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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 23/08/2018, 16:15 
Paura eh? Beh Washington ha basi in Asia, in Europa ecc... Perché la Cina NON PUÒ?



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 23/08/2018, 16:46 
TheApologist ha scritto:
Paura eh? Beh Washington ha basi in Asia, in Europa ecc... Perché la Cina NON PUÒ?


Perchè come disse il "Conte" IO SONO IO E VOI NON SIETE NESSUNO. [:246]

Nel cervello hanno spazzatura,se gli usa continuano a ragionare così,una guerra totale prima o poi scoppierà. [:305]


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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 23/08/2018, 21:13 
...qui ci vuole un attacco preventivo oppure......una primavera tipo quella araba!


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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 23/08/2018, 21:19 
Cita:
TERZA GUERRA MONDIALE/ Pakistan, India e Cina, lo scontro di confini col dito sul bottone

L'India ha in corso da decenni contese territoriali con Cina e Pakistan, spesso sfociate in guerre. Particolarmente preoccupante è che tutti i tre Stati sono potenze nucleari

http://www.ilsussidiario.net/News/Ester ... ne/826712/



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 29/08/2018, 11:22 
cari amici,
https://www.disclosurenews.it/la-libera ... -iniziare/

in fondo:
Cita:
Preparatevi per un autunno caldo, gente.



ciao
mauro



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 02/09/2018, 22:20 
Cita:


Groenlandia, pomo della discordia tra Cina e Usa


La Cina vorrebbe mettere le mani sulla Groenlandia, tesoro di risorse minerarie, attraverso massicci investimenti, la costruzione di tre grandi aeroporti e l’acquisizione di una base marittima – Ma la Danimarca non ci sta e gli Usa non gradiscono i progetti espansionistici cinesi


Chi lo avrebbe mai detto che il prossimo terreno di scontro tra Usa e Cina (con la Danimarca a fare da attore non protagonista) sarebbe stata la Groenlandia? L’isola più grande del mondo, il cui nome significa “terra verde” (anche se di verde c’è poco in realtà, visto che l’80% della superficie è coperta da ghiacci perenni), conta solo 55mila abitanti (quasi tutti di etnia inuit, solo il 10% di origine danese) di cui 18mila nella capitale Nuuk: geograficamente fa parte dell’America, anche se dal 1953 è ufficialmente territorio della Danimarca. Ma adesso a voler mettere le mani su questa ricca di minerali e di terre rare è Pechino: il progetto appartiene a quello, ben più esteso, della moderna “Via della Seta”, una strategia commerciale varata dalla Cina nel 2013 per aumentare gli scambi con gli altri Paesi attraverso investimenti e la costruzione di nuove imponenti infrastrutture. L’ambizioso disegno di Pechino si compone di una “cintura” terrestre (che lega idealmente la Cina a Venezia, ripercorrendo l’antica via di Marco Polo) e di una via marittima. La Groenlandia andrebbe a far parte ovviamente di quella marittima e secondo alcune stime saranno in tutto coinvolti almeno 68 Paesi, il 65% della popolazione mondiale e il 40% del Pil globale.

Il maxi progetto sarebbe affidato in particolare alla mastodontica azienda di Stato China Communications Construction Company Ltd. (Cccc), che vorrebbe iniziare con l’ingrandimento di tre aeroporti dell’isola, Nuuk, Ilulissat e Qaqortoq, per un investimento di 3,6 miliardi di corone danesi (483 milioni di euro). A maggio per la prima volta Cccc è stata ammessa preventivamente in una gara di appalto pubblica, insieme ad altre cinque società occidentali, proprio per questo progetto aeroportuale strategico per il percorso della Groenlandia verso l’indipendenza. Non ci sono però solo gli aeroporti: a Kanglilinnguit, nel Sud del Paese, la Cina voleva acquisire una base marittima dismessa, ma il governo danese si è opposto. Già, perchè le manovre pechinesi non stanno andando a genio a chi su quell’isola ha interessi strategici da anni: la Danimarca, che vi esercita potere politico, ma soprattutto gli Usa, che dal 1951 in Groenlandia hanno una importante base radar, parte del loro scudo anti-missile, mentre il Canada gestisce al momento l’unica miniera attiva dell’isola, dalla quale estrae rubini e zaffiri.

La partita infatti non è soltanto infrastrutturale. La Groenlandia è un tesoro di risorse minerarie: ci sono giacimenti di uranio, terre rare, oro, ferro, nickel, zinco. In parte, la Cina è già entrata in questa partita: la società Shenghe Resources detiene dal 2017 il 12,5% di un progetto per estrarre uranio e terre rare a Kvanefjeldet, che potrebbe diventare la seconda miniera di terre rare più grande al mondo. Se Shenghe arrivasse a controllare il 60%, la Cina acquisirebbe il dominio dello sfruttamento di questi minerali. Che, dettaglio non da poco, sono cruciali per la costruzione degli smartphone.



https://www.firstonline.info/groenlandi ... ina-e-usa/


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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 06/09/2018, 14:59 
Cita:
La Russia si prepara al più grande gioco di guerra dopo la Guerra Fredda – un segnale alla NATO ?

https://comedonchisciotte.org/la-russia ... alla-nato/



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 09/09/2018, 22:00 
Cita:

Londra lascerà le sue truppe in Germania per contenere "l'aggressione russa"


Il ministro della Difesa britannico Gavin Williamson ha ordinato a centinaia di militari britannici di rimanere in Germania per "contenere l'aggressione russa", scrive il Sunday Times, citando fonti anonime.

Il capo del dicastero militare britannico ha deciso di rinunciare ai piani che prevedevano entro il 2020 il ritiro completo di tutti i soldati di Sua Maestà dalla Germania.

Questo mese, nella conferenza del partito conservatore, Williamson si appresta ad annunciare un forte avvertimento al presidente russo Vladimir Putin.

Lo farà sullo sfondo delle dichiarazioni della leadership militare e dei servizi segreti del Regno Unito, secondo cui dopo la fine della Guerra Fredda la Russia non è mai stata così pericolosa come ora.

Più di 200 soldati britannici e 400 membri delle loro famiglie non ritorneranno in patria l'anno prossimo, come previsto in precedenza. Tra i militari che restano in Germania c'è il reggimento di ingegneria, la principale unità della NATO utilizzata per l'attraversamento dei corsi d'acqua. Grazie a questa unità, i carri armati possono partecipare ad operazioni di combattimento anche nelle aree in cui i ponti sono stati distrutti.

Il reggimento, dotato dei mezzi anfibi M3, opera sotto il comando non solo dell'esercito britannico, ma anche degli alleati tedeschi della Bundeswehr.

La parte britannica manterrà anche la gestione del poligono di tiro di Sennelager vicino il circondario di Paderborn. Questa struttura viene usata per le esercitazioni di combattimento dei carri armati, così come per manovre su larga scala che coinvolgono le unità di fanteria ed i veicoli corazzati.

Inoltre il ministero della Difesa britannico prevede di mantenere il deposito per lo stoccaggio di veicoli blindati a Monchengladbach, dove è possibile dislocare circa 2mila unità di veicoli corazzati e camion.

Secondo i funzionari del ministero della Difesa britannico, Williamson vuole inviare messaggi alla Russia e alla Germania.

Il primo consiste nel ribadire la fermezza della Gran Bretagna nel partecipare alla difesa dell'Europa anche dopo la Brexit, il secondo per cui Berlino dovrebbe aumentare gli investimenti nella difesa.

Williamson è convinto: meglio che i mezzi militari britannici restino "in prima linea" piuttosto che arrugginiscano nel Regno Unito, scrive il Sunday Times.



https://it.sputniknews.com/mondo/201809 ... undeswehr/


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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 12/09/2018, 17:08 
Cita:

Le manovre militari di Russia e Cina sono un segnale preoccupante


Se ci fosse bisogno di un simbolo delle nuove divisioni nel mondo, le manovre militari note come “Vostok 2018”, sarebbero un’ottima scelta. In corso da martedì in Siberia e nell’estremo oriente russo, sono le più grandi dalla fine della guerra fredda, con 300mila uomini, migliaia di aerei e carri armati. Ma soprattutto, per la prima volta, prevedono la partecipazione di truppe arrivate dalla Cina, il grande vicino prima alleato, poi nemico e poi di nuovo partner privilegiato di Mosca in un mondo in continuo cambiamento.

Uno dei due paesi è vittima di una guerra commerciale scatenata da Washington, l’altro subisce le sanzioni degli Stati Uniti e dell’Europa. Tutto, insomma, spinge la Cina e la Russia l’una tra le braccia dell’altra.



Martedì scorso il presidente russo Vladimir Putin e il numero uno cinese Xi Jinping si sono incontrati a Vladivostok per celebrare la loro intesa – mentre le loro truppe giocavano a fare la guerra – e per dimostrare che, ben lontani dall’essere ai margini dello scacchiere, incarnano un’alleanza di primo piano in un mondo che si sta rapidamente ridefinendo.

Una storia complicata
La Cina e la Russia non sono alleati naturali, soprattutto in una regione che è appartenuta a Pechino fino alla metà del diciannovesimo secolo. Mosca si è sempre chiesta se la Cina, ritornata forte, avesse in programma di rivendicarla.

Gli intrecci della storia complicano un po’ la situazione. Nel 1949, dopo la sua vittoria, Mao Zedong aveva preso il treno (odiava l’aereo) per Mosca, che all’epoca era la Mecca del comunismo mondiale, ammettendo il suo amore per Stalin e dichiarando che “l’Urss di oggi è la Cina di domani”.

Ma l’intesa non è sopravvissuta a lungo dopo la scomparsa del “piccolo padre dei popoli”. Nel 1960 c’è stata la rottura ed è nata la rivalità tra i due poli del comunismo mondiale, con addirittura un breve conflitto armato di confine sul fiume Amur.

È stato necessario aspettare l’arrivo di Vladimir Putin alla guida della Russia perché i rapporti si normalizzassero e prendessero la forma se non proprio di un’alleanza, almeno di una cooperazione sempre più strategica, basata su un’ostilità comune contro il mondo dominato dagli Stati Uniti e dal liberismo che si è imposto nel dopoguerra.

Malgrado la vicinanza, Mosca e Pechino cercano di non ripetere gli errori del passato, soprattutto considerando che i loro interessi non sempre coincidono e che il diverso peso economico dei due paesi ha proporzioni tali da poter creare problemi.

Nel 1992, il prodotto interno lordo della Russia era leggermente superiore a quello della Cina, ma oggi quello cinese è cinque volte più grande, abbastanza da creare una dipendenza che però Putin mette in dubbio, anche se le sanzioni occidentali non gli lasciano molta scelta. Resta il campo militare, punto di forza di una Russia che ne ha fatto lo strumento del suo ritorno al centro del palcoscenico internazionale.

Con queste manovre militari condivise, Mosca e Pechino inviano un segnale chiaro, che di sicuro non è un segnale distensivo.





https://www.internazionale.it/opinione/ ... ina-russia


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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 13/09/2018, 18:16 
Cita:
La Terza Guerra Mondiale inizierà questa settimana?



Un articolo pubblicato ieri sera dal Wall Street Journal dà motivo di porre questa domanda. “Assad, riportano funzionari statunitensi, ha approvato l’uso del cloro, in un’offensiva contro l’ultima grande roccaforte ribelle del paese, sollevando le prospettive di un’altra rappresaglia militare americana”, inizia il pezzo. “In una recente discussione sulla Siria, Trump, dicono i bene informati, avrebbe minacciato di compiere un forte attacco contro l’omologo siriano, dovesse questi compiere un massacro ad Idlib…”. Mentre l’esercito ha già esplorato varie opzioni, “Trump non ha ancora deciso cosa esattamente possa scatenare una reazione militare, o se, nel caso, gli Stati Uniti prendereanno di mira le forze militari russe o iraniane, aiutando così Assad”. Potrebbe invece puntare su sanzioni economiche o su non meglio specificati strumenti politici; dubito però che i neo-con che hanno dirottato la politica americana in Medio Oriente sarebbero soddisfatti di tali misure.

L’articolo del Journal più avanti ripete fino alla nausea sempre la solita storia riguardo Assad e le armi chimiche, inserendo alcune frasi dall’ultimo libro di Bob Woodward, dimostrando quanto radicata a fondo sia diventata la propaganda. “Non farò commenti sui nostri piani militari, ma l’uso da parte di Assad di armi chimiche, sarin e cloro, ed il disprezzo per la vita civile è ben documentato e contrario alla stabilità nella regione”, ha detto Dana White, portavoce del Pentagono. I terroristi di al-Qaeda che gestiscono Idlib ricevono chiaramente un pass gratuito.

La propaganda e la spinta verso la guerra stanno a quanto pare ottenendo risultati in Germania. Il Bild ha riportato ieri (qui la versione in inglese) che anche il governo tedesco sta ora valutando la possibilità di aderire ad un’eventuale offensiva franco-britannica-USA contro le truppe del governo siriano. La Merkel aveva in precedenza rifiutato la partecipazione tedesca a tali azioni militari, “ma ora nel ministero si sta discutendo un cambiamento radicale”. Ursula von der Leyen, il Ministro della Difesa, sembra essere pienamente d’accordo. Secondo il racconto di Bild, tutto è iniziato con una richiesta da parte americana, poi si è passati a riunioni di esperti tra il Ministero della Difesa tedesco ed il diplomatico militare degli Stati Uniti. Le due parti hanno discusso varie opzioni relative ad una possibile alleanza militare contro la Siria, tra cui una ricognizione pre e post-attacco e persino missioni di combattimento. “Dovesse Assad usasse verosimilmente armi chimiche contro la sua stessa popolazione, Tornado armati della Bundeswehr [o, meglio, della Luftwaffe] potrebbero compiere attacchi aerei alle infrastrutture militari – caserme, basi aeree, posti di comando, munizioni e depositi di armi, fabbriche e centri di ricerca, ad esempio”, riporta Bild. “In tal modo, la Germania per la prima volta rischierebbe uno scontro diretto con la Russia, alleata siriana”. Il Ministero della Difesa ed il Ministero degli Esteri, in una dichiarazione al giornale, hanno detto soltanto: “La situazione in Siria dà motivo di grande preoccupazione. In questi tempi siamo naturalmente in stretto contatto col nostro alleato americano ed i nostri partner europei”.

Se la Merkel dovesse decidere di avvicinarsi agli Stati Uniti, agli inglesi ed ai francesi in Siria, potrebbe non avere il sostegno del suo partner di coalizione. La presidente dei Socialdemocratici (SPD), Andrea Nahles, ha reagito al report affermando che “l’SPD non approverà che la Germania si unisca alla guerra in Siria, né in parlamento né al governo”.

Non ho ancora visto una risposta russa a queste ultime provocazioni, a meno che non si consideri tale l’intervista a Sputnik del nostro amico Richard Black, senatore della Virginia, che demolisce completamente le asserzioni del pezzo WSJ. “Ho studiato tutti questi presunti attacchi gas e, ad eccezione di Duma, ognuno di loro è stato effettuato dai terroristi, spesso in collaborazione con la Turchia o con altre agenzie di intelligence straniere”, ha detto. Per quanto riguarda l’eccezione, “Non c’è mai stato un attacco di gas a Duma”, perché le unità dell’esercito siriano avevano invaso le scorte di prodotti chimici dei jihadisti, quindi è stata una finta. Black nota che lo sa perché il suo buon amico Pearson Short, che lavora per One America News, si è precipitato a Duma da Damasco dopo che era stato segnalato l'”attacco”: si è trovato davanti persone che rispondevano alle sue domande chiedendo “quale attacco gas?”. Robert Fisk, dell’Independent, si è aggiunto alcuni giorni dopo ed ha scoperto la stessa cosa, che era stato tutto simulato. Short e Fisk sono gli unici due giornalisti occidentali che conosco che sono stati effettivamente sul campo a Duma giorni dopo la sua liberazione.

“È stato tutto messo in scena, è tutto falso, c’è una specie di schema su queste cose. Circa quattro settimane fa ho cominciato a notare sui media britannici il timore che la Siria avrebbe usato il gas. Lo ritengo sempre un segnale che si sta per inscenare uno di questi attacchi. Penso ci sia un pericolo molto reale”, ha detto Black. “Nessun giornalista americano si è mai chiesto se la Siria avesse gas tanto per cominciare. Se erano davvero così disperati da usare il gas, perché non l’hanno usato contro i terroristi? Ce ne sono 50.000 nella provincia di Idlib. Perché lo usano sempre contro donne con passeggini ed anziani? Non c’è risposta, è irrazionale, nessuna persona razionale crederebbe che fosse possibile”.



https://comedonchisciotte.org/la-terza- ... settimana/


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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 18/09/2018, 10:40 
Azz... [8D]

Cita:
Abbattimento aereo russo Il-20, Mosca accusa Israele: "azione provocatoria ostile"
© Sputnik . Alexander Vilf
Mondo
10:05 18.09.2018(aggiornato 10:15 18.09.2018)

Israele non ha avvertito il comando del contingente militare russo in Siria dell'operazione pianificata nella zona di Latakia, ha dichiarato il rappresentante ufficiale del ministero della Difesa russo, il generale Igor Konashenkov.

"Il comando del contingente militare russo in Siria non è stato avvertito dell'operazione prevista. La notifica attraverso la hotline è stata ricevuta a meno di un minuto dal raid, il che non ha permesso di portare l'aereo russo nella zona di sicurezza".

Il ministero della Difesa della Federazione Russa ha riferito che questa notte sono andati persi i contatti con l'aereo russo Il-20 di ritorno nella base aerea di Khmeimim. Secondo il dicastero militare, il velivolo con un equipaggio di 14 persone a bordo si trovava a 35 chilometri dalle coste siriane nel Mediterraneo. Secondo il ministero della Difesa, nello stesso momento 4 caccia F-16 israeliani bombardavano obiettivi siriani a Latakia e venivano sparati razzi dalla fregata francese Auvergne.

"A seguito delle azioni irresponsabili dei militari israeliani, sono rimasti uccisi 15 soldati russi. Non soddisfa assolutamente lo spirito della partnership russo-israeliana", ha osservato Konashenkov.
Fonte Sputnik


Cita:
Russia, ministero Difesa: aereo militare abbattuto dalla contraerea siriana
© Sputnik . Natalia Seliverstova
Mondo
09:47 18.09.2018(aggiornato 09:54 18.09.2018) URL abbreviato
344

Nascondendosi dietro l'aereo russo, i piloti dei caccia israeliani hanno provocato l'abbattimento da parte di un missile del sistema siriano di contraerea S-200, ha comunicato il ministero della Difesa della Federazione Russa.

La Russia considera la provocazione israeliana come un'azione ostile, ha specificato il dicastero militare russo.

Il ministero della Difesa ha riconosciuto che l'aereo russo è stato abbattuto da un missile dell'unità S-200 della contraerea siriana, tuttavia Israele è responsabile dell'accaduto.
Fonte Sputnik



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 18/09/2018, 11:11 
Il ministro della difesa ruso mi ricorda la favola del lupo che , a monte, accusava ed incolpava l'agnello, che stava bevendo a valle, di inquinargli l'acqua, poi di fronte all'evidente cag.ata detta, accusava il padre o qualche altro "parente" dell'agnello, di torti subiti.
Ste caxxate vanno bene all'asilo Mariuccia, ma se vengono dette da qualche papavero di una superpotenza, fanno paura.
Con una "tendenza" così, con dei precedenti come questi, Israele, NON può permettersi un solo attimo di distrazione perchè le sarebbe fatale.
A volte esagera, senza dubbio.
Ma : Melius abundare quam deficere.
Un brutto processo, invece di un bel funerale.
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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 18/09/2018, 11:39 
Che comincino a tirar giù i caccia israeliani, così la smetteranno di fare i gradassi!



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MessaggioInviato: 20/09/2018, 15:42 
Cita:
Gli Stati Uniti sono un morto che cammina

https://comedonchisciotte.org/gli-stati ... e-cammina/

Articolo molto interessante ma a mio parere gli Usa sono così importanti per l'occidente (finanche per la Cina che con gli Usa fattura miliardi), che in caso Usa e Russia vengano ai ferri corti in Siria a quel punto se Putin alzasse la cresta avrebbe contro mezzo pianeta (americani, cinesi, francesi, inglesi e via dicendo).

I russi in Siria potranno finanche abbattere qualche caccia americano (o israeliano) ma finirebbe li.



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 20/09/2018, 17:38 
Gli Usa importano molte più merci cinesi di quante ne esportano.
Credo valga per tutto il mondo, guardate in casa vostra e cercate prodotti made in U.s.a.
Io personalmente di americano possiedo solo una chitarra. Per il resto... Tutto made in China.

Purtroppo (e lo dico perché penso ai lavoratori licenziati), gli americani hanno scelto di rinunciare alla produzione di beni in favore del terziario avanzato, le aziende della silicon valley, e della grande finanza.
Trump sta cercando di metterci una pezza ma ormai è tardi.

I cinesi teoricamente non avrebbero bisogno degli USA, possono vendere i loro prodotti di più e meglio a tutto il mondo, gli Usa al contrario senza Cina si ritroverebbero senza tv, pc, elettrodomestici, macchinari industriali, ecc ecc.
Ne parla Blondet in questo articolo.
https://www.maurizioblondet.it/gli-effe ... eflazione/

Detto questo, secondo me Putin non farà proprio nulla. Pure lui, come Trump a casa sua, è guardato a vista da chi evidentemente l'ha finanziato, e ha dei 'protocolli da seguire', mettiamola così.



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