Basta che "galleggia" si butterebbe pure in braccia al "diavolo" mister B. E Mediaset si butta a sinistra: in arrivo una Palombelli anti-Gruber. Ma la sorpresa potrebbe essere la trasmissione tv di Renzi
Piersilvio Berlusconi, amministratore delegato e vicepresidente di Mediaset.
Attaccata dal vicepremier Luigi Di Maio che dice che la tv generalista è destinata a morire, Mediaset cerca nuovi spazi a sinistra con una delicata operazione che mira a difendere il primato nell’audience italiana e a riequilibrare in senso moderato e rassicurante un’informazione che non ha più bisogno dei toni ansiogeni e polemici di un Mario Giordano o di un Maurizio Belpietro. Infatti, spiegano alcuni dirigenti del gruppo, a rendere incandescenti le news bastano da sole le quotidiane esternazioni del vicepremier Matteo Salvini.
Ecco quindi che da settembre alla direzione del Tg4 arriva Gerardo Greco, giornalista ex Rai di area Pd. Sempre su Rete 4 Barbara Palombelli avrà tutte le sere una striscia dalle 20:30 alle 21:15, un programma con ospiti per commentare la giornata politica, in diretta concorrenza con Lilli Gruber.
La ciliegina sulla torta, se andrà in porto, potrebbe essere un accordo con l’ex premier Matteo Renzi che sta progettando una sua trasmissione tv. “Ce l’hanno offerta, vediamo se la cosa si concretizza”, dice Piersilvio Berlusconi.
L’amministratore delegato di Mediaset, contornato dal top management, ha presentato ieri a Montecarlo i nuovi palinsesti 2018-2019. L’appuntamento tradizionale con i giornalisti italiani è stata l’occasione per un’orgogliosa difesa del ruolo del gruppo e della tv generalista.
Di Maio dice che fra un paio di anni chiuderemo travolti dal successo di Netflix? Morgan Stanley non vede un futuro per il nostro business? Berlusconi jr. minimizza ed evita le polemiche. Dice: “Accogliamo le dichiarazioni del ministro Di Maio come un incitamento a innovare di più, un incitamento assolutamente benvenuto”.
Quanto alla banca americana, il cui report ha innescato un ribasso del 10% delle quotazioni in solo tre sedute di Borsa, l’amministratore delegato di Mediaset commenta con filosofia: “Ricordo che già nel 1998 una grande banca d’affari uscì con un report in cui si diceva che la tv generalista sarebbe morta da lì a poco”.
Oggi, al contrario, i conti di Mediaset stanno migliorando, grazie anche ai Mondiali di calcio che si stanno rivelando un grande successo. Gli ascolti dei Mondiali, ha spiegato Piersilvio, sono circa del 20% superiori alle previsioni e per la prima volta da tanto tempo “un evento calcistico crea un margine economico positivo”.
Mediaset ha chiuso il primo semestre con una crescita dei ricavi pubblicitari del 2% (sullo stesso periodo del 2017) grazie a un incremento in tutti i mezzi, tv, radio e web. Nel mese di luglio è in atto una forte accelerazione (effetto Mondiali), per cui il confronto fra i primi sette mesi di quest’anno e l’analogo periodo del 2017 fa segnare una crescita ben superiore al 2%. Parlando di cifre, resta tutta la prudenza per un mercato pubblicitario perennemente avvolto nelle nebbie, ma Berlusconi ha aperto alla possibilità che l’esercizio 2018 si chiuda con un ritorno del dividendo per gli azionisti, ormai a bocca asciutta da due anni (l’ultimo dividendo di 2 centesimi per azione è stato sul bilancio 2015).
Qualche brutta sorpresa potrebbe venire dal provvedimento del governo che vieta la pubblicità del gioco d’azzardo (gaming e betting), ma al momento, ha detto Piersilvio, è ancora troppo presto per capire quali saranno gli effetti economici del decreto.
Quanto al calcio, nella tv generalista i mondiali restano una parentesi felice, proprio perché non c’è calcio italiano. “Ci piacerebbe – dice ancora Brlusconi – ma i costi dei diritti tv non hanno senso economico”. Per il calcio sulla pay-tv Mediaset conferma di avere in corso colloqui con Sky e con Perform.
Berlusconi jr. ripete con orgoglio: i risultati di audience di Mediaset sono straordinari e ne fanno il primo gruppo editoriale in Europa per ascolti. Il segreto è la produzione di contenuti originali, che proseguirà con maggiori sforzi nel 2019.
Sulle reti del Biscione ci sarà il ritorno di Gianni Morandi con “L’isola di Pietro 2” e una nuova serie di “Ultimo” con Raoul Bova, ma l’attenzione maggiore è per la coppia Ilary Blasi – Francesco Totti, che potrebbe diventare protagonista di una trasmissione “Casa Totti”. Dice Berlusconi: “Ne ho parlato con Ilary, se riuscissimo a farla sarebbe bellissimo. Penso che loro due insieme saprebbero essere davvero brillanti e spiritosi”.
Quanto a Netflix, lo spauracchio agitato da Di Maio, Berlusconi lo vede più come un possibile partner che come un concorrente vero e proprio: “Abbiamo già degli accordi per vendere a loro nostri contenuti. Stiamo parlando per altri possibili accordi. Per ora va bene così”.