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Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

12/06/2018, 13:16

TheApologist ha scritto:Si si, ma io mi riferivo ai nostri amici dell'accoglienza senza se e senza ma... ;)






.. Quelli che hanno speronato la nave albanese facendo più di 150 morti? [:306]
Eccoli qui gl'infami! (Bleffort, apri le recchie!)


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Eppure ieri, quando l'Ulivo governava con Romano Prodi, mettevano in campo le stesse politiche (se non peggiori) e le lodavano apertamente sulle pagine dei giornali.

Era il marzo del 1997. Prodi aveva vinto le elezioni solo da un anno e non aveva ancora fatto in tempo ad abituarsi alla comoda poltrona di Palazzo Chigi che l'Albania si trasformò nell'Africa che conosciamo oggi. Una polveriera in preda ad una crisi politica impressionante (chiamata anche "anarchia albanese"), col Paese spezzato in due, vittima della crisi economica e con bande armate che gestivano ampie zone di territorio in barba al governo ufficiale.

In quell'anno di crisi degli anni Novanta, la squadra di governo poteva schierare ministri di prim'ordine. Agli Esteri comandava Lamberto Dini, alla Difesa Beniamino Andreatta e all'Interno Giorgio Napolitano. Con loro pure il ministro dei Trasporti e della Navigazione (responsabile sui porti), Claudio Burlando. Ebbene. Cosa fece il governo della sinistra quando migliaia di immigrati albanesi tentavano di lasciare i Balcani via mare e approdare sulle coste della Puglia? Aprirono i porti? Misero in mare imbarcazioni umanitarie? Macché. Se da una parte offrirono "protezione temporanea" (temporanea!) ai profughi e sostennero economicamente l'Albania, dall'altra attuarono un vero e proprio blocco navale (ben più duro di quanto non abbia fatto oggi Salvini).

Non solo. Perché chi non aveva diritto d'accoglienza, veniva immediatamente ri-accompagnato da Re Giorgio a casa. "Il ministro Napolitano - spiegava Prodi alla Camera - si è adoperato senza risparmio per impartire direttive e formulare proposte legislative che (...) hanno consentito un'attenta vigilanza intesa a garantire che chi ha bisogno di aiuti e di accoglienza dal nostro paese la abbia, come è giusto che sia, ma chi invece appartiene alla delinquenza organizzata sia tempestivamente e doverosamente espulso o respinto". E tanti saluti (buonisti).

Certo, Prodi di fronte ai deputati (era il 2 aprile 1997) provò a spiegare che "blocco navale" non era proprio il nome esatto con cui avrebbe chiamato l'operazione, da lui invece definita "attività volta soprattutto a stroncare la malavita organizzata che gestisce gli espatri". Ma si trattava di masturbazione semantica.

Già, perché per capire quanto la sinistra appoggiasse lo stop all'arrivo dei migranti albanesi basta andare a rileggere un vecchio pezzo di cronaca pubblicato da Repubblica. Titolo: "Blocco navale per fermare gli albanesi". Incipit: "Da ieri è scattata la linea dura. Non sono più profughi, ma immigrati non in regola. E quindi vanno respinti". Si faccia attenzione alle parole, che pesano come un macigno. "Immigrati non in regola" sta per "clandestini". E allora ci si chiede: perché se a fermare gli stranieri era il Professore, tutto bene (anzi: da lodare) e se invece il blocco navale porta la firma della Lega, allora gli africani diventano "ostaggi" del ministro? Come mai venti anni fa era possibile che sullo stesso barcone convivessero profughi e migranti economici (o criminali), mentre oggi tutti sono definiti (per principio) "rifugiati in fuga dalla guerra"? Il sottosegretario agli Interni, Giannicola Sinisi, nel '97 spiegava: "Sulle nostre coste non stanno arrivando più profughi, gente spaventata, ma uomini e donne che vengono da zone dove la rivolta non è neppure arrivata. Cercano una vita migliore, un lavoro più redditizio, sono, insomma, immigrati". Sarà stato leghista pure lui?

No, ovviamente. Era buonsenso. Buonsenso che allora la sinistra riconosceva ai suoi governanti e che oggi nega a Salvini&Co. Veltroni, per citarne uno, adesso critica il governo perché i 626 migranti della Aquarius "sono esseri umani, non oggetti, e scappano dalla guerra e dalla fame", ma in quel lontano 1997 era vicepremier. Non proprio l'ultimo degli arrivati. Perché non si oppose anche allora?

E pensare che le politiche dell'odierno ministro dell'Interno sono molto meno dure di quelle messe in campo da Prodi e Napolitano. Salvini si è infatti limitato a tenere in stallo la Aquarius, garantendo medici, soccorsi e viveri. Con l'accordo firmato allora col premier albanese, invece, l'Italia si impegnò a bloccare con mezzi navali l'emigrazione in massa dell'Albania. Le fregate italiane dovevano realizzare "manovre di allontanamento" in mare per intimidire i barconi carichi di immigrati e costringerli a fare marcia indietro. Solo due giorni dopo la firma, la motovedetta albanese Katër i Radës venne speronata da una nave della Marina italiana Sibilla. Fu una strage: 81 morti e 27 dispersi.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 39609.html


(Me lo metto da parte quest'articolo ...) [:291]

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

14/06/2018, 19:13

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Cari compagni .......... [}:)]

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

14/06/2018, 19:18

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La nave Aquarius sbarcherà a Valencia e la sinistra spagnola esulta. E con lei una certa sinistra europea. Non tutta, ma quella che cerca di ricordare la propria identità attraverso una battaglia, quella sull’immigrazione, che non si sa dove possa approdare. Proprio come l’Aquarius, ferma davanti alle coste siciliane in attesa di capire in quale porto sbarcare il suo carico di 630 persone.

La verità che in Spagna, così come in Italia e in Europa, si è creato un circuito (o un circo) mediatico senza precedenti per una questione che andrebbe osservata sotto un altro aspetto. C’è davvero umanità in questi gesti? O c’è anche tanta (se non solo) voglia di apparire come diversi dagli altri, di essere considerati migliori di altri governi?

L’affaire Aquarius pone un interrogativo: dove finisce la beneficenza e inizia l’opportunismo? La gara fra città governate dalle sinistre spagnole per accogliere la nave bloccata da Matteo Salvini non rende giustizia all’umanitarismo. C’è dell’altro. Una guerra mediatica, cinica, dove Barcellona e Valencia, primi porti in grado di accogliere la nave (poi si è parlato anche di Palma) si sono combattute per essere designate come città-rifugio.

I sindaci Ada Colau e Joan Ribó i Canut hanno subito dato disponibilità delle loro città. Manuela Carmena, sindaco di Madrid, ha detto che accoglierà una ventina di famiglie nella capitale spagnola. I partiti che compongono il nuovo esecutivo guidato da Pedro Sanchez, in particolare Partito socialista e Podemos, hanno subito voluto ricordare chi sia stato il primo a proporre la soluzione spagnola per la nave dell’Ong Sos Mediterranée

La domanda che sorge spontanea però è se si tratti realmente di solidarietà. E i dubbi restano. Specialmente in un sistema politico come quello europeo (ma potremmo dire anche occidentale) dove non esiste più una strategia diversa rispetto all’avversario, ma una vera e propria guerra ideologica.

Una guerra di religioni politiche, con i suoi totem, i suoi tabù, i suoi rituali e le sue liturgie. Da una parte il muro, dall’altra l’accoglienza. Da una parte il bene, dall’altra il male. Divisi con il coltello, come se fosse impossibile discutere di una soluzione che sia effettivamente per il bene dello Stato ma anche delle persone che si vogliono accogliere o respingere.

In questa corsa sfrenata all’accoglienza, per esempio, qualcuno si è posto il problema di come saranno sistemate queste persone? Qualcuno ha dato modo a queste centinaia di persone di capire dove vivere, che lavoro svolgere, come riuscire a raggiungere i luoghi dove desideravano arrivare? Non sembra questo il caso. Ne ha scritto El Pais, che ha un reporter sulla nave in rotta verso Valencia, mentre molti esultano, altri migranti sono furiosi, perché sanno che in Spagna troveranno la condanna al rimpatrio, soprattutto i nordafricani.

E allora, se tutto è così effimero, la logica sembra essere stata semplicemente quella di voler apparire. Essere in grado di dimostrare all’altra Europa, quella del sovranismo, che esiste una distanza culturale, quasi umana prima ancora che politica.

Il discorso appare cinico, come lo ha definito La Gaceta. Ma il cinismo è anche di chi sfrutta una situazione di crisi momentanea per mostrarsi come chi accoglie ma non per risolvere una crisi sistemica. Abbiamo accolto una nave, ma respingiamo migliaia di persone al confine con il Marocco. Come ha fatto Emmanuel Macron, che ha avuto il coraggio di dare lezioni a Roma sui migranti quando ne ha respinti migliaia a Ventimiglia o quando ha chiuso (lui sì) i porti alle Ong che trasportavano persone in fuga dall’Africa.

È cinico bloccare un porto a una nave che arriva carica di persone in fuga dall’Africa? Sì, come è cinico far finta di accoglierli e dare lezione di accoglienza. Ora che Sanchez ha fatto vedere di essere diverso dal suo predecessore, Mariano Rajoy, e dalle destre europee, vediamo se sarà coerente. La solidarietà a intermittenza si chiama strumentalizzazione, come al contrario: stesso meccanismo.

http://www.occhidellaguerra.it/aquarius ... coglienza/

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

14/06/2018, 19:33

Giusto il premio ..STREGA MERITAVA QUESTO! [:(!]


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Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

14/06/2018, 20:58

bestie

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

14/06/2018, 21:02

Quando vengono scalzati dal potere vanno fuori di testa...

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

15/06/2018, 12:06

(Hillary per un po ci rimaneva ... secca!) [:302]

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

15/06/2018, 14:55

Io ho molta rabbia per queste persone del P.D. in quanto chi cambia l'ideologia dalla quale sono nati a favore degli avversari politici non si possono NON chiamare Traditori, traditori verso chi gli ha dato il voto e traditori anche verso tutto il popolo Italiano, in quando venduti a forze straniere a discapito nostro. [:(!]

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

15/06/2018, 15:13

A me fa più nervoso chi li vota, che è convinto di votare gli eredi di Berlinguer... :D

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

15/06/2018, 15:31

TheApologist ha scritto:A me fa più nervoso chi li vota, che è convinto di votare gli eredi di Berlinguer... :D

[:302]

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

15/06/2018, 16:05

[:291] (..tra gli uni e gli altri .......) [:306]

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

15/06/2018, 17:17

TheApologist ha scritto:A me fa più nervoso chi li vota, che è convinto di votare gli eredi di Berlinguer... :D

Questo è il guaio!. [:303]

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

15/06/2018, 17:21

Ufologo 555 ha scritto: [:291] (..tra gli uni e gli altri .......) [:306]

Che cosa vuoi far intendere Ufò! [:306] allora anche questa parte di Destra che abbiamo è uguale al Fascismo?. [:246]

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

15/06/2018, 17:27

Il 29enne rapper romano ha augurato la morte al titolare del Viminale con tanto di autoscatto e mantello della morte. E dopo la reazione social ha chiamato a raccolta il mondo dello spettacolo: "Tirate fuori le palle e schieratevi. Siamo tanti anche noi"

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... o/4428856/

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

15/06/2018, 19:20

bleffort ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto: [:291] (..tra gli uni e gli altri .......) [:306]

Che cosa vuoi far intendere Ufò! [:306] allora anche questa parte di Destra che abbiamo è uguale al Fascismo?. [:246]



Bèh, propriamente di destra (anche se alll'acqua di rose) è Meloni ...
Mentre di "la", ce ne sono, ce ne sono ...
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