05/10/2018, 14:50
MaxpoweR ha scritto:La nuova Zelanda è l'ultimo dei posti dove dovresti andare se volessi scappare e startene tranquillo ^_^ E' una delle zone più pericolose al mondo dal punto di vista sismico è proprio sulla cintura di fuoco.
Nuova Zelanda, meta dei milionari della Silicon Valley dopo l’Apocalisse 26/02/2018
La terra del rugby e della haka, la danza di guerra maori resa famosa dagli All Blacks. Un luogo dalla natura incontaminata e l’incarnazione delle fantasie di Tolkien, autore del Signore degli Anelli. La Nuova Zelanda ha da tempo conquistato l’immaginario collettivo come luogo misterioso e paradiso incontaminato. A queste immagini se ne aggiunge un’altra: quella di ultima frontiera e rifugio in caso di apocalisse. Così, almeno la vedrebbero i milionari americani della Silicon Valley, che si starebbero comprando pezzi di paradiso down-under per sfuggire al temuto Armageddon.
Nel mirino della Silicon Valley
Dati precisi non sono circolati, ma il nome della Nuova Zelanda è apparso sempre più di frequente in numerose interviste e interventi dei nuovi dèi del mondo informatico. Uno fra loro, Reid Hoffman, co-fondatore di Linkedin, ha rivelato in un’intervista che più del 50% degli imprenditori hi-tech californiani ha investito in qualche modo nella cosiddetta “assicurazione da apocalisse”, inclusa la costruzione di “panic room” e bunker sotterranei. Parlando al New Yorker, Hoffman ha anche aggiunto che l’espressione «ho acquistato una proprietà immobiliare in Nuova Zelanda» è diventato una sorta di codice di riconoscimento tra i danarosi iniziati al survivalismo. Questo fenomeno, iniziato qualche anno fa, è venuto in superficie recentemente con il caso Thiel.
Il caso Thiel
Il miliardario americano Peter Thiel, co-fondatore di PayPal e vivace sostenitore del presidente Donald Trump, ha comprato varie proprietà down-under, tra cui 193 ettari di terreno sul lago Wanaka (area usata per le riprese del Signore degli Anelli) per 13,5 milioni di dollari. L’acquisto di questa vasta tenuta nell’Isola del Sud, a un’ora di macchina da Queenstown, è stato possibile perché Thiel è diventato cittadino neozelandese. La cosa ha sorpreso molti visto che il miliardario americano non è stato in Nuova Zelanda per più di 12 giorni nella sua vita e non ha espresso l’intenzione di viverci stabilmente. Una volta venuta alla luce, grazie al lavoro del giornalista investigativo neozelandese Matt Nippert, la cittadinanza conferita a Thiel ha suscitato grandi polemiche a Wellington: per i comuni mortali è possibile ottenerla solo dopo aver vissuto stabilmente nel Paese per cinque anni. Anche se l’ottenimento da parte di Thiel è legale (il titolo può essere conferito in via eccezionale) in un Paese egalitario come la Nuova Zelanda l’opinione pubblica non ha reagito favorevolmente a un caso chiaramente motivato dalla ricchezza del candidato (secondo Forbes, Thiel ha un patrimonio dal valore di 2,7 miliardi di dollari).
L’unicità della Nuova Zelanda
Polemiche a parte, che cosa temono Thiel e compagni (si fa per dire), e cosa vedono in particolare nella Nuova Zelanda?
Un buon numero di milionari della Silicon Valley temerebbe una rivolta contro i loro business che, in quanto basati sull’intelligenza artificiale, eliminano posti di lavoro tradizionali, generando malcontento. Altro motivo di preoccupazione sarebbero gli attacchi cibernetici, come quelli di recente sferrati dalla Russia, che potrebbero creare caos negli Stati Uniti. Infine resta sempre l’incognita di un nuovo, devastante, conflitto mondiale scatenato da una delle numerose crisi geo-politiche in atto.
Ma perché proprio la Nuova Zelanda, in caso di crisi? Jack Matthews, presidente americano di MediaWorks NZ, prova a spiegare la psiche dei milionari Usa: «Se il mondo andasse in crisi, la Nuova Zelanda è uno dei pochi, forse l’unico, Paese del cosidetto primo mondo a essere da una parte sufficientemente isolato e dall’altra completamente autosufficiente, in termini di energia, acqua e risorse alimentari. La vita deteriorerebbe, ma non sarebbe compromessa».
A pensarlo è lo stesso Thiel, che, incidentalmente, è anche un appassionato della saga fantasy di Tolkien. Nella sua domanda di cittadinanza ha scritto, in modo sibillino: «Nessun altro Paese si allinea alla mia visione del futuro più della Nuova Zelanda».
Fonte
05/10/2018, 16:33
Egon Heiss ha scritto:Caro Luigi,
credo che tu non sappia, cosa significhi la tecnologia 5G per la nostra salute.
Invece di pensare ai soldi, pensa a salvaguardare la salute degli italiani e del pianeta.
Se sei a favore del 5G, accetti di farci vivere tutti quanti in un forno a microonde.
Tu ti siederesti in un forno a microonde?
Sono molto deluso del vostro atteggiamento nel settore salute. Siete a favore dell'industria chimica e considerate poco la medicina complementare.
Spero che ci ripensiate.
Cordiali saluti
Egon - Sudtirolo
l’Italia ha sete di innovazione, di tecnologia e di futuro. Oggi è ripartita l’Italia Digitale.
l’Italia ha sete di innovazione
Argla ha scritto:XD Consigli ?
05/10/2018, 17:33
05/10/2018, 17:51
05/10/2018, 22:38
06/10/2018, 02:21
MaxpoweR ha scritto:Tutto fa male alla salute, andiamo a vivere in una grotta e buonanotte... anzi no nemmeno in grotta va bene hai visto mai che ci colpisca nel sonno qualche esalazione.
06/10/2018, 23:15
ArTisAll ha scritto:MaxpoweR ha scritto:Tutto fa male alla salute, andiamo a vivere in una grotta e buonanotte... anzi no nemmeno in grotta va bene hai visto mai che ci colpisca nel sonno qualche esalazione.
Certo che non se ne esce fuori/vivi.![]()
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È proprio il caso di dirlo:Formato file: php
07/10/2018, 00:10
MaxpoweR ha scritto:chi ti obbliga?
07/10/2018, 13:06
07/10/2018, 14:59
Angel_ ha scritto:Il fatto é che non si sa con precisione quale sia la minaccia...
O forse i miliardari della silicon valley lo sanno...Nuova Zelanda, meta dei milionari della Silicon Valley dopo l’Apocalisse 26/02/2018
La terra del rugby e della haka, la danza di guerra maori resa famosa dagli All Blacks. Un luogo dalla natura incontaminata e l’incarnazione delle fantasie di Tolkien, autore del Signore degli Anelli. La Nuova Zelanda ha da tempo conquistato l’immaginario collettivo come luogo misterioso e paradiso incontaminato. A queste immagini se ne aggiunge un’altra: quella di ultima frontiera e rifugio in caso di apocalisse. Così, almeno la vedrebbero i milionari americani della Silicon Valley, che si starebbero comprando pezzi di paradiso down-under per sfuggire al temuto Armageddon.
Nel mirino della Silicon Valley
Dati precisi non sono circolati, ma il nome della Nuova Zelanda è apparso sempre più di frequente in numerose interviste e interventi dei nuovi dèi del mondo informatico. Uno fra loro, Reid Hoffman, co-fondatore di Linkedin, ha rivelato in un’intervista che più del 50% degli imprenditori hi-tech californiani ha investito in qualche modo nella cosiddetta “assicurazione da apocalisse”, inclusa la costruzione di “panic room” e bunker sotterranei. Parlando al New Yorker, Hoffman ha anche aggiunto che l’espressione «ho acquistato una proprietà immobiliare in Nuova Zelanda» è diventato una sorta di codice di riconoscimento tra i danarosi iniziati al survivalismo. Questo fenomeno, iniziato qualche anno fa, è venuto in superficie recentemente con il caso Thiel.
Il caso Thiel
Il miliardario americano Peter Thiel, co-fondatore di PayPal e vivace sostenitore del presidente Donald Trump, ha comprato varie proprietà down-under, tra cui 193 ettari di terreno sul lago Wanaka (area usata per le riprese del Signore degli Anelli) per 13,5 milioni di dollari. L’acquisto di questa vasta tenuta nell’Isola del Sud, a un’ora di macchina da Queenstown, è stato possibile perché Thiel è diventato cittadino neozelandese. La cosa ha sorpreso molti visto che il miliardario americano non è stato in Nuova Zelanda per più di 12 giorni nella sua vita e non ha espresso l’intenzione di viverci stabilmente. Una volta venuta alla luce, grazie al lavoro del giornalista investigativo neozelandese Matt Nippert, la cittadinanza conferita a Thiel ha suscitato grandi polemiche a Wellington: per i comuni mortali è possibile ottenerla solo dopo aver vissuto stabilmente nel Paese per cinque anni. Anche se l’ottenimento da parte di Thiel è legale (il titolo può essere conferito in via eccezionale) in un Paese egalitario come la Nuova Zelanda l’opinione pubblica non ha reagito favorevolmente a un caso chiaramente motivato dalla ricchezza del candidato (secondo Forbes, Thiel ha un patrimonio dal valore di 2,7 miliardi di dollari).
L’unicità della Nuov% a Zelanda
Polemiche a parte, che cosa temono Thiel e compagni (si fa per dire), e cosa vedono in particolare nella Nuova Zelanda?
Un buon numero di milionari della Silicon Valley temerebbe una rivolta contro i loro business che, in quanto basati sull’intelligenza artificiale, eliminano posti di lavoro tradizionali, generando malcontento. Altro motivo di preoccupazione sarebbero gli attacchi cibernetici, come quelli di recente sferrati dalla Russia, che potrebbero creare caos negli Stati Uniti. Infine resta sempre l’incognita di un nuovo, devastante, conflitto mondiale scatenato da una delle numerose crisi geo-politiche in atto.
Ma perché proprio la Nuova Zelanda, in caso di crisi? Jack Matthews, presidente americano di MediaWorks NZ, prova a spiegare la psiche dei milionari Usa: «Se il mondo andasse in crisi, la Nuova Zelanda è uno dei pochi, forse l’unico, Paese del cosidetto primo mondo a essere da una parte sufficientemente isolato e dall’altra completamente autosufficiente, in termini di energia, acqua e risorse alimentari. La vita deteriorerebbe, ma non sarebbe compromessa».
A pensarlo è lo stesso Thiel, che, incidentalmente, è anche un appassionato della saga fantasy di Tolkien. Nella sua domanda di cittadinanza ha scritto, in modo sibillino: «Nessun altro Paese si allinea alla mia visione del futuro più della Nuova Zelanda».
Fonte
07/10/2018, 15:17
ArTisAll ha scritto:Dal Blog:Egon Heiss ha scritto:Caro Luigi,
credo che tu non sappia, cosa significhi la tecnologia 5G per la nostra salute.
Invece di pensare ai soldi, pensa a salvaguardare la salute degli italiani e del pianeta.
Se sei a favore del 5G, accetti di farci vivere tutti quanti in un forno a microonde.
Tu ti siederesti in un forno a microonde?
Sono molto deluso del vostro atteggiamento nel settore salute. Siete a favore dell'industria chimica e considerate poco la medicina complementare.
Spero che ci ripensiate.
Cordiali saluti
Egon - Sudtirolo
Concordo.
IMHO, se con l'innovazione digitale si compromette la salute, allora di questa innovazione a me personalmente frega molto poco.
Che Di Maio si documenti al meglio sui possibili danni che comporta il 5G.
Ho già un diavolo per capello (una legione di piccoli Pazuzu) per via dell' ILVA di Taranto.
Ci mancava anche il friggi-cervelli del 5G.l’Italia ha sete di innovazione
Chi gli ha detto ciò![]()
ArTisAll ha scritto:Argla ha scritto:XD Consigli ?
Zanzibar.
07/10/2018, 15:32
MaxpoweR ha scritto:Tutto fa male alla salute, andiamo a vivere in una grotta e buonanotte... anzi no nemmeno in grotta va bene hai visto mai che ci colpisca nel sonno qualche esalazione.
c’è pure chi dice no: se a Doylestown (Pennsylvania) da più d’un anno i funzionari rimbalzano tra tribunali statali e federali per fermare l’invasione di mini-antenne di quinta generazione, dopo le città di San Anselmo e Ross, anche il comune di Mill Valley (sempre in California) ha bloccato il 5G: troppo inquinamento elettromagnetico, esiste un fondato pericolo per la salute pubblica! Ricevute le protesta dei cittadini, i municipi si sono opposti all’installazione del wireless 5G per salvaguardare “la salute e la sicurezza della comunità”. Lo stesso è accaduto a Palm Beach (Florida): i maligni dicono perché lì risieda nientemeno che il Presidente Trump (pare non gradisca vivere in un groviglio di radiofrequenze pulsate senza eguali!), ma il numero dei tecnoribelli potrebbe lievitare il 26 Settembre se la spunteranno i sindaci: oltre 300 primi cittadini della Conferenza dei Sindaci degli Stati Uniti ha infatti annunciato una maxi-denuncia contro la Commissione Federale delle Comunicazioni se proseguirà “con la forza ad installare il 5G sulle città che non lo vogliono”. Ciò, sostengono, “impedirebbe ai governi locali di esaminare adeguatamente l’impatto che gli impianti di trasmissione potrebbero avere su salute pubblica, sicurezza e benessere della comunità locale“.
A differenza della silente Italia (un vuoto d’informazione sui rischi sanitari ha accompagnato la posa della prima antennina 5G a Bari del sorridente e sprovveduto Di Maio), all’estero l’opinione pubblica si mobilita perché dibatte nel capire se e come il 5G potrebbe minare la salute pubblica. Due esempi: in USA ne parla in prima serata Tv il seguitissimo Dottor Oz, mentre in Inghilterra un tabloid come il Mirror rilancia la storia di Neil Whitfield, 60enne britannico malato di cancro. Se vincerà il giudizio contro un colosso di telefonia mobile, previsto un risarcimento record di 1 milione di sterline!
07/10/2018, 15:43
sottovento ha scritto:Se di conseguenza al 5g dovremo sostituire tutte le tv di casa sarà una rottura di scatole a meno di non mettere un decoder e dover giostrare 2 telecomandi.
07/10/2018, 15:50
MaxpoweR ha scritto:Invece di cambiare TV comprati un portatile da 4 soldi con uscita HDMI e stai a posto per sempre
07/10/2018, 16:17