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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 03/08/2016, 12:15 
.. il diavolo fa le pentole, Hillary i coperchi! [^]



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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 05/08/2016, 19:13 
Clint Eastwood si schiera con Trump
«Stufo del politicamente corretto»


L’intervista (assieme al figlio) a Esquire: «Il problema dell’America? La generazione
delle fighette». Sui social è subito divampata la polemica con le due fazioni opposte


L’Isis? I milioni di posti di lavoro esportati in Asia? L’infinita scia di sangue delle sparatorie fuori controllo che hanno profanato perfino un asilo, la strage di bambini di Sandy Hook? I tanti afroamericani disarmati e con le mani in alto che finiscono uccisi (impunemente) dalla polizia per motivi imperscrutabili? No, il problema dell’America è quello della generazione di «fighette» dei giovani d’oggi che grida continuamente al razzismo, la «***** Generation». Peccato che Clint Nell’intervista papà Clint si scaglia anche contro i «cagasotto» che non sopporta e che vede dominare la società americana, lui che sta preparando il montaggio del suo nuovo film sul pilota-eroe che a lui piacerebbe vedere alla Casa Bianca, non Hillary Clinton «con quella voce, come si fa a starla a sentire per quattro anni», lei che «ha fatto una barca di soldi con la politica: io quando feci il sindaco (di Carmel, ndr) ce ne rimisi parecchi, di soldi», «lei che continuerà le politiche di Obama», il presidente che Eastwood odia e al quale dedicò un bizzarro siparietto in diretta tv alla convention repubblicana di quattro anni fa, Clint che parla con una sedia vuota sulla quale immaginava che ci fosse il presidente. Peccato. Eastwood irride chi sottolinea il razzismo ancora presente nel 2016 con una nonchalance che ignora — o finge di ignorare — che quando era bambino lui i neri venivano ancora linciati, nel Sud, e ancora per decenni sarebbe stato loro impedito di frequentare le scuole dei bianchi, i loro ristoranti, le loro piscine. Certo, Eastwood si era presentato al mondo, mezzo secolo fa, come il pistolero dagli occhi di ghiaccio nel selvaggio West secondo Sergio Leone, e poi come l’ispettore Callaghan sempre pronto a brandire la 44 Magnum contro capelloni, balordi, criminali e sovversivi vari (spesso e volentieri afroamericani). Ma nel corso della sua vecchiaia luminosa, incoronata dagli Oscar e dalle ovazioni nei Festival del cinema europei, Eastwood si era evoluto, da idolo della destra non troppo illuminata a umanista sotto mentite spoglie: l’epopea revisionista del West de «Gli spietati» costruita non sui duelli e l’onore dei pistoleros ma sulle rivoltellate nella schiena, sugli agguati nelle latrine, con il monito quasi biblico che «quando uccidi un uomo gli togli tutto quello che ha, e quello che spera di avere».Eastwood sia impegnato nel montaggio del suo film di prossima uscita, «Sully» con Tom Hanks, storia vera del pilota eroico che atterrò, dopo un’avaria, sulle acque del East River, perché altrimenti poteva strappare la nomination repubblicana a un’altra «celebrity» che odia il politicamente corretto. In realtà a Eastwood Trump non piace granché per le battute sui messicani, ma probabilmente lo voterà perché è meno peggio di Hillary e comunque l’America deve «farsi una ragione» del razzismo.


Appena è stato diffuso il testo dell’intervista del regista e attore a «Esquire» di settembre, i social media sono prevedibilmente esplosi — divisi come sempre in due fazioni, però con il fronte dei contrari assai più numeroso e indignato — ma è chiaro che la grinta dell’ispettore Callaghan non lo abbia abbandonato neanche adesso che ha 86 anni mirabilmente portati. È un peccato che il servizio di copertina della rivista — che proprio in questi mesi verrà rilanciata come newsmagazine letterario dalla nuova direzione di Jay Fielden e Michael Hainey — verrà ricordato solo per le numerose invettive di Clint e per le polemiche che seguiranno. Peccato, si trattava di una bella occasione: la prima intervista congiunta con il figlio Scott, trent’anni, giovane attore molto lanciato («Suicide Squad», il prossimo «Fast & Furious») e a lui molto somigliante (anche se lo sguardo non è glaciale come quello di papà). Nelle belle fotografie scattate da Terry Richardson padre e figlio sorridono, scherzano, giocano a fare la lotta ed è evidente dagli sguardi il loro legame profondo dopo tanti anni decisamente poco sereni (Scott è nato da una relazione extraconiugale con una hostess e fino all’adolescenza ha usato il cognome materno e ha avuto pochissimi rapporti con il padre).

Contro la dittatura silente dei «cagasotto»

Nell’intervista papà Clint si scaglia anche contro i «cagasotto» che non sopporta e che vede dominare la società americana, lui che sta preparando il montaggio del suo nuovo film sul pilota-eroe che a lui piacerebbe vedere alla Casa Bianca, non Hillary Clinton «con quella voce, come si fa a starla a sentire per quattro anni», lei che «ha fatto una barca di soldi con la politica: io quando feci il sindaco (di Carmel, ndr) ce ne rimisi parecchi, di soldi», «lei che continuerà le politiche di Obama», il presidente che Eastwood odia e al quale dedicò un bizzarro siparietto in diretta tv alla convention repubblicana di quattro anni fa, Clint che parla con una sedia vuota sulla quale immaginava che ci fosse il presidente. Peccato. Eastwood irride chi sottolinea il razzismo ancora presente nel 2016 con una nonchalance che ignora — o finge di ignorare — che quando era bambino lui i neri venivano ancora linciati, nel Sud, e ancora per decenni sarebbe stato loro impedito di frequentare le scuole dei bianchi, i loro ristoranti, le loro piscine. Certo, Eastwood si era presentato al mondo, mezzo secolo fa, come il pistolero dagli occhi di ghiaccio nel selvaggio West secondo Sergio Leone, e poi come l’ispettore Callaghan sempre pronto a brandire la 44 Magnum contro capelloni, balordi, criminali e sovversivi vari (spesso e volentieri afroamericani). Ma nel corso della sua vecchiaia luminosa, incoronata dagli Oscar e dalle ovazioni nei Festival del cinema europei, Eastwood si era evoluto, da idolo della destra non troppo illuminata a umanista sotto mentite spoglie: l’epopea revisionista del West de «Gli spietati» costruita non sui duelli e l’onore dei pistoleros ma sulle rivoltellate nella schiena, sugli agguati nelle latrine, con il monito quasi biblico che «quando uccidi un uomo gli togli tutto quello che ha, e quello che spera di avere».


Il crepuscolo, tra luci e ombre, di un divo anticonvenzionale

L’Eastwood dell’ultimo quarto di secolo è quello dell’orrore per gli abusi ai bambini di «Mystic River», dello struggente amore paterno e della dignità del fine vita di «Million Dollar Baby», della pietà per le vittime dello tsunami e la riflessione — da parte di un laico senza timidezze ma senza arroganza — su quel che c’è, o potrebbe esserci, oltre la vita («Hereafter»).Peccato perché nell’intervista con Hainey, invettive a parte, Eastwood parla anche con franchezza e umanità delle scelte sbagliate fatte per la carriera, dei figli trascurati, del rapporto problematico con suo padre, e a un certo punto si commuove ricordando un aneddoto della sua infanzia durante la Grande depressione — un uomo affamato che si offrì, con infinita dignità, di spaccare la legna degli Eastwood in cambio di un panino perché rifiutava l’elemosina. Poi però in materia di «fighette» che secondo lui indeboliscono l’America aggiunge che «parlo delle fighette, non delle fighe, è un’altra cosa», e viene da rileggere quel passaggio sperando di aver capito male ma è proprio così, e ci rende un po’ meno ammirevole la vecchiaia dell’ex, ma non troppo, ispettore Callaghan.


http://www.corriere.it/esteri/16_agosto ... 1635.shtml



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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 05/08/2016, 19:19 
Uno CON LE PALLE! Nonostante l'articolo fazioso lo faccia passare per un vecchio rincoglionito... E' più lucido di tanti "giovani/fighette"! [:D] [:289]



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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 05/08/2016, 20:21 
[:264] [:264] [:264]
Solo che secondo me, faranno brogli per non eleggere Trump; a meno ché abbia un bel po' di voti ... [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: Re:
MessaggioInviato: 05/08/2016, 21:13 
Ufologo 555 ha scritto:
[:264] [:264] [:264]
Solo che secondo me, faranno brogli per non eleggere Trump; a meno ché abbia un bel po' di voti ... [:305]


Lo credo anch'io.
E se viene eletto c'è il rischio che dopo poco gli confezionino un bel vestito di legno...



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 Oggetto del messaggio: Re: Re:
MessaggioInviato: 08/08/2016, 17:22 
La grande spartizione del dopo-Gheddafi
agosto 5, 2016 Marco Pizzuti

13872858_1813405205547011_3306533112507109068_n.jpg


Libia. Petrolio, immense riserve d’acqua, miliardi di fondi sovrani. Il bottino sotto le bombe

di Manlio Dinucci.

«L’Italia valuta positivamente le operazioni aeree avviate dagli Stati uniti su alcuni obiettivi di Daesh a Sirte. Esse avvengono su richiesta del governo di unità nazionale, a sostegno delle forze fedeli al governo, nel comune obiettivo di contribuire a ristabilire la pace e la sicurezza in Libia»: questo è il comunicato diffuso della Farnesina il 1° agosto.

Alla «pace e sicurezza in Libia» ci stanno pensando a Washington, Parigi, Londra e Roma. Gli stessi paesi che, dopo aver destabilizzato e frantumato con la guerra lo Stato libico, vanno a raccogliere i cocci con la «missione di assistenza internazionale alla Libia».

L’idea che hanno traspare attraverso autorevoli voci. Paolo Scaroni, che a capo dell’Eni ha manovrato in Libia tra fazioni e mercenari ed è oggi vicepresidente della Banca Rothschild, ha dichiarato al Corriere della Sera che «occorre finirla con la finzione della Libia», «paese inventato» dal colonialismo italiano. Si deve «favorire la nascita di un governo in Tripolitania, che faccia appello a forze straniere che lo aiutino a stare in piedi», spingendo Cirenaica e Fezzan a creare propri governi regionali, eventualmente con l’obiettivo di federarsi nel lungo periodo. Intanto «ognuno gestirebbe le sue fonti energetiche», presenti in Tripolitania e Cirenaica.

È la vecchia politica del colonialismo ottocentesco, aggiornata in funzione neocoloniale dalla strategia Usa/Nato, che ha demolito interi Stati nazionali (Jugoslavia, Libia) e frazionato altri (Iraq, Siria), per controllare i loro territori e le loro risorse.

La Libia possiede quasi il 40% del petrolio africano, prezioso per l’alta qualità e il basso costo di estrazione, e grosse riserve di gas naturale, dal cui sfruttamento le multinazionali statunitensi ed europee possono ricavare oggi profitti di gran lunga superiori a quelli che ottenevano prima dallo Stato libico. Per di più, eliminando lo Stato nazionale e trattando separatamente con gruppi al potere in Tripolitania e Cirenaica, possono ottenere la privatizzazione delle riserve energetiche statali e quindi il loro diretto controllo.

Oltre che dell’oro nero, le multinazionali statunitensi ed europee vogliono impadronirsi dell’oro bianco: l’immensa riserva di acqua fossile della falda nubiana, che si estende sotto Libia, Egitto, Sudan e Ciad. Quali possibilità essa offra lo aveva dimostrato lo Stato libico, costruendo acquedotti che trasportavano acqua potabile e per l’irrigazione, milioni di metri cubi al giorno estratti da 1300 pozzi nel deserto, per 1600 km fino alle città costiere, rendendo fertili terre desertiche.

Agli odierni raid aerei Usa in Libia partecipano sia cacciabombardieri che decollano da portaerei nel Mediterraneo e probabilmente da basi in Giordania, sia droni Predator armati di missili Hellfire che decollano da Sigonella.

Recitando la parte di Stato sovrano, il governo Renzi «autorizza caso per caso» la partenza di droni armati Usa da Sigonella, mentre il ministro degli esteri Gentiloni precisa che «l’utilizzo delle basi non richiede una specifica comunicazione al parlamento», assicurando che ciò «non è preludio a un intervento militare» in Libia. Quando in realtà l’intervento è già iniziato: forze speciali statunitensi, britanniche e francesi – confermano il Telegraph e Le Monde – operano da tempo segretamente in Libia per sostenere «il governo di unità nazionale del premier Sarraj».

Sbarcando prima o poi ufficialmente in Libia con la motivazione di liberarla dalla presenza dell’Isis, gli Usa e le maggiori potenze europee possono anche riaprire le loro basi militari, chiuse da Gheddafi nel 1970, in una importante posizione geostrategica all’intersezione tra Mediterraneo, Africa e Medio Oriente. Infine, con la «missione di assistenza alla Libia», gli Usa e le maggiori potenze europee si spartiscono il bottino della più grande rapina del secolo: 150 miliardi di dollari di fondi sovrani libici confiscati nel 2011, che potrebbero quadruplicarsi se l’export energetico libico tornasse ai livelli precedenti.

Parte dei fondi sovrani, all’epoca di Gheddafi, venne investita per creare una moneta e organismi finanziari autonomi dell’Unione Africana. Usa e Francia – provano le e-mail di Hillary Clinton – decisero di bloccare «il piano di Gheddafi di creare una moneta africana», in alternativa al dollaro e al franco Cfa. Fu Hillary Clinton – documenta il New York Times – a convincere Obama a rompere gli indugi. «Il Presidente firmò un documento segreto, che autorizzava una operazione coperta in Libia e la fornitura di armi ai ribelli», compresi gruppi fino a poco prima classificati come terroristi, mentre il Dipartimento di stato diretto dalla Clinton li riconosceva come «legittimo governo della Libia». Contemporaneamente la Nato sotto comando Usa effettuava l’attacco aeronavale con decine di migliaia di bombe e missili, smantellando lo Stato libico, attaccato allo stesso tempo dall’interno con forze speciali anche del Qatar (grande amico dell’Italia).

Il conseguente disastro sociale, che ha fatto più vittime della guerra stessa soprattutto tra i migranti, ha aperto la strada alla riconquista e spartizione della Libia.



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 Oggetto del messaggio: Re: Re:
MessaggioInviato: 08/08/2016, 17:39 
Ufologo 555 ha scritto:
[:264] [:264] [:264]
Solo che secondo me, faranno brogli per non eleggere Trump; a meno ché abbia un bel po' di voti ... [:305]



Non mi stupirei se accadesse, Trump è il grimaldello che potrebbe scardinare i piani di chi sappiamo noi.



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 Oggetto del messaggio: Re: Re:
MessaggioInviato: 08/08/2016, 17:47 
greenwarrior ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto:
[:264] [:264] [:264]
Solo che secondo me, faranno brogli per non eleggere Trump; a meno ché abbia un bel po' di voti ... [:305]

Non mi stupirei se accadesse, Trump è il grimaldello che potrebbe scardinare i piani di chi sappiamo noi.

Ha già perso Green... anche perchè è troppo stupido per poter pensare di fare qualcosa di utile.
Credo sia sufficiente la cosa che ha detto in merito al muro da costruire tra Stati Uniti e Messico.
Oppure dobbiamo citare altro? [:D]

Comunque esiste una discussione sulle elezioni USA.

Se fosse possibile, continuerei su questa con le cose riguardanti
"La più grande democrazia del mondo" [;)]



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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 08/08/2016, 17:53 
Visto che non c' è altro e piuttosto della Clinton, meglio lui. A prescindere dalle sparate che ha fatto, credo che la sua elezione in qualche modo possa creare pruriti ai soliti noti.



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 Oggetto del messaggio: Re: Re:
MessaggioInviato: 08/08/2016, 18:14 
greenwarrior ha scritto:
Visto che non c' è altro e piuttosto della Clinton, meglio lui. A prescindere dalle sparate che ha fatto, credo che la sua elezione in qualche modo possa creare pruriti ai soliti noti.

Troppi pruriti. Il solo fatto di aver ventilato di voler portare alla luce i fatti dell'11/9 (quando all'interno degli stessi repubblicani, ci sono i neocon) è una cosa folle che non può passare. A proposito di questo, ricordo che alcuni personaggi (giornalisti seri) che si sono occupati dell'11/9 e che andavano a fare conferenze in giro per gli Stati Uniti, sono stati recentemente uccisi, insieme ai propri figli. Figuriamoci se mai dovesse trapelare qualcosa grazie a Trump... cioè al possibile Presidente degli Stati Uniti d'America. Non può essere no?



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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 08/08/2016, 19:01 
Tutto da vedere ... [:291]
Piuttosto diciamo che i DEM (come in Italia) faranno i soliti brogli ... [^]



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 Oggetto del messaggio: Re: Re:
MessaggioInviato: 10/08/2016, 12:05 
Dominio imperiale USA
Il Governo USA: La più completa organizzazione criminale mai apparsa nella Storia

US.-Government.jpg


di Paul Craig Roberts
http://www.controinformazione.info/il-g ... la-storia/

Unico tra le Nazioni della terra, il Governo degli Stati Uniti insiste nel sostenere che le proprie leggi e le proprie direttive debbano avere un carattere prioritario rispetto alla sovranità delle altre Nazioni. Washington sostiene il potere dei tribunali degli Stati Uniti nei confronti dei cittadini stranieri e rivendica la giurisdizione extraterritoriale dei tribunali USA su attività estere che Washington o gruppi di interesse americani non approvano. Forse la peggiore dimostrazione del disprezzo che Washington ostenta per la sovranità degli altri Paesi è quella di aver dimostrato il potere degli USA su cittadini stranieri basato esclusivamente su accuse pretestuose di terrorismo, prive di qualsiasi evidenza.

Vediamo alcuni esempi.

Washington prima costrinse il governo svizzero a violare le proprie leggi bancarie, poi costrinse la Svizzera ad abrogare le proprie leggi sul segreto bancario. Si presume che la Svizzera sia un paese democratico, ma le leggi di quel Paese sono decise a Washington da persone non elette dai cittadini svizzeri per rappresentare i loro interessi.

Consideriamo lo “scandalo del calcio” che Washington ha architettato, a quanto pare, allo scopo di imbarazzare la Russia. La sede del calcio internazionale è la Svizzera, ma questo non ha impedito a Washington di inviare agenti dell’FBI in Svizzera per arrestare alcuni cittadini svizzeri. Provate ad immaginare la Svizzera che invia i propri agenti federali negli Stati Uniti per arrestare cittadini americani.

Si consideri poi la multa di 9 miliardi di dollari che Washington ha appioppato ad una banca francese per non aver ottemperato pienamente alle sanzioni USA contro l’Iran. Questa asserzione del controllo di Washington su un istituto finanziario estero è ancor più incredibilmente illegale in considerazione del fatto che le sanzioni imposte all’Iran da parte di Washington, con la richiesta che altri paesi sovrani vi aderiscano, sono esse stesse totalmente illegali. Infatti, questo è un caso di triplice illegalità, dato che le sanzioni sono state imposte sulla base di accuse inventate e menzognere.

Oppure consideriamo quando Washington impose la sua autorità facendo pressione sul contratto tra un costruttore navale francese ed il governo russo, costringendo la società francese a violare il contratto con perdite di miliardi di dollari per la società stessa e di un gran numero di posti di lavoro per l’economia francese. Questo è stato parte di un piano con cui Washington voleva dare ai russi una lezione per non aver seguito i suoi ordini in Crimea.

Provate ad immaginare un mondo in cui ogni paese imponga l’extraterritorialità delle proprie leggi. Il pianeta sarebbe nel caos permanente con il PIL mondiale sospeso in battaglie legali e militari. I neocon di Washington sostengono che la Storia ha prescelto l’America per esercitare la sua egemonia sul mondo (il paese “eccezionale”), di conseguenza nessun’altra legge è rilevante. Conta solamente la volontà di Washington.

La legge stessa non è più necessaria, in quanto Washington sovente sostituisce le sue direttive alla legge, come quando Richard Armitage, vice segretario di Stato (non eletto) intimò al presidente del Pakistan di fare come gli veniva ordinato, oppure “vi faremo tornare all’età della pietra a suon di bombe”. Vedi: US. Threatened to bomb’ Pakistan. Provate a immaginare i presidenti della Russia o della Cina che diano un tale ordine ad una nazione sovrana.

Infatti, l’America ha bombardato vaste aree del Pakistan, uccidendo migliaia di donne, bambini e anziani. La giustificazione di Washington era di ribadire la extraterritorialità di azioni militari statunitensi anche in paesi con cui l’America non è in guerra.

Per quanto tutto ciò sia orrendo, il peggiore dei crimini perpetrati da Washington contro gli altri popoli è quello di rapirne i cittadini per consegnarli a Guantanamo, a Cuba, o per rinchiuderli in celle segrete in stati criminali come l’Egitto e la Polonia, dove vengono seviziati e torturati in violazione sia delle leggi degli Stati Uniti che del diritto internazionale. Questi crimini aberrranti dimostrano al di fuori di ogni dubbio che il governo degli Stati Uniti è la peggiore impresa criminale che sia mai esistita sulla terra.

Quando il regime criminale neocon di George W. Bush iniziò la sua illegale invasione dell’Afghanistan, lo stesso regime criminale di Washington ebbe un disperata necessità di trovare dei “terroristi”, questo per poter fornire una giustificazione all’invasione illegale che costituiva un crimine di guerra, secondo il diritto internazionale. Tuttavia, poichè non c’erano terroristi, allora Washington distribuì volantini nei territori dei “signori della guerra” offrendo migliaia di dollari di taglia per catturare dei “terroristi”. I signori della guerra locali colsero l’occasione e catturarono ogni persona non protetta per rivenderla agli americani intascando così il premio.

L’unica prova che i cosiddetti “terroristi” fosserto tali, veniva data dal fatto che persone innocenti furono vendute dai signori della guerra agli americani con l’etichetta di “terroristi”. Pochi giorni fa, Fayez Mohammed Ahmed Al-Kandari, è stato rilasciato dopo 14 anni di torture da “Libertà e Democrazia in America”. L’ufficiale militare degli Stati Uniti, il colonnello Barry Wingard, che ha rappresentato Al-Kandari, ha detto che “non c’è altra prova contro di lui se non che è un mussulmano che si trovava in Afghanistan nel momento sbagliato, a parte le dichiarazioni per doppio e triplo sentito dire, cose che non si sono mai viste per poter giustificare l’incarcerazione”. No esistevano neppure molti motivi, ha ribadito il colonnello Wingard, di torturarlo per così tanti anni nel tentativo di forzare una confessione per presunti reati.

Non aspettatevi che i media occidentali, prostituiti alle cantrali atlantiste, riportino questi fatti. Per scoprirlo, si deve andare su RT o sul sito di Stephen Lendman o sui nostri siti.

I media occidentali sono parte attiva delle operazioni criminali di Washington.

Paul Craig Roberts

Fonte: Paul Craig Roberts

Traduzione: Manuel De Silva


Gli Esportatori di Democrazia...

Nulla a che fare con la nostra cultura... eppure, per molti italiani sono sempre stati esempio di virtù...
Non a caso siamo alla deriva... abbiamo dimenticato chi siamo e che davamo lezioni a tutti.



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MessaggioInviato: 10/08/2016, 12:09 
.. davvero? Cor "puzzone" forse ... [;)] Altrimenti ce le abbiamo sempre prese ... (Se poi non ci fosse stato Hitler ..) [^]



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 Oggetto del messaggio: Re: Re:
MessaggioInviato: 10/08/2016, 12:24 
Ufologo 555 ha scritto:
.. davvero? Cor "puzzone" forse ... [;)] Altrimenti ce le abbiamo sempre prese ... (Se poi non ci fosse stato Hitler ..) [^]

Gli italiani sono un grande popolo.... nonostante tutto. Non si capisce infatti perchè ci siamo dovuti sottomettere a leccare lo zerbino a quei governi americani (Dem. o Rep. che siano) che "esportando esportando democrazia", hanno portato il mondo al COLLASSO. Chi non riesce a vedere l'immensità dei crimini che questo dominio imperialista si porta dietro, o è uno sciocco disinformato oppure John Wayne deve averlo plagiato a livello di DNA. Sono due le cose...



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 10/08/2016, 12:36 
.. o forsee tre (3): ha fatto tutto Napolitano! [;)] (Ex fascista; ex cominusta; attuale MASSONE) Che ci ha IMPOSTO Renzogan ... [:303]



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