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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 16/03/2016, 15:04 
quindi quelli che partono col gommone
li lasciamo affogare in mare?
se lanciano l'sos si fa finta di niente??

mah....................

ma non sarebbe ora di rimpatriare
i clandestini?
sulle multinazionali che depredano
le risorse locali lo dico da 20 oagine..

a loro i soldi,
ferrari, mign.otte, viaggi x il mondo,
ecc.
le grane a noi..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 16/03/2016, 17:58 
mik.300 ha scritto:
quindi quelli che partono col gommone
li lasciamo affogare in mare?
se lanciano l'sos si fa finta di niente??

mah....................

.

Ecco!.. lo capisci ora che non si possono lasciare gente che rischia di affogare in mare? .[:246]
Non c'è niente da fare, vi è solo da controllare i flussi,e rimpatriare immediatamente chi non è in regola,però sempre dico se questo lavoro fosse fatto nei luoghi di origine,credo che ci sarebbero meno gente da rimpatriare.


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 16/03/2016, 18:55 
bleffort ha scritto:
mik.300 ha scritto:
bleffort ha scritto:
mik.300 ha scritto:
bleffort ha scritto:
mik.300 ha scritto:
ma questi stanno a zero..
chiamate il medico..
se li vanno a prendere col traghetto,
diminuisce il flusso?????

poi c credo che ungheria, austria,
chiudono le frontiere..

ma piuttosto che favorire l'esodo forzato
quando parlano di aiutare quei paesi
a crescere e prosperare??

ma a pancia piena
e quella di emiliano dev'esserla molto,
è facile sparare kazz.ate..

Questa di andarli a prenderli è stata una mia idea postata un po di tempo fa, lo smistamento dei migranti che arrivano sulle nostre coste attualmente viene fatto nel nostro territorio,però quelli che non hanno diritto di asilo e che devono essere rimpatriati,la maggioranza di questi sfuggono ai controlli e rimangono nel nostro paese creando il caos che abbiamo,contrariamente se questo lavoro si farebbe sul luogo di prelevamento,in questo modo faremmo entrare molto meno persone e tutte inseribili nel nostro contesto sociale. [:296]



ma questa è una sciocchezza..
non è che se li vai a prendere a casa loro
quelli "non selezionati" se ne tornano indietro..

ci provano lo stesso..

Ma non è la stessa cosa,forse ci potrebbero riprovare lo stesso in seguito, altro lasciarli liberi in casa nostra,altro è non imbarcarli,in questo modo se cambiano idea ci verrebbe più facile ritornarsene nelle loro nazioni più tosto che rischiare la vita in mare.


GIURO CHE NON HO CAPITO..
IL RAGIONAMENTO..

comunque già adesso
li vanno a prendere a casa loro..
perchè intercettare le barche
a pochi km dalle coste libiche
= è come andare a prelevarli a casa..

In questo caso non la capisci la differenza! [:(],facendo lo smistamento in terra ferma nei luoghi di partenza è chiaro che quelli che partono con i gommoni devono essere lasciati al loro destino è una loro decisione rischiare la loro vita.
Il motivo per il quale dico questo è che è impossibile fermare totalmente lo spostamento di interi popoli spinti dalla fame e dalle guerre che poi tra l'altro l'abbiamo creato noi.
E bene che ripassiate un po di storia. [:305]



ma che fai?
prima dici una cosa
e poi l'esatto contrario??

comunque la mia era una provocazione,
riproponevo la linea politically correct vigente..

io pattuglierei al largo della libia,
per riportare i clandestini a terra..
non per tragittarli in italia..



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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 16/03/2016, 20:06 
Cita:
Laura Boldrini, così il Capitale si serve dei migranti


di Diego Fusaro | 13 marzo 2016


Scrive Laura Boldrini su Twitter il 12 marzo 2016: “L’Italia è un Paese a crescita zero. Per avere 66milioni di abitanti nel 2055 dovremo accogliere un congruo numero di ‪#‎migranti‬ ogni anno”. Intanto, mi sia lecito rilevare che non è chiaro perché mai dovremmo per forza salire a 66 milioni: dove sta scritto? Ce lo chiede l’Europa? Per quale ragione bisogna crescere di numero e raggiungere l’obiettivo dei 66 milioni? In secondo luogo: non è chiaro perché, anziché favorire politiche sociali di aiuto alle famiglie e alle fasce più deboli della popolazione, si debba crescere numericamente attirando gente che arriva da altre realtà. Insomma, non è chiaro perché la crescita numerica debba avvenire sul fondamento dell’immigrazione. Da tale affermazione, oltretutto, pare che l’immigrazione sia una necessità nostra. E che, dunque, occorrano deportazioni di massa di migranti in funzione del raggiungimento del fatidico numero dei 66 milioni.

Il segreto, in fondo, sta tutto qui: la signora Boldrini, “maschera di carattere del capitale” (Marx), ci sta dicendo che l’economia ha bisogno di nuovi schiavi da sfruttare senza riserve: e tali sono i migranti, elogiati di facciata, e poi usati come carne da macello. L’obiettivo, cara signora Boldrini, sappiamo bene qual è: rendere anche noi come i migranti, senza diritti, puri schiavi nomadi alle dipendenze del capitale e delle leggi della delocalizzazione.

È sotto questo profilo che emerge il nesso simbiotico che lega la flessibilizzazione delle masse e il nuovo paradigma antropologico dell’homo migrans, con annesse celebrazioni entusiastiche e altamente ideologiche della flessibilità e della migrazione come stili di vita contraddistinti dall’indipendenza e dalla varietà e contrapposti alla precedente eticità stabilizzata borghese e proletaria.

La Destra del Denaro vuole i migranti come “esercito industriale di riserva” (Marx) di sfruttati a basto costo, sempre ricattabili; la Sinistra del Costume giustifica questo sfruttamento con la retorica buonista, con la “pappa del cuore” (Hegel) dell’elogio in stile boldriniano dell’immigrazione come ottava meraviglia del mondo (sempre guardandosi bene dal descrivere i traffici, il business e lo sfruttamento legati a tale pratica). La Destra del Denaro pone la struttura, la Sinistra del Costume fissa le sovrastrutture.

La condizione dell’homo migrans è quella dell’uomo sradicato e strutturalmente “svuotato” della sua identità, sempre pronto – bagaglio alla mano – a darsi per mare. Privato di una solida struttura simbolica in grado di opporre resistenza e di far valere un’istanza critica rispetto alle logiche illogiche della migrazione, l’homo migrans è chiamato ad adattarsi di volta in volta alle terre e ai contesti in cui è spinto dalla sua condizione flessibile. La sua personalità non può mai stabilizzarsi nella forma di un io solido e radicato, essendo invece sottoposta a un divenire incessante che la rende strutturalmente malleabile e ridefinibile. Egli deve figurare come un sans papier privo di ogni garanzia e disposto a spostarsi per il mondo ridotto a mercato planetario.

Con buona pace delle masse lobotomizzate e delle retoriche della sinistra alleata del capitale, a vincere, con i processi di immigrazione di massa, non sono né i migranti, né i lavoratori, formanti entrambi il polo in divenire del nuovo Servo precarizzato e nomade. A trionfare sono, invece, il Signore neo-feudale e il capitale, con la sua insaziabile ricerca di braccia e neuroni disposti a fare il medesimo a un prezzo più basso: il Servo è ora ridotto a massa senza diritti e senza radicamento, in costante mobilità, nomade e alle dipendenze del capitale e delle sue delocalizzazioni.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03 ... i/2541928/


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 16/03/2016, 20:16 
ma roba da pazzi..
in Francia x ogni figlio lo stato
ti passa 300 euro al mese

e infatti fanno figli come conigli..
qui quasi quasi ti lasciano per la strada..

invece di incentivare le famiglie italiane
si preferisce importare gli stranieri..

MA QUANTO SONO KOGLIONI QUESTI??

A CINGHIATE IN TESTA E A SANGUE..



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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 19/03/2016, 00:49 
Cita:
Cameron manda le navi in Libia per fermare i flussi di profughi

Londra schiera la Hms Enterprise per contrastare il traffico di uomini: se va in porto l'accordo con la Turchia il fronte caldo dell'immigrazione rischia di tornare ad essere quello del Mediterraneo centrale


Contro una nuova ondata di sbarchi scende in campo la Royal Navy.

Il primo ministro britannico David Cameron intende schierare nel Mediterraneo meridionale la nave Hms Enterprise per monitorare le partenze dalle coste della Libia. La notizia, riportata dai media inglesi, arriva nelle ore cruciali in cui a Bruxelles i leader della Ue si riuniscono per chiudere l'accordo con la Turchia proprio sull'emergenza migranti.

La rotta che passa dal mar Egeo e quindi dai Balcani, però, non è l'unico fronte caldo. Con l'arrivo dell'estate, complice l'instabilità del Nordafrica e il probabile (seppur non ancora certo) impegno turco a "sigillare" l'Egeo, gli esperti si attendono una forte ripresa dei flussi di migranti verso la Sicilia.

La Enterprise incrocerà dunmque davanti alle coste libiche per intercettare e bloccare i trafficanti di uomini. Secondo fonti britanniche interpellante dall'Independent, i barconi potrebbero essere rispediti verso l'Africa per essere distrutte, sul modello dell'operazione in capo alla Nato che verrà messa in atto fra Turchia e Grecia.

"Oggi dobbiamo concentrarci nel distruggere il business dei trafficanti - ha spiegato Cameron da Bruxelles - Rompendo il nesso tra l'imbarcarsi e l'automatico riconoscimento di un posto in Europa. Se riusciamo a stipulare un accordo con la Turchia che riporti indietro i migranti approdati sulle isole greche sarebbe un ottimo passo, ma non bisogna dimenticarsi della Libia.

Oggi a Taranto sono arrivate 592 persone soccorse nei giorni scorsi dalla guardia costiera nel Canale di Sicilia mentre andavano alla deriva su alcuni gommoni.


http://www.ilgiornale.it/news/mondo/cam ... 36822.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 21/03/2016, 09:15 
cameron distrugge le imbarcazioni
+renzi fa il traghettatore..

sentite qua..
quando parlavo di tribù,
migrazioni in cerca di meglio, ecc.

http://www.corriere.it/esteri/16_marzo_ ... fe45.shtml

I migranti: «Nessuno ci ha detto
che non potevamo più venire»

La disperazione di chi sa che potrebbe essere rimpatriato: «Abbiamo venduto tutte le mucche per trovare i 5mila dollari di questo viaggio. Ora chi glielo dice a mio padre?»

fino a ieri mesi per decidere sulla domanda di asilo
adesso la grecia dovrebbe valutare in poche ore
se rispedire indietro oppure no..
roba da esaurimento nervoso..
infatti manca personale e strutture..

io avrei fatto così..
hot spot in turchia,
"..chi è ok, lo trasportiamo noi in grecia..
tutti gli altri che fanno per conto proprio
li rispediamo indietro
senza alcuna verifica.."

c voleva tanto ??



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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 22/03/2016, 00:25 
Cita:
La nuova paura della Germania

«L'accordo con la Turchia è adottato». L'annuncio è arrivato poco prima delle 16 di ieri su Twitter dal premier finlandese Juha Sipila, a cui ha fatto eco subito dopo il premier ceco, Bohuslav Sobotka, in relazione all'intesa sui migranti in discussione a Bruxelles. Dal 20 marzo, torneranno in Turchia tutti i migranti irregolari in viaggio verso le isole greche. Il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, dopo nuove negoziazioni con il premier turco Ahmet Davutoglu, ha chiesto ai leader europei di sottoscrivere un nuovo testo, dato che giovedì sera i 28 leader avevano sospeso i lavori poco dopo la mezzanotte senza arrivare a un accordo condiviso.

Di fatto, Ankara accetta il principio che tutti i migranti (che siano rifugiati o persone in cerca di lavoro non ha alcuna importanza) che vanno in Grecia torneranno in Turchia. Per ogni migrante tornato indietro, il governo turco invierà un migrante siriano nell'Ue. È il meccanismo che viene ritenuto unanimemente in grado di scoraggiare i viaggi nell'Egeo. Ma a far cedere Ankara è stato il fatto che nel testo si prevede anche un'accelerazione dei primi 3 miliardi di euro ad Ankara e l'apertura del capitolo negoziale 33 (quello che riguarda il budget) per l'adesione della Turchia all'Ue.

Mediazione? Resa? Una sola cosa appariva certa, fin dall'inizio dei lavori di giovedì: la volontà quasi feroce di Angela Merkel di arrivare in qualche modo a un accordo con Ankara, anche pagando un prezzo politico, oltre che economico, molto alto. Il perché è presto detto: i servizi segreti tedeschi hanno reso noto al governo che la situazione in Germania è già oggi potenzialmente esplosiva, ben peggiore di quanto si possa pensare all'esterno. Hans-Georg Maaßen, numero uno dell'intelligence interna BfV, ha dichiarato che lo Stato islamico sta deliberatamente impiantando jihadisti tra i rifugiati che stanno arrivando in Europa e che il numero di salafiti in Germania è salito a 7900 dai 7mila del 2015 e dai 5500 del 2013: «I salafiti vogliono instaurare un Stato islamico in Germania». Sono oltre 800 i residenti nel Paese - il 60% dei quali con passaporto tedesco - che si sono uniti all'Isis in Siria e Iraq e stando ai dati dell'Ufficio federale della polizia criminale, un terzo di loro è già tornato in Germania.

Stando a dati di Rob Wainwright, capo di Europol, sono oltre 5mila i jihadisti europei ritornati nel Continente dai teatri di guerra dove hanno ricevuto addestramento e combattuto. E i fatti di cronaca cominciano a essere inquietanti. Una 15enne tedesca di origine marocchina, infatti, ha accoltellato un ufficiale di polizia a Hannover, un gesto che le autorità definiscono da "lupo solitario", ma in nome dell'Isis. Il fatto è accaduto il 26 febbraio alla stazione centrale della città tedesca, quando due poliziotti hanno notato la ragazza - identificata come Safia S. - che li seguiva. Quando l'hanno fermata, chiedendole i documenti, la ragazza invece della carta d'identità ha preso dalla tasca un coltello da cucina con cui ha colpito l'agente al collo, ferendolo seriamente. Una volta arrestata, la polizia ha scoperta che la giovane aveva con sé un secondo coltello. Queste le parole del portavoce della polizia di Hannover: «Non mostrava alcuna emozione, la sua unica preoccupazione è che il velo con cui si copriva il capo fosse trattato bene. Che il poliziotto potesse morire non era affatto affar suo».

Una volta portata in tribunale, il 3 marzo, la verità è emersa: il pubblico ministero, Thomas Klinge, ha infatti reso noto che Safia aveva attraversato il confine turco-siriano per unirsi all'Isis, ma poi aveva desistito su insistenza della madre che l'ha convinta a tornare in Germania il 28 gennaio. Il quotidiano Die Welt ha poi scoperto che Safia era un membro prominente della comunità salafita locale almeno dal 2008, quando aveva soltanto sette anni e appariva in molti video di propaganda insieme a Pierre Vogel, un tedesco convertito all'Islam e divenuto uno dei predicatori salafiti più noti del Paese. Il fratello di Safia, Saleh, è detenuto in Turchia, dove è stato arrestato mentre si addestrava con lo Stato islamico.

Ma la paura è diffusa. Il 4 febbraio la polizia ha arrestato quattro presunti membri dell'Isis con l'accusa di pianificare attacchi jihadisti a Berlino: per fermarli sono stati utilizzati 450 poliziotti impegnati in raid coordinati. Il capo della cellula è un algerino di 35 anni, arrivato in Germania l'autunno scorso come profugo siriano insieme a moglie e figli: ha confessato di aver ricevuto addestramento militare dall'Isis. Algerini anche gli altri tre, uno abitante a Berlino con identità francese e gli altri a Hannover: due di loro avevano contatti con islamisti in Belgio. Ma la paura più grande resta quella del reclutamento presso i profughi che continuano ad arrivare in Germania, visto che lo stesso Hans-Georg Maaßen ha confermato come il bersaglio prioritario della propaganda siano i centri di prima accoglienza e gli ostelli. Nonostante i salafiti rappresentino soltanto una piccola parte della comunità musulmana tedesca, sono anche quella più dinamica ed estrema, quindi capace di attrarre giovani pronti ad azioni terroristiche attive.

Il 16 febbraio scorso, oltre 200 poliziotti hanno compiuto un blitz nella case di 44 salafiti a Brema e il ministro dell'Interno del Lander, Ulrich Maurer, ha ordinato la chiusura della Islamischen Fördervereins Bremen, l'associazione islamica cittadina, con l'accusa di reclutare miliziani per il jihad: «È a dir poco apocalittico il fatto che abbiamo nel cuore della nostra città persone pronte, da un giorno con l'altro, a partecipare ad atti di terrore di massa in nome dell'Isis». Questo dopo che nel dicembre del 2014 sempre le autorità di Brema avevano chiuso la Kultur-und Familieverein, un'associazione che vide alcuni dei suoi membri associarsi all'Isis in Siria.

Questo il giudizio al riguardo del capo di Europol, Rob Wainwright: «L'Europa sta affrontando la più grave minaccia terroristica da un decenni a questa parte. Ci aspettiamo che l'Isis o altri gruppi islamisti compiano nuovi attacchi sul nostro territorio con la finalità di uccidere più civili possibili. Inoltre, c'è la minaccia dei cosiddetti "lupi solitari" e dei loro attacchi improvvisi, senza contare il numero sempre crescente di foreign fighters che ritornano in Europa dove aver combattuto e che possono operare come cellule in sonno pronte ad attivarsi. Per l'Europa questa è una sfida completamente nuova».

Un recente sondaggio condotto da YouGov per l'agenzia di stampa Deutsche Presse Agentur (Dpa) ha scoperto che il 66% dei tedeschi si attende un attacco dell'Isis o di altri gruppi islamici sul suolo tedesco quest'anno, mentre il 17% non pensa che accadrà e un altro 17% dice di non avere un'opinione al riguardo. Parlando a un convegno internazionale della polizia il 25 febbraio a Berlino Hans-Georg Maaßen è stato chiaro: «La Germania non è un'isola, dobbiamo renderci conto che diventeremo un bersaglio di attacchi jihadisti e dobbiamo essere preparati». Insomma, emergenza vera. Tale da giustificare anche un accordo al ribasso con la Turchia in sede europea. Servirà o è troppo tardi?






http://www.ilsussidiario.net/News/Econo ... ia/689140/


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 22/03/2016, 00:29 
Cita:
Il business sui migranti nei paesi del nord Europa

C'è anche un altro risvolto, oltre a quanto ho già scritto, nella patetica gestione europea dell'immigrazione, un risvolto che parte da lontano quasi come un peccato originale: ammantare di umanitarismo ciò che per molti è soltanto un business e pagare poi il prezzo quando la situazione sfugge di mano. È il caso della Svezia. Sapete infatti chi è la principale beneficiaria delle politiche di accoglienza svedesi? Ica Bank, una banca che lo scorso novembre ha presentato alla Swedish Migration Agency una bella fattura da 8 milioni di dollari per aver fornito ai migranti carte pre-pagate. Per ogni prelievo di contanti, Ica Bank prende una commissione di 2 dollari e per ogni carta pre-pagata attivata qualcosa come 21 dollari. Ma c'è di più: l'istituto ha infatti vinto l'appalto per il servizio in regime di monopolio, senza bando di gara e il contratto con la Swedish Migration Agency è stato prolungato fino al marzo 2017. Accidenti, ma non è lo stesso Paese che ha annunciato 80mila espulsioni?

In Svezia l'accoglienza è un business gestito prevalentemente da operatori privati che fanno profitti faraonici: nel 2015, la 30 aziende più grandi che forniscono un tetto ai migranti hanno fatturato alla Swedish Migration Agency per circa 109 milioni di dollari: il tutto, finanziato dai soldi dei contribuenti svedesi. Nel novembre dello scorso anno, inoltre, la Swedish Migration Agency ha pagato 174 milioni di dollari per un periodo di 11 mesi di permanenza di migranti presso proprietari di immobili del settore privato. Buzzi in stile Ikea, magari senza Carminati ma il concetto è quello. Molte delle aziende che offrono accoglienza ai migranti hanno infatti ampi margini di profitto, spesso superiori al 50%: la Defakon Renting del 68%, la Nordic Humanitarian AB del 58% e la Fastigheterna på Kullen AB del 50%.

L'azienda più grande e conosciuta è la Jokarjo AB di proprietà di Bert Karlsson, più conosciuto nel suo Paese per essere stato direttore di un'etichetta discografica. Un vero esempio di coerenza, perché agli inizi degli anni Novanta fondò un partito, Nuova Democrazia, che chiedeva la riduzione dell'immigrazione in Svezia e con tale finalità sedette anche in Parlamento tra il 1991 e il 1994. Sapete quanto ha fatturato la sua azienda alla Swedish Migration Agency nel 2015? Qualcosa come 23,9 milioni di dollari. La ricetta del suo successo è semplice: «La mia idea è che bisogna fare le cose meglio e più a buon mercato di chiunque altro». Concetto quest'ultimo ottimamente espresso con le azioni, visto che nelle sue strutture i migranti devono comprarsi da soli la carta igienica, ad esempio, mentre nel contratto con la Swedish Migration Agency si parla chiaramente di fornitura gratuita di carta igienica, pannolini sanitari e per bambini. Insomma, la Swedish Migration Agency paga Karlsson con soldi pubblici per servizi che lui non eroga. E stiamo parlando dell'azienda più grande del settore, operatori minori cosa faranno?

C'è poi il business dei bambini migranti non accompagnati, i quali in base alla legge svedese devono vedersi assegnato un tutore legale che diviene responsabile del comportamento e della salute del bambino. Nel dicembre del 2015, la stampa svedese rendeva noto che da dati ufficiali vi erano tutori legali con in carico 29 migranti minorenni: quanto rendeva loro questo servigio? Più di 7mila dollari al mese, il tutto a fronte di un servizio di fatto non reso o reso male, perché appare difficile poter curarsi contemporaneamente di 29 bambini senza genitori e per di più stranieri. Il tutto, a fronte di un numero sempre crescente di piccoli profughi che spariscono nel nulla.

L'industria dell'immigrazione è un business enorme a spese dei contribuenti, a Roma come in Svezia. Lo dimostrano le cosiddette "foster homes", le case affido per rifugiati non accompagnati: pochi giorni fa, infatti, è emerso che uno dei responsabili della Swedish Migration Agency è anche titolare di una compagnia, la Starkfamn Familjehem AB, la quale casualmente fornisce proprio "foster homes". Quindi, non solo un business per i privati ma anche per funzionari pubblici furbi. Vedremo se l'accordo con la Turchia scongiurerà nuovi afflussi di massa, ma, in moltissimi casi, il danno è già stato compiuto con anni e anni di gestione allegra e clientelare di un fenomeno che non è meramente demografico ma anche di sicurezza sociale. Ne sanno qualcosa in Germania e anche nella Svezia del welfare universale voluto da Olof Palme negli anni Settanta.

Se per caso si arrivasse davvero a un conflitto in Libia, prepariamoci però a una nuova invasione che sarà tutta italiana, visto che i barconi che partiranno verso il Mediterraneo saranno di competenza nostra: come agiranno al riguardo i partner europei? Alzeranno muri e ci tratteranno come hanno trattato la Grecia finora o si faranno carico delle loro responsabilità? Anche perché io temo che, concentrati come sono sull'esistente e sull'emergenza, i Paesi europei stiano sottovalutando un possibile nuovo fronte di immigrazione di massa, ovvero quel Libano che accoglie nei campi profughi palestinesi quasi 2 milioni di siriani e che è sull'orlo di una crisi economica gravissima e di un possibile, nuovo conflitto interno. Se davvero si arrivasse a una nuova guerra civile, l'ondata migratoria sarebbe biblica. E purtroppo c'è chi avrebbe interesse a destabilizzare il Libano in chiave anti-iraniana, vista la forza di Hezbollah che è anche nel governo di Beirut, ora che Assad sembra inamovibile dal potere a Damasco: Arabia Saudita in testa, la quale l'altro giorno ha massacrato 119 civili (tra cui 22 bambini) con un raid aereo su un mercato in Yemen, ma continua a guidare il Comitato per i diritti umani dell'Onu.

In Libano, infatti, sembra riacutizzarsi la cosiddetta "crisi della spazzatura" scoppiata nell'agosto dello scorso anno, quando il governo fu incapace di rinnovare il contratto per la gestione dei rifiuti con la Sukken e in pochi giorni larghe parti del Paese si trasformarono in vere e proprie discariche a cielo aperto, scatenando le proteste di piazza della gente. Per giorni le strade di Beirut ribollirono di rabbia popolare, con la gente che accusava il governo di malagestione e corruzione e ponendo le basi a quella che molti dipinsero come una possibile nuova "rivoluzione dei cedri". Dopo il picco estivo, le proteste calarono di intensità, ma la situazione è rimasta molto seria, vista l'emergenza sanitaria perenne che vede moltissimi libanesi colpiti da virus legati a liquami e immondizia. La scorsa settimana, poi, la decisione del governo di rinviare l'apertura di tre impianti per il sotterramento dei rifiuti è stata letta dalla popolazione come l'ennesimo esempio di incapacità e corruzione, tanto che il gruppo di pressione We Want Accountability ha messo in guardia rispetto a misure di sorpresa. Nuove proteste in arrivo?

Il problema è che in Libano la situazione è esplosiva non soltanto per la crisi dei rifiuti, visto che da un lato è in atto una vera crisi diplomatica con l'Arabia Saudita e gli alleati di Ryad e dall'altro c'è la presa di posizione internazionale contro Hezbollah, bollata come "entità terrorista" da molti governi e organismi internazionali riconosciuti. L'Arabia ha cominciato la sua destabilizzazione del Libano mesi fa, quando la decapitazione a Ryad del predicatore sciita Nimr al-Nimr scatenò una violenta reazione da parte di Hezbollah che i sauditi non gradirono affatto e utilizzarono come pretesto per dare il via a ritorsioni. Immediatamente Ryad annullò il pacchetto di aiuti da 3 miliardi verso l'esercito libanese e anche quello di 1 miliardo di dollari a supporto dell'economia: privata dei turisti del Golfo, l'economia libanese è rapidamente deteriorata arrivando alla recessione. Inoltre, sempre l'Arabia ha espulso 300mila lavoratori libanesi, i quali annualmente inviavano a casa rimesse per 4,7 miliardi di dollari, un altro colpo mortale all'economia. Se per caso altri Paesi del Golfo dovessero seguire l'esempio saudita, per il Libano sarebbe la fine e un'ondata di proteste potrebbe presto degenerare in guerra civile.

Inoltre, nel dicembre scorso il Congresso Usa ha varato una legge che vieta alle banche di operare con Hezbollah e con altre organizzazione legate alla resistenza libanese. Subito dopo quest'atto, il Consiglio per la Cooperazione del Golfo ha votato una risoluzione, approvata in seguito anche dai ministri dell'Interno e degli Esteri della Lega Araba, in base alla quale Hezbollah veniva qualificato come "movimento terroristico". Di più, gli Usa hanno anche deciso un'azione contro la televisione libanese, Al-Manar, al fine di ridurne le capacità di trasmissione, definendo i contenuti dei programmi propagandistici per la resistenza sciita. Insomma, se una seconda guerra civile può ancora essere evitata, il rischio di una nuova invasione del Paese appare invece molto alto partendo da questi presupposti. E avendo fallito in Siria, dove proprio Hezbollah, iraniani e soprattutto aeronautica russa hanno messo la museruola alle mire di destabilizzazione sunnite nell'area, difficilmente Ryad perderà questa occasione, sfruttando oltretutto la solidarietà degli altri Paesi del Golfo, degli Usa e soprattutto di Israele, Paese per cui l'Iran resta sempre il nemico numero uno, soprattutto dopo l'accordo sul nucleare voluto da Stati Uniti e Ue.

Lo ripeto: se sarà crisi in Libano, non solo saranno i 2 milioni di siriani più i 350mila profughi palestinesi a muoversi per fuggire, ma anche la popolazione civile libanese, andando a formare un onda d'urto in un contesto già in fiamme sia in Siria che in Libia, senza contare l'Iraq e potenzialmente l'Egitto. Chissà se l'Europa dei mille vertici e delle mille emergenze starà valutando questa ipotesi prima che sia, ancora una volta, troppo tardi.




http://www.ilsussidiario.net/News/Econo ... pa/689383/


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 22/03/2016, 09:36 
http://milano.corriere.it/notizie/crona ... b898.shtml

La furia in treno: colpisce ragazza
alla testa col martelletto per 15 euro

La ragazza, una 22enne bergamasca, era sola nello scompartimento: ha riportato una frattura alla teca cranica. Il responsabile è stato raggiunto dai carabinieri

L’ha colpita alla testa con il martelletto frangivetri preso dal treno, con tale violenza da provocarle una frattura del cranio. E solo per portarle via il cellulare e i 15 euro che aveva nel portafogli. Lei è una ragazza di 22 anni, della provincia di Bergamo, ferita gravemente mentre si trovava sul treno per Milano, dove aveva in programma di trascorrere la serata. Fortunatamente la ragazza non ha perso conoscenza ed è riuscita a dare l'allarme: i carabinieri della locale stazione hanno seguito le tracce dell'aggressore e fermato poco lontano, in un'area dismessa, un romeno 32enne pregiudicato, già espulso dall’Italia l’anno scorso, noto alle forze dell’ordine per reati violenti.



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 22/03/2016, 09:44 
Mik, che due scatole!!

A parte che non si capisce cosa c'entri questa notizia con il topic dato che si tratta di un rumeno (=non extracomunitario) e neppure sbarcato sulle coste, ma ti consiglio vivamente di smettere di leggere la cronaca, ha degli effetti destabilizzanti su di te.



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"Se riesci a mantenere la calma quando tutti intorno a te hanno perso la testa, forse non hai afferrato bene la situazione" - Jean Kerr

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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 22/03/2016, 10:23 
si questo è europeo lo so.

il punto sono le espulsioni..
difficili da praticare..
quello è il guaio..

la soluzione sarebbe il gabbio,
ti beccano, ti fai 6/7 mesi di gabbio
poi ti espellono, non te ne vai,
ti beccano ancora?
14 mesi..
e così via..
se uno rischia di pasare anni in galera
magari un pensierino a tornare in patria lo fa..

ma mi pare che il reato di immigrazione clandestina
lo vogliano abolire o no?



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
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http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 22/03/2016, 11:42 
mik.300 ha scritto:
si questo è europeo lo so.

il punto sono le espulsioni..
difficili da praticare..
quello è il guaio..

la soluzione sarebbe il gabbio,
ti beccano, ti fai 6/7 mesi di gabbio
poi ti espellono, non te ne vai,
ti beccano ancora?
14 mesi..
e così via..
se uno rischia di pasare anni in galera
magari un pensierino a tornare in patria lo fa..


In questo caso si tratta di reati comuni, non c'entra nulla l'immigrazione.

mik.300 ha scritto:
ma mi pare che il reato di immigrazione clandestina
lo vogliano abolire o no?


Ne abbiamo discusso gia' fino alla nausea. Il reato di immigrazione clandestina e' una questione meramente politica, non ha nessuna efficacia nel contrastare il fenomeno ed e' anzi assai dannoso per il sistema in quanto intasa i tribunali. Inoltre la detenzione e' solo sulla carta, ma nei fatti impossibile per via dei numeri. Anche riferendosi alle stime prudenziali, si parla di circa 150'000 clandestini presenti in media a fronte di circa 50'000 posti nelle carceri (tra l'altro tutti pieni). Ridicolo. (anche se devo aggiungere che la situazione di congestione delle carceri e' da imputare principalmente alla sciagurata legge Giovanardi per circa 20'000 posti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)

Inoltre non si parla mai dei rimpatri e sembra che nessuno faccia niente. Invece non e' cosi. I rimpatri avvengono anche se a ritmo inferiore rispetto alle espulsioni. E' su questo punto che bisogna migliorare, non sulla carcerazione, che non serve a nulla ed pure dannosa per il sistema (ad oggi sono detenuti ben 18'000 stranieri, nessuno per il solo reato di immigrazione clandestina!!!!!!).

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Discorso diverso invece per chi commette reati di altra natura, che andrebbe rimpatriato per scontare la pena nei paesi di origine, a fronte di accordi bilaterali che esistono da anni e che sono invece del tutto disattesi e ignorati.



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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 22/03/2016, 14:17 
Kyenge non molla, vuole l’invasione islamica in Europa: ecco il suo piano di pulizia etnica

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La Kyenge propone il superamento dell’attuale Regolamento di Dublino consentendo al rifugiato di presentare la domanda d’asilo non più allo Stato di prima accoglienza.

“L’intero futuro Sistema europeo comune di asilo dovrà essere basato sulla solidarietà e la piena condivisione della responsabilità tra tutti gli Stati membri”.

Lo scrive l’eurodeputata Pd Cécile Kyenge, in una lettera indirizzata al direttore della Repubblica, in cui presenta il il rapporto sull’immigrazione che è approvato questa settimana in Commissione parlamentare a Bruxelles e di cui lei è la relatrice.

La Kyenge propone il superamento dell’attuale Regolamento di Dublino consentendo al rifugiato di presentare la domanda d’asilo non più allo Stato di prima accoglienza, ma all’Unione Europea che, poi, dovrà gestirla “solidalmente” fra tutti i 28 Stati Membri. Secondo l’ex ministro italiano dell’Integrazione, poi, sospendere Schengen non è la soluzione ma serve “una gestione comunitaria delle frontiere esterne dell’Europa accelerando l’istituzione della Guardia Costiera e di Frontiera europea”. Per contrastare i “viaggi della morte” la Kyenge propone che “le persone bisognose di protezione internazionale possano richiedere un visto umanitario presso ogni consolato o ambasciata di uno Stato terzo. Una volta concesso il visto, il detentore deve poter rientrare in questo Stato per presentare la domanda di protezione internazionale”.

Nella sua proposta la Kyenge prevede anche la creazione di “corridoi umanitari, canali legali di immigrazione attraverso un sistema permanente e obbligo di reinsediamento che prenda in considerazione un numero significativo di beneficiari, pari a quello definito dall’UNHCR”. “All’apertura dei canali per l’ingresso legale dei migranti all’interno del suolo europeo deve far seguito – scrive ancora l’eurodeputata – l’adozione di misure e politiche dirette in primo luogo all’integrazione dei migranti”. La sfida per la Kyenge è adottare “un approccio che abbia l’obiettivo prioritario dell’integrazione dei flussi migratori nel tessuto sociale, economico e politico dei paesi europei, garantendo loro diritti e al contempo imponendo obblighi analoghi a quelli dei cittadini europei”. Anche se per l’eurodeputata “il principale strumento di integrazione è rappresentato dal lavoro” e perciò, nel suo rapporto, chiede agli stati membri di applicare una norma già esistente per permettere ai richiedenti asilo di accedere al mercato del lavoro ai beneficiari di protezione internazionale. “Ho avanzato una proposta di modifica della cosiddetta Blue Card – scrive ancora la Kyenge – per l’ingresso legale di lavoratori nell’Unione, ambiziosa e all’altezza dei bisogni identificati nel mercato del lavoro dei diversi Stati membri”. Un capitolo a parte è dedicato alla protezione dei minori, soprattutto di quelli non accompagnati dai genitori e alla necessità di una maggiore cooperazione internazionale per porre fine ai conflitti nei Paesi d’origine dei migranti. Infine la Kyenge ricorda di aver voluto proporre il 3 ottobre, data della tragedia di Lampedusa, come “giorno della memoria” per tutta Europa.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... ok+Interna

http://www.riscattonazionale.it/2016/03 ... ia-etnica/


Ma chi ce l'ha mandata 'sta disgrazia? E come sono stati pronti quelli del PD a ... prendersela ... E gli 8 (otto) miliono di poveri italiani?
Già, ci pensano quelli del PD ..... [:o)]



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 24/03/2016, 00:38 
Vedo che la rassegna stampa de "Il Giornale" continua imperterrita...

Comunque per sconfiggere il terrorismo già un passo in avanti sarebbe che testate come "Il Giornale" fallissero... sarebbe già un grande passo in avanti...

[:289]

Perché dico questo? Perché più si fomenta lo scontro più il mandante dell'atto terroristico gode.

Quindi testate come "Il Giornale" fanno il gioco dei registi dell'attentato di Bruxelles, di Parigi e di quelli che avverranno in seguito.

Troppo idioti i giornalisti de "Il Giornale" per capirlo?!



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