https://disquisendo.wordpress.com/2017/ ... ia-brogli/Tutto può accadere in politica, ma questi dati sono per lo meno sospetti.
AGGIORNAMENTO 10.05.2017
Dopo aver eletto come Presidente della Repubblica in successione un agente della CIA e un impiegato degli emiri del Golfo, i francesi si son fatti truffare una terza volta, ora da un prodotto israeliano. Credono di avere allontanato lo spettro del fascismo votando per un candidato sostenuto dalla NATO, dai Rothschild, da tutte le società quotate dell’indice CAC40 e dalla stampa unanime. Lungi dal misurare il loro errore, sono ancora sotto ipnosi e non dovrebbero svegliarsi prima della fine delle elezioni legislative.
In occasione della sua vittoria annunciata, il presidente democraticamente eletto Emmanuel Macron instaura una distanza tra lui e il popolo. Rifiutando qualsiasi bagno di folla, attraversa a lungo, da solo, il cortile del Louvre, dove i suoi sostenitori si sono riuniti.
La squadra del presidente francese eletto, Emmanuel Macron, è riuscita a mettere i francesi sotto ipnosi. Ha eletto il suo virgulto con i due terzi dei voti espressi; un giovane di appena 39 anni, il cui partito è stato creato su Internet, solo un anno fa, e che in precedenza non si era mai presentato ad alcuna elezione.
Steele & Holt
Questa impresa è stata ottenuta dalla squadra di Steele & Holt, una misteriosa società, il cui nome si riferisce alla serie televisiva Remington Steele, un giallo in cui il direttore di un’agenzia investigativa chiede a un ladro (Pierce Brosnan) di interpretare il ruolo del suo capo per servirgli da copertura
Non cercate chi mai stia dietro quest’azienda. Non troverete nulla. Se non che i suoi due principali clienti sono AXA e la famiglia Rothschild. Che Emmanuel Macron abbia lavorato per i Rothschild, lo sanno tutti; che abbiano organizzato il suo partito, è invece un segreto ben custodito. Per quanto riguarda l’assicurazione AXA, è presieduta da Henri La Croix quinto duca di Castries, peraltro presidente del think tank della NATO (il Gruppo Bilderberg), dell’Istituto del Bosforo (il think tank della Turchia ) e, in Francia, dell’Institut Montaigne (un think tank di destra).
Henry Kissinger aveva d’altronde invitato Macron in occasione della riunione annuale del Bilderberg nel 2014 al fianco di François Baroin e Christine Lagarde.
L’Istituto del Bosforo ha consentito di identificare e di corrompere varie personalità di destra e di sinistra che hanno apportato il loro sostegno a Macron.
È all’interno dei locali dell’Institut Montaigne che si sono tenute le prime riunioni del nuovo partito, la cui sede sociale è stata dichiarata presso l’indirizzo di casa del direttore dell’Istituto.
Kadima!
Il nome del nuovo partito, En Marche!, è stato scelto per avere le stesse iniziali del suo candidato. Altrimenti, si sarebbe chiamato Avanti!. In ebraico: Kadima!. Quando fu fatto notare al vecchio generale Ariel Sharon che il nome del suo nuovo partito evocava il giornale diretto da Mussolini (Avanti!), rispose niente affatto. Avanti! era l’ordine che dava a ciascuna delle sue squadre solitarie, ad esempio quando invase Beirut contro il parere del suo stato maggiore militare.
Kadima! e En Marche! sono dei partiti centristi che riuniscono personalità di destra e di sinistra – è noto, Ariel Sharon era un “centrista” -. Aveva creato il suo partito per rompere con Benjamin Netanyahu: Sharon era un colonialista che desiderava creare uno Stato palestinese sul modello dei bantustan sudafricani. L’apartheid era, secondo lui, l’unico modo per preservare Israele. Invece, Netanyahu è uno studioso del Talmud. Si rifiuta di ammettere l’idea di condividere la Palestina con i goyim. Per lui, è necessario espellerli se non li si può sterminare.
Si apprenderà sicuramente in seguito il motivo per cui Macron volesse rompere con il primo ministro socialista, Manuel Valls. Basta osservare per il momento l’insistenza con cui costui cerca di unirsi a En Marche! e la disinvoltura con cui Macron lo respinge per notare che esiste un grave conflitto tra loro.
Il fascismo in marcia
Per lanciare Macron, Steele e Holt – cioè la NATO e i Rothschild – hanno fatto affidamento sulle vecchie reti filo-USA della Fondazione Saint-Simon. Insieme hanno messo in scena il “pericolo Le Pen”, in modo che molti elettori intimamente opposti a Macron votassero tuttavia per lui, per paura di una possibile vittoria della “bestia immonda”. Non avendo molto da rimproverare a Marine Le Pen, l’hanno accusata dei crimini di suo padre e molti altri ancora.
Questa manipolazione conferma che nella “società dello spettacolo” la forma è più importante della sostanza. Quali sono in effetti le caratteristiche del fascismo? La fine della lotta di classe attraverso il corporativismo che riunisce i datori di lavoro e i lavoratori nelle stesse organizzazioni, la fine della dialettica destra-sinistra attraverso un unico partito, e, di conseguenza, la fine di tutte le opposizioni attraverso l’uso della forza.
Allorché la prima di queste tre caratteristiche avrebbe potuto essere applicata alla visione di Jean-Marie Le Pen, nessuna può esserlo a quella di sua figlia, mentre le prime due possono esserlo a quella di Emmanuel Macron. È sostenuto da tutti i grandi padroni dell’indice CAC40, così come dalla CGT. Non mette in discussione la capacità dei partiti di sinistra e di destra a difendere i valori a cui si richiamano, ma invita i leader di questi partiti a unirsi presso di lui per difendere i loro interessi comuni. Senza dubbio, se le elezioni andranno così come Macron spera, la distruzione dell’opposizione avrà inizio. Inoltre, l’unanimismo della stampa al fianco del candidato Macron e la campagna contro i siti web dissidenti danno un assaggio di ciò che si sta preparando.
La Storia si ripete: nel 1940, i francesi sostennero Philippe Pétain per salvarsi dal nazismo, ma fu proprio Pétain a instaurare il fascismo. Nel 2017, hanno votato Macron per proteggersi dal fascismo e sarà lui a instaurarlo.
Kadima ! En Marche! Avanti, March!