14/01/2017, 14:59
TheApologist ha scritto:Intanto i "compagni"...
Russia: il MiG-35 completerà i test di volo entro l'estate, produzione di massa dal prossimo anno
Bello, competitivo, costa poco... Compriamo quello no?
14/01/2017, 15:00
Ufologo 555 ha scritto:F-35, nuova relazione: "riscontrate 276 carenze, il velivolo non è assolutamente pronto per una missione reale"
Sull’F-35 si riscontrano 276 carenze nelle prestazioni di combattimento. È quanto si apprende dall’ultima relazione, pubblicata poche ore fa, a firma di Michael Gilmore, direttore dei test operativi e responsabile della valutazione dei sistemi d’arma per il Dipartimento della Difesa.
Nel rapporto si sottolineano anche i progressi, come nella risoluzione dei problemi riguardanti il seggiolino eiettabile, tuttavia Gilmore delinea un quadro preoccupante in vista della produzione seriale e della Capacità Operativa Iniziale per l’Air Force.
“Nonostante le ultime implementazioni, sono stati identificate 276 carenze nelle prestazioni combattimento. Il nuovo software 3FR6 risolverà meno della metà delle carenze”.
Il Block 3FR6 è il più recenti tra i software rilasciati per eseguire i test. Nella relazione si rileva che “sono state riscontrate significative mancanze ben documentate con conseguente prestazioni operative complessive inefficaci. Centinaia di mancanze non saranno adeguatamente affrontate con correzioni e rettifiche verificate con prove di volo all'interno del sistema di sviluppo e dimostrazione”.
“Nonostante la conclusione dell’attuale fase di sviluppo e dimostrazione sia fissata al 2017, non vi è abbastanza tempo per correggere queste carenze fondamentali, né il tempo per verificare le correzioni in voli di prova”.
Gilmore teme che a causa dei ritardi accumulati dal programma, le correzioni potrebbero essere effettuate soltanto in laboratorio e non testate in voli reali. Questo – afferma Gilmore – è un enorme problema alla sicurezza poiché i laboratori hanno dimostrato di non rappresentare in un contesto reale i problemi di stabilità del velivolo.
Tra le 276 carenze, Gilmore pone particolare attenzione al cannone da 25 millimetri ed al software di diagnostica Alis.
“Mentre le prove a terra sono state completate per tutte le versione dell’F-35, soltanto la variante A ha completato la fase iniziale dei test. Questi ultimi hanno rivelato problemi di visualizzazione per il pilota dovuti all’integrazione con i sensori del casco. Vi è una elevata probabilità di scoprire ulteriori carenze nei prossimi test con le altre versioni del sistema principale, causando ulteriori ritardi”.
ALIS o Autonomic Logistics Information System, continua a preoccupare il direttore dei test operativi e responsabile della valutazione dei sistemi d’arma per il Dipartimento della Difesa. ALIS è il centro nevralgico del sistema F-35: consente ai piloti così come alla forza a terra di supporto di intraprendere azioni proattive per garantire l’efficienza del caccia in qualsiasi teatro operativo. Fin dal suo sviluppo, ALIS è stata definita la spina dorsale della flotta F-35. È sostanzialmente un hub utilizzato per pianificare le missioni, tenere traccia dello stato dei velivoli, ordinare i pezzi di ricambio. A differenza di tutti gli altri aerei, ALIS gestisce quotidianamente queste operazioni, in un unico hub nel mondo. Tutti i server ALIS si collegano attraverso le reti militari terrestri o via satellite. Ovviamente non utilizza internet. Esiste un solo server globale chiamato Autonomic Logistics Operating Unit (ALOU). Ogni nazione avrà un proprio server, chiamato Central Point of Entry (CPE). A loro volta, gli squadroni utilizzano a livello locale un server chiamato Standard Operating Unit (SOU).
ALIS funziona in questo modo: l’F-35 di un paese X si collega al SOU che si interfaccia al CPE. Quest’ultimo memorizza i dati e trasmette le informazioni all’Autonomic Logistics Operating Unit. È essenziale, quindi, un'ottimale connessione. Ogni velivolo può perdere la connessione con il proprio server nazionale per un massimo di 30 giorni. Dopo tale termine, il caccia dovrà essere messo a terra. Una volta stabilita la connessione, il SOU carica i dati nel CPE. Esisteranno quindi tanti server quanti saranno i paesi che acquisteranno l’F-35, ma un solo hub principale nel mondo. ALIS non è mai stato progettato con un sistema di back-up. I timori quindi nascono (oltre all’attuale instabilità del sistema) per particolari contesti in cui potrebbero verificarsi perdite di energia. Ciò, potrebbe limitare le operazioni della flotta a 30 giorni dall’ultima connessione.
Sebbene progettato in forma esclusivamente primaria, ALIS dovrebbe garantire maggiore ridondanza all’infrastruttura (tra qualche anno). Ad ogni modo, nell’eventualità in cui ALIS dovesse essere offline, gli F-35 potranno volare per non oltre i 30 giorni. ALIS non limita le operazioni di volo, ma non comunica alle squadre a terra il reale stato del velivolo. Se offline, le squadre a terra non dovrebbero fare altro che procedere fisicamente, gestendo l’intera catena di rifornimento del caccia, così come la configurazione, la diagnostica degli errori, la pianificazione di missione ed il debriefing. Per ALIS vengono continuamente sviluppati e rilasciati dei service pack, tuttavia non ancora in grado di garantire la stabilità prevista con “un alto tasso di falsi allarmi e scarsa accuratezza”.
Gilmore (foto) conclude affermando che “non è realistica l’attuale tempistica per la conclusione della fase di sviluppo. L'approccio del Pentagono è quello di tentare una prematura cessazione di test sui sistemi di missione, che aumenterà il rischio di fallimenti durante gli intensi test di combattimento ed in un’operazione reale”.
Secondo le ultime proiezioni di Gilmore, i test per valutare le prestazioni in combattimento non si dovrebbero concludere prime del 2020. L’Air Force, invece, vuole dichiarare la Capacità Operativa Iniziale per il prossimo mese di agosto.
“Il programma avrebbe bisogno di un supplemento di 550 milioni di dollari nell’anno fiscale 2018 per completare lo sviluppo necessario previsto e realizzare le versioni software aggiuntive per correggere e verificare le importanti carenze note e documentate. Ulteriori 425 milioni di dollari nell’anno fiscale 2019 e 150 milioni di dollari per il 2020. Queste stime si aggiungono ad un ulteriore 1,125 miliardi necessari per completare la fase SDD (System Development and Demonstration)”.
http://www.difesaonline.it/mondo-milita ... nte-pronto
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Mah! coma la fine per gli "Shuttle" ...
Non ho mai visto un caccia americano fallire a questo modo, anzi ....!
14/01/2017, 15:02
sottovento ha scritto:TheApologist ha scritto:Intanto i "compagni"...
Russia: il MiG-35 completerà i test di volo entro l'estate, produzione di massa dal prossimo anno
Bello, competitivo, costa poco... Compriamo quello no?
non sono un esperto in materia ma da quanto ho letto il mig-35 non brilla in tecnologia "stealth".
14/01/2017, 15:11
14/01/2017, 15:18
Ufologo 555 ha scritto:Certo che è colpa di Obama! Ha ridotto le FFAA USA in uno stato pietoso! Ha tagliato fondi dappertutto, così come per la Ricerca Spaziale ....
Mai stata così a "terra" l'America.
14/01/2017, 15:20
14/01/2017, 16:36
11/02/2017, 13:42
18/02/2017, 14:56
21/02/2017, 18:07
11/03/2017, 23:30
Cina potenzia armamenti: ecco il nuovo caccia J-20, aereo invisibile ai radar
https://www.blitzquotidiano.it/cronaca- ... r-2650772/
12/03/2017, 00:28
07/08/2017, 17:59
Super-caccia Corte dei conti: raddoppiano i costi per gli F35, ma sarebbe dannoso tirarsi indietro Secondo la magistratura contabile, tutte le risorse investite finora sono legate alla prosecuzione del progetto
Il programma F35 "è oggi in ritardo di almeno 5 anni" per le "molteplici problematiche tecniche" che hanno fatto anche sì che i costi del super-caccia siano "praticamente raddoppiati". Anche le prospettive occupazionali per l'Italia "non si sono ancora concretizzate nella misura sperata". Tuttavia, "l'esposizione fin qui realizzata in termini di risorse finanziarie, strumentali ed umane è fondamentalmente legata alla continuazione del progetto" ed uscirne ora produrrebbe importanti perdite economiche. E' quanto si legge in un'analisi della Corte dei conti. Per l'Italia, ricorda la Corte, sono intervenute due decisioni: "La prima (nel 2012) ha ridotto da 131 a 90 il numero di velivoli da acquisire" (finora sono stati consegnati all'Aeronautica militare sette velivoli); "La seconda (nel 2016) ha impegnato il governo, per aderire alle indicazioni parlamentari, a dimezzare il budget dell'F35, originariamente previsto in 18,3 miliardi di dollari". La prima decisione "ha avuto un costo per la base industriale" perché vi è stata "la perdita, in quota percentuale, delle opportunità di costruire i cassoni alari nello stabilimento di Cameri (Novara)"; la seconda ha prodotto finora "un risparmio temporaneo pari a 1,2 miliardi di euro nel quinquennio 2015-2019, ma senza effetti di risparmio nel lungo periodo". Per quanto riguarda le ricadute economiche, la Corte sottolinea come queste siano al di sotto delle attese, "anche per effetto del rallentamento generale del programma (che ha raggiunto per ora solo il 10% della produzione totale)". Risultati inferiori alle attese soprattutto per l'occupazione - "si parla per il momento di circa 1.600 unità effettivamente impiegate, a fronte di una 'forchetta previsionale' annunciata tra 3.586 e 6.395 unità" - e per il funzionamento della base di Cameri, che allo stato risulta "sovradimensionata" e sotto-occupata. Ma "se i ritorni programmati sono risultati ridimensionati rispetto alle aspettative, essi non sono però compromessi e il prossimo avvio della piena produzione lascia aperte le prospettive per il futuro". "Gli ingenti investimenti effettuati (3,5 miliardi di euro fino a fine 2016, e più di 600 milioni ulteriori, previsti nel 2017) trovano la propria giustificazione in una logica di continuità", sottolinea la Corte dei Conti, secondo cui "l'opzione di ridimensionare la partecipazione nazionale al programma, pur non soggetta di per sé a penali contrattuali, determina potenzialmente una serie di effetti negativi": "la perdita degli investimenti sostenuti finora, compresi quelli attinenti il sito di Cameri" e "la perdita delle opportunità collegate" allo stabilimento piemontese, la cui competitività è "fortemente legata" al mantenimento da parte dell'Italia degli impegni presi finora. La valutazione complessiva del progetto, si legge nella relazione "deve tener conto della circostanza che l'esposizione fin qui realizzata in termini di risorse finanziarie, strumentali ed umane è fondamentalmente legata alla continuazione del progetto. Alla sua continuazione corrispondono infatti non solo i costi fin qui affrontati ed i ritorni economici già realizzati, ma soprattutto i costi in termini di perdite economiche, ove avesse termine o si riducesse sostanzialmente la partecipazione al programma".
07/08/2017, 18:54
08/08/2017, 00:54
mik.300 ha scritto:in pratica ..
c hanno fregato..
è un pessimo affare
ma se c ritiriamo è peggio..