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I documenti UFO declassificati in UK e la “cecità” dei giornalisti


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Pubblicato da centroufologicotaranto su Agosto 19, 2009


Articolo scritto da Antonio De Comite (Centro Ufologico Taranto)
In questi giorni c’è un gran parlare dei documenti declassificati, o meglio una parte di documenti, da parte del MoD (Ministero della Difesa) britannico. Il periodo copre gli anni che vanno dal 1981 al 1996. Si è subito, in maniera censoria, fatto credere che quasi tutti gli avvistamenti si sono incrementati, soprattutto nel 1996, a causa del successo mediatico e televisivo di “The X-Files”. La tesi è stata avallata e fatta credere vera dal noto scettico, in tema di UFO, David Clarke, docente di giornalismo alla Sheffield Hallam University e incaricato dal Governo britannico di pubblicare il tutto. Quindi quasi tutte allucinazioni, mitomanie, lanterne cinesi e palloni sonda. E la stampa “abbocca”, facendo un “copia ed incolla”, senza andare a visualizzare per davvero i documenti desecretati. Ma se lo avessero fatto avrebbero sicuramente notato che non è tutta roba da “manipolazione da telefilms”. Nei documenti ci sono anche alcuni casi di incontri in volo, tra velivoli e UFOs (Unidentified Flying Objects), con casi di “near miss” (quasi collisione). Eccone un esempio:

Documento DEFE 24/1961 (pagina 381). Qui si parla di un “oggetto luminoso” che è passato vicino ad un aereo che si avvicinava a Manchester, nel mese di gennaio 1995 (http://filestore.nationalarchives.gov.u ... 4-1961.pdf)

Documento DEFE 24/1960 (pagina 294). Qui si parla di un “oggetto nero, a forma di losanga” che passa vicinissimo ad un aereo (a circa 500 metri dal velivolo) che si spostava sopra Berkshire, nel mese di agosto 1994 (http://filestore.nationalarchives.gov.u ... 4-1960.pdf)

Documento DEFE 24/1960 (pagine da 320 a 324). Qui si illustra il caso di UFOs inseguiti da caccia F-16 dell’aeronautica belga, di stanza in Inghilterra, nel marzo del 1990 (http://filestore.nationalarchives.gov.u ... 4-1960.pdf)

Documento DEFE 24/1960 (pagine da 424 a 425). Qui si illustra il caso di un equipaggio di un velivolo, in volo da Mosca a Tokyo, che nel mesi di marzo 1994 nota un “enorme oggetto” entrare nell’atmosfera terrestre, oltre l’Artico, che provoca un “onda d’urto” lunga 200 miglia. L’equipaggio ha poi riferito che l’UFO proveniva da oltre il polo Nord ed andava ad una velicità stimata di circa “10/15.000 mph”. Inizialmente ipotizzarono il rientro dello Space Shuttle, ma questa ipotesi cadde immediatamente. (http://filestore.nationalarchives.gov.u ... 4-1960.pdf).

Questi pochi casi riportati sono così probanti che anche uno scettico si ricrederebbe, ma si preferisce celare, parlare di documenti facilmente smentibili e portare a livello di “mass media” la tesi che è quasi tutta una allucinazione di massa. Ma come si fa a dire che questi piloti, che rischiano la propria vita e del loro equipaggio in volo, hanno avuto le allucinazioni, ampliate dal serial di “X-Files”? Perchè i giornalisti continuano a fare il “copia ed incolla” di notizie internazionali, senza un approfondimento in merito? Perchè continuano ad essere “ciechi” nei confronti di avvistamenti così probanti? Meglio parlare di alieni con la testa a forma di “limone” facilmente smontabili, che casi di “air miss” in volo tra aerei e UFOs provenienti da “Altrove”. Peccato che la gente non abbia più l’anello al naso.

http://centroufologicotaranto.wordpress.com/



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MessaggioInviato: 20/08/2009, 20:43 
IMPIANTI ALIENI

Ecco una completa galleria fotografica sugli impianti alieni estratti dai corpi di soggetti,che hanno subito delle abduction, da uno dei maggiori esperti di questi misteriosi oggetti ,il Dott. Darel Sims .

http://www.ufonetwork.it/impianti_database.asp




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MessaggioInviato: 22/08/2009, 12:14 
IL FAMOSO "PAPIRO TULLI"



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Un eccezionale documento storico conferma che il fenomeno ufologico è antichissimo; almeno quanto la nostra civiltà

Di 11.340 anni dell’antica civiltà egiziana si può dire che non si conoscono che le ultime pagine di storia, una storia affascinante perché ad ogni pié sospinto ci si imbatte nel mistero. Nell’ormai lontano ottobre del 1963 – era allora uno dei pochi componenti il Gruppo Clipeologi del Movimento Umanistico Fiorentino – durante le mie consuete ricerche clipeostoriche venni in possesso di una traduzione di parte di un papiro; traduzione che, apparsa su “The Doubt” (la rivista della Fortran Society) risultò poi particolarmente imperfetta ed assai liberamente interpretata. Il contenuto mi parve però così interessante che inviai una lettera al Direttore di “Settimana Incom illustrata” a nome del mio gruppo, perché ne venissero a conoscenza i lettori di quella rivista.
Non contento di ciò tentai di commentare il testo pubblicandolo nel primo raro numero di “Clypeus” (gennaio 1964), cercando d’interpretare anche le molte lacune dovute a cancellature che figurano nella traduzione stessa. Non mi potevo ancora rendere conto che quanto stavo facendo era soltanto l’inizio di una lunga odissea. Fui infatti poco dopo informato che il papiro era di proprietà (poi non confermata) del professor Alberto Tulli, ormai defunto e che era stato Direttore del Pontificio Museo Egizio del Vaticano. Contemporaneamente seppi che il professor Giuseppe Botti, allora Direttore del Museo Archeologico di Firenze, sarebbe dovuto andare a Roma per collezionare i testi demotici del Museo Vaticano. Su mia richiesta in una sua lettera mi promise il suo interessamento in merito al documento, ma poco tempo dopo purtroppo morì interrompendo le ricerche: che d’altra tempo sarebbero state inutili, come ebbe a riferire l’egittologo professor Boris de Rachewiltz con molte sue successive delucidazioni, peraltro chiarissime e dettagliatissime, così come si potevano desumere da quanto scrisse Sergio Conti in seguito ad una sua preziosa inchiesta pubblicata sul “Giornale dei Misteri” del luglio 1971.
De Rachewiltz mi inviò una nuova fedele, ma sempre parziale traduzione del papiro del Nuovo Regno, facente parte degli Annali Reali risalenti all’epoca di Thuthmosis III (1504-1450 circa a. C.), precisando che l’origine era in condizioni tali da non poterlo decifrare altro che frammentariamente e sempre con la presenza di cancellature opportunamente numerate nella traduzione stessa. Il professore l’aveva ricavata da un prezioso inserto di Alberto Tulli. Questi nel 1934 aveva soltanto consultato l’originale presso un antiquario egiziano, certo Tano, e ne aveva portato con sé la trascrizione di alcuni passi direttamente dall’Egitto. De Rachewiltz poté poi consultarli per la cortesia usatagli dal fratello del professore, Monsignor Gustavo, dell’Archivio del Vaticano. Il documento, vergato a matita in geroglifico da Tulli, recava anche appunti dell’abate Etienne Drioton, allora Direttore del Museo del Cairo.
Esaminiamo ora quanto De Rachewiltz riuscì a trascrivere attenendosi il più fedelmente possibile agli appunti del Tulli, tenendo presente che manca la parte iniziale e finale. Vi si legge:

“(…) Nell’anno 22, terzo mese d’inverno, ora sesta del giorno (lacuna), gli scribi della Casa (s’intende: Casa della Vita) scoprirono che era un cerchia di fuoco che arrivava dal cielo (meteora od altro?). Esso non aveva testa, il fiato della sua bocca (aveva) un cattivo odore (si comprende che non vi erano prominenze e che lasciava esalazioni maleolenti). Il suo corpo (era) lungo una pertica e largo una pertica (50 metri di diametro). Non aveva voce… (era silenzioso). I loro cuori divennero confusi… poi si stesero in terra sullo stomaco (…). Andarono dal Re… a riferire ciò (stupore e sgomento dei testimoni).
Sua Maestà (il faraone) ordinò… è stato esaminato… circa tutto quello che è scritto nei rotoli di papiro della Casa della Vita. (E questo ci fa supporre che il cosiddetto “Papiro Tulli” fosse uno di essi o comunque una sua trascrizione in ieratico). Sua Maestà stava meditando sull’accaduto. Ora, dopo che qualche giorno fu trascorso da quegli eventi, là, brillavano in cielo più del sole ai limiti dei quattro supporti del cielo… (la ripetitività del fenomeno, la molteplicità, la permanenza e i successivi movimenti dei cerchi sembrerebbero escludere l’interpretazione meteorica, e i quattro supporti fanno pensare all’antico concetto di un mondo piatto sospeso su quattro colonne o comunque alla presenza dei fenomeni luminosi, dislocati in cielo ai vertici dei quattro punti cardinali).
Potente era la posizione dei cerchi di fuoco. L’esercito del Re guardava in avanti e Sua Maestà era nel mezzo di esso (si deduce l’importanza data dal faraone a quanto stava il timone di una presenza nemica del tutto insolita). Era dopo cena (quindi ora notturna o quasi, per cui il fenomeno doveva essere ancor più appariscente). In quel momento essi (cioè i cerchi di fuoco) se ne andarono più in alto diretti a sud (quindi s’innalzarono dal punto del cielo in cui si trovavano e si mossero verso sud). (Era) una meraviglia mai accaduta dalla fondazione di questa Terra! Causò a Sua Maestàil portare incenso per pacificare la Terra (l’evento fu considerato soprannaturale a tal punto da sentire la necessità di placare l’ira degli Dei)… (A scrivere?) cosa accadde nel Libro della Casa della Vita… da essere ricordato nell’eternità… (dunque gli scribi ne tramandarono la memoria)”.

Questa traduzione, parziale ma fedele, del “Papiro Tulli”, dovuta a De Rachewiltz, apparve su “La Forghiana” n. 6 del 1969. E tutto sarebbe terminato qui, con l’incertezza sull’autenticità del papiro stesso posseduto da quel tale Tano se, rileggendo ancora la lettera del professor Botti, non mi fossi soffermato su un’osservazione in essa riferita circa un “abituale rituale del Libro dei Morti”, tanto più che proprio in quel periodo mi stavo dedicando allo studio degli scritti sacri degli antichi Egiziani. E quanto andavo sperando si tradusse ben presto in un’incredibile realtà allorché, nella riproduzione del Papiro di Torino, ossia nel “Libro dei Morti”, constatai una scena che illustra tre corpi volanti in cielo, rotondi, in fila indiana e con svastiche disegnate all’interno di essi in posizione dinamica di moto o disposte a croce di Sant’Andrea.
La scena presenta poi, sottostante al fenomeno, un’imbarcazione con offerte: e si sa che la barca simbolicamente significa avventura, esplorazione. Inoltre il tutto da parte del capitolo CX, la cui traduzione in lingua italiana si conclude con la seguente frase: “Io approdo al momento (giusto) sulla Terra, all’epoca stabilita, secondo tutti gli scritti della Terra, da quando la Terra è esistita e secondo quanto ordinato da (spazio bianco) venerabile”.
Non intendo aggiungere altro. A buon intenditor...

Articolo di Solas Boncompagni pubblicato sul mensile "I misteri", novembre 1995 pagg. 48-62.


http://www.nonapritequelportale.com/ufo-egitto

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Da wikipedia

Papiro Tulli è il nome dato ad un documento in forma di antico papiro rinvenuto nel 1934 in Egitto, il quale conterrebbe la descrizione di strani avvistamenti di luci e oggetti nel cielo. Dopo essere stato per decenni considerato un oggetto misterioso e "fuori della propria epoca" (si veda la voce OOPArt) di recente si è appurato essere un falso.
La storia del papiro Tulli comincia nel 1934, quando il papiro sarebbe stato rinvenuto al Cairo sulla bancarella di un antiquario di nome Tano da parte di Alberto Tulli, allora direttore del Pontificio Museo Egizio del Vaticano. Tulli era una persona dotata di buona cultura e con una competenza approfondita dell'egittologia, e credette di riconoscere nel papiro un prezioso documento.
Tulli non poté acquistare il documento, per via dell'alto prezzo richiesto, ma ottenne di poterlo copiare per analizzarlo meglio ed eventualmente concludere l'acquisto.
Il testo era scritto in ieratico, per cui si rese necessario trascriverlo in geroglifici [1] per renderne agevole la lettura: partecipò all'operazione l'abate Etienne Drioton, direttore del Museo egizio del Cairo. Il papiro risultò essere una descrizione di un avvistamento effettuato dal faraone Thutmosis III, ma molte parti del testo erano danneggiate o mancanti, alcune addirittura in modo apparentemente volontario.
Il testo rimase negli archivi di Alberto Tulli fino alla morte dello studioso, quando venne reso pubblico dal fratello monsignor Augusto Tulli. Il documento probabilmente entrò in possesso del Vaticano, anche se non risulta ufficialmente donato.
Fin qui la storia come viene raccontata in tante pubblicazioni di carattere ufologico. I dati di fatto verificabili sono però scarsissimi e lo stesso papiro non risulta essere reperibile in alcun archivio pubblico o privato.
La prima testimonianza sull'esistenza del papiro è un articolo intitolato Forteana c.a 1500 b.C., pubblicato dalla rivista britannica di studi fortiani Doubt nel 1953.[2] Il principe sudtirolese Boris de Rachewiltz, egittologo e appassionato di esoterismo, scrive che la sua è la prima traduzione di questo papiro originale del Nuovo Regno, da lui trovato tra i documenti del defunto prof. Alberto Tulli, e aggiunge di aver personalmente curato la trascrizione dallo ieratico al geroglifico e la relativa numerazione progressiva di questo documento facente parte degli Annali di Tuthmosis III , che regno dal 1504 al 1450 a.C.[3] Nell'articolo si trova anche una illustrazione del papiro, quella che poi verrà costantemente riprodotta in ogni pubblicazione successiva. In questa primissima versione della storia non si fa alcun cenno alle difficoltà incontrate nell'acquisto, ad una copia effettuata per poter analizzare il documento ritenuto troppo costoso e a tanti altri particolari che nel corso degli anni andranno ad arricchire il racconto. Al contrario de Rachewiltz dice di aver esaminato un papiro originale in pessime condizioni, mancante dell'inizio e della fine, e sbiadito. Il mondo dell'ufologia si appropriò subito della storia, tanto che venne poi ripresa da H. T. Wilkins in Flying Saucer Uncensored nel 1956, per poi diffondersi grazie ad altre pubblicazioni del settore.
La notizia arrivò in Italia nel 1963, per mezzo di Solas Boncompagni, un "clipeologo" (studioso degli UFO nell'antichità) che pubblicò sulla rivista Clypeus una diversa traduzione annotata del testo in italiano [4]. In questa versione della storia troviamo il particolare del mancato acquisto del papiro originale, che sarebbe stato semplicemente ricopiato dal professor Tulli. Boncompagni scriverà poi in un articolo del 1995 che nella sua nuova traduzione aveva "cercato di interpretare anche le molte lacune dovute a cancellature che figuravano nella traduzione stessa"[5]
Il testo rimase noto soprattutto negli ambienti ufologici [6], che lo accettarono in modo acritico e lo usarono a più riprese per "provare" presunti contatti con entità aliene in epoche remote o per ipotizzare cadute di corpi celesti. Altri studiosi, tra cui Renato Vesco, videro nel documento una cronaca dell'esplosione di Santorini, se non una metafora per un periodo di turbolenze sociali.
Gianfranco Nolli, direttore della sezione egizia dei Musei Vaticani, bollò il documento come falso, dubitando della preparazione del suo predecessore [7].
Il papiro venne sottoposto nell'aprile 2006 ad analisi da parte di appassionati e di studiosi: tramite una community online italiana (egittologia.net) si cominciò a studiare il "caso" partendo dalla traduzione del testo ex novo, traendolo dall'immagine pubblicata da de Rachewiltz. Durante la traduzione, Franco Brussino, esperto di egittologia, notò la similarità tra alcuni passi del papiro e delle frasi provenienti da testi noti. La ricerca bibliografica portò a ritrovare le medesime frasi del papiro incriminato in un testo fondamentale sulla scrittura egizia, Egyptian Grammar di sir Alan H. Gardiner, pubblicato nel 1927 e quindi antecedente alla scoperta del papiro.[8]
Il testo fasullo sarebbe stato composto copiando dalla Grammar singole frasi appartenenti a nove diversi papiri, e le lacune sarebbero state solo un modo per congiungere tra loro passi scorrelati, in modo da mantenere allo stesso tempo maggiore coerenza interna ed un alone di mistero. A conferma della posteriorità del papiro rispetto al testo di studio, due errori di trascrizioni presenti nelle prime edizioni del volume del Gardiner risultano presenti anche sul documento.
Il papiro è dunque risultato essere una complessa ed ottimamente realizzata burla, se non addirittura una truffa, tanto sofisticata da essere sopravvissuta per trent'anni e da aver giocato anche esperti del settore, nonché ufologi improvvisatisi esperti di egittologia. È interessante notare che già nell'articolo di De Rachewiltz su Doubt compare un indizio che può far supporre che proprio il principe sudtirolese possa essere stato l'autore della burla. Subito dopo la traduzione del papiro infatti De Rachewiltz scrive "I think that this papyrus is part of a book preserved in that mysterious institution called House of Life (of which Sir Alan Gardiner has written) that I am actually deeply investigating". De Rachewiltz cita dunque proprio l'autore della Egyptian Grammar dalla quale sono state estratte le frasi usate per comporre il falso papiro.
Oltre a questa truffa/burla iniziale, negli ultimi decenni sono state realizzate e pubblicate nuove versioni sia del ritrovamento (che si arricchiscono di particolari sempre più romanzeschi [9]) che della trascrizione, evidentemente falsate e realizzate da mano impreparata, con lo scopo specifico di colmare le lacune tra quanto riportato nel papiro e le varie versioni "misteriose".


Ultima modifica di * Cesco * il 28/08/2009, 08:49, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 22/08/2009, 12:33 
Se poi prendiamo in considerazione il papiro di Torino e la pietra di Palermo, allora appare ovvia la presenza nel primo tempo di una civiltà evolutissima (forse aliena) che ha condizionato la nostra evoluzione. E' non è certo un 'invenzione di you tube. [:D] [:D] [:D] [:D]



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Infatti... Come sempre ho scritto: in altri tempi, forse, si è avuto un contatto; quando l'umanità era impossibilitata a riprodurre determinate cose(che potessero danneggiare). "Aggiornamenti" ed aiuti per tutti i i giorni, come si dice. Da lì, possono essere appunto stati scambiati per dei!

Ricordi?

"..Vi fu un' epoca in cui i sovrani d'Egitto erano degli dei e Questi vivevano in mezzo agli uomini! L'ultimo di Loro che regnò sull'Egitto fu "HORUS", Figlio di Osiride."
(Erodoto, Libro II)



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Ultima modifica di Ufologo 555 il 22/08/2009, 13:12, modificato 1 volta in totale.


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Horus l' ultimo degli dei del primo tempo che governarono l' Egitto a quanto pare era solo un semi Dio.



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e sicuro che erano alieni per me.... ho detto per me....



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Mah; per me erano tutti (o quasi) astronauti provenienti dalle stelle! Gli stessi, ma chiamati in altro modo, nei vari Paesi dove andavano a far ...visita.



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Per gli appassionati del cielo: guardate le immagini di sorvolo del suolo lunare riprese dalla sonda giapponese! (a tutto schermo)

http://www.youtube.com/user/jaxachannel?view=videos



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Sono davvero FANTASTICHE!!! Quancuna l'avevo già vista...grazie Ufologo! [8D]



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Manny che ringrazia ...me! [:D]



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Un relitto di un Astronave Aliena in orbita attorno alla Terra

Il 15 ottobre del 1966 la NASA rivelò che tre oggetti sconosciuti erano in orbita intorno al nostro pianeta. Fu stilato un inventario degli oggetti in orbita e pubblicato nel 1971 dal Centro di Goddard e tre risultarono non identificati.

A tal riguardo, i Russi, nel 1979, attraverso Serghiei Petrovic Bozhic, fisico e matematico dell’Istituto di Radiotecnica di Yauza, Mosca, dichiararono che in orbita attorno alla terra vi erano i pezzi del relitto di un’astronave aliena esplosa dopo un’avaria e sospesa in uno dei punti in cui le forze di attrazione dei pianeti si annullano a vicenda, noti come "punti di librazione". I tronconi principali erano due, di circa 30 metri di diametro ciascuno; intorno vi erano altri pezzi sparsi fra cui otto di considerevole grandezza. Dichiararono che già nel 1956 era stata notata la presenza di tali rottami che si pensavano asteroidi. A causa della loro presenza le orbite dei satelliti artificiali dovevano essere corrette per evitare la collisione. Utilizzando proprio i satelliti fu calcolato che la presenza dei rottami risaliva al dicembre del 1955, e in tale periodo nessun oggetto terrestre erano stato messo in orbita.

I sovietici fecero anche sapere che avevano proposto una spedizione russo-americana per il recupero e che un’organizzazione specializzata nel settore, la Hughes, aveva esaminato la possibilità di tentare l’impresa. Si ritiene, molto logicamente, che uno shuttle militare abbia successivamente recuperato tale relitti alieni.

Purtroppo su tale vicenda, come è ovvio, scarseggiano gli elementi di verifica a disposizione, pertanto è da considerarsi controversa.




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Pasquariello Domenico





http://alieniemisteri.altervista.org



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Un ..."TREMOR" d'altri Mondi...?



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Extremely Unusual Surface Feature: "The Worm" (EDM n. 2; credits: Dr M. Faccin)
Non è nostra intenzione assolutizzare il "potere" delle immagini poichè, come sappiamo tutti, le immagini, spesso, sono ingannevoli.

Ma non ci è possibile neppure ignorare gli elementi che sono ricavabili dall'analisi visuale di un frame, sebbene questi elementi, a volte (come questa volta!) sembrano schiudere le porte ad una realtà tanto oggettiva, quanto - come detto - "esotica ed inquietante".

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Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
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MessaggioInviato: 24/08/2009, 14:29 
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Da un'intervista fatta dal sottoscritto il 26 Luglio, 2009


Dopo anni di silenzio il Sig. E.S., abitante in Cremona, spinto da un amico che (parlando casualmente del programma televisivo "Mystero" ed essendo venuto a conoscenza del CUN) mi rintracciò per telefono per sapere la mia disposizione ad ascoltare ciò che successe al suo amico, allora undicenne, e a suo padre, nella lontana Estate del 1967.
Per ben ben 42 anni si portò dentro il suo segreto, in quanto sia la madre che il padre lo sconsigliarono vivamente di parlarne a chicchessia del fatto occorso; prima di tutto per l'occupazione del padre, cosa delicata; poi per non essere presi per matti o al meglio per visionari... E poi, a chi raccontare "certe cose"?
Così passarono tutti questi anni; ma una sorta di liberazione, di sfogo verso qualcuno di cui fidarsi covava nel Sig. E.S. !
Così, preso contatto con il sottoscritto, alcuni giorni fa, tramite il suo amico, decidemmo l'incontro: ieri, 26 Luglio 2009.
Gradevole persona ed estremamente riservata mi fece da subito un ottimo effetto (non mi semrava prpoprio il "tipo" che va in giro a raccontare "balle", e per di più a venirci apposta da un'altra città...); così iniziammo quasi subito a parlarne, anzi a raccontare, come se avesse assistito appena da qualche giorno al sorprendente spettacolo!

Vediamo l'accaduto:

verso le ore 03.00 di quel lontano Luglio (o Agosto) il piccolo E.S. fu svegliato anche lui da uno strano persistente sibilo, come una "turbina" che gira, ma intervallata da scatti metallici, quasi avesse un difetto...
Anche lui perché la mamma ed il papà stavano anche loro ad ascoltare sbalorditi in silenzio. Allora il papà incuriosito e spaventato allo stesso tempo, gli disse di alzarsi e andare a vedere insieme a lui cosa stesse accadendo là fuori...
Con molta circospezione si diressero verso la riva del fiume Pò, che distava un centianio di metri dalla loro abitazione; nascondendosi tra i fitti cespugli notarono proprio sulla riva sabbiosa un Oggetto rotondo di circa 10/12 metri di diametro che, rimanendo sospeso da terra, per un'altezza di circa un metro e mezzo, emanava un forte bagliore diffuso da una "fascia" laterale avvolgente una rotonda "torretta" sovrapposta ad una struttura a forma di disco piatto più largo, come una piatto da cucina rovesciato! Ecco la fonte del suono! A parte la fascia luminosa, il resto del disco rimaneva abbastanza scuro, plumbeo.
Impietriti e stupefatti allo stesso tempo, e con il terrore di essere scoperti rimasero tra i cespugli, come paralizzati, a guardare quella scena a bocca aperta... Ma non era tutto!
Attorno al Disco, di cui ormai si rendevano perfettamente conto Cosa fosse, notarono, con ulteriore stupore, sei o sette figure, come di ... "bambini", che si affannavano attorno al Disco, con movimenti rapidi, ma senza interferire l'uno con l'altro! Movimenti, come disse E.S., coordinati, prestabiliti quasi. Ognuno sapeva cosa fare; riuscirono ad udire anche il loro linguaggio: niente di paragonabile; forse assomigliava al cinese! Comunque si svolgeva tutto in fretta, come una vera emergenza! Il papà di E.S. continuava a dire al piccolo: "se Ci scoprono siamo fregati!" Erano talmnete vicini! (40 metri circa)
La cosa migliore da fare era proprio rimanere lì, nascosti!
Le piccole figure che stavano osservando, simili a bambini, "avevano la testa come le spalle", disse il Sig. E.S., nel senso che era grossa e molto vicina al tronco. Le gambe esili come pure il resto del corpo. Non avevano niente nelle loro mani, di cui non si notavano bene i particolari. Forse avevano una sorta di cintura su una strana tuta che luccicava contro la luce violacea di quella strana fascia. Una tuta aderente, che sembrava formare un tutt'uno con il loro corpo!
La scena durò circa una ventina d'interminabili minuti! Il Sig. E.S. non riusciva a profferire parola con il padre, talmente era spaventato. E poi, se l'Avessero udito...?!
Ad un certo punto quegli "Esserini" risalirono frettolosamente a bordo tramite un "piano inclinato un po concavo" che raggiungeva il suolo; quindi si richiuse confondendosi con il resto dello "scafo".
Senza aumentare l'intensità del sibilo, l'Oggetto si sollevò lentamente per una decina di metri. Il padre di E.S. quasi gridando disse: "siamo rovinati, ora ci vedranno...!" La grande paura era quella che avrebbero potuto indirizzare quella strana luce su di loro!
Invece dopo una decina di secondi di librazione il Disco fece uno scatto di lato, rimanendo orizzontale, per oltre 100 metri fermandosi di nuovo... Poi, di nuovo, un altro scatto più lontano per poi sparire alla vista dei due testimoni a velocità vertiginosa! Rimaneva il cielo stellato di una calda Estate...
Tormnati a casa, con la mamma di E.S. in pensiero per la lunga assenza, restarono a letto senza dormire fino all'alba che cominciava a spuntare.
Il padre di E.S. decise di tornare in riva al fiume per cercare di capire meglio cosa fosse successo nelle ore precedenti. La mamma non voleva, per paura che Tornassero!
Trovarono così un cercho di sabbia annerita di un diametro di circa 10 metri! Non vi era sabbia spostata ma solo bruciacchiata. Particolare curioso: nella zona, o meglio, lungo quel tratto di litorale, erano soliti soffermarsi degli zingari; infatti vi si trovavano spesso dei rifiuti nei pressi. Ebbene, propro nella zona dell'area annerita vi era una bottiglia di vetro! Il "collo" ed il fondo erano intatti, ma la parte centrale della bottiglia era liquefatta ed appiattita come una... "fettina"!
Quale calore poteva aver causato una simile conformazione alla bottiglia e solo al centro!
Naturalmente non pensarono, da inesperti, a raccogliere campioni di sabbia o prendere la bottiglia... Erano ancora molto spaventati.
Decisero perciò (visto anche il delicato lavoro del padre) di non parlare mai con nessuno del "fatto", nemmeno con i parenti poco distanti dal luogo. Avrebbero corso il rischio di essere "trattati per pazzi tutta la vita", disse E.S.

Altro particolare: Il nonno di un suo amico, che abitava poco distante dalla sua casa, mentre un pomeriggio, due mesi più tardi dal suo avvistamento, stava raccogliendo dell'erba, rientrò a casa terrorizzato spiegando alla moglie di essere stato trattenuto da "persone",come bambini, che lo stringevano da tutte le parti ma infine riuscì a divincolarsi e scappare! Loro non insistetteroe come raccontò lui, se avessero voluto lo avrebbero trattenuto... La moglie non gli credette; gli disse che era andato a bere!

Il Sig. E.S. non si occupò mai di UFO; quasi per dimenticare, ma il ricordo è tutt'ora vivissimo!
Quando fece il servizio militare, in Aviazione, venne qui, all'Aeroporto di Ghedi, ed aveva l'incarico, come autista, di accompagnare gli equipaggi alla "linea di volo", dove sono schierati i caccia. Ed in quell'occasione,del servizio militare, sentì parlare di avvistamenti UFO dai piloti quando erano in attesa nella "Sala Briefing"...
Per il resto, interessi normali, come la maggior parte delle persone.

(Inquirente: Massimo Staccioli)



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MessaggioInviato: 24/08/2009, 14:42 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:
Da un'intervista fatta dal sottoscritto il 26 Luglio, 2009

[...]
Comunque si svolgeva tutto in fretta, come una vera emergenza! Il papà di E.S. continuava a dire al piccolo: "se Ci scoprono siamo fregati!" Erano talmnete vicini! (40 metri circa)
La cosa migliore da fare era proprio rimanere lì, nascosti!
[...]
La scena durò circa una ventina d'interminabili minuti! Il Sig. E.S. non riusciva a profferire parola con il padre, talmente era spaventato. E poi, se l'Avessero udito...?!
[...]


Mi sorge spontanea una domanda. Senza voler mettere ovviamente in alcun modo in dubbio le affermazioni del testimone che anch'io credo non aver avuto alcun motivo per affermare cose tanto stupefacenti se non fossero state vere, ma si è detto più volte che gli alieni hanno poteri telepatici, possibile quindi che ad una tale distanza ravvicinata non abbiano "sentito" i pensieri dei due testimoni involontari?


Ultima modifica di kaone il 24/08/2009, 14:42, modificato 1 volta in totale.


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