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 Oggetto del messaggio: Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano
MessaggioInviato: 08/02/2017, 16:26 
shighella ha scritto:
Scusate ragazzi ..
Perché dite " per fortuna il p.c.i è solo un ricordo"?
Forse adesso stiamo meglio? Di quale fortuna parlate? [:296]

La politica dei surrogati centristi odierni nulla ha a che vedere con la politica sinistrorsa deputata al miglioramento delle condizioni dei cittadini ... i suddetti surrogati non fanno altro che portare avanti politiche destrorse, favoriscono le banche a scapito dei cittadini, disintegrano i diritti dei lavoratori acquisiti nel tempo (art 18):
realmente vi sembrano comunisti questi? [:296]

CONCORDO
e mi permetto di aggiungere che ora sta montando l'onda fascista che se avrà seguito, rovinerà la rinascita di una opposizione di destra, intelligente, moderata ed anche necessaria.
Salvini deve pararsi il bottom, sia dalla Meloni, sia dall'arcoriano.

[^]



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 Oggetto del messaggio: Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano
MessaggioInviato: 08/02/2017, 16:28 
bleffort ha scritto:
sottovento ha scritto:
bleffort ha scritto:
Il vostro sogno!,avete usato Napolitano per scalzare il Vecchio PCI. [:246]


In verità il Pci in Italia è venuto meno per decisioni interne in vista di un rinnovamento che vide la nascita del Pds e di Rifondazione Comunista. Il resto lo fecero Prodi e D'Alema. A Napolitano imputerei ben altre colpe in primis quella di aver imbalsamato la democrazia non consentendo ai cittadini di andare a elezioni.

No!, secondo me di più ha fatto Napolitano e credo anche che ha tramato nell'ombra per smantellarlo. [^]
posting.php?mode=quote&f=8&p=436395#

Non perchè ha svelato, il segreto di Pulcinella, è meno G.U.F.o. [:292] [:292]



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 Oggetto del messaggio: Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano
MessaggioInviato: 08/02/2017, 16:44 
Ha fatto tutti i governi che ha voluto! E senza legittimazione; non so, io .... [:306]



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 Oggetto del messaggio: Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano
MessaggioInviato: 08/02/2017, 22:20 
bleffort ha scritto:
No!, secondo me di più ha fatto Napolitano e credo anche che ha tramato nell'ombra per smantellarlo.


Il punto è che in Italia la sinistra è sempre stata un enorme fallimento sia quando si chiamava Pci che adesso, con la differenza che adesso è ancora più ipocrita e pericolosa poiché ha più potere (infatti è al governo da anni senza che noi l'avessimo votata). Ma il problema più grave è che molti italiani non lo hanno ancora capito.



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 Oggetto del messaggio: Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano
MessaggioInviato: 09/02/2017, 09:50 
Orsogrigio, il nostro comune amico, si ricorderà di come si faceva la spesa alla Coop ai tempi del PCI ( se mai l' ha fatta [:D] ), solo contanti e niente carte di credito. Soldi puliti che finivano nelle casse del vecchio partito comunista di sfronzo.
Il PCI, ai tempi di tangentopoli è stato salvato da Di Pietro, in cambio di un colleggio al Mugello e grazie anche a Napolitano. Chi ha eliminato il comunismo in Italia sono stati quei personaggi che noi tutti conosciamo e che stanno facendo danni tuttora.
L' idea di comunismo è morta nel momento in cui il PCI ha cominciata a fare finanza in piena libertà e dopo aver eliminato la concorrenza scomoda o forse non è mai stata presente nella testa dei burocrati rossi.
L' idea di un comunismo alla Peppone è stato sempre e solo utopia.



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 Oggetto del messaggio: Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano
MessaggioInviato: 09/02/2017, 12:59 
greenwarrior ha scritto:
Chi ha eliminato il comunismo in Italia sono stati quei personaggi che noi tutti conosciamo e che stanno facendo danni tuttora. L' idea di comunismo è morta nel momento in cui il PCI ha cominciata a fare finanza in piena libertà e dopo aver eliminato la concorrenza scomoda o forse non è mai stata presente nella testa dei burocrati rossi. L' idea di un comunismo alla Peppone è stato sempre e solo utopia.


Direi ottima analisi [:264] La cosa assurda è che molta gente ci ha creduto e crede tuttora ai "valori" del Pd. Come fa in un paese sfasciato come il nostro un partito fautore della crisi ad avere il 30% nei sondaggi? Non posso pensare che quel 30% siano tutti ricchi/benestanti. Qualcosa non mi torna.



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 Oggetto del messaggio: Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano
MessaggioInviato: 09/02/2017, 13:54 
sottovento ha scritto:
greenwarrior ha scritto:
Chi ha eliminato il comunismo in Italia sono stati quei personaggi che noi tutti conosciamo e che stanno facendo danni tuttora. L' idea di comunismo è morta nel momento in cui il PCI ha cominciata a fare finanza in piena libertà e dopo aver eliminato la concorrenza scomoda o forse non è mai stata presente nella testa dei burocrati rossi. L' idea di un comunismo alla Peppone è stato sempre e solo utopia.


Direi ottima analisi [:264] La cosa assurda è che molta gente ci ha creduto e crede tuttora ai "valori" del Pd. Come fa in un paese sfasciato come il nostro un partito fautore della crisi ad avere il 30% nei sondaggi? Non posso pensare che quel 30% siano tutti ricchi/benestanti. Qualcosa non mi torna.



Magari quel 30 % non è composto tutto da ricchi e benestanti, ma sicuramente da illusi o da collusi.
C' è ancora chi vota per tradizione, come votava la famiglia, senza chiedersi se è il caso di dare una sbirciata a quello che stà accadendo.



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 Oggetto del messaggio: Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano
MessaggioInviato: 09/02/2017, 14:45 
Un sondaggio di pochi giorni fa ha analizzato l'elettorato del Pd. Esso è principalmente composto da persone benestanti (facoltose) tipo avvocati, medici, industriali, poi c'è una fetta di imprenditori, intellettuali, studenti e pensionati. Se guardiamo queste categoria esclusi i benestanti (cioè i ricchi) tutti gli altri sono stati colpiti dalla crisi. Gli imprenditori e i pensionati dalla mannaia della pressione fiscale e dall'iva, gli studenti dalla disoccupazione e dalla mancanza di meritocrazia. Restano solo gli intellettuali cioè quegli illusi inamovibili che si illudono di poter riportare il Pd a sinistra ma che nel frattempo continuano a votarlo.

Se analizziamo la fascia dei ricchi notiamo che essi si identificano nella politica del Pd o meglio nel renzismo perché fa l'interesse di lobby, banche e caste quindi ci sta ma tutti gli altri a parte gli illusi di sinistra sono tutte persone colpite fortemente dalla crisi ed è assurdo che continuino a votare chi in quella crisi ce li ha messi. L'unica vera speranza per cambiare le sorti di questi paese è che quella gente apra gli occhi su ciò che sta accadendo anche a loro a meno che gli italiani non siano masochisti.



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 Oggetto del messaggio: Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano
MessaggioInviato: 09/02/2017, 14:48 
greenwarrior ha scritto:
Orsogrigio, il nostro comune amico, si ricorderà di come si faceva la spesa alla Coop ai tempi del PCI ( se mai l' ha fatta [:D] ), solo contanti e niente carte di credito. Soldi puliti che finivano nelle casse del vecchio partito comunista di sfronzo.
Il PCI, ai tempi di tangentopoli è stato salvato da Di Pietro, in cambio di un colleggio al Mugello e grazie anche a Napolitano. Chi ha eliminato il comunismo in Italia sono stati quei personaggi che noi tutti conosciamo e che stanno facendo danni tuttora.
L' idea di comunismo è morta nel momento in cui il PCI ha cominciata a fare finanza in piena libertà e dopo aver eliminato la concorrenza scomoda o forse non è mai stata presente nella testa dei burocrati rossi.
L' idea di un comunismo alla Peppone è stato sempre e solo utopia.

Quello che "dici" non è altro quello che vado dicendo sempre;il vecchio PCI è morto dal momento che hanno tolto il simbolo della falce e martello,in quanto la loro idea fu poi quella di cambiare casacca e darsi alla finanza.....difatti......poi...... [:D]
Se Orsogrigio cita me per il fatto se mi ricordavo come si faceva la spesa alle COOP,gli rispondo che le Carte di Credito da noi li tenevano solo le persone benestanti a quei tempi,dunque vivevo in un'altra realtà e non posso darti risposta. [:296]
Qui in Sicilia i danni c'è li hanno procurato i politici di estrazione DC e di Destra,i Comunisti (DI ALLORA) e i Sindacati invece si sono battuti con lealtà e li dovremmo elogiare in quanto hanno appoggiato sempre la causa dei lavoratori contro la sopraffazione mafiosa e dei disagi perenni che la nostra Terra subisce. [:305]
QUESTO P.D. DI ADESSO NON è ALTRO CHE UNA ESTREMA DESTRA SENZA IDEALI CAMUFFATA DA SINISTRA.


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 Oggetto del messaggio: Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano
MessaggioInviato: 09/02/2017, 14:58 
bleffort ha scritto:
QUESTO P.D. DI ADESSO NON è ALTRO CHE UNA ESTREMA DESTRA SENZA IDEALI CAMUFFATA DA SINISTRA.


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 Oggetto del messaggio: Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano
MessaggioInviato: 09/02/2017, 17:16 
A questo punto, magari fosse un'estrema destra! Invece è una sinistra incaxxata e stantia che si preoccupa di voti per arraffare più che può ... E molta gente ci crede ancora. [:306]



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 Oggetto del messaggio: Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano
MessaggioInviato: 10/02/2017, 13:26 
Comunque ...


Giorno del ricordo, le foibe: perché c’è ancora chi le nega e i libri di scuola ne parlano superficialmente?
Dopo il crollo del regime fascista tutti gli italiani non comunisti vennero considerati nemici del popolo: dovevano quindi essere prima torturati e poi gettati nelle foibe

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Le foibe sono concretamente delle cavità naturali presenti sul Carso. Il nome deriva da un termine dialettale giuliano, che a sua volta deriva dal latino fovea, ovvero fossa o cava. Furono due i momenti in cui, durante la Seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra, le foibe divennero teatro di vere e proprie esecuzioni di massa, quando i partigiani comunisti del maresciallo Tito vi gettarono migliaia di persone, colpevoli ai loro occhi di un grave reato: essere italiani, fascisti e contrari al regime comunista. La crudeltà con la quale queste uccisioni avvenivano è paragonabile soltanto allo scempio perpetrato dai nazisti sugli ebrei e su tutte le vittime dei campi di sterminio. I condannati a morte venivano legati l’uno all’altro con un lungo fil di ferro stretto intorno ai polsi. Una volta schierati sugli argini delle foibe, veniva aperto il fuoco su di loro: i colpi partiti dai mitra li trapassavano da parte a parte. Ma, particolare ancora più duro e macabro, non si sparava su tutto il gruppo, bensì soltanto sui primi tre o quattro della catena; questi, precipitando ormai senza vita nelle foibe, trascinavano con sé gli altri condannati ai quali erano stati legati. Il risultato era che alcuni sopravvivevano per giorni, tra atroci sofferenze e con accanto i cadaveri degli altri sventurati.

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L’eccidio della foibe ebbe modo di ripetersi per ben due volte, con dinamiche e modalità diverse: dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, quando riguardò principalmente l’Istria, e poi di nuovo con la presa di potere da parte dei partigiani e dell’Esercito Popolare Jugoslavo nel maggio del 1945. Nel ’43 in Istria e in Dalmazia i partigiani jugoslavi di Tito si vendicarono dei fascisti che tra il primo e il secondo conflitto mondiale avevano dominato in questi territori con estrema durezza, imponendo un’italianizzazione forzata e sottomettendo le popolazioni slave locali. Dopo il crollo del regime, i buoni diventarono cattivi, e tutti gli italiani non comunisti vennero considerati nemici del popolo: dovevano quindi essere prima torturati e poi gettati nelle foibe. In questa prima fase morirono circa mille persone.

image: http://www.meteoweb.eu/wp-content/uploa ... 00x170.jpg
fiobeMa fu con la primavera del 1945 che la violenza delle foibe raggiunse il proprio apice: verso la fine della Guerra l’esercito jugoslavo occupò Trieste, riconquistando i territori che dopo il primo conflitto mondiale erano stati negati alla Jugoslavia. In soli due mesi migliaia di italiani che risiedevano tra Istria, Fiume e Dalmazia furono costretti a lasciare la loro terra. E questi furono i più fortunati. Altri vennero barbaramente uccisi dai partigiani di Tito, con due tecniche di sterminio crudeli e disumane: o venivano gettati nelle foibe o deportati nei campi sloveni e croati. Carabinieri, poliziotti e guardie di finanza furono tra i primi ad essere infoibati. E la stessa fine fecero anche normali cittadini (a volte scelti dagli assassini comunisti per motivi personali) o anche i partigiani che non accettavano l’invasione jugoslava.

image: http://www.meteoweb.eu/wp-content/uploa ... 43x300.jpg
esule fiobeAncora oggi non si sa con precisione quante furono le vittime delle foibe: alcune fonti parlano di quattro o seimila mila morti; altre di diecimila; altre ancora calcola il numero totale di vittime in 20mila persone. Averne un’idea certa è impossibile a causa del fatto che nell’immediato dopoguerra il caos regnò sovrano, e soprattutto perché la paura che il Fascismo potesse tornare fece sì che questi scempi perpetrati dalla parte politica opposta, fossero insabbiati e lasciati cadere nel dimenticatoio; il tutto giustificato da un sentimento anti-fascista che in alcuni casi divenne però odio e violenza esattamente come quelli messi in atto dalle camicie nere. La crudeltà delle foibe ebbe termine con la firma del trattato di pace di Parigi il 10 febbraio 1947. Gli esuli emigrarono in varie parti del mondo: Sud America, Australia, Canada, Stati Uniti. Ma molti si stabilirono nel nord Italia.

Solo nel 2004 il Parlamento italiano approvò la «legge Menia» con la quale si istituiva il Giorno del Ricordo da celebrarsi appunto il 10 febbraio. Ma per anni i libri di scuola non hanno fatto riferimento a questi terribili fatti e ancora oggi i negazionisti sono numerosi. Si tende a minimizzare quanto accaduto, come se tutto si possa giustificare con una sorta di giusta vendetta fai-da-te. Ma gli innocenti e i bambini vittima delle foibe furono innumerevoli e non c’è giustificazione che tenga. La politica italiana seguita alla Seconda guerra mondiale è stata sempre tesa ad evitare il ripetersi delle dinamiche che hanno portato il Fascismo al potere, ma così facendo si è giunto ad un altro estremismo: si è chiuso un occhio, o anche due, su tutto ciò che di altrettanto crudele veniva messo in atto dai comunisti, ai quali si cercò per anni di affibbiare l’etichetta di ‘tutti buoni, tutti bravi e tutti eroi salva-patria’. Eliminare le foibe dai libri di scuola è stato possibile solo per alcuni decenni, fortunatamente, ma ancora oggi lo spazio ad esse dedicato è nettamente inferiore a quello dedicato agli altrettanto crudeli campi di sterminio nazisti.

Fare di tutta un’erba un fascio è sbagliato, sempre e comunque. Come è sbagliato far credere che ci sia una parte buona e una cattiva; che ci sia chi ha ragioni valide per uccidere e chi no; che ci sia differenza tra chi uccide prima e chi dopo. Gli estremismi sono sempre dannosi e potenzialmente pericolosi. E la politica dell’insabbiamento è utile solo a far sì che la storia si ripeta, anche quando si tratta di quella sbagliata. Campi di sterminio e foibe sono solo due delle centinaia di espressioni della crudeltà umana: non basterebbero 365 giorni per ricordare tutte le occasioni, dalla notte dei tempi, in cui degli uomini hanno sterminato “in serie” altri uomini. Nascondere per ragioni politiche serve solo a far ricadere i popoli negli stessi errori. La vendetta, anche quella che sembra più giustificata, non porta altro che nuove vittime innocenti.

Per approfondire http://www.meteoweb.eu/2017/02/giorno-d ... YB7ZpKZ.99

http://www.meteoweb.eu/2017/02/giorno-d ... te/852430/



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 Oggetto del messaggio: Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano
MessaggioInviato: 10/02/2017, 13:29 
... mentre la Boldracc .. ehm, la Boldrini ... [}:)]





La provocazione
Foibe, nella Giornata del ricordo porta alla Camera la negazionista Alessandra Kersevan

Per la Lega è «una vergogna», per Democrazia Solidale-Centro Democratico un omaggio «a una negazionista». La polemica è così infuocata da aver tirato in ballo perfino la presidente della Camera Laura Boldrini, che però s’è chiamata fuori dalla contesa.

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Al centro della rissa, la conferenza programmata questa mattina a Montecitorio dalla deputata di Sinistra Italiana-Sel Serena Pellegrino. Argomento: «Il Giorno del ricordo, l’insufficienza storica e culturale delle parole che lo istituiscono e lo celebrano». Tra i relatori, la dottoressa Alessandra Kersevan. Secondo gli organizzatori è la «storica più accreditata» per parlare delle foibe. Secondo i detrattori è, appunto, una negazionista.

Ci sono alcuni precedenti indicativi: nel 2013 Kersevan era stata invitata a parlare dall’università di Verona, ma poi non se ne fece nulla. Troppe proteste. I suoi antipatizzanti usarono addirittura dei gas lacrimogeni per scongiurare la conferenza, mentre l’anno prima fu protagonista di un pepato scambio di opinioni a Porta a Porta, incassando le critiche del conduttore Bruno Vespa e di Maurizio Gasparri.

In un’intervista rilasciata un anno fa a libera.tv, la Kersevan ha detto: «L’Italia continua a dimenticare le proprie responsabilità storiche. La giornata del ricordo delle foibe viene strumentalmente utilizzata per cancellare dalla memoria collettiva la brutale politica di italianizzazione forzata attuata dallo Stato italiano dopo la prima guerra mondiale». Di più. Nel 2012 fu lei a contestare qualcuno, ovvero Paolo Mieli: durante un dibattito, l’ex direttore del Corriere spiegò che «non esistono casi di partigiani comunisti uccisi da partigiani cattolici, ma solo il contrario». La Kersevan si alzò in piedi, indignata, innescando una gazzarra. Ecco, nelle ultime ore la studiosa torna ad accendere gli animi. «Basta speculare sul dramma dell’esodo e delle foibe: Pellegrino non è degna di rappresentare i cittadini al Parlamento!» ringhia il capogruppo alla Camera del Carroccio, Massimiliano Fedriga, che attacca frontalmente la sua collega di sinistra. Interviene Matteo Salvini: «Dov’è la Boldrini sempre pronta a difendere i diritti di tutti? Si è accorta che ospiterà una negazionista?».

Al posto della terza carica dello Stato, interviene il presidente di turno Simone Baldelli. Che fa sapere: non è possibile sindacare sui contenuti di una conferenza stampa. Salta su il capogruppo di Sel, Arturo Scotto: «Sono convinto, conoscendo la sua sensibilità e l’amore per la pace e i diritti umani, che nella conferenza stampa non ci sarà nessuna contraddizione con il valore che noi attribuiamo alla ricorrenza» di domani, Giorno del ricordo. No, «Sel-Si non può stare contemporaneamente dalla parte delle vittime e da quella dei carnefici» tuona il deputato Gian Luigi Gigli del gruppo parlamentare Democrazia Solidale-Centro Democratico.

Assediata dalle polemiche, l’onorevole Pellegrino respinge le accuse: «Non ci interessa ridimensionare le foibe, crediamo che le persone infoibate vadano onorate e non strumentalizzate». Il problema, continua lei, è che il centrodestra utilizza l’argomento per ridimensionare le colpe del fascismo.

Bip Bip. Il cellulare della deputata di Sel riceve un messaggino. «Vede? Un cittadino mi ha scritto “Lo sterminio di Tito è un dato certo, quelle dei fascisti erano bravate”. Bravate, capisce? Eppure a Gonars», in provincia di Udine, «i fascisti avevano realizzato un campo di concentramento!».

C’è da dire che il clima attorno al Giorno del ricordo ha cominciato a surriscaldarsi a inizio settimana, quando il centrodestra aveva criticato l’annunciata assenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella, alla celebrazione di Trieste. Appuntamento domani, alla foiba di Basovizza. L’assessore Veneto all’Istruzione, Elena Donazzan, ha scritto al Quirinale auspicando un cambio di programma. Giorgia Meloni ha bollato come «grave» l’assenza del Presidente e quella di Pietro Grasso, seconda carica dello Stato. Analoghe dichirazioni sono piovute da Gasparri e da Carlo Giovanardi.

A tarda sera, i fumi della battaglia non si sono ancora diradati: «È inaccettabile che una collega di Sel dia vita a un percorso di rivisitazione storica per sminuire le colpe dei titini» insiste Fedriga. Macché vergogna, sbotta la Pellegrino: «Non me la sento di mettere la parola fine al dramma delle Foibe. Facciamo parlare gli storici, non abbiamo mai parlato di negazinismo».

http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... sevan.html



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MessaggioInviato: 10/02/2017, 13:32 
Stragi e persecuzioni: la fuga dall'Istria raccontata da un esule

Il volume di Tito Delton ricostruisce passo per passo il dramma di migliaia di fuggitivi

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Aveva tutta l'intenzione di attenersi al principio che "il possesso equivale ai nove decimi del diritto". Insomma per i sovietici e i loro sodali la corsa all'occupazione era iniziata.

E questo segnò, nelle lontanissime Istria e Dalmazia, il destino di migliaia e migliaia di italiani. Il maresciallo Tito, come da programma, accelerò il passo verso Trieste. La città era il porto fondamentale di tutta la Mitteleuropa. Solo su insistenza di Churchill il generale Alexander spedì - in ritardo - il suo sottoposto, il generale Freyberg, a prendere il controllo della città. Ma per gli italiani d'Istria e Dalmazia, abbandonati a se stessi, iniziò un lungo incubo.

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È una storia difficile da narrare. Una storia che per molti versi avrebbe dovuto mettere tutti sull'avviso di cosa poteva accadere nella Ex Jugoslavia quando negli anni '90 è divampata la guerra civile. La pulizia etnica tornata tragicamente sulla scena in Bosnia era già stata praticata sugli italiani dal 1945 (con prodromi nel '43). Solo che per convenienza politica è stata messa sistematicamente sotto il tappeto, nascosta per non turbare equilibri da Guerra fredda e per le pressioni del partito comunista più forte dei Paesi occidentali.

Ma qual è il modo migliore per scoprire davvero cosa hanno passato quegli italiani prima terrorizzati - a colpi di rapimenti, uccisioni e campi di concentramento - e poi costretti a un esodo senza ritorno? Uno dei modi migliori può essere quello di seguire la tragedia attraverso l'ottica del singolo. Di una famiglia incolpevole che finisce travolta dalle onde della Storia. È quello che consente di fare 10 febbraio 1947. Fuga dall'Istria di Tito Delton (da oggi in allegato con il Giornale a 7,50 euro oltre al prezzo del quotidiano).

La prima cosa che traspare dal libro di Delton (esule che ha trovato in Torino una seconda casa) è il senso di straniamento prodotto all'inizio dal collasso delle autorità italiane. Poi all'improvviso sciama l'armata rossa jugoslava, arriva da Pola e occupa Dignano d'Istria. Mal vestiti, ma armati sino ai denti, i partigiani hanno, a differenza degli italiani, idee chiarissime. Mettono fuori corso la lira, bloccano le poste, le banche. La slavificazione è rapida e brutale, non guarda in faccia a nessuno. Anche a scuola spuntano «maestre» che parlano soltanto in serbo-croato.

Chi sotto il fascismo ha indossato una camicia nera è automaticamente un bersaglio politico. Ma nel Ventennio quanti italiani la camicia nera l'hanno indossata per forza? Non sono domande che i drusi si facciano. Tanto che scambiano per fascista anche il vecchio dandy del paese che la camicia nera la metteva solo per far contrasto con la giacca bianca. Poi c'è chi viene portato via solo perché è troppo ricco, ha troppe terre. Fascista? Poco importa, capitalista.

Ma come spiega Delton, allora solo un bimbo terrorizzato che vede portar via suo padre, e come confermano quasi tutti gli esuli, quello che contava era portare avanti l'atroce principio che massacrandone uno se ne potevano terrorizzare cento.

Il padre di Delton riesce però, miracolosamente, a fuggire dal luogo dell'interrogatorio e a riparare a Trieste, altri sono meno fortunati. Ma anche chi si salva, chi non finisce in una foiba ha una sola possibilità, darsi alla fuga verso un'Italia distrutta e attraversata da grandi tensioni politiche. E che degli esuli ha tutt'altro che voglia di occuparsi. La fuga è un macigno tremendo per gli adulti, ma è ancora più orribile per i bambini. Si deve andar via senza dare nell'occhio, senza portare quasi nulla, nemmeno un giocattolo. La famiglia di Delton fuggie portando solo delle piccole borse (finite poi sequestrate). Riescono a salvare solo l'oro di famiglia, nascosto nei vestiti, usandolo poi per avere qualcosa di cui campare.

Questo fu il destino di centinaia di migliaia di esuli. Il dettaglio può cambiare, ma il senso di sradicamento fu uguale per tutti. Ed è incancellabile, anche quando le famiglie sono riuscite a ricostruirsi una vita. Delton nell'ultima parte del volume è poi molto bravo a riconnettere la sua vicenda a quella di tutti gli altri esuli e alle tensioni su Trieste che proseguirono per tutti gli anni '50 e oltre. È un pezzo di storia che non deve più essere rimosso, anche se è scomodo. È il minimo che si deve a tutti quegli istriani che tanto hanno lottato e tanto hanno sacrificato per restare italiani.

http://www.ilgiornale.it/news/spettacol ... ook%20Page

Avevo un collega scappato dall'Istria con tutta la sua famiglia; vorrei farlo conoscere a qualcuno ..... [:(]



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
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 Oggetto del messaggio: Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano
MessaggioInviato: 10/02/2017, 13:37 
Cita:
Le vittime sono state al massimo qualche centinaio e in gran parte erano criminali nazisti
http://www.ilgiornale.it/news/spettacol ... 62068.html


Alessandra Kersevan è la tipica espressione del vergognoso negazionismo di sinistra messo in atto sulle Foibe. Purtroppo le vittime furono migliaia e tra di esse tantissimi civili innocenti.



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