Morley ha scritto:
Gli aerei di linea volavano più o meno alla stessa quota, intorno ai 33.000 piedi, da un po' di anni è stata pure elevata per "l'intenso traffico"... A quelle quote le temperature sono sempre rigide, quindi la formazione dei cristalli di ghiaccio è tassativa, normale scia corta e dissolvente, perchè il fattore umidità è assai ridotto, e quindi le tue "condimeteo" non sono un fattore credibile.
Caro Morley, purtroppo nella tua "analisi" tralasci alcuni importanti fattori, primo fra tutti che la visibilità delle scie (non chimiche!), è aumentata di molto a decorrere dagli anni 90' a causa dell'aumento dei voli di linea che oltre al numero di aeromobili in volo ha fatto si che si che di conseguenza si aumentassero anche i corridoi di volo nonché la cosiddetta "Vertical separation minima" cioè la distanza in altezza tra i corridoi stessi.
C'è poi un altro aspetto forse ancor più importante che è dovuto al fatto che la efficienza degli aeromobili e delle loro motorizzazioni (riferito ai motori "Jet"), ha notevolmente abbassato quello che in Aeronautica viene definito non a caso come "Contrail Factor" di cui Massimo (Ufologo), dall'alto della propria esperienza potrà senz'altro confermare.
Ebbene (anzi male per voi "sciachimisti"), va da se che l'insieme di tutti questi elementi vada ad interagire, o per meglio dire a modificare quei ben noti parametri che ne favoriscono la formazione, la durata e la forma, ovvero l'altitudine, la temperatura esterna e la pressione atmosferica. Così come la formazione dei cosiddetti "Cirri" ampiamente descritti nelle loro normali formazioni dai noti scienziati Brewer e Appleman.
Nb: di fatto questo "problema" delle scie lo era sin dai tempi della 2 guerra quando i famosi Boeing B17 (le cosiddette "Fortezze Volanti"), sorvolavano i cieli per compiere i loro bombardamenti rilasciando enormi (e visibili) scie di condensazione.
Domanda: in cosa differiscono le scie dei B17 da quelle che osserviamo oggi??