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Re: NO AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA 2

01/10/2016, 04:26

gippo ha scritto:Forse il ponte è solo metaforico ...
Non si tratta del ponte sullo stretto ma del ponte della nuova democrazia cristiana, dall'altra parte c'è la destra moderata
Il modus operandi di Renzi è sempre più simile a quello di Berlusconi, secondo me sta puntando ai voti della destra moderata come il M5S ha puntato su quelli della destra estrema grazie ai quali hanno vinto a Roma e Torino
Siete andati a vedere i risultati complessivi delle amministrative?
http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 87cac.html
Come dice Bersani, a breve la ventata nazionalista arriverà anche in Italia ... manca solo il leader giusto
Quindi Renzi deve agire prima che ciò avvenga, creando una larga alleanza di centro ... mi sbaglierò


C'è poco da filosofeggiare di ponti metaforici.
Renzi è ala canna del gas e si venderebbe pure l'anima al diavolo, se non l'ha già fatto, pur di superare indenne il referendum.

Re: NO AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA 2

01/10/2016, 05:21

MaxpoweR ha scritto:C'è poco da filosofeggiare di ponti metaforici.
Renzi è ala canna del gas e si venderebbe pure l'anima al diavolo, se non l'ha già fatto, pur di superare indenne il referendum.

Ed è proprio quello che sta facendo parlando del ponte sullo stretto ...
Sta fecendo promesse come avrebbe fatto Berlusconi: aumenti alle pensioni, il ponte sullo stretto ...

Re: NO AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA 2

01/10/2016, 13:02

manca solo: "aboliremo l'ici" [:302]

Re: NO AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA 2

01/10/2016, 13:17

MaxpoweR ha scritto:manca solo: "aboliremo l'ici" [:302]

E il "METTEREMO LA LUCE NEI CAMPI" ce lo siamo dimenticati????? [:306]

Re: NO AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA 2

01/10/2016, 15:36

Ponte sullo Stretto. M5S. “Abbiamo pagato 300 mln di euro di penali per lo stop al progetto. Grillo: Renzi “menomato morale”



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Agenpress – “Forse non tutti sanno che nel 2012 Mario Monti per pagare le penali ai costruttori per lo stop al progetto del Ponte sullo Stretto spese oltre 300 milioni di euro di denaro pubblico. Soldi nostri insomma. Trecento milioni, mica bruscolini e solo per pagare le penali. Chiaramente allora Monti, come sulle olimpiadi, venne applaudito dal PD. Lo stesso Renzi criticò aspramente il ponte. Ma oggi, magicamente, il Presidente del consiglio delle banche cambia idee e rilancia il progetto. Il ponte non si farà mai ma magari si inizierà l’ennesimo studio, lo si affiderà ai soliti costruttori e quando verrà bloccato di nuovo gli si pagheranno penali milionarie. Questo è il giochino. Alcuni costruttori possiedono i giornali e i giornali servono a Renzi. Tutto torna insomma, tranne i conti dei soldi nostri. Dateci una mano per far vincere i NO, è questa oggi la partita!”, scrive Alessandro Di Battista sulla sua pagina Facebook.


E quindi, continua Di Battista, “dopo il NO alle olimpiadi Renzi è corso ai ripari. “Avanti con il ponte sullo stretto!”. Evidentemente negli ultimi 4 giorni ha ricevuto troppe telefonate di costruttori incazzati. Anche oggi abbiamo avuto l’ennesima conferma su chi sono i datori di lavoro del Presidente del Consiglio. L’ometto delle banche in TV promette ponti sullo Stretto, triple pensioni, set di pentole con fondo alto un centimetro e bici con cambio shimano? Noi scendiamo in piazza, come sempre. E’ Davide contro Golia e ognuno deve fare la sua parte”.


“Il Menomato Morale oggi ha detto che è pronto ad aprire i cordoni della borsa (di soldi pubblici dei cittadini) per far ripartire il progetto del Ponte sullo Stretto, un’opera costosissima, inutile e in piena zona sismica”, scrive invece Beppe Grillo sul suo blog, aggiungendo: E’ “un’opera che non vedrà mai la luce, già costata circa 600 milioni di euro ai contribuenti, per il quale Monti stanziò 300 milioni per il pagamento delle penali per la NON realizzazione del progetto. Secondo il piano economico, approvato dal consiglio d’amministrazione della Stretto di Messina Spa il costo dell’opera sarebbe di 8,5 miliardi di euro, mezzo Reddito di Cittadinanza con cui il M5S salverebbe 10 milioni di italiani dalla fame. Un ponte di 3.000 metri con profilo aerodinamico non è mai stato fatto prima d’ora. Non c’è la sicurezza che regga, in particolare in una zona altamente sismica (ricordate il terremoto di Messina?) e con correnti fortissime. Non gli basta il record di 80 miliardi di aumento del debito pubblico nei primi sei mesi di quest’anno, ne vuole creare altro senza portare alcun beneficio ai cittadini”, si legge nel post firmato dal leader M5S. “Qualche anno proprio Renzi diceva “Continuano a parlare dello Stretto di Messina, ma io dico che gli otto miliardi li dessero alle scuole per la realizzazione di nuovi edifici e per renderle piu’ moderne e sicure”. La sua parola non vale nulla. Il 4 dicembre si avvicina”, conclude.
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Re: NO AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA 2

01/04/2019, 12:09

Ponte sullo Stretto, il governatore Musumeci chiede un referendum. L’opera mai costruita, ma la paghiamo ancora


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Il governatore della Sicilia che non ha trovato niente di meglio di proporrre una consultazione per rilanciare l'idea del viadotto. E per provare a catalizzare le attenzioni nazionali, ultimamente tutte rivolte al Tav Torino-Lione. Intanto dopo sei anni dallo stop la società Stretto di Messina non è stata liquidata. È inattiva ma costa ancora. I giudici della Corte dei Conti: "Non sono prevedibili tempi certi per la chiusura della procedura di liquidazione"
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Un referendum sul ponte sullo Stretto. Rieccolo. Puntuale a ogni scadenza elettorale il ponte mai realizzato tra Messina e Villa San Giovanni torna ad animare il dibattito politico. L’ultimo a rispolverarlo è Nello Musumeci, il governatore della Sicilia che non ha trovato niente di meglio di proporrre un referendum per replicare a Danilo Toninelli. E per provare a catalizzare le attenzioni nazionali, ultimamente tutte rivolte al Tav Torino-Lione. “Mi pare offensivo per i siciliani parlare di ponte viste le condizioni delle strade e delle ferrovie”, ha detto il ministro delle Infrastrutture, visitando l’isola. “Ci vuole un referendum per capire se i siciliani sono favorevoli all’opera”, ha rilanciato il presidente. Provando a riaprire – con scarso successo – il dibattito sul ponte, proprio in tempo per le Europee.

E negli stessi giorni in cui Eurolink, il consorzio costituito per realizzare il grande viadotto, ha deciso di fare ricorso contro la decisione del Tribunale delle imprese di Roma che lo scorso autunno ha detto no al risarcimento da 700 milioni, oltre a rivalutazioni e interessi, chiesto dopo lo stop all’opera imposto nel 2013 dal governo di Mario Monti. Il procedimento è ora incardinato di fronte alla Corte d’appello e rischia di far aumentare ancora il costo di un’infrastruttura mai fatta.

Finora l’inesistente ponte sullo Stretto ha succhiato alle casse dello Stato più di 312 milioni di euro (costi capitalizzati di Stretto di Messina dal 1981, riferiti nella relazione della Corte dei conti 2016). La messa in liquidazione della Stretto di Messina Spa, avviata il 15 aprile del 2013, doveva durare un anno ma sei anni dopo non è ancora avvenuta. Una questione sottolineata a più riprese dalla Corte dei conti nelle relazioni annuali dal 2016 fino all’ultima del novembre 2018: “La mancata estinzione determina un ulteriore onere finanziario per il mantenimento in vita della concessionaria, che la legge indicava – appunto – in un solo anno”.

Sei anni dopo, nonostante le sollecitazioni della Corte dei conti, la società non è stata ancora liquidata. Nel tempo è stato solo ridotto l’onere finanziario di due milioni e mezzo fino al 2015, un milione e mezzo nel 2016, sotto il milione solo dal 2017. È inattiva ma costa ancora: dall’1 gennaio del 2014 la Stretto di Messina non ha più dipendenti, ma al “31 dicembre 2015, le risorse (in distacco) erano otto (ridotte a sette, da gennaio 2016) – si legge nella relazione dei giudici – ed ulteriori cinque sono utilizzate parzialmente”. Per il personale distaccato presso la società nel 2014 è stato speso 1,294.000 poi ridotto nel 2015 a 963 mila euro. Mentre per le prestazioni professionali di terzi – gli avvocati che sostengono la difesa contro la richiesta di penali di Eurolink, dopo la messa in liquidazione – si spendevano 707mila di euro nel 2014, poi 344 mila dal 2015 e 288 mila nel 2016. Per Vincenzo Fortunato, invece, commissario liquidatore nominato nel maggio del 2013, il compenso è stato di 174 mila euro nel 2014 poi sceso a 135 mila.

Una macchina mangiasoldi con la spada di Damocle della penale, che però secondo la Corte dei conti e l’Avvocatura dello Stato, non è questione che può giustificare un simile ritardo nella definitiva liquidazione: “La pendenza giudiziale (il contenzioso sulle penali, ndr) non impedisce, quale regola generale, la conclusione della fase di liquidazione, con subentro, nelle posizioni giuridiche attive e passive della società in liquidazione, dei soci della stessa (Anas con l’82%, Rfi 13%, Regione Sicilia e Regione Calabria entrambe con il 2,5%, ndr)”.

Un ritardo dovuto anche ai rimpalli di responsabilità tra ministero dell’Economia, ministero delle Infrastrutture e presidenza del Consiglio, per questo nella relazione di novembre si sottolinea: “A due anni dalle sollecitazioni della Corte dei conti – scrivono i giudici a novembre – la liquidazione della società resta un tema sospeso, non avendo le amministrazioni competenti assunto, nei fatti, alcuna conseguente iniziativa concreta. Al contrario, ognuna di esse ha prospettato soluzioni differenziate, peraltro tutte allo stato di intenzione, che rischiano, per la loro eterogeneità, di prolungare lo stallo nella definizione della vicenda”.

Il ministero delle Infrastrutture, tuttavia, riferiscono i giudici, “rammenta di aver costantemente chiesto a Stretto di Messina e ad Anas di procedere con urgenza e senza ulteriori indugi”, al contenimento ulteriore dei costi, “al fine di porre fine alla annosa vicenda, liquidando definitivamente la società”. Per la Corte non c’è dubbio: la società va chiusa. “La chiusura comporterebbe l’estinzione dei gravosi oneri finanziari per il mantenimento della struttura. In tal senso l’abbattimento dei costi di un ulteriore 20 percento previsto per l’esercizio in corso appare misura doverosa ma del tutto insufficiente”. Mentre da Anas insistono che la società finché il giudizio resta pendente non può essere liquidata. Un giudizio civile: i tempi per la definitiva liquidazione potrebbero perciò essere ancora lunghi, per questo Rfi “evidenzia l’opportunità di svolgere una valutazione prognostica sulla durata del contenzioso – riferiscono nella relazione i giudici – infatti, dopo la pronuncia delle sezioni unite della Cassazione del gennaio 2018 dichiarativa della giurisdizione del giudice civile, non sono prevedibili tempi certi per la chiusura della procedura di liquidazione”.

Ma è un argomento, invece, ancora aperto sul fronte politico. Quando Toninelli parla di ponte sullo Stretto si trova ai piedi della frana di Letojanni, ovvero una montagna di detriti che il 5 ottobre del 2015 hanno invaso la corsia ovest della Messina – Catania e finora mai rimossi. Rimpalli di responsabilità, intoppi burocratici, perfino inchieste giudiziarie, poi cambi di governo e di nomine: tutto nel calderone dell’immobilità di una frana che se tutto magicamente filasse liscio d’ora in poi verrebbe rimossa solo tra più di due anni, cioè sei anni dopo l’evento. È qui che si trova il ministro quando sottolinea che parlare di ponte ai siciliani “sembra offensivo”.

Frase che risveglia Musumeci e la sua proposta di referendum, sulla scia dei piemontesi col Tav. Nel botta e risposta tra 5stelle e governo regionale, si inserisce Claudio Fava, presidente della commissione regionale Antimafia: “Davvero pensiamo che in una regione con reti ferroviarie da fine ‘800, una viabilità interna che non esiste, chilometri di autostrade e statali in condizioni di precarietà, dove servono ore e ore per spostarsi in treno da Trapani a Ragusa il ponte sia un’opera strategica? La verità è che il discorso sul ponte di Messina è l’arma di distrazione per evitare di dover affrontare i nodi strategici del trasporto in Sicilia”. Un’arma di distrazione che non smette di drenare soldi pubblici.
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Fonte

Re: NO AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA 2

01/04/2019, 12:30

uhsduhsduhsduhsuhuhsdauhdshusdhudushasdahuadushsd :°

In un paese normale sarebbe volano di sviluppo e turismo in un paese da terzo mondo come l'italia dove per andare da una parte all'altra della sicilia ci vogliono 10 ore direi che è solo una enorme presa per il sedere.

Re: NO AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA 2

02/04/2019, 00:26

Più che vero.

E anche su questo ponte ci sono, purtroppo, le ombre di chi vuole arraffare un bella fetta di “torta”.

Guarda su youtube.com

[:D] [:255]




Esempio di ponte in un paese “normale”: Ponte di Øresund

Quello sullo stretto di Messina potrebbe essere simile se non ci fosse attività sismica e squali magna magna che vi girano attorno.

Ad ogni modo, resta una presa per il kailo anche per me.
Come lo è la/il TAV.

Re: NO AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA 2

02/04/2019, 15:39

Forse non è che non lo capiscono è che NON lo vogliono capire che il nostro problema non è quello di spostarci fuori dalla Sicilia, per questo ci sono Aerei, Navi Veloci e Traghetti, a parte la necessità di avere un altro Aeroporto tra i due estremi fra il Falcone Borsellino di Palermo e quello di Fontanarossa a Catania.
Sono i collegamenti all'interno dell'Isola la nostra più grande difficoltà.

Il Ponte serve ai politici per fare "cassa" di voti e tanti ingenui senza cervello magari con tanta Istruzione alle spalle che;o ci credono o ci "mangiano".

Costruire questo Ponte è un azzardo almeno per le attuali conoscenze scientifiche, in quanto le difficoltà che si incontrano non sono paragonabili in nessuna parte del mondo dove sono stati costruiti ponti di lunghezza notevole.

Re: NO AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA 2

02/04/2019, 16:04

ArTisAll ha scritto:...
Esempio di ponte in un paese “normale”: Ponte di Øresund

Quello sullo stretto di Messina potrebbe essere simile se non ci fosse attività sismica e squali magna magna che vi girano attorno
...

Uhm, quel ponte di Oresund è su un fondale MOLTO diverso, hai visto tutti quei piloni? Col ponte di Messina non si possono fare, il fondale piomba a mezzo chilometro almeno, se non ricordo male, ci sono forti correnti di attraversamento e il solo realizzare le impalcature per fare ogni pilone, volta per volta sarebbe una sfida alle leggi fisiche, chi è ingegnere potrà confermare, e come hai detto dato che il luogo è sismico come pochi altri le sfide di costruzione si alzano di qualche grandezza, non è un semplice collegamento tra rive opposte!

Re: NO AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA 2

03/04/2019, 12:17

il problema non è tecnico, ovviamente è complicato ma nulla di così fantasmagorico come lo vuoi descrivere tu. Il problema è che non serve a nulla se non a fregare soldi allo stato e foraggiare la mafia. non serve a nulla attraversare lo stretto in 10 minuti se poi per arrivare all'altro capo della sicilia di metto 10 ore.

Re: NO AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA 2

03/04/2019, 12:33

Il Ponte sullo Stretto servirebbe e come servirebbe! [:290] [:305] ,ma il fatto che sia on'opera non realizzabile per motivi che ho esposto prima, la priorità impellente sono le strutture viabili all'interno della Sicilia senza queste non vi è sviluppo è come essere chiusi in una gabbia.

Re: NO AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA 2

04/04/2019, 16:09

Mah! Leggo che la campata unica di 3300metri non ha eguali con i piloni alti 376 metri, da realizzare in luogo densamente popolato con un sistema sconvolgente di rampe da fare, i sismici dicono che il sistema di faglie non è conosciuto bene, d'altronde i terremoti non rappresentano in toto le faglie sismiche... Se mi trovate qualcuno che in un modellino riesca a dissipare tutte le sfide uniche da farsi... Diverso sarebbe se si riuscisse ad assestare le faglie con dei materiali gommosi ed elastici da pompare in profondità... [:302] o di togliere del materiale fagliesco in maniera da eliminare l'attrito pressante ma ripeto ancora il luogo non è conosciuto bene e la tecnologia di cui parlo non esisterà mai, probabilmente e sicuramente, per cui il ponte non si farà mai, anzi è l'occasione per molti truffatori di lucrare sulle speranze ingenue e riscattatorie a viva forza o meno e di molti a sostenerli [:291] e anche di politici come il patriarca del consumismo in Italia, Silvio, a sollevare come in un'epopea di anni 40, con il dovuto distinguo politico ovviamente, ma non nostalgico un revival da riscatto patriottico di tanti figli di autorità ricercata potente

Re: NO AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA 2

04/04/2019, 16:45

Io un'idea c'è l'avrei: Un grosso tubo in acciaio di considerevole spessore sul fondo, tenuto da parte a parte con giunzioni elastiche, per smorzare eventuali oscillazioni sismiche. [:D]

Re: NO AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA 2

04/04/2019, 16:55

Solo per le pareti del fondale ma sarebbe inutile senza parlare di pareti solide e uniformi che tengano i due lati scoscesi in maniera da non spostarli, ma poi tutto quello che è sotto si muove lo stesso, ripeto bisognerebbe fare delle iniezioni di calcestruzzo gommoso e attutente gli attriti in profondità varia di diversi chilometri, ma poi la trazione smincxxxierebbe altrove e allora bisogna fare un'efficace opera di sistemazione faglie eolo siculo maltesi, ma poi le zolle africana e quella eurasiatica scaricherebbero altrove le tensioni e ci chiederebbero i danni, insomma, posto che non è proprio possibile, non ne vale pena...
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