18/02/2018, 15:22
18/02/2018, 15:32
18/02/2018, 15:49
18/02/2018, 18:54
18/02/2018, 19:01
Netanyahu attacca l'Iran: "Non metteteci alla prova"
Il premier israeliano duro col ministro degli affari esteri iraniano in prima fila a Monaco di Baviera: "Questo drone è tuo, lo risconosci? Riportatelo a casa"
https://www.quotidiano.net/esteri/netan ... -1.3732467
18/02/2018, 19:09
18/02/2018, 19:20
mik.300 ha scritto:mik.300 ha scritto:Angel_ ha scritto:Di sicuro penso che le coincidenze non esistono e un altra cosa che penso é che una batteria S200 gli fa una se@a a un F16 di quarta generazione...mentre un S400 lo tira giù senza problemi...
http://sadefenza.blogspot.it/2018/02/fi ... a.html?m=1
si infatti..
secondo me
minimo un s-300..
aereo in fiammo prima di schiantarsi,
c'è il video..
missile terra-aria da spalla..?
(o anche ordigno a bordo perchè no?)
per me è una ritorsione israeliana per il caccia..
poi sull'esecutore basta qualunque terrorista teleguidato..
http://www.corriere.it/cronache/18_febb ... 7a8e.shtml
Mosca, precipita aereo di linea con 71 persone. “In fiamme prima di cadere”
L’Antonov AN-148 della compagnia locale Saratov è scomparso dai radar poco prima di schiantarsi.
MOSCA Non si parla di terrorismo, anche se alcuni testimoni dicono di aver visto l’aereo della Saratov Airlines già in fiamme prima di precipitare. L’Antonov era appena decollato dall’aeroporto moscovita di Domodedovo ed era diretto verso la città di Orsk, mille e cinquecento chilometri a Sudest, vicino il confine con il Kazakistan. Nevicava leggermente, ma non c’era forte vento. A circa 40 chilometri dalla capitale, l’An-148 è precipitato al suolo, provocando la morte delle 71 persone a bordo.
sembra un incidente fotocopia di quello russo..
fate voi..
http://www.corriere.it/esteri/18_febbra ... =exit_page
Iran, cade aereo di linea: muoiono tutti i 66 passeggeri a bordo
lla compagnia Aseman Airlines è precipitato nei pressi di Samirom, nella provincia di Isfahan. Era partito da Teheran ed era diretto a Yasuy
Un aereo iraniano con a bordo 66 persone, partito da Teheran e diretto nella città sudoccidentale di Yasuj, si è schiantato a sud di Isfahan. Lo riferisce la tv iraniana Press tv che cita i servizi di emergenza locali. In base a quanto si apprende, il velivolo era scomparso dal radar poco dopo il decollo. Scattato l’allarme, un elicottero ha cercato di raggiungere la zona dello schianto, ma non è riuscito ad atterrare a cause delle pessime condizioni meteo.
che caso neh?
18/02/2018, 19:31
19/02/2018, 11:20
19/02/2018, 12:10
19/02/2018, 14:17
Usa, le mail trafugate a George Soros finiscono online: “È architetto di ogni colpo di Stato degli ultimi 25 anni”
Dc Leaks pubblica i file rubati dai database della Open Society Foundation dell'imprenditore ungherese americano: "A causa sua e dei suoi burattini gli Stati Uniti sono considerati come una sanguisuga e non un faro di libertà e democrazia"
Ci sono i dossier sulle elezioni Europee del 2014 ma anche quelli sul voto nei singoli Stati, i fascicoli sui finanziamenti elargiti alle organizzazioni non governative di tutto il mondo e persino i rapporti sul dibattito politico in Italia ai tempi della crisi dell’Ucraina. Sono solo alcuni dei documenti rubati dai database della Open Society Foundation di George Soros. Appena pochi giorni fa Bloomberg aveva raccontato che, oltre ad aver violato i server del partito Democratico, avrebbero anche trafugato le mail dell’imprenditore americano.
E adesso Dc Leaks ha varato soros,dcleaks.com, un portale interamente dedicato ai documenti trafugati dalle caselle mail del magnate statunitense. Nove categorie – Usa, Europa, Eurasia, Asia, America Latina, Africa, World bank, President’s office, Souk – migliaia di documenti consultabili online o da scaricare in pdf.
Dentro c’è un po’ di tutto: commenti sulle elezioni nei Paesi di mezzo mondo, rapporti sui “somali nelle città europee” e sul bilancio di previsione statunitense, ma anche dossier sulla crisi tra Russia e Ucraina con una serie di allegati che spiegano la posizione dei vari stati Europei sulla vicenda.
In homepage, poi, c’è un post che spiega il motivo della pubblicazione dei file. “George Soros – scrivono gli hacker – è un magnate ungherese- americano, investitore , filantropo, attivista politico e autore che, di origine ebraica. Guida più di 50 fondazioni sia globali che regionali. È considerato l’architetto di ogni rivoluzione e colpo di Stato di tutto il mondo negli ultimi 25 anni . A causa sua e dei suoi burattini gli Stati Uniti sono considerati come una sanguisuga e non un faro di libertà e democrazia. I suoi servi hanno succhiato sangue a milioni e milioni di persone solo per farlo arricchire sempre di più. Soros è un oligarca che sponsorizza il partito Democratico, Hillary Clinton, centinaia di uomini politici di tutto il mondo. Questo sito è stato progettato per permettere a chiunque di visionare dall’interno l’Open Society Foundation di George Soros e le organizzazioni correlate. Vi presentiamo i piani di lavoro , le strategie , le priorità e le altre attività di Soros. Questi documenti fanno luce su uno dei network più influenti che opera in tutto il mondo”.
Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/17/usa-le-mail-hackerate-a-george-soros-finiscono-online-e-architetto-di-ogni-colpo-di-stato-degli-ultimi-25-anni/2979321/
19/02/2018, 21:40
20/02/2018, 08:56
Ankara e Atene si contestano a vicenda l’estensione delle rispettive acque territoriali da 6 a 12 miglia.
Giusto per ricordare ciò che profetizzò a diversi visitatori il monaco Paisios dell’Athos, scomparso nel 1994:
«Quando senti alla televisione che si parlerà della questione delle miglia, dell’estensione delle miglia (della fascia costiera) da 6 a 12, allora sta arrivando subito dopo la guerra”. “Il governo (greco) prenderà la decisione di non inviare l’esercito.
Terrà l’esercito solo ai confini. E sarà una grande benedizione non prendere parte. Perché, chiunque prenda parte a questa guerra (s’intende europea), è perduto…
Fonte
20/02/2018, 11:30
Ufologo 555 ha scritto:[:296]
McMaster chiama gli alleati: “È ora di agire contro l’Iran”
Il consigliere per la sicurezza nazionale, H.R. McMaster, ha invocato l’intera comunità internazionale ad agire contro i “proxy” iraniani in Medio Oriente. “Questa rete di procure sta diventando sempre più forte in quanto l’Iran (dispiega) armi sempre più forti, sempre più distruttive in queste reti. Quindi è ora di agire contro l’Iran“, ha detto il consigliere come riporta il Jerusalem Post. McMaster ha accusato Teheran di aver provocato una campagna di escalation tesa ad aumentare la sua influenza in Medio Oriente, replicando il “modello Hezbollah” in tutti gli Stati interessati dalla mezzaluna sciita. L’obiettivo, a detta del consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, è quello di indebolire i governi arabi e creare le forze sostitutive contro quei governi se perseguono politiche contrarie agli interessi di Teheran. Un’accusa che, di fondo, potrebbe essere tranquillamente rivolta anche alle forze sostenute all’Occidente negli Stati che si oppongono alla sfera d’influenza che fa capo a Washington. Poiché è così che va la politica regionale in Medio Oriente, piaccia o meno.
Le parole di McMaster non sorprendono per l’oggetto. L’Iran è un avversario degli Stati Uniti, Donald Trump lo ha sempre dichiarato. Tuttavia, quello che colpisce è non soltanto la veemenza dei discorsi di McMaster, così diretti e sostanzialmente sintetizzabili in una vera e propria dichiarazioni indiretta di guerra, ma anche il fatto che la conferenza sulla sicurezza di Monaco si stia trasformando sostanzialmente in un tribunale che accusa Teheran di influire negativamente sul Medio Oriente e rischia di creare le basi per un proseguimento delle guerre che già da molti anni devastano la regione.
Le parole del consigliere per la sicurezza nazionale arrivano in un momento estremamente delicato. I raid israeliani in Siria hanno di fatto rappresentato il punto di svolta della strategia israeliana in Siria. Tel Aviv aveva da sempre chiesto che le forze iraniane e quelle collegate all’Iran fossero tenute distanti dal confine israelo-siriano. Le dinamiche della guerra e le de-escalation zones hanno di fatto disatteso le pretese di Israele che adesso interviene molto più direttamente nel conflitto. Per Israele, la Siria rappresenta il terreno di scontro per fermare l’Iran. A Tel Aviv non interessa direttamente rovesciare Assad: interessa che la Siria non sia alleata dell’Iran. Se poi, per ottenere questo scopo, è necessario passare su Damasco, allora anche il governo di Assad diventa un obiettivo. Una guerra facilitata tra l’altro dal problema delle alture del Golan che persiste e che sembra essere ancora lontano da una sua risoluzione.
Per colpire Assad, però, è necessario un motivo giuridicamente e politicamente sostenibile di fronte alla comunità internazionale. L’unico strumento, per ora, sembrano essere le armi chimiche. E infatti, alla conferenza tedesca, McMaster ne ha parlato nuovamente: “Documenti pubblici e foto mostrano chiaramente che l’uso di armi chimiche di Assad sta continuando. È ora che tutte le nazioni fermino il regime siriano e i suoi sponsor responsabili delle sue azioni e sostengano gli sforzi dell’Organizzazione per il divieto delle armi chimiche “, ha affermato. Una dichiarazione che va messa in parallelo anche con le recenti parole del presidente francese, Macron, su un possibile intervento in Siria qualora sia accertato l’uso di gas da parte delle forze del governo di Damasco. E notizie su un attacco congiunto franco-americano, esistono e sono state riportate anche in questa testata.
McMaster si è anche scagliato contro l’accordo nucleare del 2015, sostenendo che gli investimenti fatti da aziende tedesche e altri stavano contribuendo a finanziare il programma missilistico dell’Iran e le sue altre attività in Medio Oriente. Un’accusa molto pesante rivolta ai padroni di casa tedeschi e che pone un solco importante fra la politica americana e quella europea sul fronte iraniano. Ed ha rivolto accuse molto particolari (e anche specifiche) a quelli che ritiene i maggiori partner commerciali dell’Iran, non solo Russia e Cina, ma anche Giappone, Corea del Sud e Germania. “Per quanto riguarda la sicurezza internazionale e la coscienza morale dobbiamo smettere di fare affari”, ha detto McMaster. Il fatto che non abbia citato la Francia, uno dei maggior investitori in Iran, è molto interessante alla luce del possibile intervento in Siria.
E adesso, l’attesa è per il possibile incontro di Netanyahu con Trump il 5 marzo alla Casa Bianca. Il vertice sarà di fondamentale importanza e metterà sicuramente in chiaro molti dei punti della crisi mediorientale in cui è coinvolto l’Iran. Le parole di Netanyahu a Monaco e le accuse all’Iran con il colpo di teatro del pezzo di drone iraniano portato durante la conferenza stampa, non lasciano dubbi: il governo israeliano ha intenzione di proseguire nella sua sfida a Teheran. Gli Stati Uniti lo seguiranno, ma hanno intenzione di vedere le cose con una maggiore chiarezza. Avere il Medio Oriente incendiato da una guerra su vasta scala potrebbe essere un rischio molto alto per la fragile tenuta della geopolitica americana nella regione.
http://www.occhidellaguerra.it/mcmaster ... -di-agire/
20/02/2018, 11:59