Da wikipedia: La sincronicità è un concetto introdotto dallo psicoanalista Carl Gustav Jung nel 1950, definito come «un principio di nessi acausali»[1] che consiste in un legame tra due eventi che avvengono in contemporanea, connessi tra loro ma non in maniera causale, cioè non in modo tale che l'uno influisca materialmente sull'altro; essi apparterrebbero piuttosto a un medesimo contesto o contenuto significativo, come due orologi che siano stati sincronizzati su una stessa ora. (...)
Ho sempre considerato le sincronicità come una sorta di conferma da parte della realtà, una conferma di essere esattamente dove dovrei, di stare percorrendo la strada giusta per così dire; in effetti da quando mi sono iscritto me ne sono già capitate parecchie... vengo al punto: questa notte, dopo 7 anni di interruzione ho avuto un'esperienza di paralisi notturna veramente notevole, solo che essendo stato colto di sorpresa e non essendo più abituato a gestirla ho fatto di tutto per bloccarla (ovvero sbloccarmi).
Ci sono state però delle differenze di non poco conto rispetto alle esperienze di alcuni anni fa:
una volta in stato di veglia ho dovuto respingere la "vibrazione" almeno 6 o 7 volte, ma era velocissima, per quanto mi ricordo il meccanismo era molto più graduale (non so come descriverlo, se non come una sorta di tenda che mi si chiudeva davanti al volto partendo sempre dalla nuca; prima si irradiava dalla nuca ma scendeva lungo la spina dorsale); Assurdo, possibile che l'averne parlato ieri possa avere indotto gli eventi della scorsa notte ?!
Altra differenza: durante la paralisi vedevo la stanza, ma poi mi sono accorto che dovevo avere gli occhi chiusi (la stanza e l'illuminazione durante l'episodio erano leggermente "diversi"); ci ho messo tutta la forza che avevo per sbloccarmi, perché non mi sentivo tranquillo, e ricordo di avere sollevato il busto a 90° ed essermi guardato avambracci e mani (bloccati a mezza altezza di fronte a me). La cosa interessante è che quando mi sono "ripreso" ho subito notato che entrambe le braccia erano sotto le coperte !!!
Apro una parentesi: questa cosa di sollevare il busto non è la prima volta che succede, l'ultima volta che ho visto l'uccello mi ero sollevato istintivamente per toccarlo e lui è volato via, scomparendo. A quel punto mi sono ricordato che avrei dovuto essere paralizzato nel letto, mi sono girato e ho visto me stesso sdraiato! Questo ha immediatamente posto fine all'esperienza.
Sono basito, ma mi fa piacere che l'esperienza si sia ripetuta. In un certo senso me lo aspettavo.
Bella vero? Intendo quella sensazione di vuoto allo stomaco (come quando sali sulle montagne russe!) che provi quando stai per "staccarti", io trovo che sia paragonabile alle "estasi religiose" descritte dai mistici.
Sì, è la paura a farti tornare indietro. Per me è la paura di lasciare il mio corpo "incustodito" che mi impedisce di proseguire, da bambino non mi facevo qst problemi e mi facevo dei viaggi assurdi
La prossima volta dovrò stare più tranquillo.
P.S. ora mi metto al lavoro per creare un video sui siti megalitici precolombiani, ho promesso a degli amici che avrei fatto anche la II parte. Poi potrò finalmente fare il mio esordio su UFOforum aprendo un argomento.
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