Ufologo 555 ha scritto:
I climi dell'Alaska li trovi dissimili? No, è molto facile: hanno "pezze" dappertutto! Mio fratello ha visto come sono conciate le navi della Flotta del Mar Nero ..... ruggine dapperutto!
Quando quelle Valvole Termoioniche Sovietiche funzionavano meglio dei Transistor Americani Storia di Lunokhod-2 primo e unico rover russo sulla Luna, nel rapporto segreto dell’Urss
Luigi Bignami 27/2/2018 6:00:01 AM 7109
Era l’undici gennaio 1973, dopo 8 giorni dal lancio, quando il rover dell’unione sovietica Lunokhod 2, atterrò felicemente sulla superficie lunare. Era stato portato lassù dalla navicella Luna 21. I sovietici avevano affidato a questo rover importanti obiettivi, come ad esempio raccogliere immagini della superficie lunare, studiare i livelli di luce ambientale per verificare le possibilità di costruire un osservatorio astronomico sul nostro satellite, eseguire esperimenti di distanza dalla Terra attraverso una raggio laser e ancora studiare i raggi X solari, i campi magnetici locali e non ultimo le caratteristiche del suolo lunare.
Dopo 45 anni da che il rover sovietico esplorò la superficie lunare un documento declassificato da parte della Russia getta una nuova luce su ciò che accade sulla Luna durante l’esplorazione del Lunokhod 2, la cui fine è sempre stata avvolta dal mistero. Il rapporto venne scritto nel 1973 dai responsabili del controllo del rover a 8 ruote, ma soltanto ora è stato pubblicato.
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Il robot atterrò in un cratere largo circa 54 km, chiamato Le Monier, che si trova a circa 150 km a nord dal punto di atterraggio degli astronauti di Apollo 17 della Nasa, i quali avevano lasciato la Luna un mese prima, gli ultimi uomini ad aver esplorato il nostro satellite naturale. Dopo essere sceso dalla piattaforma di atterraggio Lunokhod 2 percorse circa 37 km, durante i quali trasmise 69.000 immagini a Terra. Tali fotografie permisero di ricostruire 86 panorami del paesaggio circostante.
Paesaggio lunare fotografato da Lunokhod 2
Come da programma ricevette dei raggi laser inviati da Terra che permisero di calcolare con precisione la distanza Terra-Luna.
Quel che si scopre leggendo il rapporto è il fatto che alcuni mesi prima del lancio, durante scrupolose indagini per verificare se tutto funzionava a dovere, i tecnici e gli ingegneri scoprirono una serie di problemi nel sistema di programmazione del rover. Fu così che dovettero rimuovere l’intera unità dei computer e smontare una serie di importanti componenti. Si scoprì che il problema era da ricondurre a un corto circuito avvenuto in un box addetto al movimento. Si procedette così alla sostituzione dell’unità, dopodiché gli ingegneri rifecero l’intera procedura dei test per il sistema di comunicazione, ma l’insieme di queste operazioni ebbe come conseguenza una riduzione della vita lunare del rover. Ed infatti sopravvisse solo 4 mesi sulla superficie della Luna.
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Sapendo che la vita sarebbe stata breve, i piloti del rover si diedero ad una guida molto veloce, quasi spericolata per quel robot, al fine di raccogliere il maggior numero di informazioni possibili, ma questo fu causa di problemi al sistema di comunicazioni.
Il Lunokhod 2 a Terra
Stando al rapporto, il primo giorno di lavoro del rover, che sulla Luna dura poco più di 29 giorni terrestri, andò via liscio, con solo alcuni piccoli inconvenienti. Ma quando si riprese l’attività, dopo la notte lunare, Lunokhod 2 rifiutò di fermarsi quando la squadra addetta al pilotaggio individuò un cratere proprio davanti ad esso. A Terra, vennero inviati ripetuti messaggi di “stop”, ma il rover, testardo, continuò ad avanzare. Si fermò solo quando arrivò sul bordo del cratere. Mancò poco che finisse all’interno e in quel caso sarebbe stata la sua fine.
Altri problemi sorsero in seguito alle temperature presenti sulla Luna, tuttavia anche il secondo giorno lunare, che finì il 22 febbraio, terminò con il rover ancora in attività. I veri problemi, soprattutto di comunicazioni con la radio, iniziarono il terzo giorno lunare. La temperatura all’interno del Lunokhod 2 infatti salì a 47 gradi centigradi, una temperatura che mise fuori uso il sistema di ricezione e trasmissione dati. Il 10 maggio 1973 alle 15:25 ora di Mosca la “febbre” del Lunokhod 2 era salita al punto tale che lo portò alla morte.
Questa immagine è stata ripresa dalla sonda Lunar Reconnaissance Orbiter ai nostri giorni. Si vede il Lunokhod 2 e le tracce lasciate.
Questa serie di incidenti portarono ad importanti migliorie nel momento in cui venne costruito il Lunokhod 3. Purtroppo però il programma lunare sovietico perse slancio, così come quello americano, e il Lunokhod 3 non venne mai lanciato sulla Luna e ora si trova a terra in un museo.
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