21/02/2016, 22:53
24/02/2016, 19:35
24/02/2016, 19:47
Ufologo 555 ha scritto:... ma guarda un po' ...![]()
Hezbollah: "Colpiremo la fabbrica di ammoniaca e faremo 800mila morti"
Il Giornale, 20 febbraio 2016
Una minaccia hitleriana: non può essere definito diversamente il discorso del leader degli Hezbollah Hassan Nasrallah dal bunker-nascondiglio. Ha detto dallo schermo che, se vorrà, userà i suoi missili sulla fabbrica di ammoniaca di Haifa, la seconda città costiera di Israele e causerà un'esplosione che farà 800mila morti. Il discorso è stato tenuto nella giornata "della fedeltà ai martiri e ai leader". "E' un fatto matematico" - ha detto Nasrallah- "pochi missili su pochi impianti di ammoniaca equivalgono allo stesso numero di morti che farebbe una bomba atomica... Voi (israeliani ndr) avete la più grande forza aerea, i missili, e altri mezzi, ma noi possiamo fare lo stesso con pochi missili a poche fabbriche di ammoniaca".
Ma non funziona questa presentazione degli Hezbollah come un Davide contro Golia: il numero dei loro missili ormai, premio di fedeltà per la guerra di Assad in cui gli Hezbollah hanno collaborato a fare 250mila morti, ammonta ormai a 150 mila. E infatti Nasrallah si è contraddetto: “I leader di Israele capiscono che la resistenza (lui la chiama così ndr) ha la capacità di coprire l'intera Palestina occupata (e chiama così Israele ndr) di missili". E poi di nuovo però un passo indietro: "Non vogliamo la guerra, ma conserviamo questa capacità deterrente".
Il vero motivo del discorso di Nasrallah, del quale si è scritto che abbia una malattia grave e che sia in cura a Teheran presso specialisti russi, risiede nella complessa situazione degli Hezbollah. La scelta ormai quadriennale di fiancheggiare Assad come maggiore strumento egemonico iraniano ne ha migliorato le capacità di combattimento dopo le esperienze da protagonisti di Qusayr, Qalamoun, Arsal. Ne ha fatto il protettore del libano dalla minaccia jihadista sunnita. L'esperienza di combattimento ha attratto molti giovani libanesi, la loro influenza si è espansa fino a diventare in certi casi consiglieri dei Houti filo-iraniani in Yemen.
Le sue strutture militari, il numero dei suoi missili puntati su Israele si è enormemente ampliato. Ma i morti in battaglia (si parla di ben 2000) sono troppi, c'è un capillare ritiro in atto. Inoltre la Siria ha dominato per decenni il Libano con la forza, per molti libanesi, il ruolo di fiancheggiamento della Siria è sgradito; e la vicinanza all'Iran ha creato una faccia puramente iraniano-sciita, troppo per un gruppo terrorista che ha sempre cercato di giocare la carta della resistenza antimperialista anti-israeliana come quella maggiore, e ne ha fatto una fonte di egemonia nel mondo arabo.
Nasrallah ha paralizzato la vita interna del Libano, fra l'altro impedendo l'elezione del presidente; le sue fonti di finanziamento potrebbero subire un cambio di rotta nella leadership iraniana dopo le elezioni. Ed ecco quindi che per rafforzare l'immagine Nasrallah ricorre all'odio anti-israeliano. Ad Haifa il sindaco dice che è bene che si parli di quegli impianti pericolosi, anche se a farlo è stato "un codardo da un bunker". Il Capo di Stato maggiore Gadi Eisenkot dice: "Esiste da parte nostra una deterrenza effettiva… Il confine col Libano è quieto dal 2006, l'anno della guerra".
http://www.fiammanirenstein.com/articol ... =3&Id=3806
24/02/2016, 19:50
24/02/2016, 20:23
24/02/2016, 23:41
25/02/2016, 14:10
Ufficiale: la Turchia è ora in ‘regime di sospensione’ da parte della NATO per il sostegno illegale sia dell’ISIS che di al-Nusra e per le azioni militari condotte contro obiettivi siriani. La Turchia resterà fuori dalla NATO fino a quando Erdogan resterà in carica.
Veterans Today – Gordon Duff, Jim W. Dean e James Hanke, Colonnello (in pensione) della US Army Special Forces
Fonte: http://www.veteranstoday.com
Link: http://www.veteranstoday.com/2016/02/22/cooked-goose-turkey-wont-last-6-months-against-russia/
23.02.2016
25/02/2016, 14:43
MaxpoweR ha scritto:E ci mancherebbe pure si sono infilati come ladri in casa d'altri chiudendoli nello sgabuzzino senza luce nè acqua a radendo a suolo pure tutti i mobilie si sono pure fregati i soldi necessari alla ricostruzione; mi stupirei se i "vicini" non li guardassero con sospetto e non volessero sbarazzarsi di inquilini tanto incivili che stanno dove stanno e restano impuniti solo perchè sono AMICI DEGLI AMICI.
04/03/2016, 15:29
04/03/2016, 16:41
05/03/2016, 01:44
05/03/2016, 08:47
05/03/2016, 13:15
mik.300 ha scritto:ma ho sentito che i 2 vivi
si sono liberati da soli,
hanno sfondato la porta
e sono usciti..
MA QUANTO E' CREDIBILE QUESTA STORIA??
L'Italia paga ancora Così i jihadisti liberano i nostri due ostaggi
Pollicardo e Calcagno non sono più nelle mani dei terroristi: "Stiamo bene". Decisivo un versamento milionario effettuato tramite un meccanismo di trasferimento fondi legale
L'Italia paga e i due ostaggi italiani sopravvissuti, Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, rispuntano come d'incanto il giorno dopo la morte degli altri colleghi della ditta Bonatti sequestrati lo scorso luglio in Libia.
non è escluso che pure Fausto Piano e Salvatore Failla dovessero venire liberati, ma qualcosa è andato storto e sono stati falciati dai miliziani di Tripoli, che hanno dichiarato guerra allo Stato islamico.Ieri mattina alle 9, gli ostaggi superstiti appaiono in un ufficio delle forze di sicurezza libiche a Sabrata. Barbe lunghe, volto scavato, ma sono sorridenti. In un video di 20 secondi postato in rete dichiarano: «Sono Gino Pollicardo con il mio collega Filippo Calcagno. Siamo in un posto sicuro, un ufficio di polizia in Libia. Stiamo bene e speriamo di tornare urgentemente in Italia perché abbiamo bisogno di ritrovare le nostre famiglie». Poi si attaccano al telefono e chiamano i familiari con i cellulari dei liberatori. «Non ho nessun dettaglio e non sappiamo come sia avvenuta la liberazione. Ma finalmente abbiamo parlato con lui dopo otto mesi di angoscia» dichiara Gianluca il figlio di Calcagno. Ema, la moglie cilena di Pollicardo, sottolinea: «Sono 228 giorni che viviamo in questa angoscia. Stamattina (ieri per chi legge, nda) non mi aspettavo la telefonata di mio marito. Mi ha detto di stare calma, che sta bene. Siamo molto vicini alle altre due famiglie (degli ostaggi italiani uccisi, nda) e provati».Le versioni sulla liberazione divergono radicalmente. Secondo il generale Hussein al Zawadi, leader della municipalità di Sabrata, i due ostaggi italiani sono stati strappati ai rapitori con un blitz. La brigata «Febbraio al Ajilat-2», che martedì o mercoledì ha intercettato i carcerieri di Piano e Failla uccidendo anche i rapiti, ha parlato di «cruento blitz in un covo di Daesh (lo Stato islamico, ndr) grazie ad Allah». Al momento non ci sono né foto, né video della battaglia. Secondo il capo del Consiglio militare di Sabrata, Altaher Algrabli, i carcerieri sarebbero stati inseguiti e due donne kamikaze si sono fatte esplodere.Il sindaco di Sabrata, Hosin al Dauadi, fornisce una versione diametralmente opposta sostenendo che «non c'è stata alcuna battaglia. I rapitori erano fuggiti. Il tutto è stato coordinato con l'unità operativa di Misurata su richiesta delle autorità italiane». Secondo il primo cittadino «i due italiani non mangiavano da una settimana» e sarebbero stati abbandonati dai carcerieri in una cantina di una famiglia marocchina a Tallil, vicino a Sabrata, circa tre chilometri dal luogo dove sono stati uccisi gli altri due ostaggi. Il sindaco ha addirittura sostenuto che i due italiani «sono stati trovati lunedì» prima dell'operazione che ha provocato la morte dei loro compagni. Se fosse vero vuol dire che ci si attendeva la liberazione anche degli altri due, prima di annunciare il rilascio.Per liberare gli ostaggi o si paga o si spara. Il conflitto a fuoco nel deserto è costato la vita a Piano e Failla. L'Italia ha pagato per i due ostaggi superstiti. «Già un mese fa il rilascio era in dirittura d'arrivo», spiega una fonte del Giornale informata sul caso. A Tripoli è trapelata la notizia che per i 4 ostaggi fosse stato richiesto un riscatto di 12 milioni di euro e la prima parte, 6 milioni era già stata versata. «Queste cifre sono esagerate, ma la trattativa era praticamente chiusa. Mancavano solo i dettagli sulle procedure di rilascio», spiega la nostra fonte. Nel pacchetto dovevano esserci anche i due ostaggi uccisi, ma qualcosa è andato storto. «Sono stati intercettati senza sapere che a bordo c'erano gli ostaggi, non volevano più consegnarli o è intervenuto una banda dello stesso clan che puntava ad alzare il prezzo. Non ci sono ancora certezze», spiega la fonte del Giornale.Pollicardo e Calcagno sono stati più fortunati. Il riscatto era stato almeno in parte già pagato non dallo Stato italiano. La società Bonatti è responsabile per i suoi tecnici in Libia, a maggior ragione quelli sequestrati. «Il sistema utilizzato si basa sull'hawala, un sistema informale di trasferimento fondi» spiega la fonte a conoscenza del caso. Di fatto si è studiato un meccanismo di pagamento praticamente «legale». Il clan di Sabrata è potente e con addentellati in mezzo mondo. Per la liberazione dei rapiti è stato acquistato un bene, un valore, all'estero. Anziché pagare il prezzo di mercato gli italiani hanno accettato una cifra più alta. La differenza finisce attraverso l'hawala, sistema utilizzato nei Paesi islamici come la Libia travolti dai jihadisti, a Sabrata: e gli ostaggi vengono liberati. Una procedura già avviata, ma messa in difficoltà dai combattimenti scoppiati in città fra miliziani e Stato islamico. Alla fine si riesce a salvare solo due ostaggi.
15/03/2016, 03:52
15/03/2016, 09:49