Su queste cose bisognerebbe porsi in maniera oggettiva senza paraocchi ideologici perchè il futuro arriva a prescindere o lo si percepisce e si tenta di cavalcarlo o se ne viene travolti. come sempre accade, in Italia, siamo l'avanguardia di questo futuro, come lo eravamo sulla fisica nucleare, quella quantistica, l'informatica purtroppo siamo governati da una classe dirigente cronicamente VECCHIA ed ignorante rispetto alla società civile quindi miopie ed interessata alle proprie rendite acquisite che al futuro.
Il nuovo governo carioca, SI SPERA, proporrà una inversore di tendenza anche in questo senso. Speriamo. Il futuro è nnella cibernetica e nella biotecnologia.
Spruzzando su dei ragni acqua con all'interno nano tubi di carbonio questi magicamente cominciano a produrre SETA AL CARBONIO con caratteristiche meccaniche da fantascienza -_- non nella silicxon valley, QUI DA NOI!|
http://www.lescienze.it/news/2015/05/11/news/filo_seta_ragno_grafene_nanotubi_di_carbonio_resistenza-2604287/Grazie a una semplice tecnica, un gruppo di ricerca italiano ha ottenuto dai ragni una seta con grafene e nanotubi di carbonio dotata di proprietà meccaniche senza eguali. L'uso di questa tecnica su bachi da seta, che a differenza dei ragni possono essere allevati su scala industriale, potrebbe permettere di ottenere un nuovo tipo di fibra dalle molteplici applicazioni(red)
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Inducendo i ragni a inglobare nel filo di seta che producono frammenti nanoscopici di grafene o nanotubi di carbonio si può ottenere un materiale la cui eccezionale elasticità e resistenza non ha uguali, con la sola eccezione delle fibre che compongono i dentelli della patella. A far produrre questa seta bionica ad alcuni ragni sono stati gli scienziati del Laboratory of Bio-Inspired and Graphene Nanomechanics dell'Università di Trento diretto da Nicola Pugno, che descrivono la loro ricerca in un articolo di cui è disponibile un preprint sul sito arXiv.
Grafene e nanotubi di carbonio per la seta del ragno
© Keith Levit/Design Pics/Design Pics/Corbis
La seta del ragno è uno dei materiali naturali più resistenti ed elastici, mentre fra quelli artificiali il record di resistenza è detenuto dal grafene, materiale di spessore monoatomico con reticolo a celle esagonali composto solo di carbonio, e dai nanotubi di carbonio. Pugno e colleghi si sono chiesti se, combinando i due materiali, fosse possibile ottenerne uno dotato di caratteristiche ancora superiori.
Nonostante numerosi tentativi, finora non si era riusciti a trovare un metodo per produrre un analogo sintetico della seta di ragno. I ricercatori quindi hanno provato a convincere i ragni a incorporare nanoframmenti di grafene e nanotubi mettendoli in un ambiente ricco di questi materiali, ottenuto disperdendo una soluzione acquosa che conteneva questi composti del carbonio.
Nonostante la semplicità di questa tecnica, i ragni hanno effettivamente filato seta che conteneva quei nanoframmenti e che era dotata di eccezioni proprietà meccaniche: "Abbiamo misurato una resistenza alla rottura fino a 5,4 gigapascal, un modulo di Young [una grandezza che esprime il comportamento elastico, ossia il rapporto tra deformazione e tensione. N.d.R.] fino a 47,8 gigapascal e un modulo di durezza fino a 2,1 gigapascal", ha detto Emiliano Lepore, primo firmatario dell'articolo. I valori più elevati, superiori a quelli delle fibre sintetiche polimeriche ad alte prestazioni (per esempio Kevlar49 ®), sono stati ottenuti con i nanotubi di carbonio.
Come avvenga l'incorporazione del grafene e dei nanotubi di carbonio nella seta – la cui presenza è stata dimostrata dalle analisi spettroscopiche - non è ancora chiaro, ma appare improbabile che i frammenti formino solo un rivestimento esterno al filo, dato che in questo caso non potrebbero contribuire in maniera significativa al miglioramento delle proprietà meccaniche osservate. È molto più probabile che i ragni assorbano i nanomateriali, che quindi raggiungono gli organi preposti alla secrezione del filo di seta, nel quale vengono così incorporati.
Quanto alle possibili ricadute pratiche della ricerca, di fatto si è rivelato impossibile creare “fattorie” di ragni per la produzione su grande scala dei filamenti di seta di ragno, e quindi anche di seta bionica. Ma Pugno e colleghi osservano che la semplicità della tecnica adottata in questo esperimento lascia sperare che possa essere applicata con successo ad altri animali, e in particolare ai bachi da seta.