cooperativo, portandole assurdamente nel mercato azionario. C’era il problema delle banche da ricapitalizzare: le banche italiane hanno dato vita ad Atlante, che fortunatamente è intervenuta nella ricapitalizzazione della Popolare Vicenza e successivamente di Veneto Banca, Ci sarebbe poi Carige, MPS e varie casse di risparmio, ma la dotazione finanziaria, pari a 4,25 miliardi, potrebbe non essere sufficiente ed in ogni caso questa massa di capitale servirebbe unicamente agli aumenti di capitale delle banche citate e non certo a comprare sofferenze bancarie a livello di libro.

Perché qui è la faccenda: con il bail in della Popolare Etruria, assurdamente analizzata come un fatto di cronaca nera, le sofferenze bancarie sono state vendute, per imposizione europea, al 17% del valore. Le banche hanno sofferenza bancarie nette, dopo accantonamenti, pari a 87 miliardi a valore di libro del 45%. La differenza tra il 17 e il 45% è pari a decine di miliardi, e se fossero vendute come quelle della Popolare Etruria le perdite sarebbero enormi.

E’ intervenuto il decreto legge 59 per accelerare il recupero crediti, ma non essendo retroattivo in borsa stanno ancora perdendo capitalizzazione. In ogni caso, con il Patto Marciano, che può essere sottoscritto tra creditori e debitore, lo spossessamento di chi non è in regola con i pagamenti sarebbe immediato. Data la continua situazione di stress economico della struttura industriale (si è recuperato appena l’1% di quanto precedentemente perso e la chiamano ripresa), per cui alcuni parlano di un euro che sta asfissiando il sistema economico (si veda Gianfelice Rocca della Technint sul Financial Times di marzo), non si esclude affatto una vendita massiccia di proprietà industriali al miglior compratore.

Insomma, l’Unione Europea impone misure draconiane all’Italia che provocano la più grave recessione della storia contemporanea, il sistema economico va in tilt, il sistema bancario viene investito da una mole impressionante di crediti deteriorati e a questo punto interviene nuovamente l’Unione Europea per chiedere la risoluzione del problema delle sofferenze bancarie.

Il sistema bancario è sotto pressione via Vigilanza Europea, il sistema industriale è sotto pressione via sistema bancario italiano, e i salariati sono massacrati dal sistema economico. Questo è il quadro italiano.

Se ne esce solo con una netta soluzione, l’uscita dall’euro. Non esistono ricette keynesiane, ancorché te le facciano fare. L’alternativa è un’ancora più feroce depressione economica, la perdita di quel che rimane del sistema industriale e una nuova più acuta deflazione. Di certo con queste nuove norme crollerà la domanda di credito degli imprenditori (chi vuoi che prenda denaro a queste condizioni?) e da qui ci sarà il crollo degli investimenti e della domanda reale, dunque recessione certa.

Si è prossimi alla più grande svendita di capitale industriale, se continua così si avrà, dopo, la svendita dei beni pubblici e l’Italia andrà dritta nei paesi in via di sviluppo. Questo è il disegno dell’euro, l’annichilimento dell’Italia per togliere un concorrente alla Germania. Per farlo occorrono quinte colonne interne, i collaborazionisti. Quelli che parlano delle virtù dell’Europa. Non sappiamo se questo disegno avrà successo, di certo continua la sua marcia imperterrita perché non trova opposizione. A meno che il secondo fronte, l’apparato industriale italiano, si ribelli. Lo sapremo nei prossimi mesi, quando le crisi aziendali esploderanno.

Fonte: http://www.marx21.it

Re: ITALIAN BANKSTER

05/06/2016, 17:08

L’avvocato Marra potrebbe essere vittima dei banchieri

L’avvocato Alfonso Luigi Marra ha annunciato che il 18 Giugno prossimo, presenterà alla Procura della Repubblica di Roma una denuncia, per chiedere alla magistratura di confiscare le quote della Banca d’Italia possedute da banchieri privati, che controllano ben il 95% delle quote, solo un 5% è in mano all’INPS. In pratica l’avvocato Marra chiede ai giudici di stroncare il signoraggio.

Al di là di cosa potrà dire la legge, che la privatezza della Banca Centrale italiana e di quelle europee sia un CRIMINE, non c’è alcun dubbio. Questo meccanismo consente ai banchieri centrali di creare denaro dal NULLA, mediante la BCE, per poi prestarlo, ad un tasso prossimo allo zero, alle Banche private, che a loro volta lo prestano alle nazioni, con tassi di interesse annuali che vanno dall’1% pagato dalla Germania, al 20% pagato dalla Grecia, che inevitabilmente è finita gambe all’aria, passando per il 6/7% che pretendevano dall’Italia quando il famoso spread aveva raggiunto quota 500 punti, spianando la strada al bilderberghino e trilateralista Mario Monti, quello che “non sa nemmeno cosa sia” la massoneria.

Una denuncia senza eguali, fondata giuridicamente

A differenza delle tante denunce alla quale abbiamo assistito fino ad oggi, per denunciare i politici, le istituzioni e quant’altro, come quella che presentò l’avv. Paola Musu, e le altre che le hanno fatto seguito, questa denuncia appare tremendamente fondata, dal punto di vista giuridico, come ha evidenziato anche l’avv. Marco Della Luna, in un articolo a sostegno dell’iniziativa di Marra.

Marra rischia di fare la fine del questore Arrigo Molinari

L’avvocato Marra rischia seriamente di fare la fine del questore Arrigo Molinari, nome sconosciuto alla grande maggioranza degli italiani, grazie alla censura mediatica. Chi è Arrigo Molinari?

CONTINUA>>>> http://www.ecplanet.com/node/5058

Re:

17/06/2016, 11:40

Monte dei Paschi, l’orrore:
video della “caduta” di David Rossi


Mps_Rossi--400x300.jpg
Mps_Rossi--400x300.jpg (44.65 KiB) Osservato 4229 volte
17 giugno, 2016

Fonte: http://www.altrainformazione.it/wp/2016 ... vid-rossi/

Un video pubblicato sul sito del New York Post, nell’ambito di un’inchiesta su numerosi suicidi nel mondo delle banche, riapre interrogativi sulla morte di David Rossi, il capo area della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena il cui cadavere venne trovato in un vicolo dietro la sede della banca.

Hanno fatto credere che l’uomo si sarebbe lanciato dalla finestra la sera del 6 marzo 2013 ma la tesi del suicidio non è mai stata accettata da molti, a iniziare dalla famiglia: la moglie Antonella, sostenuta dall’avvocato Luca Goracci ha lottato per far riaprire l’inchiesta che era stata chiusa rubricando il caso come suicidio. Nel video, evidentemente dovuto a una telecamera di un impianto di sorveglianza, si vedono tuttavia due uomini che si avvicinano a David Rossi appena precipitato e ancora vivo: uno, in particolare, incappucciato, si porta proprio sopra il funzionario come per accertarsi degli effetti della caduta.

La stessa vedova ha ottenuto nello scorso aprile che venisse effettuata una nuova autopsia. Sempre secondo la famiglia, i biglietti lasciati da Rossi nell’ufficio non apparivano scritti da una persona in piena libertà.

IL VIDEO DEL NEW YORK POST
ATTENZIONE: CONTIENE IMMAGINI FORTI CHE POTREBBERO URTARE LA VOSTRA SENSIBILITA’

http://www.altrainformazione.it/wp/2016 ... vid-rossi/

Re: ITALIAN BANKSTER

17/06/2016, 13:46

direi che se prima ci fosse lo 0,1% di dubbio sul fatto che potesse essere davvero un suicidio questo video li fuga completamente. E' stato buttato giù, la dinamica è chiarissima. Tra l'altro poi vanno anche a controllare se è morto o meno...

Re: ITALIAN BANKSTER

17/06/2016, 17:37

MaxpoweR ha scritto:direi che se prima ci fosse lo 0,1% di dubbio sul fatto che potesse essere davvero un suicidio questo video li fuga completamente. E' stato buttato giù, la dinamica è chiarissima. Tra l'altro poi vanno anche a controllare se è morto o meno...


Nessun mistero sull’identità degli uomini nel vicolo dove è stato ritrovato il cadavere di David Rossi come raccontato dal New York Post e ripreso da vari siti, tra cui quello del Corriere della Sera. Si tratta di Giancarlo Filippone e Bernardo Mingrone. Il primo, che nel video è quello con piumino e berretto, è un collega del manager nonché amico dell’ex responsabile della comunicazione di Mps. Era stato allertato dalla moglie di Rossi, Antonella Tognazzi, che non vedeva tornare a casa il marito: a fine pomeriggio Rossi l’aveva avvisata che stava rientrando, dopo un’ora la donna, preoccupata, avvisa Filippone e altri amici della banca. L’altro uomo che si vede nel video con il cappotto è invece Bernardo Mingrone. All’epoca capo della vicedirezione generale finanza di Mps e oggi ai vertici di Unicredit. La sera del 6 marzo 2013 era uno dei pochi, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti di Siena, che si trovava nella sede di Rocca Salimbeni. Entrambi sono stati sentiti dai pm già nel 2013.
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Quindi i due sono scesi, sono andati nel vicolo e hanno chiamato i soccorsi. Quindi nessun mistero sull’identità dei due uomini. Le incongruenze in quel video sono altre. Come già raccontato dal Fatto Quotidiano in passato, ci sono delle ombre, delle auto, delle persone che si affacciano sul vicolo e che non sono mai stati identificate. Queste presenze sono visibili dal minuto 19 e 48” della registrazione integrale allegata agli atti dei pm, quindi almeno 40 minuti prima dell’arrivo dei soccorsi.

Fonte

Re: ITALIAN BANKSTER

17/06/2016, 20:44

ah ok, meglio così :)

Re: ITALIAN BANKSTER

18/06/2016, 10:54

Sì nessun mistero su quei due...

Resta il fatto che, il "responsabile della comunicazione" di MPS, è stato lanciato dalla finestra.

Cosa avrebbe potuto raccontare su questo ignobile scandalo?
Lo sapremo tra trent'anni... o riusciremo a sapere qualcosa prima?

Staremo a vedere...

Re: ITALIAN BANKSTER

18/06/2016, 13:57

Mai visto o saputo di miei conoscenti o altri, muratori, manovali,operai o poveri cristi che siano stati "suicidati" in quel modo.
Però ho letto che alcuni, parecchi si sono suicidati "normalmente" a causa per i giochetti dei padroni del "quanto sopra".

Re: ITALIAN BANKSTER

26/06/2016, 23:22

La simulazione della caduta smentisce le indagini.

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