14/02/2017, 00:28
Wolframio ha scritto:
Pensa a colui che lo ha impiantato per avere accesso a tutti i servizi di una discoteca.
14/02/2017, 14:52
14/02/2017, 17:07
14/02/2017, 17:10
La gente servirà per altri scopi.sottovento ha scritto:Sicuramente qualche ladro non si farebbe scrupolo a tagliare una mano per avere gli accessi ma come ho detto la cosa che trovo più assurda è che questa tecnologia rappresenta un progresso illusorio. In realtà ci stiamo impigrendo, già oggi c'è chi comanda la lavatrice dallo smartphone, il punto è che provocheranno nuovi disoccupati che non avranno soldi per comprare queste tecnologie, ergo sotto l'illusione di una vita più facile stiamo peggiorando a vista d'occhio. A me la tecnologia piace ma con i dovuti limiti. Oltretutto troppa elettronica miniaturizzata fa si che tutto l'indotto delle riparazioni venga meno. Anni fa esistevano i radiotecnici, oggi compri e cambi una scheda integrata in 2 minuti e altri posti di lavoro vanno in fumo.
Forse non ce ne rendiamo ancora conto ma la società tempo altri pochi anni sarà fatta solo da robot che costruiscono congegni sofisticati e la gente non lavorerà quasi più. Ce ne accorgeremo quando sarà troppo tardi.
23/02/2017, 00:51
Thethirdeye ha scritto:Sti complottisti della domenica.... avevano proprio le allucinazioni quando dicevano
che prima o poi questi chip sarebbero stati accettati come l'acqua fresca......
23/02/2017, 02:40
Thethirdeye ha scritto:Thethirdeye ha scritto:Sti complottisti della domenica.... avevano proprio le allucinazioni quando dicevano
che prima o poi questi chip sarebbero stati accettati come l'acqua fresca......Stop ai furbetti del cartellino col microchip sotto pelle per “timbrare”
21/02/2017 - VIDEO http://www.lastampa.it/2017/02/18/multi ... agina.html
In Belgio la nuova frontiera della tecnologia è l’impianto di un microchip sottocutaneo: alcuni dipendenti di una società hanno detto addio al vecchio badge e si sono fatti impiantare sotto la pelle della mano la piccola capsula. Adesso possono timbrare e accedere ai dati del loro computer senza ricorrere a tessere o password, ma semplicemente con un piccolo gesto della mano. L’iniziativa non ha messo tutti d’accordo: certo in questo modo si evitano i cosiddetti “furbetti del cartellino” e i dirigenti dell’azienda hanno accolto la novità come un’ottima trovata al passo coi tempi. Ma il presidente della lega belga per i diritti dell’uomo teme un eccesso di sorveglianza anche nei momenti di pausa.
23/02/2017, 21:10
zakmck ha scritto:Alla fine soccomberemo.
Non si puo' sfuggire alla deficienza della gente.
23/02/2017, 21:21
Stop ai furbetti del cartellino col microchip sotto pelle per “timbrare”
09/04/2017, 22:27
10/04/2017, 11:54
22/04/2017, 01:35
Musk: collegamento uomo-macchina tra 4 anni
21 aprile 2017, di Alberto Battaglia
Elon Musk, fondatore di Tesla e SpaceX, ha fornito qualche dettaglio in più sul suo nuovo ambizioso progetto che dovrebbe collegare il cervello umano ai device).
La startup Neuralink, ha confermato Musk, sta lavorando a un interfaccia uomo-macchina che dovrebbe concretizzarsi nell’impianto di chip nel cervello umano, oggetti di dimensione nell’ordine dei micron (millesimi di millimetro). Intervenuto sul sito Wait But Why, il Ceo ha detto che questo tipo di tecnologia sarà pronta in circa quattro anni e servirà soprattutto per le per le persone colpite da lesioni cerebrali, come quelle che hanno subito un ictus.
Musk ha descritto le potenzialità dell’interfaccia come un sistema in grado di arrivare alla “telepatia consensuale”: in altre parole due persone, d’accordo nel voler comunicare potrebbero farlo direttamente mettendo in comunicazione i due cervelli attuando una “comunicazione concettuale” non “compressa in un formato incredibilmente povero di dati che noi chiamiamo discorso e scrittura”. In precedenza Musk aveva definito il chip in grado di mettere in comunicazione il cervello umano con i dispositivi come un “laccio neurale”, qualcosa che col tempo si sarebbe reso necessario per l’uomo per stare al passo con il futuro dell’intelligenza artificiale.
Prima di arrivare sul mercato questo genere di tecnologia potrebbe impiegare fra gli 8 e i 10 anni, per quanto riguarda le persone non affette da disabilità: più che per ragioni tecniche, saranno le autorizzazioni burocratiche ad allungare i tempi fino al decennio, ha detto il vulcanico manager.
19/05/2017, 11:41
19/05/2017, 13:09
19/05/2017, 13:37