03/03/2016, 16:13
rew63 ha scritto:Atlanticus81 ha scritto:MaxpoweR ha scritto:mauro ha scritto:cl'interpretazione più consona potrà essere quella che più lo soddisfa![]()
Esatto![]()
Non necessariamente, anzi... adeguare il senso del testo alle proprie aspettative o alle proprie necessità diventerebbe una strumentalizzazione del medesimo.
Ma quando queste "aspettative o proprie necessità" non riguardano solo il singolo ma una platea molto più vasta,persone che non conoscendosi tra di loro,che vivono in paesi diversi ,giungono alle stesse conclusioni che non sono quelle canoniche.possiamo parlare ancora di interpretazione soggettiva?
03/03/2016, 16:50
03/03/2016, 22:21
03/03/2016, 23:12
04/03/2016, 10:05
04/03/2016, 11:22
Dodici anni fui il fabbro del mio io, cinque anni lo specchio del mio cuore. In un anno spiai ciò che germogliava tra loro due.
Allora vidi che ero cinto alla vita da uno zonnâr(cintura) .
Mi applicai a tagliarla per dodici anni. Mi osservai ancora. Scoprii che un altro zonnâr mi legava dentro. Lo tagliai di nuovo; cinque anni spesi domandandomi come venirne fuori, cosa che mi fu rivelata da DIO. E guardai dalla parte delle creature e vidi che erano tutte "morte"
Bayazid Bistami
04/03/2016, 11:38
rew63 ha scritto:Biglino non dovrebbe prestarsi a certe trasmissioni vedi "miracoli" dove il pubblico è prettamente cattolico , la battuta sulla "gazzetta dello sport" da parte del prete è stata geniale.Quelli sono "leoni" ti sbranano subito, hanno 2000 anni di "allenamento"
06/03/2016, 21:46
06/03/2016, 22:24
Xanax ha scritto:Per caso ho visto Mauro Biglino a "La strada dei Miracoli" .
Scommetto che neanche con Odifreddi gli altri ospiti erano così inviperiti.
Biglino gli manda gambe all' aria gli affari.
Ho visto un presunto intellettuale in crisi isterica citare come fonte storica dell' esistenza del
cristo il filosofo Platone defunto circa nel 348 a.c.
06/03/2016, 23:12
Ma la testimonianza di gran lunga più interessante è contenuta nel capitolo decimottavo della medesima opera, ed è nota tra gli storici come Testimonium flavianum. Essa, a causa della difficoltà di alcune sue affermazioni, fu oggetto di un lungo dibattito fra gli studiosi. Così infatti si presenta nella forma a noi tramandata:
“Ci fu verso questo tempo Gesù, uomo saggio, se pure bisogna chiamarlo uomo: era infatti autore di opere straordinarie, maestro di uomini che accolgono con piacere la verità, ed attirò a sé molti Giudei, e anche molti dei greci. Questi era il Cristo. E quando Pilato, per denunzia degli uomini notabili fra noi, lo punì di croce, non cessarono coloro che da principio lo avevano amato. Egli infatti apparve loro al terzo giorno nuovamente vivo, avendo già annunziato i divini profeti queste e migliaia d’altre meraviglie riguardo a lui. Ancor oggi non è venuta meno la tribù di quelli che, da costui, sono chiamati Cristiani” (Ant. XVIII, 63-64)3.
E’ evidente che le affermazioni evidenziate dal carattere corsivo, presentate in tal modo, sono di uno scrittore che crede alla divinità di Gesù, alla sua risurrezione, alla sua qualità di Messia (Cristo) predetto dai profeti; un giudeo non convertito al cristianesimo, qual era Giuseppe, non avrebbe mai potuto scrivere tali cose.
06/03/2016, 23:49
mauro ha scritto:un giudeo non convertito al cristianesimo, qual era Giuseppe, non avrebbe mai potuto scrivere tali cose.
07/03/2016, 16:51
mauro ha scritto:cara shighella,
pensavo che avessi seguito le discussioni sul "cristo storico", qui sul forum, dove se ne è parlato![]()
Comunque :Ma la testimonianza di gran lunga più interessante è contenuta nel capitolo decimottavo della medesima opera, ed è nota tra gli storici come Testimonium flavianum. Essa, a causa della difficoltà di alcune sue affermazioni, fu oggetto di un lungo dibattito fra gli studiosi. Così infatti si presenta nella forma a noi tramandata:
“Ci fu verso questo tempo Gesù, uomo saggio, se pure bisogna chiamarlo uomo: era infatti autore di opere straordinarie, maestro di uomini che accolgono con piacere la verità, ed attirò a sé molti Giudei, e anche molti dei greci. Questi era il Cristo. E quando Pilato, per denunzia degli uomini notabili fra noi, lo punì di croce, non cessarono coloro che da principio lo avevano amato. Egli infatti apparve loro al terzo giorno nuovamente vivo, avendo già annunziato i divini profeti queste e migliaia d’altre meraviglie riguardo a lui. Ancor oggi non è venuta meno la tribù di quelli che, da costui, sono chiamati Cristiani” (Ant. XVIII, 63-64)3.
E’ evidente che le affermazioni evidenziate dal carattere corsivo, presentate in tal modo, sono di uno scrittore che crede alla divinità di Gesù, alla sua risurrezione, alla sua qualità di Messia (Cristo) predetto dai profeti; un giudeo non convertito al cristianesimo, qual era Giuseppe, non avrebbe mai potuto scrivere tali cose.
da http://www.orarel.com/cristianesimo/jes ... flavio.htm
ciao
mauro
07/03/2016, 17:09
zakmck ha scritto:mauro ha scritto:un giudeo non convertito al cristianesimo, qual era Giuseppe, non avrebbe mai potuto scrivere tali cose.
Bah, Giuseppe Flavio era agli ordini dei Romani che lo utilizzarono, oltre che per fini propagandistici anche per convincere i ribelli ad arrendersi.
Le sue opere sono universalmente riconosciute come filo-romane (basti come esempio eclatante la descrizione dell'assedio di Masada!!!) e tant'e' che ancora oggi gli ebrei lo considerano un traditore e le sue opere prive di valore storico.
In ogni caso, anche al netto di possibili rimaneggiamenti che di sicuro ci sono stati, prima di prendere le sue parole come oro colato credo sarebbe il caso di pensarci sopra piu' volte.
07/03/2016, 21:24
07/03/2016, 22:23