Cita:
starman ha scritto:
Per quanto riguardo la conoscenza:
ti trovi davanti a un quadro di un pittore che ti piace:senti determinate sensazioni,emozioni,pensi...ecc...
Questo insieme di cose ti dâ una tua conoscenza di quel quadro in temrini ovviamente soggettivi.
Poi lo misuri ,ne analizzi i colori in termini chimici,lo pesi,ecc... questo ti dâ una conoscenza obiettiva,esatta del quadro stesso.
Si tratta di due conoscenze diverse,su piani esperienziali diversi,quindi
non confrontabili,non utilizzabili le une contro le altre né a favore delel altre.
Nel contempo ambedue sono REALI,VERE,VALIDE.
Sei daccordo su questo?
Questa é la mia opinione ed é l'opinione di Feyerabend .
è
Certo che sono d'accordo. Anche senza scomodare Feyerabend , credo che chiunque sia costretto a convenire. Le due "conoscenze" sono entrambe valide, ma quella soggettiva lo è solo per chi guarda, quella oggettiva invece è opponibile erga omnes. E in quanto tale può essere studiata e approfondita sulla base di modelli e di sperimentazioni che permetteranno di dedurne una regola generale.
Cita:
starman ha scritto:
Per quanto riguarda la scienza,anzi,le scienze la mia opnione é questa.
Nell'ambito delle scienze,io non distinguo in modo maniacale,alla cicap per intenderci,scienze e pseudo scienze,scienze di serie A e di serie B o C.
Immagino piuttosto un continuum che va da un estremo di esattezza
a uno di...precisione:tra i due poli c'é una bella differenza e su aquesto sono daccordo con te.
Un' equazione ha una soluzione,una formula matematica é esatta,
una teoria e una pratica ad esempio psicoterapeutica puô essere
coerente,sensata,ben formata,utile,efficace,efficiente,precisa almeno nel suo proprio ambito di esperienza e competenza
Tra questi due poli c'é una serie di conoscenze e di pratiche che io considero scientifiche,nei termini generali della parola,conformemenete alla nomenclatura,clasificazione e definizione accettata e diffusa:laurea in fisica,laurea in psicologia,laurea in scienze dell'educazione,laurea....insomma tutte le lauree di questo mondo.
Questa é la mia opinione che non si basa sul solo criterio dell' uso del metodo scientifico galileiano o cmq ortodosso,come lo vuoi chiamare,ma su un insieme di criteri che lo comprendono come variabile diversamente applicabile,utilizzabile,ecc...
Questo per essere molto chiaro con te e gli altri amici del topic.
Le scienze non possono essere disposte su un "continuum", per il semplice fatto che la scienza è esprimibile in digitale, ovvero "I" o "0": una disciplina o è una scienza, o non è una scienza. Non sono date vie di mezzo. La stessa definizione di pseudo-scienza ha poco significato, e di solito viene usata in senso dispregiativo per indicare una disciplina che NON è una scienza, ma che si reputa tale.
Perchè questo taglio netto tra "scienza" e "non scienza"? Perchè la scientificità non è questione di "precisione" o di "esattezza", ma di
metodo. E' scientifico ciò che è studiato secondo metodo scientifico. Non è scientifico ciò che non è studiato secondo metodo scientifico.
Se la psichiatria è studiata con metodo scientifico è una scienza. Altrimenti non lo è. Tutto qui.
Cita:
starman ha scritto:
Infine,ma non per importanza,quello che penso sul obiettività e soggettività:
a)il conoscere si basa su un'interazione e questa interazione é sempre colorata di soggettività,in modi e forme diverse,ma un po' di soggettivitâ c'é in ogni caso.
Beh, il discorso si fa filosofico. Nel caso di un'osservazione scientifica c'è la soggettività della misurazione e l'errore dell'osservatore, ma non so se parlerei di "soggettività".
Cita:
starman ha scritto:
b)questa interazione é bi o multidirezionale,quindi considero che ciô che si conosce o si vuol conoscere influenza il conoscente almeno tanto quanto il conoscente influenza il conosciuto....
No, non direi. Nelle scienze l'oggetto dell'analisi non influenza l'analizzatore. Se lo facesse, non avrebbe senso effettuare l'analisi. La cosa non è vera neppure in fisica quantistica, ovvero là dove tutti pensano che l'osservatore determini la misura. In realtà nella meccanica quantistica semplicemente le "cose" non esistono finchè non le misuri, ma non è che l'osservatore influenzi il risultato della misurazione.
Cita:
starman ha scritto:
c)ogni conoscenza é sempre un'interazione,é colorata di proiezioni mentali e determinata,alemno in parte,dall'epoca storica,dalla cultura,talvolta da pregiudizi,dal progresso stesso del modo di conoscere e dai con tenuti del conoscere,ecc...
Perciô in misura variabile,da un minimo a un massimo,é anche soggettiva e viceversa,anche obiettiva.
No, non direi. Lo è forse una forma di conoscenza emozionale (guardare il quadro e pensare a che emozioni ti provoca). E' chiaro che un'epoca storica influisce sugli strumenti e così la conoscenza pregressa su cui si basa la scienza in ogni specifica epoca, ma queste circostanze non determinano i risultati dell'analisi scientifica. Li determinano soltanto nella misura in cui determinano gli strumenti.
Cita:
starman ha scritto:
d)nella fisica quantistica ,mi pare,c'é un'equazione che si chiama di
Schrodinger o qualcosa di simile.Per quanto ne so questa equazione
non é ben chiara neppure ai quantistici,correggimi se mi sbaglio.
Se questo é vero,quali sono i criteri che possono dimostrare che questa equazione é esatta?
Se non é vero,chiedo venia.
Non capisco bene la domanda, ma direi che non è vero. Diciamo che non c'è sempre una soluzione all' equazione di Schrödinger e l'equazione di per sè non descrive il movimento di tutti i tipi di particelle. Ma non direi che l'equazione non sia chiara, tanto che la fisica quantistica si
fonda essenzialmente proprio su questa equazione.
Ma forse volevi dire un'altra cosa e io non ho capito.
Cita:
starman ha scritto:
Da ultimo,tu distingui microcosmo,"mediocosmo e macrocosmo,cioé
mondo particellare,mondo nostro quotidiano in cui dici che quello che succede nel subatomico non ha rilevanza particolare, e ,immagino,l'universo nel suo insieme.
Non sono io che distinguo, lo fa la fisica. Distingue microcosmo (il subatomico) e il macrocosmo (tutto il resto). Non c'è "mediocosmo".
Il macrocosmo è regolato dalle leggi della fisica classica, il microcosmo dalle leggi della fisica quantistica.
Cita:
starman ha scritto:
Cmq,veniamo al sodo:
immagina di avere una vista capace di ingrandimenti fino al subatomico:
tu guardi una bella ragazza,la fissi ngli occhi,poi inizi a zoomare
fino sa vedere la struttura,diciamo cosî,di un atomo del suo iride e oltre.
Poi ri-zoomi e torni all'iride di partenza.
MI sai dire che cosa ha di diverso in temrini fisici l'iride nel suo insieme dal suo subatomico?
In altre parole,l'iride,l'occhio ,il corpo della ragazza,obbediscono a leggi fisiche diverse di quelle che regolano il subatomico?
Assolutamente sì. Tanto per semplificare, gli elettroni che ruotano intorno al nucleo degli atomi che compongono le cellule della ragazza rispondono a leggi fisiche DIVERSE (totalmente diverse) da quelle a cui rispondono le cellule stesse del corpo della ragazza.
Un sasso è fatto di tanti atomi. Nell'universo macroscopico qugli atomi sono aggregati e, in quanto aggregato macroscopico (il sasso), obbediscono alle leggi dell'universo macroscopico (la fisica classica). Ma dentro al sasso, ogni particella risponde a leggi che sono valide soltanto dentro al sasso, a dimensioni subatomiche.
Prova ne sia che - tanto per fare un esempio - gli elettroni che compongono il sasso potrebbero superare un muro senza bisogno di alcun impulso energetico, mentre il sasso (che pur è anche un insieme di elettroni) il muro non può superarlo a meno che qualcuno, applicandogli una certa energia, lo lanci al di là del muro. Questo perchè il principio di indeterminazione di Heisenberg (fisica quantistica) funziona per l'elettrone, ma non per il sasso (fisica classica).
Cita:
starman ha scritto:
Ma,e questa é una buona domanda,quello che succede nel subatomico
dipende in qualche modo dal quotidiano reale?
Se no,se é indipendente,il reale quotidiano a quali leggi fisiche obbedisce?
Se lo é,siginifica che ambedue obbediscono alle stesse leggi e coincidono nella "soistanza" in qwuanto a processi,dinamiche,ecc...?
Una precisazione: macroscopico e subatomico sono entrambi reali ed entrambi quotidiani. Sono reali tutti e due, nella vita di tutti i giorni.
Ma sono regolati da sistemi di leggi diverse, che valgono ciascuno nel proprio universo di riferimento.
Tu passeggi nel mondo macroscopico, ma coesisti con il microscopico che compone tutto quanto.
Quando passi a ragionare da un universo all'altro, devi passare dalla fisica classica alla fisica quantistica. Il moto di un pallina è definito dalle leggi della cinetica. Il moto di una particella subatomica è definito (semplificando) dall'equazione di Schrodinger.
Da tempo e senza successo si cerca di formulare una Fisica unitaria, che riesca a regolare entrambi gli universi. Purtroppo fino ad oggi si sono ottenuti soltanto "aborti" come la M-Teoria e la Teoria delle Stringhe, che non portano da nessuna parte... E l'evidenza è che si tratti di universi inconciliabili.
Cita:
starman ha scritto:
Com e ho detto,io non sono un fisico,ma sono convinto esista una
sostanziale continuità tra il particellare,l'atomico,il molecolare,ecc...
fino all'universo intero.
Al momento non pare proprio che ci sia. Ma puoi sempre buttarti sull'Universo Organico di Giuliana Conforto...
![Davvero Felice [:D]](./images/smilies/UF/icon_smile_big.gif)
Cita:
starman ha scritto:
Sono anche convinto che wquello che succede nel microcosmo subatomico ha un'influenza per ridondanza su tutto il resto forse fino all'ultima dlele galassie (e viceversa)
Non capisco il concetto di "ridondanza"... Forse intendevi un'altra cosa.
Cita:
starman ha scritto:
Non riesco a concepire altro che un campo unificato di forze,un sistema complesso globale in cui ogni variabile,per piccola che sia,per infinitesima che sia,ha una sua importanza,utilità e influenza su tutto il resto(e viceversa)
Prendo atto, ma non so come consolarti.
![Felice [:)]](./images/smilies/UF/icon_smile.gif)
Oddio, non è che il sistema sia isolato da ciò che lo compone. Voglio dire, se esplodono gli atomi che compongono una molecola, va da sè che esplode anche la molecola. E se esplode la molecola anche il corpo che le molecole componevano va a farsi benedire. Quindi è ovvio che le componenti influenzino il sistema di cui fanno parte.
Però, le componenti microscopiche obbediscono a leggi che non sono quelle a cui obbediscono le entità macroscopiche.
Nel subatomico succedono cose assolutamente impossibili per il nostro universo, talmente impossibili che sono addirittura difficili anche solo da comprendere concettualmente. Quelli che Teschio chiamava "paradossi sconvolgenti della meccanica quantistica". Per esempio il fatto che le particelle sono "indeterminate"; che possono rivestire due stati fisici contemporaneamente (ovvero, per usare un famoso esempio, "essere vive e morte allo stesso tempo"); che possono muoversi in assenza di energia; che possono influenzarsi anche a distanza, senza interazione, senza contatto, senza causa. E via di questo passo...
Il punto è che la fisica classica può permettersi precise risposte materialistiche: una cosa è o non è. E se è, la posso misurare, posso vedere dove è, come è, cosa fa... tutto nello stesso tempo.
Nella fisica quantistica, le risposte sono
probabilistiche (e non soggettive, come qualcuno si ostina a dire). Io non posso dire se una cosa è o non è: posso dire che
probabilmente è, o
probabilmente non è. E non posso sapere tutto di essa
contemporaneamente e con
certezza: posso dire come si muove ma non dove è, oppure posso dire dove è ma non come si muove. Affascinante no?
Cita:
starman ha scritto:
Ciao e grazie per l'attenzione che darai a queste mie domande:puoi rispondere con calma e forse,meglio,a insiemi di domande,non a tutto.
ciao
![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)