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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 19/12/2018, 12:57 
mik.300 ha scritto:
ma nei giorni scorsi ho letto sempre sul corriere
che esiste un video repertato dai carabinieri
in cui si vede la spinta dell'uomo alla parlamentare grillina..
allora di che kaz.zo parla il corriere??


https://roma.corriere.it/notizie/politi ... ac5f.shtml

Mara Lapia, il giallo delle botte: 5 testimoni la smentiscono
La polizia verifica la versione della deputata grillina, che ha denunciato un 73enne con precedenti



Perchè ste merde devono insinuare il dubbio nei beoti che leggono quella carta straccia e magari ci credono. Spero querelino.



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 19/12/2018, 15:32 
MaxpoweR ha scritto:
mik.300 ha scritto:
ma nei giorni scorsi ho letto sempre sul corriere
che esiste un video repertato dai carabinieri
in cui si vede la spinta dell'uomo alla parlamentare grillina..
allora di che kaz.zo parla il corriere??


https://roma.corriere.it/notizie/politi ... ac5f.shtml

Mara Lapia, il giallo delle botte: 5 testimoni la smentiscono
La polizia verifica la versione della deputata grillina, che ha denunciato un 73enne con precedenti



Perchè ste merde devono insinuare il dubbio nei beoti che leggono quella carta straccia e magari ci credono. Spero querelino.



A proposito della carta straccia, su cui i beoti amplificano la propria dabbenaggine....


I finanziamenti pubblici ai giornali e chi minaccia la libertà di stampa


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di Primo Di Nicola
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E così, se i giornali vanno in crisi e licenziano i giornalisti, la colpa sarebbe del Movimento 5 Stelle. Responsabile, perdipiù, di avere avviato “un regolamento dei conti con la categoria”. Lo dicono la Federazione nazionale della stampa (Fnsi) e l’Ordine dei giornalisti, ormai sul sentiero di guerra e pronti ad appoggiare “tutte le iniziative a sostegno” degli stessi giornalisti “e delle testate a rischio di chiusura”.

Proprio così, lo dicono e lo fanno prendendo a pretesto l’emendamento presentato in Senato dal capogruppo del MoVimento, Stefano Patuanelli, che punta a ridurre e progressivamente cancellare quella grande vergogna, fonte di sprechi, scandali e truffe che si sono rivelati in Italia i finanziamenti pubblici all’editoria.
Un emendamento sacrosanto, visto l’andazzo, ma che per i massimi rappresentanti degli organi di categoria nasconderebbe invece l’intento di “soffocare il pluralismo dell’informazione e di colpire il diritto dei cittadini ad essere informati”.

La verità è che il pluralismo e il diritto alla corretta informazione dei cittadini sono in Italia minati in radice da ben altre nefandezze. Come l’invadenza della politica nel mondo dei giornali e delle televisioni. E la presa mortale negli assetti proprietari delle testate da parte di gruppi economico-finanziari che tutto hanno a cuore meno quello di fare giornali autenticamente indipendenti, al servizio dei lettori e dei cittadini. La presa mortale di quei finanzieri, costruttori, padroni della sanità privata che da decenni vanno teorizzando che in Italia è impossibile fare imprenditoria se non si possiede un giornale. Per mettere sotto scacco la politica e il Parlamento, naturalmente, per condizionare gli eletti e magari mungere a loro piacere dal pubblico ogni sorta di appalto, sovvenzione e contributo per le loro altre intraprese di privati prenditori.

Ma questo, sindacato e Ordine dei giornalisti non lo dicono. Nonostante il tema dei conflitti di interesse che devastano e screditano i giornali sia per la nostra democrazia una patologia contro la quale cittadini e lettori reclamano da anni un intervento risolutore, magari limitando negli azionariati il peso dei soggetti economici che giornali e tv usano solo come mezzo di pressione.

Ecco, questo sì che mina il pluralismo in Italia. Producendo quella “dittatura del pensiero unico” che tende a bloccare ogni ipotesi di autentico cambiamento, ogni tentativo di invertire politiche che hanno messo in ginocchio il nostro sistema produttivo, favorito l’imprenditoria parassitaria e predona, riducendo in povertà milioni e milioni di italiani.

Ne riparleremo. E lo faremo nei prossimi giorni e settimane. Continueremo a raccontare che cosa sono stati e sono i finanziamenti pubblici all’editoria che il MoVimento 5 Stelle vuole abolire. Quanti sperperi, regalìe, scandali e truffe hanno prodotto. Quante centinaia di milioni hanno elargito ad editori che nel frattempo hanno sfruttato e sfruttano migliaia e migliaia di giornalisti pagati, grazie ad una legge infame sottoscritta dalla stessa Fnsi, quella del cosiddetto “equo-compenso”, solo qualche euro ad articolo. Migliaia di cronisti ridotti in condizione di estremo bisogno e schiavitù e che tuttavia consentono con il loro lavoro a questi “editori”, soprattutto a livello locale, di riempire decine di pagine ogni giorno e di mandare in edicola giornali che altrimenti non vedrebbero mai la luce. Cronisti ridotti spesso alla fame, ricattabili per bisogno dalla politica e dai potentati economici sui quali sono chiamati a scrivere. Cronisti alle dipendenze di quegli stessi editori che hanno munto e vorrebbero continuare a mungere i fondi della presidenza del Consiglio per fare ancora stati di crisi farlocchi, pensionare e licenziare altre centinaia di giornalisti.

No, signori dell’Ordine e della Fnsi, questo non si può fare. Il nostro sistema di informazione ha bisogno di disintossicarsi dalle pubbliche provvidenze, così come dai conflitti di interesse, se davvero vuole diventare competitivo per fare i buoni giornali, autonomi, indipendenti, credibili che i lettori vorrebbero. Ed è un cammino che, se volete, possiamo fare insieme. In Italia non abbiamo bisogno di un sistema di “partecipazioni statali” per foraggiare carta stampata, radio e televisioni. Quello che ci serve è un sistema nel quale possano tornare ad affermarsi editori puri che come unico obiettivo abbiano quello di fare giornali in grado di reggere le sfide del mercato. Giornali autenticamente indipendenti e nei quali i giornalisti siano pagati il giusto e non resi schiavi. Questo ci serve, se davvero abbiamo a cuore il pluralismo e la nostra democrazia informativa.
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 19/12/2018, 20:22 
Che poi fino a ieri tutti a dire: ma noooooo non esistono finanziamenti pubblici ai giornali... Quindi se non esistono di che hannmo paura? taglieranno il nulla no?

tutti liberisti e turboprogressisti col culo degli altri ma quando tocca ai suddetti magnati (magnaccia) mettersi i ngioco e dimsotrarsi competitivi l'unica cosa che sanno fare è aizzare i loro schiavi per fare caciara.

Dipendesse da meglio metterei una catena al piede e li userei per spaccare pietre ai bordi delle strade.



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 21/12/2018, 23:44 
Sulla pelle dei bambini non si scherza: commissariato il Forteto


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di Alfonso Bonafede e Laura Bottici
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Abbiamo chiesto a lungo, incessantemente, di accendere un faro per fare luce su una vicenda dai risvolti inquietanti, sottaciuti inspiegabilmente per troppo tempo. Abbiamo anche chiesto con forza l’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare per accertare in modo completo colpe e responsabilità, anche di chi non aveva svolto i necessari controlli. Adesso, con il commissariamento deciso dal ministero dello Sviluppo economico, scriviamo la parola fine su una storia triste, di colpe e omissioni: quella della comunità “Il Forteto”.

Abbiamo così compiuto un passo necessario per salvaguardare i diritti di minori e delle loro famiglie. Era un decisione che sarebbe dovuta arrivare molto prima. Ciò che conta ora, però, è che il Forteto è stato portato via dalle mani dei fedelissimi di Fiesoli. E’ già stato nominato il commissario, l’avvocato Jacopo Marzetti, attuale Garante dell’Infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio, una figura con la sensibilità richiesta e con la necessaria esperienza nella tutela dei minori in situazioni familiari complesse per svolgere con autonomia e competenza un compito così delicato, per rompere in maniera netta con il torbido passato di questa realtà. Una realtà dove si è consumata per decenni, come accertato dalle pronunce della magistratura, un’indebita commistione tra parte business e accoglienza, tra profitto e solidarietà. Una storia tragica che ha visto il coinvolgimento anche di potenti e volti noti: politici nazionali, amministratori locali, professionisti. A Jacopo Marzetti auguriamo con tutti il cuore buon lavoro.

Quella della comunità de “Il Forteto” è una lunghissima storia di cronaca giudiziaria, costellata da processi, condanne e risarcimenti per violazione dei diritti umani. Un’autentica comunità degli orrori in cui si infliggevano – come si può leggere nelle motivazioni delle sentenze emesse – “drammatiche sofferenze e costrizioni psicologiche” ai giovani affidati a “Il Forteto”.

Già nel 1985 i due cofondatori, Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi, vennero processati e condannati per maltrattamenti aggravati ed atti di libidine nei confronti degli ospiti – minori spesso con gravi problemi di disagio – della comunità.
Incredibilmente, nonostante questi gravissimi capi di imputazione, nel 1997 Fiesoli risultava ancora a capo della comunità e, circostanza ancora più allarmante, fino al 2009, dopo diversi provvedimenti giudiziari riguardanti abusi sessuali e maltrattamenti all’interno della comunità stessa, venivano affidati alla struttura decine e decine di bambini. Nel 2000 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato il nostro Paese a pagare una multa di 200 milioni di lire come risarcimento dei danni morali per l’affidamento alla comunità di due minori dopo che le loro madri avevano denunciato trattamenti violenti e inumani nei confronti dei loro bambini. Nel 2011 Fiesoli, noto come “il Profeta”, è stato arrestato con l’accusa di atti di pedofilia commessi all’interno della cooperativa. Una cooperativa dove i minori venivano spesso usati come mera forza lavoro utile per perseguire gli interessi produttivi dei suoi capi a totale discapito della finalità educativa e di accoglienza di cui pure la comunità si vantava. Nel nuovo processo d’appello, conclusosi a ottobre e celebratosi in seguito al rinvio disposto dalla Cassazione per un ricalcolo della pena complessiva, Rodolfo Fiesoli è stato condannato a 14 anni e 10 mesi per i casi di abusi sessuali nella struttura mugellana. Insomma, una sequela accertata di reati insopportabili che non poteva non richiedere un intervento drastico per recidere ogni legame con questa gestione da brividi della comunità.

Il nostro Governo, il Governo del Cambiamento, ha svolto fino in fondo il suo dovere, ha avuto il coraggio di fare quello che i precedenti esecutivi si erano ben guardati dal portare a compimento. Per noi i bambini sono intoccabili. Sulla loro pelle non si scherza e se qualcuno attenta gravemente alla loro incolumità fisica e psicologica interveniamo subito e con fermezza. Siamo davvero orgogliosi di questa decisione perché finalmente cominciamo a riportare legalità e giustizia in un contesto dove si sono perpetrati reati orribili.
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 22/12/2018, 16:09 
ArTisAll ha scritto:

Cita:
Insomma, una sequela accertata di reati insopportabili che non poteva non richiedere un intervento drastico per recidere ogni legame con questa gestione da brividi della comunità.
Il nostro Governo, il Governo del Cambiamento, ha svolto fino in fondo il suo dovere, ha avuto il coraggio di fare quello che i precedenti esecutivi si erano ben guardati dal portare a compimento. Per noi i bambini sono intoccabili. Sulla loro pelle non si scherza e se qualcuno attenta gravemente alla loro incolumità fisica e psicologica interveniamo subito e con fermezza.

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Altra pagina ORRIBILE, con tanto di sospetti collegamenti coi casi del mostro di Firenze. Era ora che qualcuno si decidesse a prendere posizione e provvedimenti seri. Bravi !

( io avrei raso al suolo tutto... non si possono concepire trent' anni di violenze )



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 22/12/2018, 18:28 
renzi invece ci sguazzava con questi


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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 24/12/2018, 03:53 
Una manovra made in Italy


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di Gianluigi Paragone
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La dichiarazione di voto del MoVimento 5 Stelle sulla manovra al Senato

Qualcuno voleva imporci una manovra con il rapporto deficit PIL pari al 1,6%, ma non c’è riuscito, perché questa è una manovra made in Italy, scritta in Italia, non scritta in Europa. Qualcuno voleva spingerci all’esercizio provvisorio di bilancio ma non ci è riuscito. Qualcuno voleva incastrarci con l’aumento dell’Iva, con le clausole di salvaguardia e anche quello, purtroppo per loro, non è andato a buon fine. Qualcuno voleva che il popolo non avesse la possibilità di dire: “Adesso tocca a noi. Adesso è il nostro turno”. Ma non c’è riuscito, perché per il Governo del Cambiamento il popolo è davvero popolo sovrano. L’Europa non poteva scrivere questa manovra perché l’Europa conosce soltanto la grammatica dell’austerità e cari professori, cari oppositori, voi ormai lo dovreste sapere perché la conoscete, parlate la stessa lingua di questa Europa. Ma se l’Europa avesse avuto soltanto la metà della sensibilità sociale che caratterizza la manovra che stiamo votando oggi non vivrebbe la crisi popolare che è sotto gli occhi di tutti.

La rivolta dei Gillet gialli è la rivolta dei nuovi miserabili, i nuovi miserabili creati dall’austerity, schiacciati dall’austerity. Creati dal cortocircuito tra la globalizzazione senza regole e il fanatismo mercatista e finanziario verso il quale voi eravate i primi supporter. Avreste voluto fare, cari signori della sinistra, una manovra di richiamo di forte impatto sociale e socialista, ma non ci siete riusciti perché non la sapete più scrivere. Perché non sapete più intercettare queste persone. Siamo andati a Bruxelles, è vero, ma siamo andati per indicare la nuova rotta che è la rotta sociale. Chi ha creato la rottura sociale oggi sta chiedendo scusa. Macron, il vostro nuovo Guru, quello che doveva coagulare le forze della sinistra Europea si sta piegando al volere del popolo, lui che era stato descritto come il Giove. Bene, quando il popolo impone una trattativa, il popolo comincia a vincere. Reddito di cittadinanza e quota 100 sono l’opposto di quello che l’Europa avrebbe voluto, altro che una manovra scritta sotto dettatura. E di che cosa avete paura voi, che continuate a dire che il popolo non sta al centro di questa manovra. Avere una stabilità finanziaria senza avere una stabilità sociale significa guidare ad alta velocità a fari spenti nella notte. Così ci si schianta e noi non vogliamo far schiantare l’Italia. Ecco perché abbiamo scritto questo manovra.

Cara opposizione, cari oppositori voi un giorno ci ringrazierete per aver protetto l’Italia dalle tensioni sociali. Un paese in subbuglio incrina qualsiasi equilibrio finanziario. Questa manovra, se dovessi raffigurarla con un’immagine, è una mano tesa, una mano che tendiamo a chi cerca di rialzarsi e a chi cerca un conforto, a chi cerca di dirci: “ascoltateci”. E il reddito di Cittadinanza che cos’è se non un’altra chance?! Potete giocare alle sottrazioni magiche. Potete dire quello che volete, ma l’unico numero del reddito è 7 miliardi e 100. 7 miliardi e 100 per il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza. Ci avete lasciato 5 milioni di poveri. Con che voce ora volete impartire lezioni? Con che voce volete impartire lezioni di equità sociale? Forse con la stessa voce con cui difendete il Senato dopo che volevate abolirlo.

Ci avete lasciato una platea di pensionati invisibili ai quali noi daremo una pensione minima di €780 perché non è possibile che questi pensionati, che questi anziani debbano andare a ridosso dei mercati a rovistare nella spazzatura per poter mangiare qualcosa. Questo non è degno di un paese civile!

Vi siete fatti ordinare dall’Europa una riforma delle pensioni: la famigerata riforma Fornero che è una riforma ingiusta e iniqua, crudele e cinica. Noi la cambiamo anche se all’Europa non piace. Voi avevate scritto sotto dettatura dell’Europa, noi cancelliamo questa riforma per volere del Popolo. Non avete mai toccato le pensioni d’oro e forse non l’avete fatto per non urtare i vostri amici. Ci tocca sentire in televisione il pianto di gente che si lamenta perché non riesce a vivere con pensioni da €4000 da €5000. Questo abbiamo dovuto sentire in televisione e a chi è toccato dire basta con questa profonda ingiustizia? Al MoVimento 5 Stelle, al Governo del Cambiamento.

Ci avete consegnato una salita sempre più lontana dai cittadini. Con gli investimenti previsti in questa manovra ridurremo drasticamente i tempi di attesa.

E che dire dei risparmiatori truffati? Ci voleva anche qui questo Governo per mettere 1 miliardo e mezzo in un fondo per risarcire i truffati delle banche. QUINDICI volte di più di quello che era stato stanziato precedentemente. Avete il coraggio di negarlo?! Voi inciuciavate con i banchieri, Noi risarciamo i risparmiatori. E diamo loro anche la possibilità di rivalersi anche verso BankIItalia, Consob e banche perché noi non abbiamo amichetti da coprire o parenti da tutelare. Così come non abbiamo avuto lobbisti fuori dalla porta che avevano voglia di cambiare il senso sociale della manovra. Gli altri anni, con le altre manovre questo accadeva sempre con la fila fuori di lobbisti, noi li abbiamo respinti.

Dicevate che non c’erano investimenti, bene, abbiamo previsto un fondo importante per realizzare opere, o meglio quelle opere che interessano la quotidianità dei cittadini. E allora, cari cittadini, pretendete dai vostri sindaci quelle opere che davvero chiedete: dalle strade alla messa in sicurezza degli edifici scolastici o di altre infrastrutture. E voi, cari sindaci, ora finalmente avete i soldi che chiedevate giustamente, perché quei soldi ci sono. Li abbiamo messi a disposizione, spendeteli per il bene dei vostri concittadini e non appetiti di amichetti o per cartelli di impresa. Anche perché con lo Spazzacorrotti la mangiatoia è chiusa.

Avete detto che non c’è nulla per gli imprenditori e per le imprese e bene chi ha messo in manovra il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione? Noi. E quindi se oggi qualcuno avesse voglia di recuperare qualche pellegrinaggio promesso in trasmissioni televisive adesso lo potrà fare. Abbiamo portato la deducibilità dell’imu sui capannoni dal 20 al 40%, abbiamo la Flat Tax al 15% per una platea che vale un milione di partite IVA e piccolissimi imprenditori, cioè il tessuto sano di questo Paese. C’è il taglio delle tariffe INAIL sul lavoro. Ci sono incentivi per chi assume chi eccelle negli studi universitari. C’è il bonus sud e tanto altro ancora.

Quindi, cari colleghi, questa è una manovra sociale è una manovra tutta scritta in Italia, è tutta made in Italy, tutta orgogliosamente made in Italy. Per questo è la manovra del MoVimento 5 Stelle. Per questo è la manovra del Governo del Cambiamento e noi diciamo convintamente “sì!”
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Manovra, bagarre in Senato. Il Pd tenta il blitz “grillino”. Spintoni tra Malpezzi (Pd) e Bottici (M5s): “Tu non mi tocchi”


Formato file: mp4



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Momenti di fortissima tensione con scontri e spintoni tra le senatrici Malpezzi (Pd) e Bottici (M5s) che fa parte dei questori d’Aula. A Palazzo Madama si stavano per votare due mozioni per il rinvio della votazione e discussione della manovra avanzate dal Partito democratico e da Forza Italia, quando dai banchi dei dem, alcuni senatori si sono alzati per andare sui banchi del governo e lanciare i fogli del maxiemendamento. Tensioni anche tra senatori di Forza Italia e quelli della Lega. La situazione resta incandescente per alcuni lunghi minuti, durante i quali i senatori Pd prima chiedono la sospensione dei lavori e da parte di alcuni di loro le dimissioni della presidente Casellati che non ha accolto le loro richieste.
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 26/12/2018, 02:38 
Con la Spazzacorrotti finalmente trasparenza sui finanziamenti ai partiti!


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di MoVimento 5 Stelle
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Sulla trasparenza dei finanziamenti che i partiti ricevono dai privati e soprattutto sulle fondazioni che orbitano dietro la politica il Movimento 5 Stelle vuole finalmente spazzare via la coltre di mistero che campeggia da sempre. Come? Con la legge Spazzacorrotti! Dopo il tradimento della volontà popolare che venne espressa in un referendum sul finanziamento pubblico ai partiti, ancora oggi i cittadini si sentono ingannati, in particolare nel loro diritto di conoscere come la politica riceve donazioni piccole e grandi.

Con il disegno di legge anticorruzione i partiti sono obbligati a rendere pubbliche tutte le elargizioni superiori a 500 euro, non più 5000 come prima. Inoltre devono rendere pubblici, entro 15 giorni dal loro ricevimento, tutti i contributi ricevuti nei sei mesi precedenti le elezioni per il rinnovo del Parlamento.

E veniamo a tutto quel variegato mondo che è collegato ai partiti ma sta per lo più nell’ombra: sono equiparate ai partiti e ai movimenti politici le fondazioni, le associazioni e i comitati i cui vertice siano indicati almeno in parte da partiti e movimenti, o che al vertice abbiano membri di partiti o movimenti o ex componenti di governo, Parlamento italiano, europeo, giunte o consigli regionali o locali, nonché associazioni e fondazioni che danno almeno 5000 euro l’anno ai partiti per contribuire a loro iniziative.

Entro 14 giorni prima della data delle elezioni di qualunque genere, escluse quelle relative a comuni con meno di 15.000 abitanti, i partiti e i movimenti politici hanno l’obbligo di pubblicare nel proprio sito internet il curriculum vitae dei loro candidati e il relativo certificato penale.

Grazie al Movimento 5 Stelle lo Spazzacorrotti è una svolta, non il solito provvedimento fatto per prendere tempo o gettare fumo negli occhi. La trasparenza delle casse di partiti e fondazioni non poteva rimanere fuori.
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M5s, Di Battista annuncia: “Sto tornando, mi vedrò con Luigi. Poi devo difendermi dalle str… che scrivono su di me”


Formato file: mp4



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“Dopo 16mila chilometri in bus e sette mesi via, torno a casa. Mi vedrò con Luigi (Di Maio, ndr), che è un fratello”. A dirlo, in un videomessaggio su Facebook, Alessandro Di Battista, atteso in Italia per la campagna elettorale in vista delle elezioni europee del 2019.
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 30/12/2018, 13:50 
Stop alla disinformazione sulla manovra del popolo


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di MoVimento 5 Stelle
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Oggi gran parte dei giornali gridano al presunto aumento indiscriminato delle tasse e ai presunti tagli indiscriminati a qualsiasi cosa: pensioni, scuola, salute, ecc. Queste informazioni nel migliore dei casi sono assolutamente parziali, spesso distorte, in alcuni casi addirittura inventate.

E’ vero che nella manovra sono previsti aumenti di tasse. Bisogna anche però dire per chi sono previsti. Ossia per le banche, per le grandi assicurazioni, per il gioco d’azzardo e per i colossi multinazionali che sono abituati a pagare le tasse in paradisi fiscali all’interno della UE. Ossia aumentiamo le tasse a quelli che hanno sempre goduto di un trattamento di favore e di privilegio da parte dei vecchi governi. Non a tutti, ma a quelli che pur avendo tanto pagavano poco. Non viene invece citato da nessun giornale il fatto che abbiamo abbassato le tasse al 15% a centinaia di migliaia di partite IVA, quelle che fatturano fino a 65.000 euro e che in questi anni sono sempre stati vessati proprio per non andare a chiedere più soldi a banche, assicurazioni e lobby dell’azzardo. Così come nessuno sbatte in prima pagina il fatto che abbiamo dimezzato l’IMU per i capannoni, una misura che piccoli e medi imprenditori chiedevano da tempo immemore. Una criticità vera che c’è stata riguarda il mondo del volontariato, ma ieri sia il ministro Di Maio sia il presidente Conte hanno assicurato che verrà risolta al più presto.

Tutto il resto sono balle. Come quelle sulle pensioni. L’enorme balla sul blocco dell’adeguamento delle pensioni: abbiamo spiegato ieri in un post dettagliato come funziona e dimostrato che le pensioni più basse avranno un incremento maggiore di quello che aveva previsto il vecchio governo. Gli unici tagli alle pensioni sono riservati alle pensioni d’oro: uno scandalo tutto italiano a cui abbiamo deciso di mettere fine dopo anni di promesse non mantenute. Finalmente si fa. Così come finalmente si aumentano le pensioni minime. Come è che nessun giornale lo scrive? Forse perchè qualche editorialista perderà la sua pensione d’oro? Può essere.

Non è vero che ci sono tagli alla scuola né alla sanità. È, invece, vero che nella manovra sono previsti nuovi stanziamenti per la scuola: 2.000 docenti in più nella scuola primaria, 400 in più per i licei musicali, 290 educatori in più nei convitti e negli educandati, quasi 300 milioni in più in due anni per il funzionamento delle scuole. Così come è vero che per la sanità Abbiamo aggiunto altre risorse al miliardo programmato per il Fondo sanitario nazionale. Ci sono 4 miliardi in più da investire nel fondo per l’ammodernamento delle strutture sanitarie, contro rischio sismico e antincendio, 350 milioni in tre anni per combattere i tempi di attesa per esami e visite, ci sono più borse di studio per i futuri specialisti e medici di base, ci sono più fondi per la ricerca e per i nostri Istituti di ricerca, e una particolare attenzione al ruolo sociale delle farmacie rurali che rischiavano di sparire.

Insomma il racconto di questi giorni più che quello indipendente e super partes che ci si aspetterebbe dagli organi di informazione, sembra ripetere la tiritera delle opposizioni che coerentemente proteggono i privilegiati e vorrebbero che si facesse cassa sulla povera gente. Invece abbiamo deciso di fare cassa sui privilegiati, compresi quei giornali che campano aggrappati alla greppia dello Stato e entro pochi anni non vedranno più il becco di un quattrino pubblico e iniziamo già dal 2019 a stringere i cordoni della borsa. Forse è per quello che anzichè fare informazione, si limitano a beceri e falsi racconti propagandistici. La verità sbatterà il conto in faccia anche a loro e l’unica cosa che otterrano alla fine sarà la perdita di altri lettori.
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 09/01/2019, 00:22 
Corriere della Sera smascherato dal suo corrispondente: le balle sul governo


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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 09/01/2019, 13:06 
Devono fallire e se riusciranno a togliergli gli incentivi buona parte di questa melma scomparirà.



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 12/01/2019, 11:23 
c avete fatto caso che
da quando de falco è stato cacciato dal movimento
è sparito dalle prime pagine del corriere?!?!?

spero che il soggetto di cui sopra
abbagliato dalla ribalta,

abbia fatto mente locale su questo..

chissà se capisce di essere stato usato..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 12/01/2019, 14:12 
Fosse stato intelligente lo avrebbe dovuto capire quando è stato candidato in quanto venne dipinto come un picchiatore seriale di donne, una sorta di mostro, dopo averne fatto una sorta di EROE NAZIONALE (a torto o ragione? Io non sono così sicuro che sia un eroe) per la vicenda Concordia.



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 13/01/2019, 14:54 
Prezzolati con la “penna”...



Giornalisti italiani pagati per creare fake news? Ordine dei giornalisti indaghi


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di MoVimento 5 Stelle Europa
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Vogliamo la verità. Alcuni documenti riservati pubblicati da Anonymus rivelano i dettagli di una operazione – denominata “Integrity Initiative” – che minaccia la libertà del giornalismo e della rete. Il governo e i servizi di sicurezza inglesi avrebbero ingaggiato giornalisti e uomini insospettabili con l’obiettivo di screditare la Russia ed influenzare l’opinione pubblica. Secondo questa fonte nella lista ci sarebbero anche il giornalista del Corriere della Sera Beppe Severgnini e quello de La Stampa Jacopo Iacoboni. Nel 2018 questa operazione è costata ai contribuenti inglesi 1.9 milioni di sterline (circa 2,2 milioni di euro).

Analoga operazione è stata messa in campo dalla Commissione europea che, lo scorso dicembre, ha stanziato 5 milioni di euro in vista della prossima campagna elettorale. Con la scusa di contrastare i cosiddetti troll russi, l’Unione europea organizza la sua (contro?)propaganda: altro che “quarto potere”, etica del giornalismo e indipendenza della stampa. Per fare chiarezza e restituire un po’ di credibilità alla professione, l’Ordine dei giornalisti dovrebbe aprire una inchiesta indipendente per accertare i fatti.

L’Ordine dei Giornalisti si unisca alla nostra richiesta di trasparenza sull’uso di questi fondi. Come vengono spesi? Quanti giornali ne usufruiscono? In cambio di che cosa? Ci sono giornalisti che vengono pagati per influenzare e orientare l’informazione che invece dovrebbe essere libera? Se c’è qualche mela marcia che infanga la professione giornalistica si deve intervenire immediatamente prendendo i provvedimenti disciplinari previsti dalla legge n.69/1963.

Al Parlamento europeo il Movimento 5 Stelle aveva già denunciato questa minaccia nel 2016, in occasione del voto sul rapporto: “comunicazione strategica dell’UE per contrastare la propaganda nei suoi confronti da parte di terzi”. Nel testo si fa riferimento alla cosiddetta propaganda russa che avrebbe l’obiettivo “di seminare il dubbio, paralizzare il processo decisionale, screditare le istituzioni dell’UE agli occhi e nelle menti dei propri cittadini ed erodere i valori occidentali e i legami transatlantici”. Si arriva così ad allestire una “task force di comunicazione strategica dell’UE trasformandola in una unità a pieno titolo”. Evidentemente i burocrati europei iniziano a sentire il fiato sul collo dei cittadini e sperano di condizionarli con la loro propaganda spacciata da legittima difesa.

La Russia, quindi, diventa il pretesto per influenzare i cittadini europei che nutrono tanti dubbi su questa Europa e sui suoi attuali dirigenti. La Russia diventa la scusa per “fornire sostegno diretto agli organi di stampa indipendenti”, che quindi cesseranno di essere tali. Diciamolo chiaramente: quello che si chiama “sostegno alla stampa indipendente” è in realtà una ingerenza per censurare le notizie scomode. Il prossimo passo quale sarà?
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Fonte



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 14/01/2019, 01:38 
Le balle del Corriere per manipolare i mercati


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di Elio Lannutti
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Con l’azione penale obbligatoria, sancita dalla Costituzione all’art.112 e recepita dall’articolo 335 del codice di procedura penale, un Pubblico Ministero dovrebbe procedere senza indugi ad aprire una indagine penale, volta ad accertare se la campagna di stampa del Corriere della Sera, per screditare Italia e la ‘manovra del popolo’ del Governo M5S-Lega, non abbia concretizzato reati puniti dall’art.501 del codice penale (aggiotaggio) e la manipolazione dei mercati per alterare i corsi dei mercati. Alcuni giornalisti, nel propagandare e trasmettere l’ansia da spread ed il primato dei mercati, di banche e finanza tossica sull’economia reale, con uomini e donne trattati come merci residuali, si sono sbizzarriti nelle interpretazioni sul ‘trionfo del populismo’ ventriloqui volontari della punizione divina dei mercati contro il popolo italiano, reo di non aver votato alle elezioni del 4 marzo 2018 secondo i loro desiderata e quelli delle cancellerie europee e dei commissari Ue come Oettinger: “I mercati insegneranno agli italiani a votare” (29 maggio 2018).

Il tema dei rapporti tra informazione e potere è stato affrontato da Mauro Forno nella Storia del giornalismo italiano” (Ed. Laterza-2012). “Nei rapporti tra potere politico, economico e finanziario e mondo giornalistico italiano, esiste una prassi di lungo periodo, declinata dal fascismo in forme mai viste prima, ma non pienamente rimossa neanche dalla transizione alla democrazia repubblicana. Nell’Italia post fascista, una ristretta oligarchia ha guidato tutti i passaggi decisivi della vita economica e politica, con un modello gerarchico nella distribuzione del potere e della ricchezza specie a livello di influenza sui canali di informazione, con la malcelata aspirazione di celebrati rappresentanti del giornalismo italiano, la cui unica aspirazione è stata quella di entrare a far parte di quella stessa ristretta oligarchia, in una logica di non alterazione – e anzi spesso di salvaguardia – dei rapporti di potere“.

La Carta dei doveri del giornalista – che per salvaguardare la deontologia professionale, metteva al centro l’autonomia ed il dovere di verità, come valori etici assolutamente inderogabili per la credibilità del giornalista, garante di una informazione veritiera ed al servizio della collettività e dell’interesse generale per impedire che la funzione giornalistica fosse subordinata ad interessi particolari, è stata calpestata soprattutto da un giornalismo economico finanziario spesso contiguo del potere,ventriloquo di autorità vigilanti e banchieri, complice di crac, dissesti e scandali bancari ed industriali, che hanno bruciato risparmi ed intere vite di lavoro a milioni di famiglie. Ecco la cronologia dei fatti, sintetizzata in una interpellanza al Senato, sottoscritta da molti senatori del M5S.

Nei giorni in cui si discuteva e dibatteva sulla «manovra del popolo», il Corriere della Sera diretto da Luciano Fontana, il primo novembre 2018 titolava in prima pagina su una procedura d’infrazione Ue contro l’Italia: “Deficit, pronta la procedura Ue“. Il 4 novembre 2018, il Corriere, in un articolo a firma del corrispondente da Bruxelles, Ivo Caizzi, rivelava che i governi più influenti avevano incaricato il presidente dell’Eurogruppo Centeno – che guida l’organo politico che di
fatto decide sull’eventuale procedura d’infrazione – di cercare un compromesso con il Governo Italiano l’Italia sulla manovra. il 6 novembre il Corriere – in uno spazio limitato, nonostante la rilevanza e la complessità della notizia – riportava in un articolo, sempre a firma del corrispondente da Bruxelles Ivo Caizzi, la conferma ufficiale dell’incarico conferito a di Centeno, da parte dei 19 ministri finanziari dell’Eurogruppo, per il tentativo di dialogo e di compromesso con l’Italia sulla legge di bilancio, articolo, che di fatto, smentiva le anticipazioni sulla procedura contro l’Italia da parte della Commissione Ue data per certa nell’articolo del 01.11.2018. Lo stesso commissario Europeo per gli affari economici e monetari, Pierre Moscovici, bollava come “fake news” le notizie circa su un’ipotetica procedura di infrazione nei confronti dell’Italia e indicava come prioritaria la linea del “dialogo, dialogo, dialogo” con Roma.

Il 7 novembre, il Corriere, in uno spazio breve, dava conto delle decisioni dei 28 ministri finanziari dell’Ecofin che – tramite il presidente Loger – confermavano la trattativa e l’aspettativa di sviluppi positivi con l’Italia. Lo stesso giorno 7 novembre, il Corriere pubblicava – con risalto ed ampio spazio – un retroscena a firma del vicedirettore Federico Fubini in cui si sosteneva che «non c’è stato nessun passo avanti verso un compromesso fra Commissione Ue e Italia, né alcun vero negoziato», e in cui si reiterava l’ipotesi di dimissioni del ministro dell’Economia Giovanni Tria. Articolo che di fatto smentiva il pezzo della pagina precedente e degli altri due del Corriere già usciti sulla trattativa in corso. Ancora Fubini, in un articolo pubblicato sul Corriere il 20 novembre 2018,alla vigilia del collocamento dei Btp Italia, la cui asta si è chiusa il 21 novembre 2018 (raccontato dai mass media come il peggior risultato delle 14 edizioni, chiuso col controvalore inferiore al miliardo di euro), sentenziava che «il governo starebbe generando stress finanziario per produrre recessione e nuove tensioni sul debito. L’origine del problema è questa caotica campagna elettorale che non finisce mai, perché erode la fiducia. È qui che qualcosa deve cambiare prima che sia tardi. Spetta al governo. Ed a noi italiani smettere di lasciarci illudere».

Fubini-come risulta da documenti ufficiale, è nel board dei consiglieri di Open Society Europe, il ramo europeo dell’associazione di George Soros, lo squalo internazionale che nel 1992 attaccò la lira facendola deprezzare e svalutare del 30%, con conseguente manovra lacrime e sangue del Governo Amato di circa 100.000 miliardi di vecchie lire, compreso il prelievo forzoso del 6 per mille sui conti bancari, postali e libretti di risparmio. Open Society è molto discussa per le sue posizioni politiche antinazionali ed il suo appoggio e finanziamenti – all’immigrazione dall’Africa, fondazione in cui il vicedirettore del Corriere, ha anche il ruolo di mantenere i legami con i politici italiani. Il corrispondente del Corriere, Ivo Caizzi, in una lettera inviata al Comitato di redazione e per conoscenza a tutti i giornalisti del quotidiano milanese, seguita da un dossier dettagliato sugli articoli pubblicati in quei giorni di novembre, accusa il direttore, Luciano Fontana, di aver aperto «la prima pagina del Corriere con una “notizia che non c’è”», sottolineando il fatto che «la procedura d’infrazione Ue contro l’Italia era inesistente, oltre che tecnicamente impossibile in quella data», e aggiunge che «in trent’anni non ricordo un’altra “notizia che non c’è simile, in quella collocazione sul Corriere». In quei giorni di novembre 2018 si è registrata un aumento dello spread, passato da 298,5 punti il 2 novembre, a 325,7 il 21 novembre, che ha comportato una perdita per le casse dell’erario dovuta agli interessi sui Titoli di Stato, per una somma complessiva quantificata in circa 1,7 miliardi di euro.

In un articolo su Italia Oggi del 11.1.2019, Tino Oldani racconta i dettagli di un incontro di George Soros con Frans Timmermans, vice di Juncker alla Commissione Europea, subito dopo che in novembre, i partiti socialisti
europei l’avevano designato quale candidato alla presidenza della Commissione Ue in caso di vittoria del gruppo S&D (Socialisti e democratici) nelle elezioni europee, un meeting riservato, che non era sfuggito al corrispondente del Corriere, Ivo Caizzi, che il 3 dicembre segnalò l’incontro nella sua rubrica sul supplemento economico del Corriere stesso, con una nota intitolata «Imbarazzo a Bruxelles per la visita di Soros»; dovuto alla trattativa in corso tra il governo italiano e la Commissione Ue sulla manovra di bilancio. Potrebbe risultare più agevole la lettura dello scontro che si è verificato all’interno del Corriere della Sera tra il corrispondente da Bruxelles, Ivo Caizzi, da una parte, e dall’altra l’editorialista Fubini e il direttore Fontana, accusato da Caizzi di avere dato spazio soprattutto agli articoli di Fubini sull’imminenza di una procedura di infrazione contro l’Italia, rispetto a quelli provenienti da Bruxelles sul prevalere del dialogo.

Fubini siede nell’European advisory board della Open Society di Soros, e fa parte della task force della Commissione Ue contro le fake news. Il sito della Open Foundation, nel tesserne le qualità, certamente gradite a Soros, lo
definisce «un influente opinion maker nel suo paese». Ma i titoli del Corriere, che più volte hanno annunciato come imminente la procedura d’infrazione contro l’Italia, si sono rivelati fake news. Secondo una fonte confidenziale vicina a Timmermans,la manovra italiana è stata uno dei principali argomenti di quel colloquio. Senza tanti preamboli, Soros chiese a Timmermans di attivarsi perché la Commissione Ue bocciasse la manovra italiana, aprendo la strada alla Troika. Il terreno sui mercati, con il rialzo dello spread, era già stato preparato. Mancava solo il colpo finale. E in questo la componente socialdemocratica della Commissione Ue, insieme a quella del Parlamento europeo, poteva giocare un ruolo decisivo, sia per la propria collocazione antipopulista e antisovranista rispetto al governo di Roma, ma anche perché debitrice a Soros e alla sua Open Society di un sostegno generoso, quanto dichiarato: è noto infatti che in un
bilancio della Open Society era compreso un elenco di 226 eurodeputati (sui 751 del Parlamento europeo) definiti «alleati affidabili». Chiedere l’invio della Troika in Italia è da anni un pallino fisso di Soros,già interdetto da molti Paesi.

Nell’atto di sindacato ispettivo abbiamo chiesto al governo, se la partecipazione del vicedirettore del Corsera Fubini, alla Fondazione Open Society Europe,sia compatibile con la deontologia professionale di giornalista e vice direttore di una importante testata del nostro Paese; alla magistratura se le reiterate e inesatte informazioni propalate dal Corriere a firma Fubini, condivise dal direttore Luciano Fontana, non abbiano negativamente influenzato i mercati, favorendo gli speculatori, che in quei giorni, in assenza di un presidente autorevole Consob (ancora da nominare) scommettevano sulla destabilizzazione dell’Italia, configurando i possibili reati previsti e puniti dal Codice Penale di aggiotaggio e manipolazione dei mercati (Art.501 C.P); in particolare l’attentato contro la integrità, l’indipendenza e l’unità dello Stato (art.241 C.P). Infine quali misure urgenti si intendano adottare per scongiurare che iscritti all’Ordine dei Giornalisti, contravvenendo volontariamente ai doveri di autonomia, imparzialità e verità, si prestino ad operare contro gli interessi nazionali a favore di interessi particolari, coincidenti col criminale speculatore sulla lira Soros, che dovrebbe essere incriminato ed arrestato appena mette piede sul suolo italiano.
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