gippo ha scritto:
rew63 ha scritto:
Esattamente,un vero "gnostico" è un solitario,rifugge congreghe,capi spirituali,religioni.Non esistono per lui messia o maestri da seguire,il "lavoro" lo svolge in solitario,perchè solo lui può conoscere se stesso. Un "maestro" serve solo da imput se in un uomo vi è del potenziale, ma se non c'è niente allora e tempo sprecato
Già ma come capire se stai percorrendo la strada giusta se non hai nessuno con cui confrontarti e/o condividere?
Come distinguere il tuo percorso dall'ennesimo inganno?Perché lo senti dentro te stesso,imparare ad ascoltare la vera coscienza con l'osservazione porta a demolire tutte le maschere che abbiamo costruito, tutte le "voci" false che ci
indicano cosa e come fare
L'osservatore non si identifica in nessuna voce o maschera,il suo compito è non emettere giudizio, ed è non giudicando l'esperienza che viene fuori la vera coscienza
Questo è un "lavoro" che non da frutti nell'immediato ma occorre costanza e applicazione
Anche il confronto,lo scambio di idee,opinioni in questo forum funge da "maestro"
Di idee e opinioni c'è ne sono tante,alcune in contrasto fra di loro,ma è quella parte che c'è in noi che è l'"intuito"a saper discernere cosa è veramente affine al nostro essere
È quel sentire dentro noi stessi che qualcosa non torna,che il reale non è vero reale.
Ma perchè in certe persone si manifesta e in altre no?Dice bene morpheus nel film matrix a neo: avverti fin da bambino che qualcosa non va,una sorta di disagio,di costrizione,
ciò che gli occhi vedono e la tua mente recepisce è solo illusione della realtà,fulgido pensiero gnostico,
Per newton siamo anime vecchie,non ancora stanchi della vita,torniamo(costretti?) perchè ancora crediamo di non aver risolto i conflitti di vite precedenti,
come se la meta della vera perfezione non l'avessimo ancora raggiunta ma vivere la materia non darà mai perfezione
Ma anche fosse vero, abbiamo trascrso più "tempo" di "là che di qua", e in alcuni si radica quel "sentire" di cui sopra
Ognuno di noi deve essere maestro di se stesso,è l'esperienza vissuta che fa da maestro, se vissuta realmente
Ecco perchè è cosi importante conoscere se stesso,non è uno sport o una moda del momento,solo tu puoi conoscerti veramente,
se permetti ad un'altro di farlo allora sarai alla sua mercé,lui sarà dentro di te e vivrai in sua funzione,non più per per te stesso ma per un'entità esterna
Non me vogliano i cattolici,ma quando dicono:Apriamo il nostro cuore a Dio,avete idea quanta forza e potenza c'è in quella frase,
qualsiasi remora,barriera, viene abbattuta,si permette a una non meglio precisata entità di entrare dentro di noi,
si offre se stessi senza se e senza ma a qualcosa di cui non sappiamo nulla,o meglio ciò che altri uomini ci hanno tramandato
Io credo che prima di aprirsi a qualsiasi "dio" bisogna prima conoscere se stessi,iniziate con l'osservazione,come guardando un film,
Gurdjieff diceva che un uomo potrebbe fare a meno di andare al cinema,perchè se imparerà ad osservarsi non avrà più bisogno di vedere altri film
Cita:
Soltanto la verità scoperta da soli ha valore