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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 37 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 11/07/2018, 15:06 
sottovento ha scritto:
Sta di fatto che il Dc-9 Itavia non doveva stare li se non fosse decollato con 2 ore di ritardo ed è forse questo il motivo per cui alcuni ipotizzano che il vero obiettivo fosse il volo dell'Air Malta. Comunque a prescindere se l'obbiettivo fosse il Dc-9 Itavia o l'Air Malta, sta di fatto che qualora il caccia abbattitore fosse decollato dalla Sardegna perché avrebbe dovuto compiere tale azione? L'unica risposta che mi do è: per abbattere colui che volava in scia al Dc-9 Itavia (cioè il caccia segnalato da Naldini e Nutarelli).

Domanda: e se l'abbattitore del Dc-9 Itavia non fosse decollato dalla Sardegna ma da una portaerei francese oppure dalla base di Solenzara? Una traccia dice la provenienza approssimativa ma non il luogo esatto da dove è decollato il presunto caccia, giusto?

Ci sono troppe ipotesi e nessuna prova per cui alla fine ognuno potrà dire la sua ma non se ne caverà mai un ragno dal buco. Personalmente resto del parere che ci sono di mezzo i libici poichè nessun altro paese avrebbe potuto creare un allarme aereo come quello lanciato da Naldini e Nutarelli e tutti gli altri paesi capaci di volare nel ns spazio aereo erano tutti paesi amici per cui andando per esclusione l'unico paese dotato di caccia militari e capace di svolgere una simile azione era la Libia!

Del resto viene abbastanza difficile da pensare che quel Mig sulla Sila ce lo abbia messo qualcuno. Ma siete mai stati sulla Sila?



quindi i libici sarebbero arrivati fino a grosseto??

se devo dire la mia,
quel mig lo hanno calato sulla sila
a notte fonda con un elicottero da trasporto..

magari anche in più pezzi e riassemblato in loco..
x depistare, condondere, ecc.

io non capisco perchè con la soluzione più semplice sotto il naso..
dobbiamo trare in ballo la qualunque..



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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 37 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 11/07/2018, 15:14 
mik.300 ha scritto:
quindi i libici sarebbero arrivati fino a grosseto??

Ti dimentichi che i Mig libici andavano a far manutenzione in Jugoslavia, quindi ipotesi 1: un Mig libico di ritorno che per far prima interseca l'aerovia più pratica e si ritrova davanti il Dc-9 Itavia ma anche i due caccia di Naldini e Nutarelli che danno l'allarme e di li il volo Itavia ci va di mezzo per errore. Ipotesi 2: il Mig libico è decollato dalla Jugoslavia ma armato e con l'intento di abbattere un volo italiano o perché no il volo Air Malta, segue lo stesso scenario cioè allarme di Naldini e Nutarelli e il Dc-9 che ci va di mezzo.

Comunque a prescindere o meno che quel Mig libico lo abbiano calato, come dici, sulla Sila, sta di fatto che il motivo dell'allarme dev'essere stato proveniente da Nord cioè in coda al Dc-9 che proveniva a sua volta da Bologna.

Ps: un Mig-23 è lungo ben 17 metri ed ha un'apertura alare di 14 metri con un peso a vuoto di 10 tonnellate!!! https://it.wikipedia.org/wiki/Mikoyan-Gurevich_MiG-23 ergo, non so quale elicottero riuscirebbe a trasportarne uno sulla Sila.



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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 37 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 11/07/2018, 15:19 
toh...!

http://www.lanuovasardegna.it/regione/2 ... -1.6450329

Cape d’Antibes, 11 settembre 1968: anche la Francia ha la sua Ustica

Un Caravelle dell’Air France partito da Ajaccio per Nizza scomparve in mare con 95 persone bordo I testimoni: «Colpito da un missile». Pressing su Hollande dei magistrati italiani e di quelli francesi
di Piero Mannironi

Questi sospetti atroci hanno riaperto una ferita dolorosa per la Francia. Perché Parigi nasconde un altro segreto inconfessabile: nel 1968 ha avuto la sua Ustica, una tragedia finora blindata dal segreto militare e dal segreto di Stato.

Un Caravelle dell’Air France, il volo 1611 da Ajaccio a Nizza, scompare dai radar alle 10.32 dell’11 settembre 1968 a largo di Cape d’Antibes. Tra passeggeri ed equipaggio a bordo ci sono 95 persone, tra cui dieci bambini. Le ricerche del relitto e dei corpi appaiono fin dal principio stranamente lente. Tanto che solo nel 1971 sono recuperate alcune parti del velivolo. Nel luglio del 1970 il presidente della Commissione tecnica d’inchiesta scrive una lettera che sarà trovata dopo la sua morte dove allude al fatto di essere stato vittima di fortissime pressioni. Tra l’altro, si legge: «Comincio a prendere coscienza che il potere mi colpisce, e non ignoro le ragioni nascoste dietro questo affaire».

I dubbi dei tecnici. Si arriva a una versione ufficiale: l’aereo è precipitato in mare in seguito a un incendio sviluppatosi a bordo, probabilmente nella toillette a causa di una sigaretta non spenta. Sono prima di tutto i tecnici a dubitare di questa verità. L’aereo era stato infatti revisionato solo pochi giorni prima e tutto era a posto. Tra l’altro, la tesi dell’incendio non trova molta credibilità perché gli estintori dell’aereo recuperati sono tutti pieni e agganciati alle pareti del velivolo.

Si fa sempre più evidente l’invadenza dei militari che s’inseriscono nelle ricerche pur non avendone ruolo e competenza. Poi, ecco saltare fuori documenti palesemente falsificati. Altri documenti sono secretati dall’Armé e altri ancora spariscono misteriosamente.

Il “Grande Muto”. Nel 2007 i giornalisti Jean-Michel Verne e Max Clanet di Tf1 scrivono a proposito delle difficoltà incontrate dalla commissione d’inchiesta: «Da una parte c’è l'esercito, il Grande Muto, e dall’altra lo Stato che non vuole mettere in imbarazzo l'esercito». I parenti delle vittime del Caravelle non si rassegnano e si costituiscono in un’associazione dove i membri più combattivi sono i fratelli Mathieu e Luis Paoli. Resistono alla perfida strategia dell’inquinamento dei documenti e delle testimonianze. Perfino a minacce velate. La loro ostinazione alla fine produce i primi risultati: da frammenti di testimonianze non “sterilizzate” preventivamente e da una serie di piccoli indizi, prende forma un terribile sospetto. E cioè che il Caravelle dell’Air France sia stato abbattuto da un missile.

Perfino il ministro della Difesa di allora, Michel Debré, interviene per allontanare i sospetti dai militari. E lo fa in forma ufficiale, con un documento formale. «Quel giorno - si legge nella nota - non è stato effettuato alcun tiro di prova nella base dell'Isola di Levante». Impossibile smentirlo, impossibile provare il contrario: ogni attività della base è infatti coperta dal segreto militare per le attività nucleari francesi nel Mediterraneo. Cioè il massimo livello di segretezza previsto dalle leggi francesi.

L'inchiesta viene definitivamente chiusa nel 1973. Per anni così la storia del Caravelle dell'Air France sopravvive solo nella memoria dei familiari delle vittime e nelle cerimonie ufficiali che ricordano la tragedia.

I testimoni. Poi, dopo molti anni, qualcosa cambia. L'inchiesta giornalistica di Tf1 nel 2007 scuote l'opinione pubblica e riapre una ferita mai rimarginata. Ma soprattutto spuntano alcuni testimoni. Il primo è Etienne Bonnet, un ex magistrato che ha oggi 75 anni. L'11 settembre del 1968 era sulla costa, tra Juan-les-Pins e Golfe-Juan. Guardava con i binocoli le evoluzioni dei delfini in mare. «Quel giorno la visuale era perfetta - dice -. Ho visto l'aereo che scendeva lentamente verso Nizza quando, all'improvviso, ecco come una scia azzurra, velocissima, che ha colpito il reattore sinistro del Caravelle. E e ho visto subito le fiamme. L'aereo ha allora sbandato sulla destra ed ecco la prima esplosione. Vedevo palle di fuoco confondersi con le nuvole».

Stordito da questo spettacolo agghiacciante, Bonnet racconta di una seconda esplosione. Poi, vede l'aereo precipitare in mare. Nel 2007 racconta tutto al procuratore di Nizza e dice di non aver parlato prima per paura. «Mi avevano detto di tenere la bocca chiusa se non volevo passare guai enormi».

Il peso del rimorso. Poi c'è la testimonianza di Bernard Famchon, un militare. Racconta che nel 1970, quando era in servizio nel 40° Reggimento di artiglieria di Chalons-en-Champagne, aveva raccolto la confessione di un commilitone che, piangendo perché schiacciato dal senso di colpa, gli aveva raccontato che era nella batteria missilistica antiaerea dalla quale era partito per errore il missile che aveva abbattuto il Caravelle.

E ancora: Jean Machon, un altro militare, dice di aver visto al ministero dell'Aeronautica, un telex confidenziale nel quale si diceva che il Caravelle era stato colpito da un missile. Un altro militare che si trovava nella centrale radar della sorveglianza aerea racconta di aver sentito che il Caravelle «era stato buttato giù da un razzo terra-aria».

Per ultima, emerge dalle nebbie del passato una testimonianza che ha un effetto devastante nell'opinione pubblica francese. È quella di Michel Laty, ex segretario militare della prefettura marittima di Tolone. Nel maggio del 2011 compare davanti alle telecamere di Tf1, ormai segnato dal cancro che lo sta divorando, e dice di aver dattiloscritto il rapporto coperto dal segreto militare nel quale si dice che l'aereo dell'Air France era stato abbattuto per errore da un missile terra-aria dell'Armé. Laty, che muore pochi mesi dopo a 63 anni, scrive una lettera ai familiari delle vittime nella quale chiede scusa per il suo lungo silenzio.

L’omicidio dell’avvocato. Sulla base di questi elementi, i familiari delle vittime rinnovano la richiesta di riapertura dell'inchiesta aiutati dal più prestigioso avvocato corso, Antoine Sollacaro. Il penalista è un mastino e arriva al punto di denunciare il procuratore di Nizza per il suo atteggiamento che punta a far annegare l’iniziativa nella palude della prescrizione. Non basta: solleva un problema di legittimità costituzionale perché nell'ordinamento francese non è prevista la messa in accusa dello Stato per “omicidio morale”. La sua istanza di riapertura dell'inchiesta è accolta. Ma Antoine Sollacaro non potrà più sostenere i familiari delle vittime del Caravelle: è stato infatti ucciso ad Ajaccio il 15 ottobre scorso con sei colpi di pistola di grosso calibro. «Vittima collaterale di un sanguinoso regolamento di conti all'interno del grande banditismo corso» è la versione ufficiale dei giudici speciali di Marsiglia.

Resta da fare una considerazione finale. Se la magistratura italiana ora chiederà ad Hollande di aprire gli archivi segreti francesi per avere la chiave della strage di Ustica, deve sapere che Hollande dovrà prima farlo per la "sua" Ustica.



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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 37 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 11/07/2018, 15:28 
Bel colpo mik [:264]



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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 37 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 11/07/2018, 15:57 
A me sembrano due scenari molto diversi. Il volo Ajaccio-Nizza se è vero che fu abbattuto da un missile questo venne sparato presumibilmente da terra, non ci fu nessuna battaglia nei cieli ne allarmi aerei ne tantomeno Mig libici ritrovati da qualche parte. Infine se davvero fu un missile fu certamente lanciato per errore dalla stessa difesa aerea francese, ergo non ci fu coinvolgimento di altre nazioni.



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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 37 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 11/07/2018, 16:31 
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mik.300, è inutile che sbraiti! Ero in servizio in quegli anni; lavoravo con piloti militari e seri (non con "Saviano" ...)
Ho fatto per due ani il cartografo lavorando con piloti e navigatori; fornivo personalmente le cartine da tracciare; ne saprò qualcosa!
Voi conoscete i piloti dei film, io quelli veri.
Altrimenti andate tutti affan ................!!!!
Mi sono rotto abbastanza IN 10 ANNI!

(E sto pure qui a rischiare ...)

Ma arrangiatevi! [:(!]



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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 37 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 11/07/2018, 17:13 
Ufologo 555 ha scritto:
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mik.300, è inutile che sbraiti! Ero in servizio in quegli anni; lavoravo con piloti militari e seri (non con "Saviano" ...)
Ho fatto per due ani il cartografo lavorando con piloti e navigatori; fornivo personalmente le cartine da tracciare; ne saprò qualcosa!
Voi conoscete i piloti dei film, io quelli veri.
Altrimenti andate tutti affan ................!!!!
Mi sono rotto abbastanza IN 10 ANNI!

(E sto pure qui a rischiare ...)

Ma arrangiatevi! [:(!]



ufo sei una brava persona, in gamba,
tanto di cappello, ecc.
però se mi difendi i koglioni del cermis
mi perdi 1.000 punti..

perchè secondo te hanno cancellato il video del volo?

dai, i piloti dei caccia quando sono su fanno quello che gli pare
mica seguono le consegne alla lettera..
certo non tutti,
ma gli spacconi c sono ...

sul resto niente da dire..
anzi andiamo più che d'accordo..



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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 37 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 11/07/2018, 17:55 
sottovento ha scritto:
A me sembrano due scenari molto diversi. Il volo Ajaccio-Nizza se è vero che fu abbattuto da un missile questo venne sparato presumibilmente da terra, non ci fu nessuna battaglia nei cieli ne allarmi aerei ne tantomeno Mig libici ritrovati da qualche parte. Infine se davvero fu un missile fu certamente lanciato per errore dalla stessa difesa aerea francese, ergo non ci fu coinvolgimento di altre nazioni.



non capisco il ragionamento..
xchè se il missile lo lanciava un alleato
invece lo si sapeva subito?

battaglia dei cieli?
dove?
x il mig libico?
ma non era un depistaggio?

anche se penso si tratti di wargames andati fuori controllo
comunque ammetto pure in subordine
l'imboscata in volo a qualche aereo che non sappiamo,
ma escluderei del tutto (o quasi) l'ipotesi ufo..



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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 37 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 12/07/2018, 14:25 
Nella stessa intervista al marinaio della Saratoga si dice che quella sera nei cieli del Tirreno c'erano molti caccia militari, se non è questo uno scenario di guerra cos'è? Certo può anch'essere lo scenario di un'esercitazione ma in un'esercitazione non si lanciano allarmi (vedasi Naldini e Nutarelli). Per cui siamo al punto di partenza. Cosa poteva giustificare un allarme di quella portata? Personalmente in tutti i documentari, articoli etc. sugli Ufo non ho mai letto o sentito di Ufo volare in scia a un volo di linea, ergo anche secondo me la pista degli Ufo è poco credibile. Oltretutto, perché mai un Ufo doveva seguire un volo di linea? a quale scopo?



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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 37 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 12/07/2018, 14:39 
(Ne è piena la casistica "sottovento" ... Per lo stesso motivo per cui ogni tanto si fanno vedere in giro ...)



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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 37 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 12/07/2018, 22:07 
Io,credo sempre che laddove ci sia un grande concentramento di forze aereo-navali intento ad esercitare il principio di sovranità nazionale(strano che ci fossero mezzi di paesi stranieri Nato invece che italiani....ma si sa gli Usa qui da noi giocano in casa),la probabilità di incidenti clamorosi possa capitare.Forse(provocazione)ha ragione Ufologo:i mezzi Nato stranieri erano legittimati a volare lassu,mentre il Dc9(italiano e con civili italiani a bordo)no!


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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 37 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 12/07/2018, 23:01 
sottovento ha scritto:
Nella stessa intervista al marinaio della Saratoga si dice che quella sera nei cieli del Tirreno c'erano molti caccia militari, se non è questo uno scenario di guerra cos'è? Certo può anch'essere lo scenario di un'esercitazione ma in un'esercitazione non si lanciano allarmi (vedasi Naldini e Nutarelli). Per cui siamo al punto di partenza. Cosa poteva giustificare un allarme di quella portata? Personalmente in tutti i documentari, articoli etc. sugli Ufo non ho mai letto o sentito di Ufo volare in scia a un volo di linea, ergo anche secondo me la pista degli Ufo è poco credibile. Oltretutto, perché mai un Ufo doveva seguire un volo di linea? a quale scopo?



ma se in un'esercitazione vedi caccia alleati
viaggiare sopra, sotto e di lato (e magari pure vicino)
a aerei di linea civili
l'allarme, a mò di protesta, lo lanci..
"lì sopra stanno esagerando..!"


non è normale, no?
c dev'essere un motivo e una precisa autorizzazione
x volare a poche decine di metri da aerei civili,
secondo me..

anche nel libro di telarico che ho riletto
si fa cenno ad un altro caso di caccia alleato
che volava sotto un aereo di linea..


https://escogitur.wordpress.com/2013/03 ... -maestria/

Andrea Purgatori, L’Huffington Post | Pubblicato: 23/10/2013 10:11 CEST | Aggiornato: 23/10/2013 15:08 CEST

Si parlava di aerei italiani coinvolti, a parte l’F-104 di Nutarelli e Naldini?
“No. E il loro coinvolgimento fu molto preciso. Vedere un caccia militare sotto la pancia di un aereo civile non è una cosa normale”.

può essere che hanno abbattuto l'aereo sbagliato,
si parla anche di caccia israeliani, di uranio a bordo, ecc
ma non credo proprio che c'entrino gli ufo..

certo che quella sera c'era un traffico pazzesco..
da quello cheho capito
almeno 2-3 esercitazioni in contemporanea..



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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 37 anni dopo, speranze per la verità?
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Ufologo 555 ha scritto:
(Ne è piena la casistica "sottovento" ... Per lo stesso motivo per cui ogni tanto si fanno vedere in giro ...)

Infatti, ci sono diverse casistiche di ufo che si avvicanano ad aerei di ogni tipo
Inoltre, come diccono quelli del BAASS, i testimoni potrebbero ricordare solo una parte dell'incontro ravvicinato poichè gli ufo avrebbero la tecnologia per influenzare la percezione umana

In questo caso potrebbe avere ragione il vecchio Malanga, quando diceva che il numero di addotti è molto più alto di quello che pensiamo


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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 37 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 13/07/2018, 18:13 
mik.300 ha scritto:
certo che quella sera c'era un traffico pazzesco..
da quello che ho capito almeno 2-3 esercitazioni in contemporanea..

Ma le rotte civili non sono diverse da quelle militari? Inoltre anche ammesso che ci fossero ben 3 esercitazioni come dici qualcuno avrebbe dovuto avvisare le torri di controllo e di conseguenza i piloti di linea.



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 Oggetto del messaggio: Re: Ustica: 37 anni dopo, speranze per la verità?
MessaggioInviato: 13/07/2018, 18:22 
gippo ha scritto:
Infatti, ci sono diverse casistiche di ufo che si avvicanano ad aerei di ogni tipo

Vabbè ma quand'anche fosse andata così quale pilota di caccia avrebbe ingaggiato una battaglia aerea con un Ufo col rischio di abbattere un volo di linea? Nella storia dell'Ufologia gli Ufo hanno da sempre seminato tutti i caccia militari di questo mondo da quelli più antiquati a quelli più moderni (gli ultimi sono stati i piloti della Marina americana a bordo dei loro Super Hornet, mi riferisco alle famose dichiarazioni del Pentagono sugli Ufo col relativo video).



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