mik.300 ha scritto:
comunque ok
gli italiani non sono dei geni
però di per sè lìargomento è piuttosto complesso..
giustamente uno dice..
"giacchè c sono, hanno fatto il buco,
che finiscano il greggio,
poi possono chiudere.."
il ragionamento medio è questo,
di per sè, preso nudo e crudo,
è inattaccabile..
il problema complesso di fondo è
l'informazione sottostante che
per chiudere un pozzo BISOGNA pagare i costi
di BONIFICA..che sono INGENTI..
ergo a questo punto anche il più cretino
capisce che i petrolieri tenderanno a procrastinare
il suddetto momento all'infinito (per non CACCIARE IL GRANO)
in quanto sono loro che decidono
quando il giacimento è finito o meno..
poi c'è il problema delle concessioni vigenti..
sulle nuove c'è il divieto, ok,
ma chi ce le ha, può fare buchi (-> RICERCHE)
e trivelle entro le 12 miglia
come e quanto gli pare..
è qui che casca l'asino..
questo andava spiegato,
ma se nessuno lo fa,
l'italiano medio come c arriva?
IL 30% HA CAPITO,
arrivandoci da solo col proprio cervello,
non è tanto ma nemmeno è poco..
Ecco Mik sei stato molto più bravo di me a spiegare cosa intendessi,le problematiche sono parecchie e il referendum in se ne risolveva forse mezza di una.
Stiamo parlando di un qualcosa che
fondamentalmente,avessero vinto i SI,non ci avrebbe restituito nulla a livello ecologico e ambientalista;le oltre 100 piattaforme petrolifere nei nostri confini sarebbero potute andare avanti indisturbate ad estrarre petrolio e metano,nuove piattaforme si sarebbero costruite oltre le 12 miglia il che vuol dire che non sarebbe cambiato nulla e le centinaia di petroliere che ogni giorno viaggiano indisturbate nel mediterraneo non avrebbero avuto nessun blocco.
Ragazzi su dai i 300 milioni spesi per questo referendum erano solo ed esclusivamente un qualcosa per rompere le balle un pochetto a Renzi,niente più,con buona pace dei No-Triv e di Greenpeace che volevano farci credere che grazie a questo referendum i mari e le coste sarebbero tornate belle come e pulite come nel paleolitico.