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 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI 2018
MessaggioInviato: 06/05/2018, 14:54 
"Fascio-leghismo" è la tipica associazione fatta dagli avversari politici da quando la Lega ha iniziato a crescere. Eppure Salvini è sempre stato il primo a dissociarsi da squadrismi e razzismi di ogni sorta e basta andare a uno dei suoi comizi per vedere che la gente che ci va sono tutte persone mansuete, genitori coi figli, anziani e ragazzi perbene. Ai comizi di Salvini non si è mai mossa una figlia, non ci sono mai stati scontri, frasi pesanti o manifesti di un certo tipo, sarei stato il primo a criticarli.

Premesso poi che di leghismo (almeno inteso nella sua vecchia filosofia nordista) non cen'è nemmeno l'ombra visto che la Lega ha abbandonato il termine "Nord" ed è diventata a tutti gli effetti un partito nazionale, la Lega professa solo ideali nazional-sovranisti e se in questi ci si identifica anche chi è di estrema destra non è certo colpa della Lega.



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 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI 2018
MessaggioInviato: 06/05/2018, 15:04 
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Palazzo Chigi, però, non è un videogioco ed è lunga la lista di ombre e pericoli che stanno dietro a questa scommessa. La transizione da forza anti-sistema e forza di governo non è un’impresa facile. Non lo è neppure per Luigi Di Maio che da sempre cerca di incarnare l’anima presentabile e istituzionale del Movimento Cinque stelle. E così l’azzardo pentastellato si traduce in una sorta di sport estremo che rischia di proiettare a livello nazionale i fallimenti già sperimentati in alcune grandi città. L’inesperienza, la carenza di classe dirigente, le ombre nel rapporto con la Piattaforma Rousseau, la nebbia che avvolge la politica estera, ma soprattutto il messaggio e l’enorme potenziale di rischio contenuto nel reddito di cittadinanza sono solo alcuni dei punti deboli di una avventura che si annuncia decisamente pericolosa.

1. L’insulto dietro il (finto) dialogo

Non è facile parlare alla testa dopo aver costruito un movimento politico solleticando soprattutto la pancia dell’elettorato. E così dopo aver fatto dell’insulto la cifra comunicativa del Movimento Cinquestelle, Luigi Di Maio si trova a dover compiere l’acrobazia più spericolata: costruire un dialogo con gli storici bersagli suoi e dei suoi colleghi. Al netto dell’odio e del turpiloquio verso Renzi e Berlusconi nell’ottobre del 2017, il blog M5s definiva Salvini «un traditore che fa più schifo di Renzi e Berlusconi messi insieme».

2. Classe dirigente? Inesistente

Non è facile per un partito anti-sistema individuare una classe dirigente all’altezza. I Cinquestelle sono in grado di governare un Paese complesso e difficile come l’Italia? Sono disponibili a mobilitare reali eccellenze oppure sono prigionieri della propria ideologia, dell’ «uno vale uno» e del mito della purezza del militante a Cinquestelle? Finora le prove di governo locale dei grillini hanno fornito segnali tutt’altro che positivi. È chiaro che la proiezione nazionale di quelle esperienze avrebbe effetti potenzialmente devastanti.

3. Inesperto per fare il premier

Giustificare gli errori come frutto di inesperienza, ingenuità e poca familiarità con istituzioni e «potere» può essere una scorciatoia vagamente tollerabile quando si governa un Comune (anche se questo va comunque a danno dei cittadini). Ma il governo di un Paese da 60 milioni di abitanti dovrebbe essere un traguardo raggiungibile soltanto dopo un percorso graduale in cui mettere e frutto competenze provenienti anche dalla propria storia professionale. A meno di non voler elevare l’inesperienza a manifesto politico.

4. Il grande flop nei Comuni

Ci sono molti cittadini che stanno vivendo in prima persona la trasformazione del Movimento Cinquestelle da forza antisistema in forza di governo. Sono gli abitanti di Roma, Torino e Livorno. E non sembra un caso che l’onda gialla delle ultime Politiche si sia infranta proprio in alcune di queste città. A Torino dove governa Chiara Appendino in due anni i pentastellati perdono cinque punti rispetto alle amministrative del 2016. A Roma il calo è attorno al 4% (e nel Lazio una candidata forte come Roberta Lombardi si è piazzata al terzo posto)

5. Ue, pro o contro a giorni alterni

Non è facile tracciare un quadro organico di quella che sarà la politica estera del Movimento una volta al governo. In campagna elettorale il programmma è stato rivoluzionato. Niente più accenti filorussi o filo-Hamas. Piuttosto una rassicurante linea atlantica ed europeista. «L’Ue non è un tema di politica estera, ma la casa naturale del nostro Paese. E anche del Movimento 5 stelle». Parola di Luigi Di Maio. Smentito da Beppe Grillo pochi giorni fa: «Ho proposto un referendum per la zona Euro. Voglio che il popolo si esprima».

6. Calpesta la volontà popolare

C’è una verità, un dato che spesso in alcune analisi politiche o nelle dichiarazioni dei leader pentastellati sparisce quasi magicamente. Il risultato delle elezioni dello scorso 4 marzo dice una cosa molto semplice: le elezioni le ha vinte il centrodestra con il 37% dei voti e il 42% dei seggi. Dividere o scomporre il centrodestra non va contro i singoli leader del centrodestra, ma rappresenta semplicemente un sovvertimento della volontà popolare. Tanto più alla luce delle Regionali in Molise e Friuli (vinte anche queste dal centrodestra unito).

7. Questo o quel Matteo pari sono

«Indifferentemente» non è solo una canzone della tradizione napoletana più recente. È anche un avverbio che dipinge l’approccio avuto da Luigi Di Maio verso i possibili partner di governo. In una estremizzazione della politica dei due forni abbiamo assistito alla prima trattativa basata su una sorta di contratto politico «universale», potabile sia per Matteo Salvini che per Matteo Renzi, almeno nell’ottica grillina. Una disinvoltura che finora non ha prodotto il «pane» sperato, ma solo fumate nere.

8. Il legame con la Casaleggio

Uno dei nodi più intricati di un Movimento Cinquestelle di governo risiede sicuramente nel groviglio di relazioni con la Casaleggio Associati e la Piattaforma Rousseau. Votazioni e comunicazioni ufficiali del Movimento avvengono tramite la Piattaforma Rousseau, controllata dall’Associazione Rousseau. La piattaforma è parte integrante del Movimento, in un certo senso è il Movimento (e ad essa i 338 parlamentari eletti versano 300 euro al mese). Una situazione anomala su cui da sempre si invoca chiarezza e trasparenza

9. Quell’istigazione a non lavorare

La proposta-bandiera, l’idea simbolo del Movimento Cinquestelle è indubbiamente il reddito di cittadinanza. Al netto dell’individuazione delle (impossibili) coperture, il rischio è quello di creare uno schema che spinge gli individui a non lavorare. La domanda che sorge naturale è: perché sforzarsi di cercare un’occupazione se puoi incassare 780 euro al mese magari aggiungendo qualche lavoro in nero? Oppure: se guadagni una cifra di poco superiore chi te lo fa fare di faticare e non posizionarti in una zona «grigia»?

10. Mette in pericolo i conti pubblici

Realizzare il reddito di cittadinanza, abbassando le tasse e diminuendo al contempo il debito pubblico. È questo il mix decisamente estremo di promesse messe in campo dal Movimento Cinquestelle. Uscendo dalle suggestioni propagandistiche è chiaro che se davvero le proposte pentastellate venissero realizzate - due economisti come Massimo Baldini e Francesco Daveri hanno fatto notare su «Lavoce.info» come il reddito di cittadinanza non costerebbe 15 miliardi ma 29 - l’esplosione dei nostri conti pubblici sarebbe una granitica certezza.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 22947.html


... Ma il Sud ... ha abboccato (con il voto di scambio)! [:287]



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
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 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI 2018
MessaggioInviato: 06/05/2018, 15:30 
Cita:
Governo e stallo politico, non staranno vagamente drammatizzando la situazione? E chissà perché…

https://www.rischiocalcolato.it/2018/05 ... erche.html



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 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI 2018
MessaggioInviato: 06/05/2018, 15:56 
Ufologo 555 ha scritto:
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Palazzo Chigi, però, non è un videogioco ed è lunga la lista di ombre e pericoli che stanno dietro a questa scommessa. La transizione da forza anti-sistema e forza di governo non è un’impresa facile. Non lo è neppure per Luigi Di Maio che da sempre cerca di incarnare l’anima presentabile e istituzionale del Movimento Cinque stelle. E così l’azzardo pentastellato si traduce in una sorta di sport estremo che rischia di proiettare a livello nazionale i fallimenti già sperimentati in alcune grandi città. L’inesperienza, la carenza di classe dirigente, le ombre nel rapporto con la Piattaforma Rousseau, la nebbia che avvolge la politica estera, ma soprattutto il messaggio e l’enorme potenziale di rischio contenuto nel reddito di cittadinanza sono solo alcuni dei punti deboli di una avventura che si annuncia decisamente pericolosa.

1. L’insulto dietro il (finto) dialogo

Non è facile parlare alla testa dopo aver costruito un movimento politico solleticando soprattutto la pancia dell’elettorato. E così dopo aver fatto dell’insulto la cifra comunicativa del Movimento Cinquestelle, Luigi Di Maio si trova a dover compiere l’acrobazia più spericolata: costruire un dialogo con gli storici bersagli suoi e dei suoi colleghi. Al netto dell’odio e del turpiloquio verso Renzi e Berlusconi nell’ottobre del 2017, il blog M5s definiva Salvini «un traditore che fa più schifo di Renzi e Berlusconi messi insieme».

2. Classe dirigente? Inesistente

Non è facile per un partito anti-sistema individuare una classe dirigente all’altezza. I Cinquestelle sono in grado di governare un Paese complesso e difficile come l’Italia? Sono disponibili a mobilitare reali eccellenze oppure sono prigionieri della propria ideologia, dell’ «uno vale uno» e del mito della purezza del militante a Cinquestelle? Finora le prove di governo locale dei grillini hanno fornito segnali tutt’altro che positivi. È chiaro che la proiezione nazionale di quelle esperienze avrebbe effetti potenzialmente devastanti.

3. Inesperto per fare il premier

Giustificare gli errori come frutto di inesperienza, ingenuità e poca familiarità con istituzioni e «potere» può essere una scorciatoia vagamente tollerabile quando si governa un Comune (anche se questo va comunque a danno dei cittadini). Ma il governo di un Paese da 60 milioni di abitanti dovrebbe essere un traguardo raggiungibile soltanto dopo un percorso graduale in cui mettere e frutto competenze provenienti anche dalla propria storia professionale. A meno di non voler elevare l’inesperienza a manifesto politico.

4. Il grande flop nei Comuni

Ci sono molti cittadini che stanno vivendo in prima persona la trasformazione del Movimento Cinquestelle da forza antisistema in forza di governo. Sono gli abitanti di Roma, Torino e Livorno. E non sembra un caso che l’onda gialla delle ultime Politiche si sia infranta proprio in alcune di queste città. A Torino dove governa Chiara Appendino in due anni i pentastellati perdono cinque punti rispetto alle amministrative del 2016. A Roma il calo è attorno al 4% (e nel Lazio una candidata forte come Roberta Lombardi si è piazzata al terzo posto)

5. Ue, pro o contro a giorni alterni

Non è facile tracciare un quadro organico di quella che sarà la politica estera del Movimento una volta al governo. In campagna elettorale il programmma è stato rivoluzionato. Niente più accenti filorussi o filo-Hamas. Piuttosto una rassicurante linea atlantica ed europeista. «L’Ue non è un tema di politica estera, ma la casa naturale del nostro Paese. E anche del Movimento 5 stelle». Parola di Luigi Di Maio. Smentito da Beppe Grillo pochi giorni fa: «Ho proposto un referendum per la zona Euro. Voglio che il popolo si esprima».

6. Calpesta la volontà popolare

C’è una verità, un dato che spesso in alcune analisi politiche o nelle dichiarazioni dei leader pentastellati sparisce quasi magicamente. Il risultato delle elezioni dello scorso 4 marzo dice una cosa molto semplice: le elezioni le ha vinte il centrodestra con il 37% dei voti e il 42% dei seggi. Dividere o scomporre il centrodestra non va contro i singoli leader del centrodestra, ma rappresenta semplicemente un sovvertimento della volontà popolare. Tanto più alla luce delle Regionali in Molise e Friuli (vinte anche queste dal centrodestra unito).

7. Questo o quel Matteo pari sono

«Indifferentemente» non è solo una canzone della tradizione napoletana più recente. È anche un avverbio che dipinge l’approccio avuto da Luigi Di Maio verso i possibili partner di governo. In una estremizzazione della politica dei due forni abbiamo assistito alla prima trattativa basata su una sorta di contratto politico «universale», potabile sia per Matteo Salvini che per Matteo Renzi, almeno nell’ottica grillina. Una disinvoltura che finora non ha prodotto il «pane» sperato, ma solo fumate nere.

8. Il legame con la Casaleggio

Uno dei nodi più intricati di un Movimento Cinquestelle di governo risiede sicuramente nel groviglio di relazioni con la Casaleggio Associati e la Piattaforma Rousseau. Votazioni e comunicazioni ufficiali del Movimento avvengono tramite la Piattaforma Rousseau, controllata dall’Associazione Rousseau. La piattaforma è parte integrante del Movimento, in un certo senso è il Movimento (e ad essa i 338 parlamentari eletti versano 300 euro al mese). Una situazione anomala su cui da sempre si invoca chiarezza e trasparenza

9. Quell’istigazione a non lavorare

La proposta-bandiera, l’idea simbolo del Movimento Cinquestelle è indubbiamente il reddito di cittadinanza. Al netto dell’individuazione delle (impossibili) coperture, il rischio è quello di creare uno schema che spinge gli individui a non lavorare. La domanda che sorge naturale è: perché sforzarsi di cercare un’occupazione se puoi incassare 780 euro al mese magari aggiungendo qualche lavoro in nero? Oppure: se guadagni una cifra di poco superiore chi te lo fa fare di faticare e non posizionarti in una zona «grigia»?

10. Mette in pericolo i conti pubblici

Realizzare il reddito di cittadinanza, abbassando le tasse e diminuendo al contempo il debito pubblico. È questo il mix decisamente estremo di promesse messe in campo dal Movimento Cinquestelle. Uscendo dalle suggestioni propagandistiche è chiaro che se davvero le proposte pentastellate venissero realizzate - due economisti come Massimo Baldini e Francesco Daveri hanno fatto notare su «Lavoce.info» come il reddito di cittadinanza non costerebbe 15 miliardi ma 29 - l’esplosione dei nostri conti pubblici sarebbe una granitica certezza.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 22947.html


... Ma il Sud ... ha abboccato (con il voto di scambio)! [:287]


invece consegnarsi al bomba,
e quindi alla merkel,
è salutare..


ma per favore..

di questi titoli
nei prossimi mesi
ne vedremo sempre di più..

veramente..
se "gli italiani non avessero votato male.." (berlusca dixit)
a quest'ora avevamo già governo berlusca-bomba
con buona pace di patti e coalizione..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI 2018
MessaggioInviato: 06/05/2018, 16:03 
sottovento ha scritto:
Cita:
Governo e stallo politico, non staranno vagamente drammatizzando la situazione? E chissà perché…

https://www.rischiocalcolato.it/2018/05 ... erche.html



ebbè per il governo d'emergenza
c vuole un'emergenza reale o immaginaria che sia,
sennò che governo d'emergenza è?!?!



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI 2018
MessaggioInviato: 06/05/2018, 16:06 
sottovento ha scritto:
"Fascio-leghismo" è la tipica associazione fatta dagli avversari politici da quando la Lega ha iniziato a crescere. Eppure Salvini è sempre stato il primo a dissociarsi da squadrismi e razzismi di ogni sorta e basta andare a uno dei suoi comizi per vedere che la gente che ci va sono tutte persone mansuete, genitori coi figli, anziani e ragazzi perbene. Ai comizi di Salvini non si è mai mossa una figlia, non ci sono mai stati scontri, frasi pesanti o manifesti di un certo tipo, sarei stato il primo a criticarli.

Premesso poi che di leghismo (almeno inteso nella sua vecchia filosofia nordista) non cen'è nemmeno l'ombra visto che la Lega ha abbandonato il termine "Nord" ed è diventata a tutti gli effetti un partito nazionale, la Lega professa solo ideali nazional-sovranisti e se in questi ci si identifica anche chi è di estrema destra non è certo colpa della Lega.


l'utilizzo della dfinizione fascio-leghismo
è palesemente denigratorio..



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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI 2018
MessaggioInviato: 06/05/2018, 17:48 
mik.300 ha scritto:
ebbè per il governo d'emergenza c vuole un'emergenza reale o immaginaria che sia, sennò che governo d'emergenza è?!?!

L'unica vera emergenza cel'hanno quelli della UE i quali temono come la peste un governo populista e desiderano che l'ItaGlia resti genuflessa nel rispetto delle regole comunitarie e dell'accoglienza dei migranti.



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 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI 2018
MessaggioInviato: 06/05/2018, 18:56 
sottovento ha scritto:
mik.300 ha scritto:
ebbè per il governo d'emergenza c vuole un'emergenza reale o immaginaria che sia, sennò che governo d'emergenza è?!?!

L'unica vera emergenza cel'hanno quelli della UE i quali temono come la peste un governo populista e desiderano che l'ItaGlia resti genuflessanel rispetto delle regole comunitarie e dell'accoglienza dei migranti.

Resti soprattutto UNA, così la controllano meglio.
Resti ZAVORRATA.
Resti in condizioni/bisogno di essere ANNERITA(Gentiloni docet assieme ad altro che vive a Roma). [:292] [:292]



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Comunque lo spessore delle persone alla fine viene fuori.
La carta NON È tutta uguale.
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 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI 2018
MessaggioInviato: 06/05/2018, 19:13 
ORSOGRIGIO ha scritto:
Resti soprattutto UNA, così la controllano meglio.
Resti ZAVORRATA.
Resti in condizioni/bisogno di essere ANNERITA(Gentiloni docet assieme ad altro che vive a Roma). [:292] [:292]

A mio parere questa della Ue è una lotta contro i mulini a vento. La gente sta aprendo gli occhi, gli inglesi si sono già espressi, in altri paesi stanno trionfando le destre e in Italia potranno anche rimandare ma l'elettorato è stufo e alla fine se la giocheranno Salvini e i 5 Stelle. Oltretutto anche se ora fanno un governo tecnico questo non potrà perdurare a lungo altrimenti che governo di scopo è?? Inoltre anche se Salvini sosterrà questo governo di scopo vorrà andare a elezioni al più presto per chiudere i conti e governare come dice lui e lo stesso lo desiderano i 5 Stelle e finanche i cittadini per cui prima o poi i nodi del populismo verranno al pettine e sarà l'inizio dello sgretolarsi della Ue.

Consideriamo inoltre cosa sta accadendo in Francia. Credete che alle prossime elezioni vincerà ancora Macron? Marine Le Pen trionferà e se in Italia ci sarà Salvini la Ue prenderà botte da tutte le parti!

Morale: questa è una fase di transizione, il meglio deve ancora venire! [:297]



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 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI 2018
MessaggioInviato: 06/05/2018, 19:33 
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C’è un rischio da molti evocato, ovvero che l’attuale crisi politica diventi addirittura una crisi istituzionale coinvolgendo la presidenza della Repubblica. Ma nessuno spiega come e perché può accadere. Invece è facile capirlo. Lo stallo fra i partiti diventa crisi istituzionale se il presidente Mattarella da arbitro diventa giocatore e si trasforma in un nuovo Napolitano o - Dio non voglia - addirittura in un nuovo Oscar Luigi Scalfaro, cioè se decide di eludere il voto degli italiani e s’inventa l’ennesimo disastroso governo tecnico (una riedizione di Monti). Per la verità Mattarella finora ha sempre fatto capire che non è sua intenzione emulare i Napolitano e gli Scalfaro. Il suo profilo è piuttosto quello del garante, qualcosa di simile ai presidenti democristiani della prima Repubblica. Ma resterà tale? Dov’è che ha fatto capolino il rischio di una trasformazione?

Leggi anche: Capolavoro Di Maio: si auto-umilia dall'Annunziata in diretta tv

Qualcosa del genere si è intravisto nell’atteggiamento del presidente verso la coalizione più votata del 4 marzo, cioè il centrodestra, e nella sua discreta preferenza (sottolineata dai giornali) per un’alleanza fra M5S e Pd, che ha cercato di propiziare con la sua “moral suasion” indirizzata al Pd, favorita dal desiderio di quei notabili di restare attaccati alle poltrone. Solo Renzi poteva sventare un pateracchio del genere che sarebbe stato un monumento al trasformismo e un ceffone in faccia agli elettori e lo ha fatto alla sua maniera sbrigativa. Pare che il leader fiorentino non abbia apprezzato il pressing del Quirinale sui fragili vertici del Pd (l’autoreggente Martina, Franceschini e compagni).

Non si può ancora dire che Mattarella stia cambiando i vestiti scuri dell’arbitro con la maglia del giocatore, ma lo si capirà lunedì con la decisione che prenderà.

IN ATTESA
Infatti a Matteo Salvini, che - pur di trovare una soluzione - ha ora avanzato una proposta minimale, a tempo, finalizzata ad alcuni obiettivi concreti e che ha come base il centrodestra, il Quirinale sembra voler rispondere picche. Ieri, sul Corriere della Sera, Francesco Verderami spiegava: «Dal Quirinale era giunto un messaggio chiaro: “Niente numeri certi, niente incarichi”». Messaggio amplificato dal titolo di apertura della prima pagina di Repubblica che suonava così: «Dal Quirinale un no a Salvini». In sostanza - fanno sapere dal Colle - il presidente Mattarella non intende dare un “incarico al buio” a un nome indicato dal centrodestra che poi va a cercarsi i voti in Parlamento. Deve avere prima la maggioranza certa dei voti e mostrargliela. È una posizione discutibile, tuttavia legittima. Ma se questo vale per il centrodestra - che in Parlamento dispone della base di voti più ampia, non lontana dalla maggioranza assoluta - a maggior ragione la stessa “pregiudiziale” di Mattarella deve valere per chiunque altro. Tanto più deve valere per “governi tecnici” o “del presidente”, per i quali si fanno nomi di personaggi mai presentati alle elezioni e che non sono indicati da nessun partito. Un tale governo tecnico sulla carta non può assolutamente esibire preventivamente “numeri certi”, come il Quirinale pretende da Salvini, perché non aderiscono a una soluzione del genere né il M5S, né la Lega, quindi - se la matematica non è un’opinione - i “numeri certi” non ci sono. Ciò significa che se Mattarella incaricasse (o pre-incaricasse) uno dei nomi “tecnici” che vengono fatti, mandandolo a cercare voti in Parlamento, verrebbe meno alla “regola” che ha imposto al centrodestra e assumerebbe un atteggiamento di parte, discriminatorio verso la coalizione maggioritaria.

LA SOVRANITÀ
Come potrebbe giustificare una tale scelta? Dicendo che l’Europa (ovvero la Merkel e Macron) preferisce un “tecnico”, cioè un “signorsì” di Bruxelles, a Salvini?

Ma non risulta che la Costituzione italiana attribuisca la sovranità sull’Italia alla Merkel o a Macron. L’attribuisce agli elettori italiani e Mattarella deve essere il custode e il garante della Costituzione. Non della Merkel. Altrimenti così governerebbe il “partito straniero”. Oltretutto il comportamento politico di Salvini in questi due mesi si è fatto notare per serietà e senso di responsabilità. Infatti nei sondaggi non solo la Lega guadagna molti punti percentuali (e con essa tutto il centrodestra), ma lui - come leader - ha conquistato la massima fiducia degli italiani. Secondo Pagnoncelli è passato da un 34 del luglio 2017 al 44 di oggi, superando Gentiloni e Di Maio.

Un risultato dovuto alla coerenza, al senso di responsabilità e alla sua disponibilità personale a farsi da parte per favorire soluzioni nell’interesse del Paese.

Caratteristiche che, a parere degli italiani, sono mancate completamente a Di Maio, il quale è sembrato troppo tarantolato dalla smania di conquistare a Palazzo Chigi, dicendosi pronto a trattare sui contenuti, con questi o con quelli, pur di andare al governo e di andarci lui personalmente.

Salvini ha dimostrato di essere un vero leader politico. E, per il nostro Paese, di questi tempi, è decisamente una buona notizia.

di Antonio Socci

http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... -maio.html



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 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI 2018
MessaggioInviato: 06/05/2018, 21:35 
eh alleluja
alla fine si è svegliato..
però bisogna fare presto,
se lega e 5s non vanno da mattarella
con lo stesso nome in tasca..
quello li frega tutti e due..

coi tempi siamo oltre i supplementari..

http://www.corriere.it/politica/18_magg ... f8a7.shtml

Di Maio a Salvini: faccio un passo indietro, scegliamo il premier
Il capo politico di M5S in tv conferma le voci su una rinuncia alla premiership. E rilancia l’accordo con la Lega (e non Forza Italia).Si attende la risposta del centrodestra

devono andare lì domani,
di maio: "propongo tizio",
lega:"propongo tizio",
allora si quaglia su tizio..
sennò mattarella fa a kazz.i suoi ..


«Un passo indietro? Sì, non era mai stato detto in pubblico, ma Salvini lo sapeva da tempo. Se l’ostacolo per costituire un governo è la mia persona, allora scegliamo insieme un premier terzo». Luigi Di Maio fa un passo indietro e propone a Matteo Salvini di scegliere insieme un primo ministro di comune accordo. Un terzo che piaccia a tutti e due. Ma il governo dovrà essere solo M5S-Lega.

«Rapporto solo con la Lega, decida il centrodestra»

«Confermo che vogliamo un contratto di governo tra M5S-Lega, oltre non si va. Ora la risposta spetta alla coalizione di centrodestra» ha aggiunto Di Maio. «Noi vogliamo un governo con la Lega su alcuni punti precisi: dal reddito di cittadinanza alla riforma della legge Fornero». E se la risposta in arrivo da Arcore dovesse essere negativa? «Se dovesse arrivare un’altra chiusura, anche in virtù di quello che vedo nei sondaggi, non avremmo alcun problema nel ritornare al voto» la risposta decisa di Di Maio. Alla domanda sul perché questa ipotesi non sia stata avanzata in precedenza, il leader del Movimento 5 Stelle replica: «La mia persona rappresentava un argine a non mollare il presidente consiglio dei ministri a tutto il centrodestra, anche a persone che non eravamo disposti a mettere nella compagine di governo come Berlusconi. Il dialogo non è andato avanti perché c’è il tema del centrodestra».

quest'ultima parte del ragionamento mi è oscura..
forse è tutta tattica,
x passare il cerino a qualcun altro..

"visto?!?!? non è colpa mia! non è colpa mia!"
non mi pare che abbia compreso bene la situazione..
un governo a tempo solo x legge elettorale e iva,
di maio e chi sta dietro a lui
non mi paiono granchè svegli..
e non mi pare che abbiamo le idee chiare..

se ricominciano coi pippotti berlusca si berlusca no
siamo punto e daccapo..
comunque stiamo a vedere..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI 2018
MessaggioInviato: 06/05/2018, 23:43 
Socci , il Gesuita ...

vedo che continuate con le seghe ai cani ,,,


zio ot [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI 2018
MessaggioInviato: 07/05/2018, 00:47 
Cita:
Volete uscire dalla crisi o sono solo “chiacchiere e distintivo” ?

https://comedonchisciotte.org/volete-us ... istintivo/



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 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI 2018
MessaggioInviato: 07/05/2018, 09:39 
spero che di maio & soci
capiscano l'estemporaneità del governo,
solo legge elettorale e iva,
meglio un governo con premier scelto dal lega e 5s
che un premier designato da mattarella..

(che poi fa quello che gli pare)
no?
non sarei così categorico su forza italia..


faccio presente che a berlusca e bomba
questa legge elettorale va benissimo,

e stare sotto un (finto) tecnico x 5 anni
va altrettanto bene..

il piano A,
governo provvisorio lega-5s
(forza italia appoggio esterno)


il piano B,
governo provvisorio "tecnico"
votato dal bomba e dal padre, così sono contenti,
appoggio esterno lega (x rimarcare la distanza),
5s voto contro,

lega e 5s fanno legge elettorale e condizionano la finanziaria,
a gennaio si vota
,

ma è la situazione peggiore..e rischiosa
nel frattempo il governo tecnico bomba-berlusca
(quello che volevano sin dall'inizio..dell'anno,
quello per cui hanno apparecchiato tutto questo)
può fare di tutto x stare a galla..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI 2018
MessaggioInviato: 07/05/2018, 10:01 
mik.300 ha scritto:
eh alleluja
alla fine si è svegliato..
però bisogna fare presto,
se lega e 5s non vanno da mattarella
con lo stesso nome in tasca..
quello li frega tutti e due..

coi tempi siamo oltre i supplementari..

http://www.corriere.it/politica/18_magg ... f8a7.shtml

Di Maio a Salvini: faccio un passo indietro, scegliamo il premier
Il capo politico di M5S in tv conferma le voci su una rinuncia alla premiership. E rilancia l’accordo con la Lega (e non Forza Italia).Si attende la risposta del centrodestra

devono andare lì domani,
di maio: "propongo tizio",
lega:"propongo tizio",
allora si quaglia su tizio..
sennò mattarella fa a kazz.i suoi ..


«Un passo indietro? Sì, non era mai stato detto in pubblico, ma Salvini lo sapeva da tempo. Se l’ostacolo per costituire un governo è la mia persona, allora scegliamo insieme un premier terzo». Luigi Di Maio fa un passo indietro e propone a Matteo Salvini di scegliere insieme un primo ministro di comune accordo. Un terzo che piaccia a tutti e due. Ma il governo dovrà essere solo M5S-Lega.

«Rapporto solo con la Lega, decida il centrodestra»

«Confermo che vogliamo un contratto di governo tra M5S-Lega, oltre non si va. Ora la risposta spetta alla coalizione di centrodestra» ha aggiunto Di Maio. «Noi vogliamo un governo con la Lega su alcuni punti precisi: dal reddito di cittadinanza alla riforma della legge Fornero». E se la risposta in arrivo da Arcore dovesse essere negativa? «Se dovesse arrivare un’altra chiusura, anche in virtù di quello che vedo nei sondaggi, non avremmo alcun problema nel ritornare al voto» la risposta decisa di Di Maio. Alla domanda sul perché questa ipotesi non sia stata avanzata in precedenza, il leader del Movimento 5 Stelle replica: «La mia persona rappresentava un argine a non mollare il presidente consiglio dei ministri a tutto il centrodestra, anche a persone che non eravamo disposti a mettere nella compagine di governo come Berlusconi. Il dialogo non è andato avanti perché c’è il tema del centrodestra».

quest'ultima parte del ragionamento mi è oscura..
forse è tutta tattica,
x passare il cerino a qualcun altro..

"visto?!?!? non è colpa mia! non è colpa mia!"
non mi pare che abbia compreso bene la situazione..
un governo a tempo solo x legge elettorale e iva,
di maio e chi sta dietro a lui
non mi paiono granchè svegli..
e non mi pare che abbiamo le idee chiare..

se ricominciano coi pippotti berlusca si berlusca no
siamo punto e daccapo..
comunque stiamo a vedere..


https://www.corriere.it/politica/18_mag ... f8a7.shtml

ecco questo non mi sembra
l'atteggiameto giusto..

infantile..


https://www.corriere.it/politica/18_mag ... f8a7.shtml

M5S, il momento dell’attesa
«Ora in platea con i popcorn»

Polemica per le parole di Di Maio sul rischio per la democrazia

L’apprezzamento fatto filtrare dal Carroccio per il passo indietro pubblico di Luigi Di Maio riaccende le speranze di una possibile svolta, anche se — spiegano nel Movimento — «ora non dipende da noi». La scelta del capo politico ha il duplice valore sia di lanciare un’ultima offerta in extremis («dimostrando la volontà del Movimento, tocca a Salvini dire se preferisce Berlusconi o il cambiamento») sia preparare il terreno per la campagna elettorale «senza rimanere con il cerino in mano».


non è gente con sale in zucca..
a questo puno il piano B,
governo tecnico (provvisorio, si capisce),
appoggio esterno lega
(x rimarcare le distanze)
i 5s votassero pure contro..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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