04/04/2018, 17:24
Fusione, Lazio ospita macchina ricerca
Verrà costruita nel sito di Frascati, atteso ritorno di 2 mld
(ANSA) - ROMA, 4 APR - Sarà costruita nel Lazio, a Frascati (Roma), la macchina sperimentale da 500 milioni di euro che dovrà dimostrare la fattibilità della fusione nucleare, il Divertor Test Tokamak (DTT). Farà parte del Centro di eccellenza internazionale per la ricerca sulla fusione nucleare e dovrà fornire risposte sulla fattibilità scientifica e tecnologica della produzione di energia dalla fusione. Lo rende noto l'Enea, il cui Consiglio di Amministrazione ha approvato la relazione conclusiva con la graduatoria finale delle nove località candidate ad ospitare la macchina. I lavori dovrebbero cominciare entro il prossimo novembre e durare sette anni: le persone coinvolte, rende noto l'Enea, saranno oltre 1.500, più 1.000 nell'indotto, con un ritorno stimato di 2 miliardi di euro a fronte di un investimento di circa 500 milioni.
05/09/2018, 19:29
Il Mit rilancia il nucleare, indispensabile per abbattere la CO2
Senza è impossibile affrontare la crescente richiesta di elettricità
La sfida del cambiamento climatico sarà molto difficile e costosa da risolvere per l'umanità se non si considererà in maniera significativa l'energia nucleare all'interno delle tecnologie energetiche a basse emissioni di carbonio. Lo rileva il rapporto del Massachusetts Institute of Technology (Mit) che punta l'indice sullo stallo attuale nello sviluppo dell'energia nucleare, pari al 5% della produzione di energia complessiva nel mondo, e discute le possibili misure per fermare o invertire questa tendenza.
Redatto dagli esperti del Mit in collaborazione con esperti dell'Idaho National Laboratory e dell'Università del Wisconsin a Madison, viene presentato in settimana a Londra, Parigi e Bruxelles, il 25 settembre a Washington e il 9 ottobre a Tokyo.
Il rapporto è l'ottavo della serie pubblicata dal Dipartimento Energia del Mit a partire dal 2003 con l'obiettivo di fornire un aiuto a ricercatori, politici e mondo industriale in un'epoca caratterizzata dalla crescente domanda di energia. Nel documento si rileva che il settore dell'elettricità, in particolare, è il primo candidato a una profonda trasformazione del settore energetico. Secondo le stime più recenti il consumo totale di elettricità è destinato a crescere del 45% entro il 2040 e il rapporto dimostra che escludere il nucleare dagli scenari a bassa emissione di carbonio potrebbe portare a un rialzo drammatico dei costi medi dell'elettricità.
"La nostra analisi dimostra che sfruttare il potenziale dell'energia nucleare è cruciale per raggiungere l'obiettivo di un futuro di energia decarbonizzata in molte regioni del mondo", rileva Jacopo Buongiorno, autore del rapporto con John Parsons. Guardando al futuro dell'energia nucleare, il rapporto analizza le tecnologie di costruzione delle centrali attuali e quelle all'orizzonte, rilevando che in questo ambito saranno necessari cambiamenti importanti per aumentare la sicurezza e ridurre i costi.
Nel futuro del nucleare non c'è solo la fissione: numerosi gruppi di ricerca sono impegnati nelle tecnologie per la fusione nucleare, ad esempio con il progetto internazionale Iter e, in Italia, il progetto Dtt (Divertor Tokamak Test). Commentando il rapporto, il responsabile della Divisione Tecnologie della fusione del Dipartimento Fusione e Sicurezza Nucleare dell'Enea, Giuseppe Mazzitelli, ha osservato che "ci vorrà tempo, ma questo è un indirizzo chiaro verso fonti che, energeticamente e dal punto di vista climatico, sono il meglio che si possa avere perché non c'è emissione di Co2 e, nel caso della fusione ,non ci sono neanche le scorie".
05/09/2018, 20:21
alcar ha scritto:Al di la dei proclami e degli articoli dei soliti pennivendoli, purtroppo da noi le cose vanno cosi:Fusione controllata: la morte di Ignitor
La fusione controllata di nuclei leggeri viene considerata all’unanimità dal mondo scientifico la soluzione principe dei problemi energetici dell’umanità, essendo una sorgente abbondante, continua e priva di effetti nocivi per l’ambiente. Se la fusione nucleare in piccola scala è ben conosciuta, la fusione controllata in grande scala, necessaria per produrre energia in quantità sufficiente per usi civili, rappresenta tuttora sia una grande incognita sul piano scientifico, sia una formidabile sfida sul piano tecnologico.
A livello mondiale, l’attività in questo campo è monopolizzata dal megaprogetto internazionale Iter (che assorbe al 90 per cento i finanziamenti europei nel settore energetico nucleare), dai costi elevatissimi (20 miliardi di euro, ufficialmente dichiarati ma largamente sottostimati) e dai tempi estremamente dilatati (oltre il 2035), e che comunque non potrà dimostrare la fattibilità sul piano scientifico della fusione nucleare per le sue caratteristiche progettuali, essendo questo obiettivo riservato al suo successore, il progetto Demo, con costi e tempi imprevedibili, stimati da taluni intorno al 2060-2080.
Un programma alternativo ma anche complementare ad Iter è costituito dal progetto Ignitor, concepito già negli anni Ottanta da Bruno Coppi, professore di Fisica dei plasmi al Massachusetts Institute of Technology (Mit). Ignitor è una macchina a confinamento magnetico ad alta densità del plasma e ad altissimo campo, molto compatta, con caratteristiche tali da riuscire a raggiungere l’ignizione, ossia lo sviluppo di reazioni di fusione autosostenentesi, senza bisogno di apporto energetico dall’esterno, condizione finora mai raggiunta nel mondo. Ignitor è quindi in grado di dimostrare la reale fattibilità della fusione nucleare controllata, cosa che invece Iter non può fare, e ciò con costi stimati in 355 milioni di euro e con tempi non superiori ai dieci anni da oggi.
Ma l’ente che ha la “mission” e il know-how necessario, ossia l’Enea, non vuole realizzare Ignitor, pur avendo goduto nel passato d’ingenti finanziamenti per studiarne la fattibilità, così nell’agosto del 2012 la responsabilità di costruire il reattore viene affidata all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), in collaborazione con il Kurchatov Institute di Mosca che deve realizzare l’infrastruttura, e questo contro la volontà del professor Coppi, che avrebbe preferito un altro ente di ricerca per sostenere il progetto. In effetti l’Infn per statuto non si deve occupare di fusione nucleare, non rientra fra le sue competenze, però intasca di buon grado una parte dei fondi già stanziati (in tutto 80 milioni di euro) e produce nell’estate del 2015 il Rapporto di progetto concettuale (Cdr), basato su materiale già elaborato dall’Enea che viene sottomesso ai ministeri competenti per l’approvazione.
Da allora il progetto si arena, anche per il clima conflittuale che si è creato tra il professor Coppi e la dirigenza Infn. Nel frattempo l’Enea, che cerca di realizzare un progetto ancillare ad Iter, denominato Dtt (Divertor Test Tokamak), già bocciato dall’Agenzia europea per la Fusione (Eurofusion) per evidente sottostima dei tempi e dei costi, coglie la balla al balzo e con un’azione a livello politico, divenuta pressante all’inizio di quest’anno (audizione in X Commissione della Camera, interrogazione parlamentare, convegno con l’intervento della Regione Piemonte) manifesta la sua intenzione di realizzare il Dtt (il cui costo presunto ma largamente sottostimato è di 500 milioni di euro, usando anche metà dei fondi Ignitor, circa 40 milioni). L’Infn non si oppone ma rimanda la decisione al Miur, il quale in maniera pilatesca sottopone la decisione all’Eurofusion, ben sapendo quali siano i rapporti (pessimi) con il professor Coppi e il giudizio europeo (negativo) su Ignitor, in quanto pericoloso concorrente di Iter.
Ancora una volta è l’Europa a decidere per noi, ma questa volta con la complicità anche degli enti italiani coinvolti, che si preparano a spartirsi le spoglie di Ignitor.
(*) Fisico dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Frascati
http://www.opinione.it/economia/2017/02 ... 24-02.aspx
20/09/2018, 19:08
Fusione, si apre una nuova stagione per l'Italia
Testa (Enea) in prima fila nel cambiamento
Sta per cominciare una nuova stagione per la ricerca sulla fusione nucleare, il processo di produzione di energia che imita le reazioni che avvengono nel cuore delle stelle, e l'Italia è in prima fila in questo cambiamento: lo ha detto oggi il presidente dell'Enea, Federico Testa, inaugurando a Giardini Naxos (Messina) il convegno internazionale sulle tecnologie per la fusione, uno dei principali appuntamenti del mondo su questo tema.
"Questo grande evento internazionale apre una nuova stagione che vede l'Italia sempre più leader nel settore della fusione", ha detto Testa riferendosi alla prossima costruzione della macchina Dtt (Divertor Tokamak Test) nel centro di ricerca dell'Enea a Frascati (Roma). "Con la costruzione nel nostro Centro di Frascati del grande laboratorio Dtt puntiamo sull'energia sostenibile in grado di sostituire i combustibili fossili e contribuire al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, ma anche al trasferimento delle conoscenze, con un progetto che garantisca ricadute scientifiche e occupazionali per tutti e, in particolare, per i giovani". Per raggiungere questo obiettivo, ha proseguito, "vogliamo investire sulle nuove competenze partendo dalle tante eccellenze e professionalità già presenti nella nostra agenzia ed acquisire progetti e commesse per rispondere al meglio alle esigenze di imprese, cittadini e pubblica amministrazione e contribuire alla crescita e alla competitività del Paese".
Il convegno, in corso fino al 21 settembre, è stato aperto oggi dal vicedirettore generale per la Ricerca della Commissione europea, Patrick Anthony Child e da Bernard Bigot, dal direttore generale del progetto internazionale per il reattore sperimentale Iter in costruzione in Francia, insieme al direttore dell'agenzia europea Fusion for Energy, Johannes Schwemmer, il neo designato presidente del consorzio Eurofusion Ambrogio Fasoli. Grande spazio è stato dedicato alla macchina Ddt, la cui costruzione è prevista nei prossimi mesi e che prevede il coinvolgimento di oltre 1.500 addetti e un ritorno stimato di 2 miliardi di euro, a fronte di un investimento di circa 500 milioni di euro. Per dare nuovo slancio alla ricerca in questo campo l'Enea ha messo a disposizione 8 borse di studio per giovani laureati, con un bando aperto fino al 30 settembre. Ideato dall'Enea in collaborazione con Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Consorzio Rfx, Create e il mondo universitario, il programma Dtt è promosso per rispondere ad alcuni problemi chiave della fusione, come la gestione dei grandi flussi di potenza e i materiali a prova di temperature elevatissime.
Per questo rappresenterà l'"anello" di collegamento tra il grande progetto Iter e il reattore Demo, che dopo il 2050 dovrà produrre energia elettrica da fusione nucleare. Nel frattempo l'Enea ha attivato sinergie con il mondo industriale nazionale e internazionale, coinvolgendo nella sfida della costruzione del reattore sperimentale Iter oltre 500 imprese che si sono aggiudicate contratti del valore di 1 miliardo di euro, pari a circa il 60% del totale delle commesse europee. Come coordinatore del programma nazionale di ricerca del settore e partner dell'agenzia europea Fusion for Energy (F4E) e del consorzio Eurofusion, l'Enea ha inoltre contribuito all'accordo fra Europa e Giappone teso a ad accelerare la ricerca mondiale sulla fusione nucleare, con la fornitura di 9 dei 18 magneti superconduttori del reattore sperimentale per la fusione nucleare JT-60SA, in costruzione in Giappone, a Naka, il cui avvio è previsto nel 2020.
21/09/2018, 23:50
22/09/2018, 19:21
Xanax ha scritto:Mi viene in mente quello che diceva il fu professor Emilio del Giudice
del tipo "la fusione nucleare calda è l'energia del futuro perchè non avrà mai un presente"
Del Giudice metteva in guardia dalla "big science", troppo posti di lavoro e soldi possono creare dogmi
come l'impossbilità della fusione nucleare "fredda"
12/01/2019, 15:21
19/09/2019, 21:20
Fusione nucleare, dalla Bei 250 mln al DTT di Enea
(di Andreana d'Aquino)- Replicare sulla Terra i meccanismi dell'energia delle stelle e del Sole per garantire sul nostro pianeta una fonte energetica pulita, rinnovabile, sicura e inesauribile. E' l'obiettivo - anche nell'ambito della lotta ai cambiamenti climatici - che si pone entro il 2050 il programma di ricerca europeo Eurofusion sulla fusione nucleare. E oggi la Banca Europea degli Investimenti ha ufficializzato uno stanziamento da 250 milioni di euro per il pionieristico progetto Dtt dell'Enea, il super lab italiano ideato dagli scienziati dell'Enea che servirà infatti a sperimentare importanti step tecnico-scientifici per realizzare la fusione.
Il Divertor Tokamak Test (Dtt-divertor) dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, sorgerà a Frascati, nel Lazio, e da questa infrastruttura scientifica strategica si stima che arriveranno 1.500 nuovi posti di lavoro, di cui 500 saranno scienziati, e 2 miliardi di euro in termini di ricadute sociali ed economiche. Grazie ai finanziamenti annunciati oggi dal Vicepresidente di Bei, Dario Scannapieco, il progetto Divertor Tokamak Test è quindi pronto a partire.
Nel corso di una cerimonia nella sede di Roma dell'Enea, anche la Regione Lazio ha annunciato oggi il proprio sostegno al progetto Dtt. Alla presenza del presidente dell'Agenzia, Federico Testa, del Presidente di Eurofusion, Ambrogio Fasoli, e della responsabile Unità Ricerca Euratom della Commissione Ue, Elena Righi Steele, il Vicepresidente Daniele Leodori ha confermato che dalla Regione Lazio arriveranno per il Divertor Tokamak Test "25 milioni di euro per la ricerca e 41 milioni di euro per le infrastrutture" necessarie a far partire il super lab.
L'investimento della Bei, ha detto Scannapieco, è "il maggiore investimento mai fatto a livello mondiale dalla banca per un singolo progetto". In particolare, la Bei sosterrà il nuovo polo scientifico tecnologico dell'Enea con fondi erogati nell’ambito del Piano Juncker della Commissione Europea. "Da italiano e da europeo sono onorato di essere qui oggi per la firma del contratto di finanziamento di questo importante progetto di ricerca nel settore energetico" ha commentato ancora ricordando che "già oggi la Bei destina circa il 30% dei propri finanziamenti alla lotta al cambiamento climatico". "Il progetto Enea -ha argomentato inoltre il Vicepresidente di Bei- ha due aspetti fondamentali per l’Europa: innovazione e lotta al cambiamento climatico. Sono entrambi campi in cui dobbiamo fare di più se vogliamo guardare al futuro del nostro pianeta con speranza e ottimismo".
Spiegando il progetto Dtt, il presidente dell'Enea, Federico Testa, ha messo in evidenza che si tratta di "un progetto di frontiera che mette insieme grande ricerca, innovazione tecnologica, sviluppo e competitività industriale, con ricadute stimate in oltre due miliardi solo dal punto di vista economico". "La sua realizzazione è un grande successo, perché consentirà di dare risposte a problematiche complesse del processo di fusione e conferma la forte leadership dell’Italia in questo campo" ha osservato Testa che ha parlato di una "comunità scientifica di eccellenza che ha saputo coinvolgere le industrie più avanzate per creare una filiera di grande rilievo".
In un messaggio alle istituzioni presenti all'Enea, il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Lorenzo Fioramonti, ha rimarcato che "la ricerca sulla fusione nucleare, il processo per produrre energia rinnovabile, sicura, pulita, e inesauribile è una sfida nella direzione della sostenibilità e dell’innovazione che vede l’Italia in prima linea con importanti programmi internazionali e, da oggi anche con la cosiddetta ‘Dtt’, una macchina sperimentale ideata per rispondere ad alcune delle problematiche più complesse sulla fusione".
"Il progetto Dtt, ideato dall’Enea in collaborazione con Cnr, Infn, Consorzio Rfx, Create e alcune tra le più prestigiose università italiane, rappresenta sicuramente un'opportunità straordinaria per il nostro Paese e questo esperimento -ha detto Fioramonti- consentirà alla comunità scientifica del nostro Paese di continuare la propria tradizione di eccellenza mondiale nel campo della fusione". Nel suo messaggio, infine, il titolare del Miur ha evidenziato che il progetto "contribuirà a valorizzare l’area dei comuni dei castelli romani, dove risiedono i laboratori di Frascati dell’Enea che sarà protagonista e coordinatore del Dtt".
Anche il Commissario responsabile per l’Azione per il clima e l’energia, Miguel Arias Cañete ha inviato un suo messaggio. "Per raggiungere l’obiettivo di un’Europa climaticamente neutra entro il 2050 dobbiamo continuare a investire in nuove soluzioni tecnologiche. La fusione -ha detto il Commissario Ue- è una potenziale fonte di energia sicura, senza emissioni di carbonio e praticamente illimitata. Compiere progressi decisivi in questa tecnologia contribuirebbe significativamente ai nostri sforzi per rendere l'Europa la prima grande economia climaticamente neutra". "L'odierna decisione sugli investimenti rappresenta un passo verso questo obiettivo" ha concluso Miguel Arias Cañete.
20/09/2019, 00:41
20/09/2019, 02:58
Zelman ha scritto:kaku mikio
Zelman ha scritto:tra 100 anni
Zelman ha scritto:passi intermedi
Zelman ha scritto:kaka quali dice?
20/09/2019, 18:25
FABIOSKY63 ha scritto:... ...
20/09/2019, 19:32
21/09/2019, 01:33
Zelman ha scritto:Fabiosky, guarda cheFABIOSKY63 ha scritto:... ...
mikio kaku non può prevedere quello che non sa
e io contesto che sia andato lì a dire le sue OPINIONI su quello che sarà quello che non si può sapere
se parla di scienza nel suo campo rispetto tutto (più o meno)
ma venire a farsene uscite da compari da bar e dire quello che ora non c'è, SIA PUR con la conoscenza che ha di fisica astronomia e quant'altro bè è fuori luogo...
è lo stesso discorso che si faceva negli anni 60 e poi 70, gli scienziati dicevano, basati sullo stampo scimmiesco del progresso, che questo sarebbe proceduto in logica esponenziale e il 2000 saremmo stati nell'oltrefuturo... come è finita?
tu penso avrai appreso quello che si diffondeva in quel tempo e...
... alla fine, possiamo verificare quello che è stato, ovvero:
- niente auto che volano
- niente viaggi quotidiani su luna marte e affini
- niente malattie sconfitte
- niente robot che cagano al posto nostro,
- niente!
se poi kaku vuole insegnare o dare entusiasmo per quello che sa... bè porte aperte e nessuna contestazione...
altrimenti il resto è frutto di fantasia
non sa manco la fisica che governa le stelle, ancora non è chiaro perfettamente a quanto pare, e costui prevede che ci siano civiltà che nemmeno ha visto che controllano le stelle (se diceva stalle avrebbe detto una cosa più sicura)
e poi quando sento dire che esiste una cultura planetaria che sarebbe quella del rock and rolle, bè allora penso che ho a che fare con un professore immerso nel suo lavoro e che ha pochi momenti di svago e li vuole assolutizzare, magari cercando la compiacenza di qualche studentessa e apparire giovane, e lì è solo per questo, per divagare su quello che sa, avesse fatto una conferenza su buchi neri e oggetti macro e micro al limite, tentando di spiegare con le teorie più innovative e verificate sarebbe stato un altro discorso non da bar.
Tempus1891 ha scritto:Quoto in pieno Zelman. Non fa una piega.
Fabiosky, occhio a non affogare in un mare di congetture/fantasie personali di tizio e caio che possono benissimo rivelarsi pure scempiaggini.
21/09/2019, 02:35
Tempus1891 ha scritto:Quoto in pieno Zelman. Non fa una piega.
...
FABIOSKY63 ha scritto:
secondo me voi IGNORATE proprio...
https://it.wikipedia.org/wiki/Scala_di_ ... %A1%C3%ABv
@...
se sono personali eh!eh! NON possono essere di tizio e caio!..come "la piega" di Tempus su quello "che manco sa Kaku sulla fisica delle stelle" ah!ah! secondo Zelman...
concordo con M.K. anche sulla provocazione del Rock n Roll come linguaggio universale!...considerato che "in tutto" c'è sempre "qualcuno" che esula -volente o nolente- dallo sguardo intelligentemente lungo di pochi per la certezza della mediocrità della visione della punta del naso! quello proprio ovviamente...
21/09/2019, 05:10
Zelman ha scritto:Cita:
@...
se sono personali eh!eh! NON possono essere di tizio e caio!..come "la piega" di Tempus su quello "che manco sa Kaku sulla fisica delle stelle" ah!ah! secondo Zelman...
non hai letto precisamente a quanto pare, non ho detto che mikio kaku non sa nulla di fisica delle stelle, ma ecco i problemi che ci sono, e sarebbero i neutrini, problema insoluto:
http://www.planetariumpythagoras.com/pi ... 4.1.20.htm
Zelman ha scritto:mi fa piacere quando delle valutazioni sono condivise, al riguardo dei limiti da trovare quando non si sa nulla, per il caso...