Massimo Falciani ha scritto:
non è un comportamento contro natura: l'errore è stato ipotizzare che lo spazio concesso fosse sufficiente per un certo numero di topi, ma in realtà quel numero era palesemente errato.
io posso anche creare una casa super ottimizzata tipo l'appartamento di Renato Pozzetto nel film "Il Ragazzo Di Campagna", dove all'interno ho tutto il necessario ed a portata di un "TAAAAC!" ma ciò che manca è lo spazio vitale.
i posti a sedere in autobus e treni o le aperture minime per i passaggi sono quantificati mediamente in 60cm (la larghezza delle spalle dell'unomo medio, più o meno...) solo che quando davvero seguono questa misura, giudicata sufficiente, in due su due posti adiacenti non ci stai ne bene ne comodo perchè ti manca lo spazio: si vuole sempre esagerare ed il risultato è quello.
c'è da considerare anche che i topi, come tutti gli animali, nascono liberi: puoi creargli la più bella e dorata prigione del mondo, ma sempre di prigione si tratta. e pure i ruoli all'interno della società, se tutto è artificiale, non possono essere tali e quali a quelli che ci sono in natura.
in molti dicono di lavorare per vivere e non di vivere per lavorare: è vero solo in parte, perchè si travisa il concetto di lavorare. un hobby viene considerato un vezzo, un gioco, eppure un appassionato di modellismo, di elettronica, di musica ecc studia, si "professionalizza" e produce qualcosa tenendo la mente impegnata ed effettivamente lavorando, chi invece non ha hobby ne interessi è sempre e comunque una persona povera di spirito e di intelligenza, di conseguenza un infelice e quasi certamente un sociopatico.
anche nella società di topi erano tutti stati selezionati: immaginati una società umana, tipo un piccolo villaggio o una comunità, in cui tutti sono impiegati di banca medio berghesi, o tutti panettieri, avvocati, ecc... non c'è differenziazione ne specializzazione, può solo nascere competizione. in natura le comunità si selezionano da sole, quelle selezionate con criteri buoni per la natura progrediscono, le altre si annientano.
e non ci voleva uno scienziato per osservare una cosa così, di una banalità sconcertante.
Penso che non sia un problema di spazi e nemmeno di libertà ma di evoluzione
E' stato più volte dimostrato che l'uomo per continuare a procreare ha bisogno della variabilità dei cromosomi, le comunità chiuse portano a problemi di salute e sterilità.
Tutto questo cosa significa?
Secondo me una cosa sola, la vita è fatta per evolvere, se viene limitata la possibilità di cambiare, sperimentare ... la vita si ferma poichè perde il suo scopo.
Non siamo fatti per stare fermi, comodi in poltrona, siamo fatti per scoprire, per cercare e cambiare.
Thethirdeye ha scritto:
E allora domandiamoci:
- La terra non permette forse di "ospitare" 8 miliardi di persone?
- Le risorse NON sono sufficienti per sfamarle o per dare loro il diritto di vivere/sperimentare la loro esistenza sul Pianeta Terra?
- Chi sono queste persone che detengono il potere e che pensano di avere il diritto di decidere CHI debba sopravvivere e CHI debba soccombere?
Come sopra, secondo me, non è un problema di spazi o di risorse ...
Per quanto riguarda i "padroni del mondo" forse dobbiamo domandarci se questa situazione è stata prevista. Le famose 500mila bare, i preparativi per affrontare i disordini pubblici ... forse hanno un senso.
Penso che ci siano solo due modi per risolvere la nostra necessità evolutiva:
- una trasformazione coscienziale/spirituale
- l'esplorazione e colonizzazione spaziale
Entrambi sembrano fermi ...