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Grigio
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 Oggetto del messaggio: Viviamo in Universo simulato? Miliardari finanziano ricerca
MessaggioInviato: 07/10/2016, 11:12 
ALL'INIZIO dell'anno Elon Musk, visionario fondatore di Tesla e di Space X con cui vuole portarci su Marte nel giro di un paio d'anni, ha spiegato una delle sue tante tesi sul presente e sul futuro. Nello specifico, quella della simulazione. E cioè la convinzione che stiamo vivendo all'interno di una realtà completamente simulata e costruita da potenti computer, come nel film Matrix. La possibilità che non sia così è "una su miliardi". Uno penserebbe l'opposto, che sia cioè una su miliardi la possibilità che sia vero. E invece la tesi sostiene il contrario, ovvero che la possibilità che il nostro Universo sia una simulazione sarebbe difficile da smentire.
Il punto di partenza è la rapidità dell'avanzamento delle proprietà informatiche: così veloce e massiccia che in un futuro prossimo le menti artificiali potranno divenire indistinguibili da quelle reali e umani. Proprio per questo, qui il pivot della tesi, non c'è dunque alcuna ragione per non pensare che un quadro simile non sia già avvenuto in passato e che, come nella neurosimulazione interattiva della saga di Matrix, ci stiamo già dentro fino al collo. È una tesi non nuova, che muove da un chiacchierato studio di una dozzina di anni fa firmato dal filosofo Nick Bostrom dell'università di Oxford e ripreso più volte, per esempio dall'astrofisico statunitense Neil deGrasse Tyson, che ha esteso la teoria all'intero universo.
La pressione e la popolarità di questa ipotesi, suggestiva e raggelante, è talmente elevata che sembra divenuta la nuova mania della Silicon Valley. Secondo un servizio pubblicato sul New Yorker da Tad Friend, "la tesi della simulazione sta ossessionando molte persone" nell'epicentro dell'innovazione mondiale. Tanto che due miliardari attivi proprio nel mondo della tecnologia, di cui non vengono tuttavia fatti i nomi, avrebbero già segretamente finanziato gruppi di scienziati in grado di condurci al di fuori di questa realtà artificiale. Starebbero cioè pagando ricerche per individuare il modo di rompere le barriere della "matrice", tanto per rimanere dalle parti dei film degli (ex) fratelli Wachowski. Nel pezzo Friend stila un profilo di Sam Altman, capo del potente fondo di venture capital Y Combinator. Non sembra alludere ad Altman come indiziato principale ma certo l'allusione è significativa.

Anche la Bank of America, in un rapporto del mese scorso, ha sposato la tesi sostenendo che le possibilità che ci ritroviamo in una clamorosa messinscena frutto di un futuro già avvenuto possa darsi probabile in una forchetta fra il 20 e il 50%. Almeno, questa è la media delle convinzioni di molti esperti, filosofi e futurologi. Com'è evidente siamo dalle parti del cinema e dei più cupi romanzi di fantascienza del passato: "È possibile che grazie agli avanzamenti dell'intelligenza artificiale, della realtà virtuale e della potenza di calcolo i membri di future civiltà abbiamo deciso di avviare una simulazione dei loro antenati" si legge nel rapporto, che sfiora i complottismi interplanetari. Eppure c'è qualcuno, forse lo stesso Musk, che ha iniziato a foraggiare un canale di ricerca parallelo e segretissimo che punterebbe a incrinare quel vetro, semmai esistesse.
L'incontro in cui deGrasse Tyson ha discusso della teoria, che in sostanza ci vedrebbe tutti quanti come personaggi di una gigantesca simulazione, è avvenuto la scorsa primavera. Si trattava non a caso dell'Isaac Asimov Memorial Debate al Museo di storia naturale di New York, dove l'astrofisico dirige l'Hayden Planetarium. L'idea è insomma che da qualche parte potrebbe esistere un'entità con un'intelligenza di molto superiore alla nostra: "Credo che la probabilità sia molto elevata" ha spiegato l'astrofisico. Ora c'è chi indaga.


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 Oggetto del messaggio: Re: Viviamo in Universo simulato? Miliardari finanziano rice
MessaggioInviato: 07/10/2016, 11:35 
quando uno ha ingenti risorse
e non sa più che farsene, come spenderle,
allora escogita mezzi innovativi per buttarle nel cesso..


a un certo punto è come una maledizione..
più spendi, più guadagni,
i soldi ti si appiccicano addosso..

o li bruci o finanzi cose astruse..
ecco..

tutto sommato meglio così
che giocarsele alla roulette o foraggiare
speculazioni dannose..



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http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Viviamo in Universo simulato? Miliardari finanziano rice
MessaggioInviato: 07/10/2016, 11:38 
Se non ho capito male, il fatto che vengano o verranno impiegate risorse, per "uscire" da questa simulazione, non è altro che il sancire, o tentare di sancire che questa simulazione esiste.

Mia opinione personale, che nel caso si trattasse sia: di simulazione, di intelligenza superiore o di entrambe, NON godrebbe certamente né del mio rispetto, né della mia credibilità, perché Dio o intelligenza che fosse, non è proprio una "cosa" così superiore che "permette" ciò che accade sulla terra.
Malattie, morti violente, guerre, fame, carestie, pedofilia etc. etc. etc.

Ritengo che tutte queste argomentazioni, menate ed azioni di disinformazione varie, sono studiate e messe in atto a tavolino, da secoli, da parte di quel 1% che detiene il potere ed beni MATERIALI.
Per poterli tenere ben stretti ed aumentarli, ci "raccontano" la BANBANA DEL LUF.



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 Oggetto del messaggio: Re: Viviamo in Universo simulato? Miliardari finanziano rice
MessaggioInviato: 07/10/2016, 11:55 
ORSOGRIGIO ha scritto:

Mia opinione personale, che nel caso si trattasse sia: di simulazione, di intelligenza superiore o di entrambe, NON godrebbe certamente né del mio rispetto, né della mia credibilità, perché Dio o intelligenza che fosse, non è proprio una "cosa" così superiore che "permette" ciò che accade sulla terra.
Malattie, morti violente, guerre, fame, carestie, pedofilia etc. etc. etc.



E questo cosa c'entra? Una simulazione è una simulazione perchè non dovrebbero accadere le cose che dici?
Bah io queste visioni religiose di come dovrebbe essere la vita proprio non le digerisco.


Tra l'altro io penso che l'ipotesi della simulazione sia la più probabile di tutte.



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 Oggetto del messaggio: Re: Viviamo in Universo simulato? Miliardari finanziano rice
MessaggioInviato: 07/10/2016, 12:05 
si ma bisogna vedere che vuol dire "simulazione"..

tutto è informazione, ok..

ma questo non vuol dire che dietro c'è il pischello
che gioca a sim-city dietro un mega computer..



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 Oggetto del messaggio: Re: Viviamo in Universo simulato? Miliardari finanziano rice
MessaggioInviato: 07/10/2016, 13:32 
mik.300 ha scritto:
si ma bisogna vedere che vuol dire "simulazione"..

tutto è informazione, ok..

ma questo non vuol dire che dietro c'è il pischello
che gioca a sim-city dietro un mega computer..


Beh magari un pischello sudaticcio no ma u'altra intelligenza (o magari noi stessi) si.

Hai mai visto il film il 13esimo piano? Secondo me uno scenario del genere non sarebbe inverosimile. L'altro estremo sarebbe l'universo di Matrix.



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 Oggetto del messaggio: Re: Viviamo in Universo simulato? Miliardari finanziano rice
MessaggioInviato: 07/10/2016, 14:28 
MaxpoweR ha scritto:
mik.300 ha scritto:
si ma bisogna vedere che vuol dire "simulazione"..

tutto è informazione, ok..

ma questo non vuol dire che dietro c'è il pischello
che gioca a sim-city dietro un mega computer..


Beh magari un pischello sudaticcio no ma u'altra intelligenza (o magari noi stessi) si.

Hai mai visto il film il 13esimo piano? Secondo me uno scenario del genere non sarebbe inverosimile. L'altro estremo sarebbe l'universo di Matrix.

Noi stessi??
Perciò potrebbe dipendere, anche dalla nostra intelligenza oltre che da altre???
Siamo proprio nel guano.



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 Oggetto del messaggio: Re: Viviamo in Universo simulato? Miliardari finanziano rice
MessaggioInviato: 07/10/2016, 18:05 
MaxpoweR ha scritto:
mik.300 ha scritto:
si ma bisogna vedere che vuol dire "simulazione"..

tutto è informazione, ok..

ma questo non vuol dire che dietro c'è il pischello
che gioca a sim-city dietro un mega computer..


Beh magari un pischello sudaticcio no ma u'altra intelligenza (o magari noi stessi) si.

Hai mai visto il film il 13esimo piano? Secondo me uno scenario del genere non sarebbe inverosimile. L'altro estremo sarebbe l'universo di Matrix.



si ok
ma che prove c sono?
questi dicono che al 90% è una simulazione..
le prove?
in ogni caso per iniziare
bisognerebbe stabilire
cosa vuol dire simulazione..
cioè può essere tutta una simulazione,
ma senza un gamer dall'altra parte
a osservare tutto..
e magari intervenire..



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 Oggetto del messaggio: Re: Viviamo in Universo simulato? Miliardari finanziano rice
MessaggioInviato: 10/10/2016, 19:37 
Qui un articolo più esaustivo....

Secondo Elon Musk, viviamo in una simulazione generata al computer da una civiltà super avanzata

computersimulation1-750x550.jpg


http://www.quirkyita.com/index.php/2016 ... -avanzata/

Secondo Elon Musk, tutti noi viviamo in una complessa simulazione al computer, concepita da una civiltà estremamente avanzata. Nel giugno 2016 Musk affermò che le probabilità che NON (è importante fare caso a questo non) viviamo in una simulazione sono dell’ordine di 1 su 1 miliardo.

In altri termini, 1 su 1 miliardo è la possibilità che stiamo vivendo nella realtà “base”, cioè quella opposta ad una realtà virtuale simulata da un computer. Le probabilità messe in gioco da Musk possono sembrare esagerate, e forse lo sono; ma l’idea che la nostra realtà possa essere una gigantesca simulazione (proprio come nel film The Matrix) viene oggi considerata anche da eminenti scienziati, fisici, cosmologi, futurologi e ingegneri.

Il primo istinto, ovviamente, è di ribellarsi ad un’affermazione del genere. E’ tutto troppo “vero” per essere una simulazione, giusto? Il peso di una tazza nella mia mano, l’aroma del caffè che contiene, i suoni che mi circondano: come potrebbe tutto questo essere finto?

Ma consideriamo gli straordinari progressi dell’informatica negli ultimi 40 anni. Siamo passati, in un soffio, da videogiochi di semplicità disarmante come Pong (il giochino che simulava il ping pong) a giochi capaci di simulare appunto interi universi, con un numero incredibile di personaggi realistici e in grado di interagire tra loro. Per non parlare delle simulazioni utilizzate dalla scienza per riprodurre fenomeni di vario tipo (e studiarli).

La realtà virtuale, grazie alle nuove tecnologie, sarà presto indistinguibile da quella “reale”. Basta immaginare i processi dell’informatica nei prossimi 10.000 anni, che dal punto di vista evoluzionistico sono pochissimi: continuando a progredire con questo ritmo, la precisione e la fedeltà delle simulazioni diventeranno strabilianti.

Nell’aprile 2016, diversi scienziati discussero sull’argomento durante un convegno all’American Museum of Natural History (New York). Neil deGrasse Tyson (famoso astrofisico americano) concluse il convegno stimando al 50% le probabilità che viviamo in una simulazione computerizzata.

I principi proposti sono diversi da quello del film Matrix, in cui gli esseri umani vengono conservati in una teca futuristica in grado di tenerli in vita, e connessi alla “rete” che simula la loro esistenza.

Secondo Alan Guth (MIT), il nostro intero universo potrebbe essere una specie di esperimento da laboratorio, creato da una qualche super intelligenza, in maniera analoga a come fanno i biologi quando coltivano colonie di micro-organismi.

“Nulla esclude la possibilità di ricreare un Big Bang artificiale, composto da reale materia ed energia” afferma Guth.

“Non distruggerebbe l’universo attuale, ma creerebbe una sua personale bolla di spazio tempo, separata da quella da cui si fosse originato”.

Uno scenario del genere, per noi, non farebbe la differenza; il finto universo sarebbe altrettanto fisicamente reale di uno nato “naturalmente”.

Vi è inoltre una seconda ipotesi, che è quella sostenuta da Elon Musk.

Secondo l’imprenditore e guru tecnologico, tutti noi potremmo essere nient’altro che informazioni gestite da un gigantesco computer, come personaggi di un videogame.

Anche i nostri cervelli sarebbero simulati, e risponderebbero a input sensoriali simulati; in questa visione, non esistono vie di fuga (diversamente da The Matrix). Il computer è la realtà dove viviamo, e la nostra unica chance di esistere.

Il motivo di credere ad uno scenario di questo tipo, di nuovo, è la complessità delle simulazioni attuali e la loro ipotetica evoluzione.

I ricercatori, già oggi, utilizzano simulazioni computerizzate per riprodurre comportamenti animali, società, pianeti. Persino galassie, interi universi, o il pensiero umano.

Un giorno, secondo alcuni, sarà possibile creare esseri completamente virtuali dotati di coscienza, proprio come lo siamo noi.

Gli sviluppi delle neuroscienze nel mappare il cervello, e le immense risorse di calcolo che promettono i computer quantici, sono indicatori che quel giorno non è poi così lontano.

Una volta raggiunto un livello tecnologico adeguato, potremmo eseguire un numero di simulazioni nettamente maggiore dei processi osservabili nel mondo “reale”.

Non potrebbe essere, quindi, che qualche altra super intelligenza nell’universo abbia già raggiunto un simile livello tecnologico?

Se sì, avrebbe senso pensare che anche noi viviamo in una realtà virtuale, distinta dalla realtà in cui tale simulazione virtuale è stata creata. E la probabilità è molto più grande rispetto a vivere nella “realtà base”.

Nick Bostrom, professore di filosofia ad Oxford, considerando l’evoluzione di civiltà ipotetiche (anche la nostra, per esempio) intravede tre possibilità:

1) Le civiltà super avanzate non raggiungono mai lo stadio in cui possono creare simulazioni complesse, poichè distrutte prima da eventi di estinzione

2) Le civiltà raggiungono quello stadio, ma decidono di non condurre l’esperimento per ragioni etiche

3) La simulazione è stata attivata, ed è molto probabile che noi ne siamo all’interno

La domanda da porsi è quale di questi sia il punto più plausibile.

George Smoot (astrofisico e premio Nobel) ha affermato che non vi siano ragioni valide per il verificarsi di (1) e (2).

E’ vero che il futuro della nostra specie sia a rischio, anche a causa dei problemi creati da noi stessi (riscaldamento globale, armi nucleari, estinzioni di massa). Ma l’uomo se l’è sempre cavata nelle difficoltà, e probabilmente troverà anche in questo caso il modo di salvarsi.

Inoltre, nulla suggerisce che simulazioni dettagliate che sembrino “reali” siano impossibili. Considerando il numero di pianeti abitabili e potenziali civiltà aliene esistenti (uno dei pianeti, Proxima b, è proprio dietro l’angolo dal punto di vista cosmico), sarebbe parecchio arrogante affermare che l’uomo sia la civiltà intelligente più avanzata dell’universo.

Anche il punto 2 non è molto plausibile. Dopotutto, il motivo per cui conduciamo simulazioni è per capire più cose sul nostro mondo. Con il fine ultimo di migliorarlo e di salvare vite. Quindi è plausibile che una simulazione del genere verrebbe attivata da una civiltà che ne avesse le capacità.

Escludendo i punti 1 e 2, rimane il punto 3: ci troviamo in una simulazione.

Ma è possibile trovare le prove, di questa supposizione?

Molti ricercatori ritengono che dipenda da quanto questa simulazione sia accurata. Il modo migliore per capirlo potrebbe essere andare alla ricerca dei punti deboli del programma, proprio come i “glitch” che tradiscono la natura artificiale del mondo di “The Matrix”. Per esempio, potremmo scoprire inesattezze nelle leggi della fisica.

Oppure, come propone Marvin Minsky (esperto di intelligenza artificiale), potrebbero esserci errori dovuti alle approssimazioni del calcolatore. Per esempio, in ogni evento che possa avere diverse conseguenze, la somma delle loro probabilità deve essere 1. Se trovassimo delle incongruenze in questo principio, sarebbe l’impronta di un’approssimazione.

Vi sono anche altre ragioni per le quali ci potremmo trovare in una simulazione, secondo gli scienziati. Per esempio, il fatto che il nostro universo sembri, in qualche modo, concepito e programmato in maniera molto precisa.

Le costanti della natura, come l’intensità delle forze fondamentali, hanno dei valori che appaiono programmati per rendere la vita possibile. Le più piccole alterazioni di questi equilibri comprometterebbero la stabilità degli atomi, e implicherebbero l’impossibilità di formazione, per esempio, delle stelle.

Una delle risposte a questo fenomeno considera il “multiverso”, il fatto che esistano tanti diversi universi, ognuno creato con un diverso Big Bang e con leggi fisiche differenti. Con così tanti universi, per forza qualcuno di questi presenterebbe caratteristiche adatte allo sviluppo della vita; e se non ci trovassimo in un universo ospitale, non potremmo porci questi interrogativi, perché non esisteremmo.

Tuttavia, gli universi paralleli sono soltanto un’ipotesi, priva di prove di alcun genere. Si potrebbe considerare quindi che il nostro universo sia davvero una simulazione, concepita in maniera precisa per fornire risultati interessanti come stelle, galassie, o persone.

Ovviamente, questo ragionamento non ci può portare da nessuna parte; dopo tutto, anche l’universo dei nostri creatori dovrebbe essere impostato con precisione per permettere a loro di esistere. In quel caso, il discorso della simulazione non spiegherebbe l’enigma della precisione dei dettagli.

Altri studiosi puntano sugli strani risultati ottenuti dalla fisica moderna, per cercare le prove di una simulazione.

La meccanica quantistica, che studia l’infinitamente piccolo, ha prodotto risultati inspiegabili e incomprensibili. Per esempio, sia la materia che l’energia sembrano essere granulari. Oltre a ciò, vi sono dei limiti nella risoluzione con cui possiamo osservare l’universo, e se proviamo a studiare qualcosa di più piccolo, le cose iniziano ad apparire “offuscate”.

Smoot afferma che questi risultati della fisica quantistica lasciano perplessi, e sono proprio quel che ci si potrebbe aspettare da una simulazione. Sono analoghi ai pixel che si vedono guardando uno schermo troppo da vicino. Tuttavia, anche la natura granulare della realtà potrebbe essere la conseguenza di altri principi più profondi, non ancora scoperti.

Alcuni fisici sono convinti che, al suo livello più fondamentale, la natura sia costituita nient’altro che da pura informazione: bits, come gli 1 e gli 0 dei computer. In questa visione, ogni aspetto della realtà, dall’interazione tra particelle in su, è una forma di calcolo.

“L’universo può essere paragonato ad un computer quantico gigante” afferma Seth Lloyd del Massachusetts Institute of Technology. “Se osserviamo i suoi più piccoli e fondamentali componenti, questi non sono nient’altro che bits quantici che compiono operazioni digitali.”

Quest’ultima affermazione ci porta al succo del discorso. Se la realtà è soltanto informazione, noi non siamo più o meno reali, se ci troviamo o meno in una simulazione. In entrambi i casi, tutto ciò che possiamo essere è pura informazione.

Farebbe davvero la differenza essere programmati dalla natura o da creatori super intelligenti? Probabilmente no, fatta eccezione per il fatto che i nostri creatori potrebbero intervenire nella simulazione, o addirittura “spegnerla”. Come dovremmo sentirci di fronte a questa possibilità?

Tuttavia, quest’ultima considerazione finirebbe per tradire l’intero concetto. L’idea di creatori super intelligenti che, stufi della simulazione, la spegnessero in maniera capricciosa è comica ed antropomorfizza i nostri creatori. L’immagine che restituisce potrebbe essere quella di “teenager capricciosi che giocano all’Xbox”, come afferma Kurzweil (sviluppatore di intelligenze artificiali a Google).

In ogni caso, è probabilmente impossibile trovare le prove che dimostrino una simulazione. Non potremmo scoprirle mai, semplicemente perché la nostra mente non sarebbe all’altezza del compito. Dopotutto, i componenti di una simulazione sono concepiti per funzionare secondo le regole del gioco, non per sovvertirle. Potrebbe essere una scatola fuori dalla quale sarebbe impossibile pensare, per noi.

Secondo Lisa Randall (professoressa di fisica ad Harvard), tuttavia, la convinzione di vivere in una simulazione non modificherebbe in nessun modo il modo in cui dovremmo considerare e investigare la realtà.

Elon Musk, ovviamente, non passa di certo la sua esistenza ripetendo a sè stesso che le persone intorno a lui, i suoi amici e la sua famiglia, siano semplicemente simulazioni computerizzate create da flussi di dati all’interno di un enorme computer quantico.

In parte perché è impossibile fissare tale immagine nella mente a lungo, e soprattutto perché, nel profondo, tutti noi sappiamo che l’unica nozione di realtà degna di essere considerata è quella con cui possiamo interagire, e non qualche ipotetico mondo in cui è avvenuta la sua creazione.

http://www.bbc.com/earth/story/20160901 ... not-matter

http://www.iflscience.com/editors-blog/ ... e-science/

https://www.scientificamerican.com/arti ... imulation/



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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 10/10/2016, 19:45 
Beh allora io voglio i super poteri [:289]


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 Oggetto del messaggio: Re: Viviamo in Universo simulato? Miliardari finanziano rice
MessaggioInviato: 10/10/2016, 20:19 
quello che è certo è il fatto che l'umanità vive in un auto e etero plagio come fosse una specie da allevamento e uso in buona parte non umano.

Purtroppo però,questo status non è una fantasia,ma NORMALE esistenza terrena.

Il che batte ogni simulazione e vergognosa interferenza virtuale .

I miliardari ne sanno qualcosa...e non solo loro!

[:305] [:246] [:246] [:303] [^]


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MessaggioInviato: 11/10/2016, 11:36 
invece secondo me è possibile accorgersi un giorno della simulazione, siamo intelligenze artificiali create da chissà chi o cosa? bene un giorno l'intelligenza artificiale si potrà benissimo ribellare al sistema


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Thethirdeye ha scritto:
Qui un articolo più esaustivo....

Secondo Elon Musk, viviamo in una simulazione generata al computer da una civiltà super avanzata

computersimulation1-750x550.jpg
http://www.quirkyita.com/index.php/2016 ... -avanzata/

Secondo Elon Musk, tutti noi viviamo in una complessa simulazione al computer, concepita da una civiltà estremamente avanzata. Nel giugno 2016 Musk affermò che le probabilità che NON (è importante fare caso a questo non) viviamo in una simulazione sono dell’ordine di 1 su 1 miliardo.

In altri termini, 1 su 1 miliardo è la possibilità che stiamo vivendo nella realtà “base”, cioè quella opposta ad una realtà virtuale simulata da un computer. Le probabilità messe in gioco da Musk possono sembrare esagerate, e forse lo sono; ma l’idea che la nostra realtà possa essere una gigantesca simulazione (proprio come nel film The Matrix) viene oggi considerata anche da eminenti scienziati, fisici, cosmologi, futurologi e ingegneri.

Il primo istinto, ovviamente, è di ribellarsi ad un’affermazione del genere. E’ tutto troppo “vero” per essere una simulazione, giusto? Il peso di una tazza nella mia mano, l’aroma del caffè che contiene, i suoni che mi circondano: come potrebbe tutto questo essere finto?

Ma consideriamo gli straordinari progressi dell’informatica negli ultimi 40 anni. Siamo passati, in un soffio, da videogiochi di semplicità disarmante come Pong (il giochino che simulava il ping pong) a giochi capaci di simulare appunto interi universi, con un numero incredibile di personaggi realistici e in grado di interagire tra loro. Per non parlare delle simulazioni utilizzate dalla scienza per riprodurre fenomeni di vario tipo (e studiarli).

La realtà virtuale, grazie alle nuove tecnologie, sarà presto indistinguibile da quella “reale”. Basta immaginare i processi dell’informatica nei prossimi 10.000 anni, che dal punto di vista evoluzionistico sono pochissimi: continuando a progredire con questo ritmo, la precisione e la fedeltà delle simulazioni diventeranno strabilianti.

Nell’aprile 2016, diversi scienziati discussero sull’argomento durante un convegno all’American Museum of Natural History (New York). Neil deGrasse Tyson (famoso astrofisico americano) concluse il convegno stimando al 50% le probabilità che viviamo in una simulazione computerizzata.

I principi proposti sono diversi da quello del film Matrix, in cui gli esseri umani vengono conservati in una teca futuristica in grado di tenerli in vita, e connessi alla “rete” che simula la loro esistenza.

Secondo Alan Guth (MIT), il nostro intero universo potrebbe essere una specie di esperimento da laboratorio, creato da una qualche super intelligenza, in maniera analoga a come fanno i biologi quando coltivano colonie di micro-organismi.

“Nulla esclude la possibilità di ricreare un Big Bang artificiale, composto da reale materia ed energia” afferma Guth.

“Non distruggerebbe l’universo attuale, ma creerebbe una sua personale bolla di spazio tempo, separata da quella da cui si fosse originato”.

Uno scenario del genere, per noi, non farebbe la differenza; il finto universo sarebbe altrettanto fisicamente reale di uno nato “naturalmente”.

Vi è inoltre una seconda ipotesi, che è quella sostenuta da Elon Musk.

Secondo l’imprenditore e guru tecnologico, tutti noi potremmo essere nient’altro che informazioni gestite da un gigantesco computer, come personaggi di un videogame.

Anche i nostri cervelli sarebbero simulati, e risponderebbero a input sensoriali simulati; in questa visione, non esistono vie di fuga (diversamente da The Matrix). Il computer è la realtà dove viviamo, e la nostra unica chance di esistere.

Il motivo di credere ad uno scenario di questo tipo, di nuovo, è la complessità delle simulazioni attuali e la loro ipotetica evoluzione.

I ricercatori, già oggi, utilizzano simulazioni computerizzate per riprodurre comportamenti animali, società, pianeti. Persino galassie, interi universi, o il pensiero umano.

Un giorno, secondo alcuni, sarà possibile creare esseri completamente virtuali dotati di coscienza, proprio come lo siamo noi.

Gli sviluppi delle neuroscienze nel mappare il cervello, e le immense risorse di calcolo che promettono i computer quantici, sono indicatori che quel giorno non è poi così lontano.

Una volta raggiunto un livello tecnologico adeguato, potremmo eseguire un numero di simulazioni nettamente maggiore dei processi osservabili nel mondo “reale”.

Non potrebbe essere, quindi, che qualche altra super intelligenza nell’universo abbia già raggiunto un simile livello tecnologico?

Se sì, avrebbe senso pensare che anche noi viviamo in una realtà virtuale, distinta dalla realtà in cui tale simulazione virtuale è stata creata. E la probabilità è molto più grande rispetto a vivere nella “realtà base”.

Nick Bostrom, professore di filosofia ad Oxford, considerando l’evoluzione di civiltà ipotetiche (anche la nostra, per esempio) intravede tre possibilità:

1) Le civiltà super avanzate non raggiungono mai lo stadio in cui possono creare simulazioni complesse, poichè distrutte prima da eventi di estinzione

2) Le civiltà raggiungono quello stadio, ma decidono di non condurre l’esperimento per ragioni etiche

3) La simulazione è stata attivata, ed è molto probabile che noi ne siamo all’interno

La domanda da porsi è quale di questi sia il punto più plausibile.

George Smoot (astrofisico e premio Nobel) ha affermato che non vi siano ragioni valide per il verificarsi di (1) e (2).

E’ vero che il futuro della nostra specie sia a rischio, anche a causa dei problemi creati da noi stessi (riscaldamento globale, armi nucleari, estinzioni di massa). Ma l’uomo se l’è sempre cavata nelle difficoltà, e probabilmente troverà anche in questo caso il modo di salvarsi.

Inoltre, nulla suggerisce che simulazioni dettagliate che sembrino “reali” siano impossibili. Considerando il numero di pianeti abitabili e potenziali civiltà aliene esistenti (uno dei pianeti, Proxima b, è proprio dietro l’angolo dal punto di vista cosmico), sarebbe parecchio arrogante affermare che l’uomo sia la civiltà intelligente più avanzata dell’universo.

Anche il punto 2 non è molto plausibile. Dopotutto, il motivo per cui conduciamo simulazioni è per capire più cose sul nostro mondo. Con il fine ultimo di migliorarlo e di salvare vite. Quindi è plausibile che una simulazione del genere verrebbe attivata da una civiltà che ne avesse le capacità.

Escludendo i punti 1 e 2, rimane il punto 3: ci troviamo in una simulazione.

Ma è possibile trovare le prove, di questa supposizione?

Molti ricercatori ritengono che dipenda da quanto questa simulazione sia accurata. Il modo migliore per capirlo potrebbe essere andare alla ricerca dei punti deboli del programma, proprio come i “glitch” che tradiscono la natura artificiale del mondo di “The Matrix”. Per esempio, potremmo scoprire inesattezze nelle leggi della fisica.

Oppure, come propone Marvin Minsky (esperto di intelligenza artificiale), potrebbero esserci errori dovuti alle approssimazioni del calcolatore. Per esempio, in ogni evento che possa avere diverse conseguenze, la somma delle loro probabilità deve essere 1. Se trovassimo delle incongruenze in questo principio, sarebbe l’impronta di un’approssimazione.

Vi sono anche altre ragioni per le quali ci potremmo trovare in una simulazione, secondo gli scienziati. Per esempio, il fatto che il nostro universo sembri, in qualche modo, concepito e programmato in maniera molto precisa.

Le costanti della natura, come l’intensità delle forze fondamentali, hanno dei valori che appaiono programmati per rendere la vita possibile. Le più piccole alterazioni di questi equilibri comprometterebbero la stabilità degli atomi, e implicherebbero l’impossibilità di formazione, per esempio, delle stelle.

Una delle risposte a questo fenomeno considera il “multiverso”, il fatto che esistano tanti diversi universi, ognuno creato con un diverso Big Bang e con leggi fisiche differenti. Con così tanti universi, per forza qualcuno di questi presenterebbe caratteristiche adatte allo sviluppo della vita; e se non ci trovassimo in un universo ospitale, non potremmo porci questi interrogativi, perché non esisteremmo.

Tuttavia, gli universi paralleli sono soltanto un’ipotesi, priva di prove di alcun genere. Si potrebbe considerare quindi che il nostro universo sia davvero una simulazione, concepita in maniera precisa per fornire risultati interessanti come stelle, galassie, o persone.

Ovviamente, questo ragionamento non ci può portare da nessuna parte; dopo tutto, anche l’universo dei nostri creatori dovrebbe essere impostato con precisione per permettere a loro di esistere. In quel caso, il discorso della simulazione non spiegherebbe l’enigma della precisione dei dettagli.

Altri studiosi puntano sugli strani risultati ottenuti dalla fisica moderna, per cercare le prove di una simulazione.

La meccanica quantistica, che studia l’infinitamente piccolo, ha prodotto risultati inspiegabili e incomprensibili. Per esempio, sia la materia che l’energia sembrano essere granulari. Oltre a ciò, vi sono dei limiti nella risoluzione con cui possiamo osservare l’universo, e se proviamo a studiare qualcosa di più piccolo, le cose iniziano ad apparire “offuscate”.

Smoot afferma che questi risultati della fisica quantistica lasciano perplessi, e sono proprio quel che ci si potrebbe aspettare da una simulazione. Sono analoghi ai pixel che si vedono guardando uno schermo troppo da vicino. Tuttavia, anche la natura granulare della realtà potrebbe essere la conseguenza di altri principi più profondi, non ancora scoperti.

Alcuni fisici sono convinti che, al suo livello più fondamentale, la natura sia costituita nient’altro che da pura informazione: bits, come gli 1 e gli 0 dei computer. In questa visione, ogni aspetto della realtà, dall’interazione tra particelle in su, è una forma di calcolo.

“L’universo può essere paragonato ad un computer quantico gigante” afferma Seth Lloyd del Massachusetts Institute of Technology. “Se osserviamo i suoi più piccoli e fondamentali componenti, questi non sono nient’altro che bits quantici che compiono operazioni digitali.”

Quest’ultima affermazione ci porta al succo del discorso. Se la realtà è soltanto informazione, noi non siamo più o meno reali, se ci troviamo o meno in una simulazione. In entrambi i casi, tutto ciò che possiamo essere è pura informazione.

Farebbe davvero la differenza essere programmati dalla natura o da creatori super intelligenti? Probabilmente no, fatta eccezione per il fatto che i nostri creatori potrebbero intervenire nella simulazione, o addirittura “spegnerla”. Come dovremmo sentirci di fronte a questa possibilità?

Tuttavia, quest’ultima considerazione finirebbe per tradire l’intero concetto. L’idea di creatori super intelligenti che, stufi della simulazione, la spegnessero in maniera capricciosa è comica ed antropomorfizza i nostri creatori. L’immagine che restituisce potrebbe essere quella di “teenager capricciosi che giocano all’Xbox”, come afferma Kurzweil (sviluppatore di intelligenze artificiali a Google).

In ogni caso, è probabilmente impossibile trovare le prove che dimostrino una simulazione. Non potremmo scoprirle mai, semplicemente perché la nostra mente non sarebbe all’altezza del compito. Dopotutto, i componenti di una simulazione sono concepiti per funzionare secondo le regole del gioco, non per sovvertirle. Potrebbe essere una scatola fuori dalla quale sarebbe impossibile pensare, per noi.

Secondo Lisa Randall (professoressa di fisica ad Harvard), tuttavia, la convinzione di vivere in una simulazione non modificherebbe in nessun modo il modo in cui dovremmo considerare e investigare la realtà.

Elon Musk, ovviamente, non passa di certo la sua esistenza ripetendo a sè stesso che le persone intorno a lui, i suoi amici e la sua famiglia, siano semplicemente simulazioni computerizzate create da flussi di dati all’interno di un enorme computer quantico.

In parte perché è impossibile fissare tale immagine nella mente a lungo, e soprattutto perché, nel profondo, tutti noi sappiamo che l’unica nozione di realtà degna di essere considerata è quella con cui possiamo interagire, e non qualche ipotetico mondo in cui è avvenuta la sua creazione.

http://www.bbc.com/earth/story/20160901 ... not-matter

http://www.iflscience.com/editors-blog/ ... e-science/

https://www.scientificamerican.com/arti ... imulation/


cioè siccome esistono simulazioni al computer..
ergo anche noi siamo simulazioni al computer..

non mi sembra un ragionamento logico..

poi nella parte evidenziata c'è una contraddizione..
creare in laboratorio un big bang con annesso universo
non è simulare informaticamente la realtà..
ma crearla tout court..
i bit non c'entrano nulla..

che poi la domanda su cosa sia la realtà,
quello è tutto un altro mistero..

posto che esistono esseri dall'altra parte della tastiera,
che controllano tutto,
questi scienziati mi dovrebbero spiegare
la differenza tra realtà vera e realtà simulata..
la realtà di questi super-informatici come sarebbe?



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Viviamo in Universo simulato? Miliardari finanziano rice
MessaggioInviato: 11/10/2016, 12:05 
se lo sapessimo no saremo qui a farci le pippe su complotti e ufo, non lo sapremo mai forse.
è come la domanda cosa cè dopo la morte, perchè viviamo qualè il senso della vita? dio esiste? ecc....


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Rettiloide
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 Oggetto del messaggio: Re: Viviamo in Universo simulato? Miliardari finanziano rice
MessaggioInviato: 11/10/2016, 12:23 
xfabiox

è come con i genitori:

se non ti liberi da te,la maggior parte di loro ti tiene sotto in qualche modo,oppure ti spinge alla ribellione,in modo tale da metterti nei guai.

E questo in buona fede,in genere .

Con gli alieni succede lo stesso:

o te ne liberi...amichevolmente o li avrai sempre intorno ,addosso o pronti a fotterti.

LORO NON CAPISCONO UNA COSA:

quando una specie è sufficientemente adulta,avesse anche un sacco di problemi

HA IL DIRITTO DI PROCEDERE DA SOLA

Il fatto è che loro non vogliono rinunciare ai vantaggi specifici loro quindi RESISTONO AL CAMBIAMENTO E FANNO DI TUTTO PER IMPEDIRLO.

Così facendo ,creano le premesse di una esplosione ribelle o di una implosione terminale.

In tutte e due i casi,sarebbe un disastro planetario.

La soluzione migliore sta nella [:287] degli umani , degli alieni o di tutte e due con un compromesso epocale .

Mi spiace dirlo,ma non esiste altra soluzione ,a meno che si voglia distruggere mezzo pianeta se non i suoi tre quarti.

buona giornata


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