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 Oggetto del messaggio: Re: Il Pianeta dei Robot
MessaggioInviato: 01/04/2018, 14:04 
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Un'intelligenza artificiale ci seppellirà: e stavolta non è fiction

Superintelligenza è il saggio di Nick Bostrom che ha fatto spaventare Elon Musk e Stephen Hawking.

Di Roberto Paura
26/01/2018

Alla fine del 2017 il leader mondiale dei processori grafici, NVIDIA, ha rilasciato un algoritmo basato su un particolare tipo di reti neurali il cui risultato fa venire i brividi: se gli si dà in pasto il video di una strada durante una giornata d’estate, con il cielo terso, gli alberi folti e i prati verdi, è possibile trasformarlo ricreando la stessa strada ma coperta di neve, con gli alberi spogli e il cielo plumbeo; oppure, la ripresa di un ambiente di giorno può essere manipolata dall’algoritmo e ambientata di notte. Con un po’ di sforzo una simile manipolazione potrebbe essere realizzata su riprese in diretta: l’algoritmo potrebbe così mostrarci una vera e propria manipolazione della realtà quotidiana.
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courtesy Bollati Boringhieri

Uno scenario del genere rientra perfettamente nella casistica che Nick Bostrom presenta nel suo libro Superintelligenza. Tendenze, pericoli, strategie uscito finalmente in italiano per i tipi di Bollati Boringhieri dopo la sua prima apparizione nel 2014 con la Oxford University Press. Un libro, quello di Bostrom, tra i più influenti degli ultimi anni. Dopo averlo finito di leggere, il magnate della tecnologia Elon Musk decise di punto in bianco di donare dieci milioni di dollari a una fondazione che si occupasse di impedire la realizzazione degli scenari presentati nel libro, e il tema del “rischio esistenziale” rappresentato da un’ipotetica, futura superintelligenza artificiale ha iniziato ad assumere rilevanza mondiale.

Il libro di Bostrom si apre con una breve favola simile a quelle di Esopo: i passeri del quartiere si riuniscono e decidono di andare in cerca di un gufo, saggio e potente, che li guidi e garantisca loro sicurezza e abbondanza. Solo uno di loro cinguetta preoccupato sul rischio di un simile progetto: trovare un gufo prima di aver imparato ad “addomesticarlo” è un grosso rischio, che potrebbe rappresentare la fine dei passeri. Ma nessuno lo ascolta. È una favola senza finale, perché Bostrom non è di per sé pessimista: non sa se il gufo si rivelerà malvagio sfuggendo al controllo dei passeri, rendendoli schiavi o distruggendoli tutti, o se invece accetterà di assumerne la guida. Il suo libro ha un altro obiettivo: quello di suggerire che, prima di correre a capofitto verso la realizzazione di un’intelligenza artificiale generale, in grado di superare le capacità cognitive umane, bisognerebbe affrontare il problema di come renderla sicura e inoffensiva.

Dalla fantascienza alle graffette

Prima di Bostrom, una simile preoccupazione figurava solo nei romanzi e nei film di fantascienza. Ma il filosofo di Oxford, fondatore nel 2005 del Future of Humanity Institute e primo teorico della nozione di “rischio esistenziale” – un rischio di natura prevalentemente antropogenica in grado di compromettere in via definitiva lo sviluppo della civiltà tecnologica – ha deciso di prenderlo sul serio. La superintelligenza potrebbe rivelarsi il più grande rischio esistenziale della storia umana, scrive; e gli esempi che ci offre sono più che persuasivi. Il concetto di fondo è infatti che una superintelligenza differirebbe inevitabilmente da quella che conosciamo e acquisirebbe motivazioni e obiettivi propri diversi da quelli della nostra specie.

L’esempio più inquietante è quello di una IA a cui viene chiesto di massimizzare la felicità umana. Dopo qualche tentativo, l’IA si convincerà che il metodo di ottimizzazione più agevole sia quello di impiantare elettrodi nel cervello per stimolare permanentemente i nostri centri del piacere. Se gli dicessimo “rendici felici, facci sorridere”, potrebbe trovare un modo per “indurre la paralisi della muscolatura facciale umana in un perenne sorriso smagliante”. Se gli si chiedesse di massimizzare la produzione di una fabbrica di graffette, potrebbe decidere di procedere “trasformando in graffette dapprima la Terra e poi parti sempre più grandi dell’universo osservabile”. Ancora più inquietante è l’idea che possa trovare il modo di massimizzare il lavoro in un’azienda realizzando delle emulazioni dei lavoratori, digitali o robotici, in grado di essere sostituiti ogni qualvolta – essendo emulazioni di esseri umani – la loro energia si esaurisse (sostituito vuol dire “spento” se si tratta di un’emulazione digitale; o rimpiazzato con un clone, per esempio: il film Moon proponeva uno splendido esempio di questo argomento).
Immagine
courtesy Sony

Nel suo libro, Bostrom propone ragionamenti cinici, come quelli relativi al modo di realizzare una superintelligenza umana, attraverso la selezione genetica; o davvero diabolici, come quando immagina una superintelligenza artificiale che per sua natura scelga di ricompensare i suoi creatori e coloro che, anche in passato, ne hanno favorito la realizzazione, magari ricreandoli in una simulazione digitale: argomento che ha condotto alcuni nerd a elaborare l’argomento del “basilisco di Roko”, secondo cui una super-AI in futuro potrebbe punire tutti coloro che ne hanno ostacolato lo sviluppo o semplicemente non hanno fatto nulla per affrettarlo ricreando le loro coscienze in un inferno simulato senza fine (Bostrom in tal caso ricoprirebbe il ruolo riservato da Dante a Lucifero).

Ma queste argomentazioni, avanzate con un linguaggio volutamente arido, angoloso, formalizzato, spesso ricco di terminologie al limite della comprensibilità per chi non ha la sua stessa formazione filosofica – anche se il glossario parziale a fine volume e la buona traduzione Simonetta Frediani aiutano – sono esposte dall’autore perché il suo è un tentativo di ragionare come farebbe una superintelligenza, pensando out of the box, al di fuori dei tradizionali schemi umani. Solo così, avverte, potremmo iniziare a capire il modo di rendere la superintelligenza benefica e non maligna.

Le soluzioni? Non sono le leggi di Asimov, ma esistono

I detrattori delle argomentazioni presenti in Superintelligenza potrebbe sostenere che, tutto sommato, un’IA davvero intelligente comprenderebbe le motivazioni e gli obiettivi umani e non potrebbe mai finire per equivocarli o aggirarli. Ma Bostrom ci fa notare che, dopotutto, non c’è nessun motivo perché le cose vadano così. Dovremmo, al massimo, far sì che la superintelligenza “cresca” acquisendo i valori umani, ma come riuscirci? Come trasformare le Tre Leggi della Robotica asimoviane (ammesso che siano sufficienti, e non lo sono, come lo stesso Asimov dimostrava nelle sue storie) in formalismi in grado di essere inscritti nel codice di programmazione delle IA? Nessuno lo sa. Si tratta di mero wishful thinking.

Per non parlare di quali valori dovremmo far adottare a un’AI: poiché fino a qualche decennio fa il razzismo verso i neri era considerato normale, e fino a centocinquant’anni fa lo era lo schiavismo negli Stati Uniti, chi ci dice che le nostre convinzioni etiche e morali non siano superate in futuro? Far assumere a una superintelligenza i valori attuali si rivelerebbe in tal caso una scelta sbagliata. Probabilmente in futuro sarà considerato normale intervenire sulla linea germinale del nostro genoma per migliorare la specie umana; una superintelligenza che fosse addestrata per impedirlo potrebbe fermare l’evoluzione autodiretta della specie e sottrarci la libertà.
Immagine
courtesy Mondadori

Soluzioni? Innanzitutto la collaborazione. La corsa alla bomba atomica ha dimostrato quali sono i rischi di una gara incontrollata da parte di più player nella costruzione di una nuova tecnologia. Se la ricerca della superintelligenza fosse promossa a livello di cooperazione internazionale, la possibilità che qualche paese o gruppo di ricerca sia tentato di bruciare le tappe e rimuovere alcuni ostacoli etici che ne rallentano i progressi sarebbe minore.

In secondo luogo, non minimizzare: anche se molti esperti di intelligenza artificiale hanno biasimato le tesi di Bostrom - e in generale i timori sulla superintelligenza espressi da Elon Musk, Bill Gates, Stephen Hawking e altri grandi nomi influenzati dalle tesi di questo libro - temendo una restrizione alla libertà di ricerca, il filosofo sostiene che la “via migliore verso lo sviluppo di una superintelligenza benefica è quella in cui gli sviluppatori dell’IA e i ricercatori che ne studiano la sicurezza stanno dalla stessa parte, in cui in realtà sono in larga parte le stesse persone”.

Infine, anche se per tutto il suo libro Bostrom sembra non alzare mai un sopracciglio di fronte all’inesorabile lucidità con cui ci presenta scenari cinici e inquietanti, è necessario “evitare di perdere la nostra umanità, restare con i piedi per terra e mantenere il nostro buon senso e la nostra bonaria moralità anche di fronte al più innaturale e inumano dei problemi”. Può essere, dopo tutto, che la superintelligenza non sia davvero dietro l’angolo, o non sarà mai realizzata per ostacoli che non possiamo immaginare (ma Bostrom non lo crede). Tuttavia, il rischio anche minimo che finisca per ridurci a batterie naturali incapsulate in bozzoli e imprigionate eternamente in una simulazione digitale indistinguibile dalla realtà – come promettono del resto i nuovi algoritmi di NVIDIA – è sufficiente a spingerci a prendere sul serio questo libro.
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 Oggetto del messaggio: Re: Il Pianeta dei Robot
MessaggioInviato: 01/04/2018, 15:12 
Cita:
Tuttavia, il rischio anche minimo che finisca per ridurci a batterie naturali incapsulate in bozzoli e imprigionate eternamente in una simulazione digitale indistinguibile dalla realtà – come promettono del resto i nuovi algoritmi di NVIDIA – è sufficiente a spingerci a prendere sul serio questo libro.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il Pianeta dei Robot
MessaggioInviato: 01/04/2018, 15:32 
MaxpoweR ha scritto:
Cita:
Tuttavia, il rischio anche minimo che finisca per ridurci a batterie naturali incapsulate in bozzoli e imprigionate eternamente in una simulazione digitale indistinguibile dalla realtà – come promettono del resto i nuovi algoritmi di NVIDIA – è sufficiente a spingerci a prendere sul serio questo libro.


Di fatto è ciò che siamo già adesso :)


Giusta considerazione...infatti potrebbe anche essere già successo...e una delle più grandi banche mondiali ha pure calcolato l'indice di probabilità che una simulazione sia già in atto...indice piuttosto alto direi... [8)]

Cita:
Anche la Bank of America, in un rapporto del mese scorso, ha sposato la tesi sostenendo che le possibilità che ci ritroviamo in una clamorosa messinscena frutto di un futuro già avvenuto possa darsi probabile in una forchetta fra il 20 e il 50%. Almeno, questa è la media delle convinzioni di molti esperti, filosofi e futurologi. Com'è evidente siamo dalle parti del cinema e dei più cupi romanzi di fantascienza del passato: "È possibile che grazie agli avanzamenti dell'intelligenza artificiale, della realtà virtuale e della potenza di calcolo i membri di future civiltà abbiamo deciso di avviare una simulazione dei loro antenati" si legge nel rapporto, che sfiora i complottismi interplanetari. Eppure c'è qualcuno, forse lo stesso Musk, che ha iniziato a foraggiare un canale di ricerca parallelo e segretissimo che punterebbe a incrinare quel vetro, semmai esistesse.

L'incontro in cui deGrasse Tyson ha discusso della teoria, che in sostanza ci vedrebbe tutti quanti come personaggi di un gigantesco videogame, è avvenuto la scorsa primavera. Si trattava non a caso dell'Isaac Asimov Memorial Debate al Museo di storia naturale di New York, dove l'astrofisico dirige l'Hayden Planetarium. L'idea è insomma che da qualche parte potrebbe esistere un'entità con un'intelligenza di molto superiore alla nostra: "Credo che la probabilità sia molto elevata" ha spiegato l'astrofisico. Ora c'è chi indaga.
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 Oggetto del messaggio: Re: Il Pianeta dei Robot
MessaggioInviato: 01/04/2018, 17:03 
Angel_ ha scritto:
MaxpoweR ha scritto:
Cita:
Tuttavia, il rischio anche minimo che finisca per ridurci a batterie naturali incapsulate in bozzoli e imprigionate eternamente in una simulazione digitale indistinguibile dalla realtà – come promettono del resto i nuovi algoritmi di NVIDIA – è sufficiente a spingerci a prendere sul serio questo libro.


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Giusta considerazione...infatti potrebbe anche essere già successo...e una delle più grandi banche mondiali ha pure calcolato l'indice di probabilità che una simulazione sia già in atto...indice piuttosto alto direi... [8)]

Cita:
Anche la Bank of America, in un rapporto del mese scorso, ha sposato la tesi sostenendo che le possibilità che ci ritroviamo in una clamorosa messinscena frutto di un futuro già avvenuto possa darsi probabile in una forchetta fra il 20 e il 50%. Almeno, questa è la media delle convinzioni di molti esperti, filosofi e futurologi. Com'è evidente siamo dalle parti del cinema e dei più cupi romanzi di fantascienza del passato: "È possibile che grazie agli avanzamenti dell'intelligenza artificiale, della realtà virtuale e della potenza di calcolo i membri di future civiltà abbiamo deciso di avviare una simulazione dei loro antenati" si legge nel rapporto, che sfiora i complottismi interplanetari. Eppure c'è qualcuno, forse lo stesso Musk, che ha iniziato a foraggiare un canale di ricerca parallelo e segretissimo che punterebbe a incrinare quel vetro, semmai esistesse.

L'incontro in cui deGrasse Tyson ha discusso della teoria, che in sostanza ci vedrebbe tutti quanti come personaggi di un gigantesco videogame, è avvenuto la scorsa primavera. Si trattava non a caso dell'Isaac Asimov Memorial Debate al Museo di storia naturale di New York, dove l'astrofisico dirige l'Hayden Planetarium. L'idea è insomma che da qualche parte potrebbe esistere un'entità con un'intelligenza di molto superiore alla nostra: "Credo che la probabilità sia molto elevata" ha spiegato l'astrofisico. Ora c'è chi indaga.
Fonte



Volendone fare un discorso meramente scientifico quella della simulazione al computer è la spiegazione che meglio concilia quanto conosciamo del'universo. Soprattutto per quel che riguarda i comportamenti della materia man mano che ci si avvicina alle grandezze di Plank.



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 Oggetto del messaggio: Re: Il Pianeta dei Robot
MessaggioInviato: 01/04/2018, 22:34 
No ma i robot possono spaccare solo le pietre...

Cita:
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/altro-lavoro-ucciso-robot-direzione-risorse-umane-ora-170472.htm

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UN ALTRO LAVORO UCCISO DAI ROBOT: LA DIREZIONE DELLE RISORSE UMANE - ORA I COLLOQUI (E LE ASSUNZIONI) LE FA UN ROBOT! - SI CHIAMA “VERA”, È UN SOFTWARE CHE SELEZIONA I CURRICULA, INTERVISTA I CANDIDATI E OPERA UNA SCREMATURA - I RICERCATORI LO STANNO PROGRAMMANDO PER FARGLI AVVERTIRE SENTIMENTI COME RABBIA, SODDISFAZIONE E DELUSIONE - VANTA GIA’ CLIENTI COME AUCHAN E IKEA, PEPSI E L’OREAL


In Russia c' è un robot che assume. Si chiama «Vera» ed è il primo esempio di uso dell'intelligenza artificiale per la selezione del personale su larga scala. L'hanno già provato grandi aziende come Pepsi, Auchan, Ikea e L'Oreal. E - secondo gli sviluppatori - permette alle aziende di ridurre di un terzo tempi e costi della ricerca delle figure professionali più diverse.



«Vera» è stata lanciata da Stafory, una start-up di San Pietroburgo con 50 impiegati fondata da due giovani imprenditori: Vladimir Sveshnikov, 28 anni, e Aleksandr Uraksin, 30 anni. E - stando alla Tass - un sostanzioso investimento da 1,2 milioni di dollari nella società è arrivato dal Fondo per gli investimenti nello sviluppo di internet, a sua volta creato dall' agenzia per le iniziative strategiche voluta dal governo russo.

Gli affari di Stafory a quanto pare vanno a gonfie vele, e l' azienda quest' anno prevede di raggiungere il milione di dollari di fatturato. Una grossa fetta del successo è dovuta ovviamente a «Vera», che ha permesso alla start-up russa di avere oltre 300 clienti.


«Vera» - che poi è il nome della madre di Sveshnikov - seleziona da cinque siti internet di annunci di lavoro i curricula ritenuti idonei per la posizione richiesta dall' azienda cliente. Contatta i potenziali candidati e spiega in cosa consiste il lavoro. Infine - ed è questo il vero punto di forza - intervista le persone che appaiono più indicate. È in grado di chiamare in voce o in video centinaia di persone nello stesso minuto e di ridurre i pretendenti al posto di lavoro al 10% che ritiene più adatto.

«Vera» è un software, ma le è stata data una veste grafica adeguata. Appare come una donna dagli occhi chiari e i capelli castani che indossa una camicia a quadri. E interagisce con i candidati chiedendogli delle loro esperienze professionali e delle loro aspirazioni. Il robot «capisce» cosa dicono le persone sfruttando le tecnologie per il riconoscimento vocale sviluppate da Google, Amazon, Microsoft e dalla russa Yandex.



Inoltre, i ricercatori lo stanno programmando per fargli avvertire sentimenti come rabbia, soddisfazione e delusione. Sveshnikov e Uraksin provengono dal settore Risorse Umane e due anni fa si sono trovati a fare centinaia di telefonate ai candidati per una posizione di lavoro. «Ci sentivamo come robot - spiegano - e così abbiamo pensato che era meglio automatizzare il processo».


«Vera» è stata lanciata nel 2016 e ha già superato i confini della Russia. È usata da aziende in Medio Oriente e in progetti pilota in Europa e negli Usa. Per la Pepsi, ha effettuato oltre 40.000 chiamate e inviato 37.000 email, e oltre 100 persone hanno superato un «colloquio» di lavoro col robot. In ogni caso, non sarà «Vera» ad avere l' ultima parola su un' assunzione. Saranno gli esperti di Risorse Umane delle varie aziende a selezionare tra i candidati individuati dal software. Per fortuna, viene spontaneo aggiungere.



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 Oggetto del messaggio: Re: Il Pianeta dei Robot
MessaggioInviato: 01/04/2018, 23:49 
Cita:
In ogni caso, non sarà «Vera» ad avere l' ultima parola su un' assunzione. Saranno gli esperti di Risorse Umane delle varie aziende a selezionare tra i candidati individuati dal software. Per fortuna, viene spontaneo aggiungere.

Come volevasi dimostrare, ci sarà sempre personale umano a gestire certe cose.



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 Oggetto del messaggio: Re: Il Pianeta dei Robot
MessaggioInviato: 02/04/2018, 10:38 
MaxpoweR ha scritto:
Cita:
Tuttavia, il rischio anche minimo che finisca per ridurci a batterie naturali incapsulate in bozzoli e imprigionate eternamente in una simulazione digitale indistinguibile dalla realtà – come promettono del resto i nuovi algoritmi di NVIDIA – è sufficiente a spingerci a prendere sul serio questo libro.


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se delega alle macchine la sua vita e le decisioni,
si rende schiavo a quelle,
è l'uomo che sbaglia, non le macchine..
le macchine, quello che dici, eseguono..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Il Pianeta dei Robot
MessaggioInviato: 02/04/2018, 14:02 
sottovento ha scritto:
Cita:
In ogni caso, non sarà «Vera» ad avere l' ultima parola su un' assunzione. Saranno gli esperti di Risorse Umane delle varie aziende a selezionare tra i candidati individuati dal software. Per fortuna, viene spontaneo aggiungere.

Come volevasi dimostrare, ci sarà sempre personale umano a gestire certe cose.

Siamo in un epoca di transizione, quindi per adesso il software scremerà i candidati facilitando il lavoro di esperti umani (che però si sono già ridotti di numero!), in un secondo tempo le macchine vaglieranno e decideranno autonomamente sostituendo TUTTI gli esperti umani...ed è qui il problema, vedo che ci giri intorno ma proprio non vuoi capirlo...ma se non lo capissi te e basta non sarebbe un problema, il fatto è che non lo capiscono nemmeno quelli che ingegnerizzano questi sistemi... [8D]



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 Oggetto del messaggio: Re: Il Pianeta dei Robot
MessaggioInviato: 02/04/2018, 14:15 
Onestamente? Chissenefrega! Io cosa posso farci contro il progresso tecnologico?



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 Oggetto del messaggio: Re: Il Pianeta dei Robot
MessaggioInviato: 02/04/2018, 14:33 
Angel_ ha scritto:
sottovento ha scritto:
Cita:
In ogni caso, non sarà «Vera» ad avere l' ultima parola su un' assunzione. Saranno gli esperti di Risorse Umane delle varie aziende a selezionare tra i candidati individuati dal software. Per fortuna, viene spontaneo aggiungere.

Come volevasi dimostrare, ci sarà sempre personale umano a gestire certe cose.

Siamo in un epoca di transizione, quindi per adesso il software scremerà i candidati facilitando il lavoro di esperti umani (che però si sono già ridotti di numero!), in un secondo tempo le macchine vaglieranno e decideranno autonomamente sostituendo TUTTI gli esperti umani...ed è qui il problema, vedo che ci giri intorno ma proprio non vuoi capirlo...ma se non lo capissi te e basta non sarebbe un problema, il fatto è che non lo capiscono nemmeno quelli che ingegnerizzano questi sistemi... [8D]



se si affidano alle macchine x selezionare gli impiegati
evidentemente alle ditte di cui sopra
fregano nulla le capacità del soggetto,
insomma uno vale l'altro..

viceversa per selezionare amministratori delegati, ecc.
non penso che ricorrano ai software..



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http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Il Pianeta dei Robot
MessaggioInviato: 02/04/2018, 20:52 
mik.300 ha scritto:
MaxpoweR ha scritto:
Cita:
Tuttavia, il rischio anche minimo che finisca per ridurci a batterie naturali incapsulate in bozzoli e imprigionate eternamente in una simulazione digitale indistinguibile dalla realtà – come promettono del resto i nuovi algoritmi di NVIDIA – è sufficiente a spingerci a prendere sul serio questo libro.


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è la trama di matrix..
l'unico pericolo è l'uomo..
se delega alle macchine la sua vita e le decisioni,
si rende schiavo a quelle,
è l'uomo che sbaglia, non le macchine..
le macchine, quello che dici, eseguono..


Già non è più così e lo sarò sempre meno. Poi dipende molto dal campo di applicazone



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 Oggetto del messaggio: Re: Il Pianeta dei Robot
MessaggioInviato: 02/04/2018, 23:12 
mik.300 ha scritto:
se si affidano alle macchine x selezionare gli impiegati
evidentemente alle ditte di cui sopra
fregano nulla le capacità del soggetto,
insomma uno vale l'altro..


E' qui che ti sbagli in quanto presupponi che intrinsecamente l'umano sia migliore di un sistema automatico.

Nella realta' numerosi casi dimostrano che e' esattamente il contrario.

Ad esempio gli algoritmi di deep learning hanno consentito di realizzare un sistema in grado di diagnosticare il tumore della pelle con una precisione ampiamente superiore rispetto ad un team di dermatologi esperti. In pratica il software ha analizzato centinaia di migliaia di immagini di diagnosi e da queste ha imparato a riconoscere i tumori in modo migliore e piu' efficace degli umani.

Il problema e' che non sappiamo come faccia ad essere cosi preciso, cioe' non sappiamo quale sia la caratteristica della malattia che ha individuato e che gli consente di essere cosi preciso.

I problemi di questo genere di software e' che sono come delle black box e per noi e' impossibile fare reverse engineering. Cioe' la loro capacita' non e' scritta nel codice ma nella rete neuronale che si e' creata nella fase di learning.



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 Oggetto del messaggio: Re: Il Pianeta dei Robot
MessaggioInviato: 02/04/2018, 23:32 
No io veramente non ho detto
Che certe aziende si affidano alle macchine
X la selezione xche' sono migliori,
Ma xche' se ne fregano del risultato,
Uno vale l'altro..
Quindi non c mettono impegno..
Viceversa x un posto di lavoro qualificato,
Di responsabilità, gestionale, ecc ecc
Le selezioni sono fatte direttamente da uomo a uomo,
Altro che software..

Se uno diventa schiavo dell'iPhone,
Non è l'iPhone che è superintelligente,
È lui che è cretino..



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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Il Pianeta dei Robot
MessaggioInviato: 03/04/2018, 01:13 
....ho come il sospetto che questo topic avra' un tenore simile a quello sul maschicidio......



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"People willing to trade their freedom for temporary security deserve neither and will lose both" - Benjamin Franklin
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"Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni" - Emil Cioran

"Quanto piu' una persona e' intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo" - Joseph Conrad

"Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, potrebbe essere una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse." – Osho

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 Oggetto del messaggio: Re: Il Pianeta dei Robot
MessaggioInviato: 03/04/2018, 13:35 
si infatti



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