Xanax ha scritto:
Meryddin ha scritto:
Vabbè la classica visione ateo-razionalista. Niente di nuovo. E' dall'illuminismo in poi, ancora di più con l'avvento dello scientismo (non della scienza moderna, dello scientismo) che circolano queste idee su vasta scala. Interpretazione semplicistica e banalotta...
Però è plausibile: cosa c'è di più potente nelle mani di un singolo essere umano dell' ideologia ?
L'emissario dell' onnipotente è dovuto scendere a patti con i commercianti della Mecca che vedevano
minacciati gli introiti dei pellegrinaggi alla Qaba (ove erano custoditi gli idoli delle tribù nomadi).
Personalmente mi sto evolvendo da ateo-razionalista a relativista.
La citazione di questo (e di molti altri eventi nella storia dell'Islam) non cambia la sostanza. Determinate idee (o ideologie, o fedi chiamale come vuoi) non è che appaiono dal nulla perché qualcuno "si inventa una religione" per sentirsi importante o per qualche desiderio freudiano di avere una specie di "papà cosmico"... La spiritualità appare insieme allo sviluppo delle facoltà cognitive superiori dell'uomo. Abbiamo numerosissime testimonianze indirette di pensiero simbolico, rituale, religioso in tempi antichissimi (dalle sepolture alle pitture rupestri di epoca paleolitica).
Come poi si sia insediata l'idea monoteista, già presente in Arabia all'epoca del Profeta anche se minoritaria, in un'area dove le tribù dominanti erano politeiste è un fatto interessante. Esistevano già gli Hanif, i "puri monoteisti", pare che lo stesso Mohamed e suo padre prima di lui fossero tra questi. Ma non era un monoteismo "strutturato". Considera che parliamo di un'area in cui determinate idee già circolavano. Oltre alle tribù politeiste avevi gli ebrei e gli arabo-cristiani che praticavano un Cristianesimo estremamente legato all'ebraismo (non la versione greco-latinizzata che troviamo in Europa), rispettando il Sabato e tenendo molte posizioni sulla "doppia natura" del Cristo che poi verranno in occidente completamente sradicate dalla furia della Chiesa.
Mohammed non si è "inventato" l'Islam a causa di qualche carenza psicologica o per protagonismo. L'Islam nasce in un determinato humus culturale e religioso come ritorno al "puro monoteismo".
Riguardo al modo in cui questo avviene possiamo essere in disaccordo.
Personalmente credo che l'uomo possa avere accesso, in modo sottile, al contatto con realtà altre dal "primo materiale". E che in questi livelli si entri in contatto con pezzi di informazioni ed intelligenze non umane. Per quel che mi riguarda il Corano nasce in questo modo, dal contatto avuto da un carovaniere analfabeta con una realtà psico-spirituale differente. Che poi era un uomo come noi, semplicemente toccato da un'esperienza fuori dall'ordinario, che è stata filtrata ed incanalata in quel sistema socio culturale, con tutti i conflitti e le peculiarità che ha acquisito.
Non so se sia l'ultima rivelazione, non credo alle verità assolute, ma ho avuto le mie esperienze, e per quel che ho visto ed esperito, il Corano ha una forza intrinseca, vibrazionale, impressionante ed è uno scrigno di segreti. Un vero rompicapo in realtà e chi si ferma alla sua lettura "letterale" perde il 90% della sua funzione.
Come sia accaduto che un tale enorme contenuto sia finito in testa a Mohammed è tutto da capire, lui ci racconta di un contatto con un'entità che identifica con l'Arcangelo Jibril (Gabriele). Un contatto che lo terrorizza e sconcerta, attraverso il quale tale contenuto viene riversato nella sua persona.
Evidentemente possiamo credere che fosse schizofrenico (molto sentita questa teoria in effetti), ma che lui ci credesse lo testimonia il fatto che tutta la sua vita la ha dedicata a questo. Mettendosi in gravissimo pericolo, e compiendo cose che la sua formazione culturale e militare non prevedeva di certo. E non era un poveraccio, la sua prima moglie (ed unica fino a che non è morta) Khadija, era una ricca vedova, della quale lui era un dipendente. Quando divenne vedovo era ricco, non aveva bisogno di questa roba per fare una gran bella vita.
In ambito Sufi si racconta che una volta Jibril prese "possesso" del corpo del Profeta per un breve tempo, lasciandolo quasi morto e causando l'imbiancamento istantaneo di parte della sua capigliatura.
Sono storie ovviamente, ma storie già sentite e riferite da molte altre esperienze e culture nel mondo, da chi si interessa di queste cose.
Cosa poi l'Islam sia diventato e come mi riguarda fino ad un certo punto. Non mi interesso alla Chiesa ma certo mi interessano le esperienze di S. Giovanni della Croce, o quelle di San Francesco.
Ridurre le esperienze spirituali della razza umana alla risoluzione di complessi Freudiani o al protagonismo opportunista è qualcosa di estremamente semplicistico ed infantile.
P.s. sulla Qaba ci sta molto da capire. La versione Islamica è che la pietra nera sia stata messa in salvo da Noè prima del diluvio, poi recuperata da Abramo e messa nella Qaba come "oggetto di potere" ed infine finito sotto il controllo di una tribù differente.
Quindi un oggetto antidiluviano evidentemente, per qualche motivo, ritenuto di grande importanza e potere. Ed anche di denaro ovviamente essendo meta di pellegrinaggio. Ma sulla Pietra Nera ci sarebbe molto da dire. Tra l'altro non è l'unica pietra nera ad avere questa importanza rituale ed esoterica, ma qui entriamo in un ambito molto complesso e se vi raccontassi quello che da varie fonti mi è stato detto su questi oggetti passerei per pazzo più di quanto non accada già.
Xanax, va bene se la tua posizione è quella di Piero Angela. Ateo-Razionalista. Niente di male, siamo in un forum di discussione.
A mio avviso è una visione della realtà semplicistica e meccanicistica che non mi appartiene.